Giovanni 1:1-5 Gesù è Dio.
Una giovane ragazza di nome Linda, nata e cresciuta in una famiglia cristiana era rimasta indietro con la scuola e così è stata aiutata dalla moglie del pastore per recuperare. Un giorno Linda ha visto su un libro una foto che rappresentava Gesù e disse alla moglie del pastore: “ Come faccio a capire la differenza tra Gesù e Dio? Entrambi sono uguali per me” Linda aveva capito giustamente che Gesù è Dio! A differenza degli altri Vangeli che cominciano la loro storia riguardo a Gesù sia col ministero di Giovanni Battista (Marco) o con i racconti sulla nascita di Gesù (Matteo e Luca), il Vangelo di Giovanni invece inizia nel dire che Gesù era più di un semplice uomo e quindi non perde tempo nel presentare chi è Gesù. I versetti introduttivi del capitolo 1 sono stati scritti da Giovanni per sottolineare che l’intero suo libro è da leggere alla luce di questi versetti e cioè che i gesti e le parole di Gesù sono le azioni e le parole di Dio!
Noi in questi versetti vediamo:
I LA PREESISTENZA DI GESÙ.
Preesistenza indica che Gesù esisteva prima della creazione. Noi vediamo che Gesù è la Parola come confermato dai vv.14 e 18. (Cfr. Apocalisse 19:13 .)
A) La Parola: Il Significato.
La radice del termine "Parola" (logos-leg,lego) nel suo significato primitivo è scegliere, raccogliere, riunire parole insieme e così, parlare, esprimere, manifestare, rivelare un pensiero, un concetto, quindi anche la persona che parla. Perciò "parola" (logos) è una raccolta nella mente di una persona che si esprime con le parole. Perché Giovanni si esprime in questo modo? Con questa verità Giovanni voleva raggiungere sia i Greci che i Giudei. I filosofi greci (gli stoici) credevano che la parola fosse il principio razionale mediante il quale è esistito tutto, un principio creativo che governa tutto, ma non era comunque un essere personale.
Nell’Antico Testamento e quindi per i Giudei noi vediamo che:
(1) La Parola era il mezzo mediante il quale Dio ha creato ogni cosa. (Genesi 1:3:9; Salmi 33:6).
Quindi la Parola è l’espressione e la divina azione dell’auto-manifestazione di Dio nella creazione:Lui parlò e la cosa fu!
(2) La Parola era il mezzo mediante il quale Dio rivelava il suo messaggio ai profeti che a loro volta comunicavano al popolo. (Esodo 34:28; Geremia 1:4; Isaia 9:7-8; Ezechiele 3:10-11; 33:7, 2 Samuele 23:1-2; Zaccaria 2:4; Numeri 24:16; Giosuè 24:27).
(3) La Parola era il mezzo mediante il quale Dio guariva e salvava (Salmi 107:20; Ezechiele 37:4-14).
Perciò la Parola di Dio era la manifestazione di Dio e della Sua potenza, portava a effetto la Sua volontà. (Isaia 24:3; 55:11; Geremia 23:29).
Questi aspetti della Parola di Dio sono confermati anche nel Nuovo Testamento, quindi la potenza della Parola nel creare (Ebrei 11:3; 2 Pietro 3:5-7); la parola come rivelazione di Dio (Romani 3:2 ; 1 