Matteo 1:1-17. La genealogia di Gesù da parte di Matteo.
Il Vangelo secondo Matteo si apre con l'albero genealogico di Gesù, questo potrebbe sembrare strano a un lettore moderno e potrebbe essere scoraggiante presentare fin dall'inizio una lunga lista di nomi! Per un Giudeo questa era la cosa più naturale e interessante, e il modo più importante per iniziare. Le genealogie avevano una certa importanza per i Giudei. Ci sono genealogie sin dall’inizio della Bibbia (Genesi 5;10; Genesi 11:10-32; Genesi 35:2-26; Genesi 36; Genesi 46:8-27; Esodo 6:14-25; Numeri 1:2,18; 1 Cronache capp.1-9, ecc.). Studi recenti indicano che, lo scopo delle genealogie antiche Semitiche, era di preservare la stirpe pura, ma potevano servire contemporaneamente ad altri scopi, come per mostrare l'identità e il dovere, per dimostrare credenziali per autorità e per proprietà, per organizzare la storia,ecc. Un esempio dell’importanza delle genealogie nella società Israelita, la troviamo in Esdra 2:62 ed Esdra 8:1-16, vediamo che alcuni uomini non furono scelti come sacerdoti perché cercando i loro titoli sacerdotali nelle genealogie, non li trovarono, Esdra fu costretto a cercarli altrove. In Neemia 7:5 è scritto che Neemia fece il censimento e andò a vedere il registro delle genealogie chi era ritornato in Gerusalemme la prima volta dall’esilio Babilonese, questo aveva un valore storico e organizzativo. Pertanto la genealogia era necessaria per l’accertamento minuzioso per la successione alla corona, alla carica di sacerdote, alla direzione di una tribù, di una famiglia e la stessa appartenenza al popolo eletto.
Che cosa significa genealogia?
Il Vangelo di Matteo comincia con la parola "genealogia di Gesù Cristo". Nel greco letteralmente è il libro delle origini o della genesi (biblos geneseōs), molti studiosi sono convinti che questo non si riferisca solo alla genealogia o ai primi due capitoli, ma a tutto il Vangelo, alla storia di Gesù. Questo perché ci sono delle somiglianze con Genesi 6:9; Genesi 10:1; Genesi 11:10,27, dove la traduzione greca inizia con genesis e introduce sia le genealogie e sia i racconti storici.
Lo scopo della genealogia di Matteo.
Alcuni hanno visto la genealogia di Matteo come una risposta alle critiche dei Giudei riguardo a Gesù. Se vediamo il contesto storico- sociale e il contesto del Vangelo, Matteo scrisse agli Ebrei con scopi apologetici, ma anche per aiutare i cristiani dell’epoca a difendere la loro fede in un contesto Giudaico ostile.
Quali sono allora, gli scopi della genealogia di Matteo o cosa prova?
1. Prova che Gesù era anche un uomo.
2. Prova che Gesù era di razza giudaica.
3. Prova che Gesù era di stirpe regale, il Messia, il Re.
L'intento evidente di questa genealogia è provare, oppure evidenziare la linea legittima messianica di Gesù come l'erede legittimo del re Davide, quindi serve a valutare chi è veramente Gesù. Matteo voleva mostrare che Gesù era veramente il Messia della stirpe di Davide, erede delle promesse messianiche, infatti, Gesù era chiamato Cristo, cioè Messia, figlio (seme) di Davide. Inoltre vediamo questo lungo elenco di re, da cui discende, perciò Gesù ha il diritto giuridico legale per essere chiamato Re. La genealogia rivela che Gesù appartiene alla linea legittima del re d'Israele. Gesù era la realizzazione della speranza messianica d'Israele e la genealogia di Matteo presenta le Sue credenziali storiche delle Sue origini. Essa rivela che le radici di Gesù affondano nella storia d'Israele, che Dio ha guidato, anche nei momenti più bui fino al suo culmine, tutta la storia Biblica mira a Gesù. La genealogia dà il tono al libro, ma serve anche per evidenziare la nascita di Gesù nella scena successiva, e indica non un evento ordinario, ma la nascita del Messia atteso (Matteo 1:18-25), l'Unto, della linea di discendenza da Abramo e Davide. Non ci meravigliamo, allora, che i Magi in visita cercarono il Re dei Giudei e chiesero dove si trovasse (Matteo 2:1-12), e che Erode si sente minacciato da questo Re, e cerca di ucciderlo (Matteo 2:13-23). In tutto questo, però Dio, è sovrano e interviene nella storia del mondo per proteggere il Suo Unto (Matteo 2:12-22).
Le Fonti di questa genealogia.
Dove ha preso le fonti Matteo? Sicuramente da 1 Cronache 1-3 e da Rut 4:12-22, ma vediamo che arriva fino a Zorobabele, perciò Matteo attinge da altri fonti di cui non siamo a conoscenza, infatti c’erano dei registri pubblici da cui prendere informazioni, come testimonia lo storico giudaico Giuseppe Flavio vissuto nel primo secolo, oppure le famiglie potevano conservarle visto la loro importanza.
Le caratteristiche di questa genealogia.
1. Questa genealogia è insolita, perché inizia con l'ultima voce, Gesù Cristo, al posto della prima persona, che ha iniziato la famiglia.
La ragione è che Matteo capisce che Gesù è il compimento delle promesse di Dio per Israele, il Messia e mette in secondo piano, quindi, tutti quelli che sono venuti prima di lui.
Un'altra caratteristica è:
2. I tre raggruppamenti.
La genealogia si divide in tre parti da Abramo a Davide (Matteo 1:2-6) è il culmine del regno Davidico, la fase decadente va da Davide (Salomone- Ieoconia) alla deportazione in babilonia (Matteo 1:6-12), la fase culminante dalla deportazione(Ieoconia) a Cristo (Matteo 1:12-16). In tutte e tre le parti ci sono quattordici generazioni per un totale di quarantadue, Matteo non conta tutte le generazioni, non ne ha menzionate alcune. Matteo non si è sbagliato, l'ha fatto intenzionalmente, Matteo ha fatto una selezione.
Diverse interpretazioni a riguardo, ma ce ne sono altre, ma ne cito solo alcune.
(a) Era abituale tra scrittori giudei organizzare genealogie secondo qualche schema, come per esempio per ragioni mnemoniche.
Infatti, i Giudei imparavano a memoria la Bibbia e amavano la simmetria piuttosto che mostrare la discendenza ininterrotta di padre in figlio, per cui omettevano degli anelli.
Una seconda interpretazione è:
(b) La somma del numero delle lettere ebraiche di Davide fa quattordici: D=4; W=6, D=4, questo calcolo si chiama “ Gematria”.
Poi troviamo l'interpretazione che:
(c) L’albero genealogico si ricollegherebbe al calendario lunare, secondo il quale il mese ha ventotto giorni.
Come la luna è in fase crescente per quattordici giorni e per altrettanti, è in fase calante, così il corso della storia ha il suo culmine in Davide e il suo punto più basso alla deportazione in Babilonia, per raggiungere al definitivo culmine con Gesù.
Infine:
(d) Visto che da Abramo a Davide sono quattordici generazioni, allora Matteo ha voluto dividerle le altre due con quattordici generazioni.
Una terza caratteristica importante è che:
3. Ci sono menzionate cinque donne.
Le donne sono:Tamar, Raab, Rut, la moglie di Uria (Bat-Sceba ) e Maria. La menzione di donne non era uso della mentalità ebraica, almeno che non c’era qualcosa d'importante (Genesi 11.29; Genesi 22:23, ecc). La cosa interessante è che non sono considerate, Sara, Rebecca, Lea e Rachele, ma almeno tre donne sono di origine pagane, e almeno tre di loro con peccati sessuali. Con la presenza di queste donne pagane, Matteo mostra che la stirpe di Gesù va al di là, del patrimonio ebraico, abbraccia i Gentili e, in tal modo prepara il suo tema della missione universale (Matteo 4:14-16; Matteo 12:21; Matteo 28:18-20).
Una quarta caratteristica è che:
4. Non sono menzionati tre re tra Ioram e Uzzia (Matteo 1:8).
Questi tre re sono Acazia, Ioas e Amasia (1 Cronache 3:11-12), forse per semplificare, per fare quattordici, Matteo ne doveva lasciare qualcuno, e ha scelto questi forse perché sono stati maledetti dal Signore ( 2 Re 8:26-27; 2 Re 11:1-20), ma lo era anche Manasse (2 Re 21:11-16; 2 Cronache 33:2-9), solo che Manasse si pentì dei suoi peccati (2 Cronache 33:11-13).
Una quinta caratteristica è che:
5. Non è menzionato il padre di Ieconia, Ioachim.
Tra Ieconia e Gesù, per contare quattordici, bisogna contare due volte Ieconia o anche Maria, o due volte Gesù: uno per la venuta di Gesù e perché è risorto, e ritornerà una seconda volta. Oppure c’è un errore di copia in quanto al posto di mettere IOACHIM è stato messo IOACHIN cioè Ieoconia, nomi molto simili nell’originale, o forse è ripetuto due volte come lo è in 1 Cronache 3:17 uno come figlio di Ioiachim e l’altro come padre, ma specificando che era prigioniero, come la fine di un periodo e l’inizio di un altro.
Un'altra caratteristica è che:
6. Zorobabele viene presentato come figlio di Salatiel, figlio di Ieconia come Esdra 3:2 ed Esdra 5:2; ma in 1 Cronache 3:19 è presentato come figlio di Pedaia, un altro figlio di Ieconia, quindi fratello di Salatiel. Molte sono state le interpretazioni, ma quella più accreditata è il matrimonio della legge di levirato (Deuteronomio 25:5-10; cfr. Genesi 38:8-9). Secondo questa legge se il marito moriva, il cognato prendeva il posto di suo fratello e ne garantiva la discendenza, in questo caso Salatiel morì e Pedaia prese il suo posto, ma la discendenza è attribuita a Salatiel secondo la legge, pertanto, benché fisicamente Zorobabele è figlio di Pedaia, per la legge del levirato è figlio di Salatiel.
Infine:
7. Giuseppe è designato come il "marito di Maria" (Matteo 1:16).
Questa formulazione, evita di dare l'impressione che Giuseppe era il padre naturale di Gesù, infatti, non è scritto che Giuseppe generò Gesù. Giuseppe era solo il padre legale di Gesù uomo e per mezzo del quale Egli aveva il diritto al trono di Davide. Questo versetto rafforza l'idea della concezione verginale di Cristo (Matt.1:18-23; Luca 1:32-35). Il matrimonio di Giuseppe e Maria ha avuto luogo dopo il concepimento, ma prima della nascita di Gesù.
Ma al di là, di queste caratteristiche, in questa genealogia vediamo alcune qualità del carattere di Dio.
In primo luogo vediamo:
I LA SOVRANITÀ DI DIO.
Questa genealogia ci parla proprio della sovranità di Dio, Dio ha progettato la venuta del Figlio dall’eternità e ha scelto gli antenati, il popolo e guidato la storia per la venuta del Figlio con lo scopo di salvare il Suo popolo dai loro peccati (Matteo 1:21). L'idea biblica della sovranità di Dio include il Suo regno divino sulla creazione e questo vuole dire almeno tre cose: autorità, proprietà, controllo.
Dunque per sovranità di Dio s'intende:
A) Autorità.
Dio è la Suprema Autorità (1 Cronache 29:11-12), non è sottoposto a nessun altro, è l'unico Dio, l'eccelso (Isaia 45:5-6; Isaia 57:15) e fa quello che vuole e non deve dare conto a nessuno di quello che fa (Salmi 115:3; Salmi 135:6; Daniele 4:34-35; Geremia 18:6). Riguardo la Sua autorità, Dio ha diritto assoluto di scegliere le persone che vuole per attuare i Suoi disegni. Dio ha scelto degli uomini e delle donne per portare a compimento la Sua volontà: ha scelto Abramo e non un altro Caldeo; Isacco e non Ismaele, Giacobbe e non Esaù, Giuda e non Giuseppe e così via. Riguardo la Sua autorità, Dio ha il diritto d'imporre il Suo volere su tutte le Sue creature, ma la Sua volontà non è mai arbitraria, è sempre coerente con il Suo carattere e con i suoi piani eterni (Salmi 33:10-11). Riguardo l'autorità, l'autorità di Dio è categorica e noi non abbiamo alcun diritto di temporeggiare o trattare, tanto meno disobbedire(Deuteronomio 5:32; Deuteronomio 8:11).
Per sovranità di Dio s'intende:
B) Proprietà.
Sia la parola ebraica per Signore ’āḏôn e le due parole, greche kyrios e despotēs, implicano appunto "proprietà". La Bibbia afferma costantemente che tutte le cose sono di Dio: la terra, i cieli, l'argento, l'oro, gli animali e, soprattutto, il Suo popolo stesso (Genesi 14:19;1 Cronache 29:11). Dio ha scelto il popolo d'Israele per essere il Suo tesoro particolare e li ha liberati in modo potente con prodigi dalla schiavitù di Egitto. Dio ha dato loro l’adozione, la gloria, il servizio sacro e le promesse, da qui ha deciso che doveva nascere come uomo Gesù ( Esodo 19:6; Deuteronomio 7:6-8; Romani 9:4-5; Tito 2:14;1 Pietro 2:9).
Per sovranità di Dio s'intende:
C) Controllo. (Matteo 10:28-30; Giovanni 5:17).
John Blanchard disse: " La causa di Dio non è mai in pericolo". Il Dio è padrone del Suo universo, regna sovrano sulla storia degli uomini, animali e natura. Perciò i Suoi piani non possono essere frustrati, ciò che progetta lo porta avanti, come il piano salvifico che ha adempiuto in Cristo (Giobbe 42:2, Salmi 33:10-11; Isaia 14:27; Isaia 46:9-10; Efesini 1:11; Atti 2:23; Atti 4:27-28; 1 Pietro 1:18-19).
(1) Questa simmetria del numero quattordici indicherebbe secondo studiosi l’ordinamento del piano di Dio, cioè che Dio conduce la storia verso lo scopo da Lui previsto.
Gesù è il climax, cioè l’apice, la cima, tutto, mira a Lui.
(a) Questa genealogia, pone Gesù perfettamente in linea con la storia di Israele dell’Antico Testamento e il movimento in progresso del piano salvifico di Dio fino ad arrivare a Cristo che è il culmine.
(b) Il fatto che Matteo abbia organizzato questi dati in tre gruppi di quattordici generazioni indica che il tempo della preparazione del piano salvifico è terminato, che in Gesù è adempiuto.
Perciò come dice un certo Tatum: “ la genealogia è un riassunto della storia della salvezza, del modo in cui Dio ha agito nei confronti di Israele”.
(2) Dio aveva fatto due promesse una ad Abramo e una a Davide.
(a) Dio sceglie Abramo e gli promette che avrebbe fatto di lui una grande nazione(Genesi 12:2-3; Genesi 22:18).
Questo significa che da lui sarebbe nato un popolo con un territorio circoscritto e che in lui sarebbero state benedette tutte le genti, è una promessa universale. Ricordiamo che Sara era sterile, quindi diventa ancora più forte e chiara la promessa e la sovranità di Dio.
(b) Dio promette a Davide che avrebbe sempre avuto una discendenza e che la sua casa e il suo regno, sarebbero stati resi saldi per sempre (2 Samuele 7:12-16;1 Cronache 17:11-14; Salmi 89:3; Salmi 132:11; Isaia 11:1-5, 10; Geremia 23:5-6; Geremia 30:9; Geremia 33:14-18; Ezechiele 34:23-24; Ezechiele 37:24).
In Gesù si realizzano queste due promesse in modo meraviglioso! (Galati 3:13-16; Luca 1:32-33; Ebrei 1:2,8; Isaia 9:5-6). Le promesse ad Abramo e a Davide dimostrano che Dio aveva un piano che ha portato avanti, guidando la storia, questo dimostra la sua sovranità, il Suo controllo sovrano sull’universo e sul tempo: passato, presente e futuro.
Quindi, possiamo affermare che la tua vita è nelle mani di Dio! Lo stesso Dio che ha guidato la storia per la venuta del Messia, guida oggi la storia della tua vita (Proverbi 16:9;Geremia 10:23; Romani 8:28; Giacomo 4:13-15). Come reagisci davanti i piani di Dio riguardo la tua vita? Noi dovremmo accettare con riconoscenza sempre la Sua volontà per la nostra vita (Efesini 5:20; 1 Tessalonicesi 5:18). William Carey disse: " Dio ha diritto sovrano di disporre di noi come gli pare e piace. Noi dobbiamo accettare tutto ciò che Dio fa con noi e per noi".
In secondo luogo vediamo:
II LA GRAZIA DI DIO .
In questa genealogia vediamo che Dio non ha usato persone perfette, in questo vediamo proprio la grazia di Dio. La grazia indicava una relazione di favore immeritato di un superiore con un inferiore, per esempio tra re e sudditi, questo anche nel caso della grazia divina verso gli uomini. Questa grazia, non è dovuta, o meritata da parte nostra, perciò non va pretesa, è un atto libero di Dio. Ora in questa genealogia vediamo che non sono state quelle persone a scegliere o a meritare di essere usate da Dio, ma è Dio che ha deciso di farlo, facendo loro grazia. Gli uomini in questa genealogia che Dio ha usato non erano senza peccato. Per esempio, Abramo, Isacco e Giacobbe, erano bugiardi ed egoisti. Giuda complice con i suoi fratelli nell’aver venduto il fratello minore, Giuseppe, Giuda poi va con una prostituta, la nuora che si era finta prostituta per avere figli della stessa generazione. Davide peccò di adulterio e omicidio, Salomone d'idolatria, fornicazione. Dio non ha scelto questi uomini perché avevano qualcosa di diverso degli altri, ma l'ha fatto per la Sua grazia. Matteo menziona un gruppo di donne sorprendente sia perché non sono giudee e sia perché almeno tre di loro hanno avuto peccati sessuali. Tamar (Matteo 1:3) probabilmente era un Aramea, vissuta nel periodo dei patriarchi, si è finta prostituta per avere figli dal suocero, da questa unione nacquero Perez e Zerac antenati di Davide, di Gesù (Genesi 38). Raab di Gerico (Matteo 1:5) era una Cananea, vissuta al tempo della conquista di Canaan del popolo ebraico. Era una prostituta ed ebbe un ruolo importante nella conquista della terra promessa (Giosuè 2:1-21; Ebrei 11:31; Giacomo 2:25). Rut era una Moabita (Rut 1:4; Matteo 1:6), vissuta nel periodo dei giudici. Rut rispetto alle altre non aveva peccati sessuali, ma discendeva da Moab figlio di Lot e di una delle sue figlie, infatti, le figlie si accoppiarono con il padre, facendolo ubriacare, per conservare la razza del padre (Genesi 19:30-38), perciò Rut era di una discendenza incestuosa. Poi troviamo Bat-Sceba (Matteo 1:6), vissuta nel periodo della monarchia. Forse era Ittita come il marito Uria o forse un'Israelita. Sappiamo che Davide e Bat-Sceba fecero adulterio (2 Samuele 11:3). Visto, che non era importante e non era in uso menzionare le donne nelle genealogie, perché Matteo ha messo alcune donne e non le mogli dei patriarchi? Di solito i nomi degli uomini erano sufficienti in genealogie bibliche e i nomi delle donne, erano aggiunti se si voleva assicurare la purezza della stirpe o aumentare la dignità, ma non è il caso di queste donne, perché non erano Giudee e tre di loro avevano avuto peccati sessuali e Rut aveva origini di un rapporto incestuoso. Che cosa vuole evidenziare lo Spirito Santo con ciò?
Primariamente che:
A) Dio ama i peccatori. (uomini e donne)
Lutero disse: “Cristo sarebbe entrato in una stirpe dove si trovano meretrici e furfanti, con questo Egli mostra quale amore porta ai peccatori”. Questa genealogia mostra la grazia di Dio che perdona il peccatore. Il perdono di Dio è per tutti i peccati senza eccezione!! In Matteo 1:21 è scritto che Gesù è venuto per salvare il Suo popolo dai loro peccati, questo elenco di uomini e donne peccatrici serve anche come introduzione per dimostrare che, i Giudei contemporanei di Matteo, sono peccatori come le loro antenate e hanno bisogno di salvezza.
Secondariamente:
B) Dio ama i peccatori universalmente e non solo i Giudei.
La promessa fatta ad Abramo e il fatto che almeno tre (o quattro) donne, delle cinque menzionate, erano di origine pagana, dimostra che l’amore di Dio è universale. L'inclusione di queste donne rivela che anche l'albero genealogico del messia trascende i limiti nazionali. Queste donne ricordano che Dio ha mandato Gesù per i peccatori di tutto il mondo, nel suo amore sono inclusi anche i Gentili, è venuto a salvare anche non-Giudei (Efesini 2:11-22).
C) Dio usa i peccatori (uomini e donne) per i Suoi piani.
Dio opera in modo inatteso e insolito, in modi diversi e attraverso le persone improbabili. Ha usato Gentili e Giudei, uomini e donne includendoli nel Suo piano. Dio ti ama nonostante quello che sei e ti usa per la Sua grazia (cfr. 1 Corinzi 15:10; 1 Timoteo 1:15-16). Non pensare che Dio ti usi se raggiungerai un grado alto di perfezione, la storia della genealogia di Gesù non c'insegna questo. Nello stesso tempo, se Dio ti usa non pensare che sia perché lo hai meritato, o è per le tue forze, sei un vaso di terra, Dio trae gloria da vasi di terra come noi come dice Paolo: 2 Corinzi 4:7: 7 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi. Orgogliosi come siamo, tendiamo sempre a prendere noi la gloria, ma non deve essere così!
In terzo luogo, in questa genealogia vediamo:
III LA SEVERITÀ DI DIO.
Romani 11:22: 22 Considera dunque la bontà e la severità di Dio…..Come Dio è buono, è anche severo (severità-apotomian). Nella scrittura vediamo che anche se Dio è buono, lento all’ira, nello stesso tempo è severo: Dio è fermo nel Suo carattere Santo e Giusto, perciò Dio non è indifferente al peccato! In questa genealogia vediamo la severità di Dio con la deportazione del popolo giudaico a Babilonia per opera dei babilonesi.
Vediamo:
A) L’aspetto storico della deportazione.
La deportazione in Babilonia fu predetta più volte dai profeti (Isaia 6:11-12; Michea 4:10). Nel 605 a.C. Nabucodonosor s'impadronì di Gerusalemme e portò via i vasi del tempio e i giovani di sangue reale (2 Cronache 36:2-7; Daniele 1:1-3). Nel 598 a.C. Nabucodonosor deportò Ioiachin (Ieoconia) la madre, le mogli, i suoi eunuchi, i notabili del paese, tutti i capi, tutti gli uomini valorosi adatta alla guerra, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i fabbri; non vi rimase che la parte più povera della popolazione (2 Re 24:14-16). Pensate al dolore della gente che veniva strappata dalle loro case (Salmi 137), ma anche il dolore dei più poveri che rimanevano, in Lamentazioni 1:11-12 è scritto che non c’era da mangiare, tanto che molti bambini morivano per la carestia ( Lamentazioni 4:4-5; 2 Re 25:3). Nel 587 a.C. i Babilonesi incendiarono il tempio, distrusse le case, portò via altri del popolo (2 Re 25:2-21) e nel 582 a.C furono deportate altri Giudei (Geremia 52:30). Finalmente per grazia di Dio ritornano nel 539 a.C. a Gerusalemme, perché l’amore di Dio è eterno (Isaia 54:10; Geremia 31:3), Dio usò il re Ciro per farli ritornare a Gerusalemme, per riportare gli utensili del tempio che i Babilonesi avevano rubato, e ordinò la ricostruzione del tempio (Levitico 26:44; Deuteronomio 30:3; Esdra 1:1-11; Isaia 44:28; Isaia 45:1).
Vediamo:
B) L’aspetto teologico.
Dio aveva promesso le benedizioni al popolo di Israele, ma secondo il patto mosaico in caso di disubbidienza Dio avrebbe applicato le sanzioni del patto, cioè le maledizioni e quindi sarebbero stati dispersi fra le nazioni (Levitico 26:33; Deuteronomio 28:64; Deuteronomio 30:3-4). Quindi i Babilonesi furono uno strumento del giudizio di Dio, giudizio a causa dei peccati d'Israele (Lamentazioni 1:5-8; Lamentazioni 1:12-18; Lamentazioni 3:40-42; Lamentazioni 3:49; Lamentazioni 3:4:6-13; Lamentazioni 5:21, 2 Re 23:26-27; 2 Re 24:3). È chiaro che Dio voleva risparmiare il Suo popolo e la casa del re, ma questi si beffarono, disprezzarono e schernirono i Suoi messaggeri, i profeti (2 Cronache 36:15-17). Non pensare che dove il peccato abbonda, la grazia di Dio sovrabbonda. Benché questa sia una verità biblica (Romani 5:20-21), lo è anche il fatto che Dio non tollera il peccato, Lui è santo (Genesi 6:5; Genesi 18:20; Genesi 19:23-25; Romani 1:18; Efesini 5:6; Colossesi 3:6; Apocalisse Apocalisse 14:10-19; Apocalisse 15:1-7;16,ecc.).
In quarto luogo, in questa genealogia vediamo:
IV LA FEDELTÀ DI DIO.
A) Dio è fedele a se stesso.
Anche se noi possiamo essere infedeli, Dio comunque rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso dice 2 Timoteo 2:13. Rinnegare se stesso significa rifiutare se stesso, essere falso con se stesso, cioè non essere coerente con quello che Lui è e con i Suoi piani e con la Sua Parola data. Vediamo che Dio agisce nella storia com'è scritto in Ezechiele 20:14 per amore del suo nome affinché il suo nome non sia profanato, quindi Dio agisce per glorificare se stesso (Isaia 42.8; Isaia 43:7). Dio ci ha creati, ha dato la Sua legge, il Suo libro e ci salvati per glorificare se stesso (Efesini 1:6,12,14). Dio mantiene le Sue promesse, perché sono in accordo con se stesso, ma anche per glorificare se stesso, Dio è il fine ultimo di ogni Sua attività, questo è quello che vediamo nella Bibbia.
B) Dio è fedele al Suo popolo.
Wayne Grudem ha detto: "Fedeltà di Dio significa che Dio fa sempre ciò che Egli dice e realizza ciò che ha promesso".Quando si parla di fedeltà, si vuole esprimere una persona che mantiene la parola data e perciò affidabile, degna di fiducia, ci possiamo fidare di ciò che dice. Quello che Dio promette è verità, non promette cose che non può realizzare, ma ciò che promette corrisponde alla verità e lo farà (Numeri 23:19). Dio mantiene le promesse!!!! Una promessa è una dichiarazione di Dio delle sue intenzioni al Suo popolo, è un'assicurazione che Dio agisce e agirà, è un impegno di Dio che quanto promesso darà!! La promessa di Abramo, quella di Davide si sono realizzate in Cristo!!! Dio manterrà tutte le altre promesse che sono scritte nella Bibbia. Non temere!!! Dio è affidabile!!! Dio non interviene quando noi vogliamo, ma quando arriva è sempre puntuale!!! Sembra che a volte ritarda l’adempimento, in realtà ci sta ancora lavorando e se non adempie ciò che promette e perché non è ancora il momento, i tempi di Dio non sono i nostri tempi ( 2 Pietro 3:8-10). Vedere Dio come ha operato nel passato, stimola a confidare in Lui nel presente e sperare per il futuro.
CONCLUSIONE.
Questa genealogia non è solo archivio, è anche dottrina; non è solo storia, è anche una predicazione sul carattere di Dio. La genealogia è una testimonianza impressionante che la nascita di Gesù non è stata casuale, ma si è manifestata nella pienezza del tempo come ha voluto Dio (Galati 4:4-5) per inaugurare in Gesù un nuovo ordine. La genealogia non è la citazione di un parto dopo l'altro, essa rivela che Dio ha lavorato all'interno della storia per raggiungere i Suoi scopi preordinati e che Gesù è il compimento del piano di Dio per gli uomini e l'inizio di una nuova era messianica. Come vediamo in questa genealogia, Dio ha operato nella storia e opera a volte anche oggi, in modo insolito e sorprendente a proposito Isaia 55:8-9 dice: «Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE. «Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. Dio è Dio, non possiamo confezionarlo nei nostri standard, né tanto meno prevederlo per come opererà, è l’Iddio che sfugge alla logica umana,tutto questo rende Dio tale. Con Paolo possiamo dire: Oh profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie! (Romani 11:33).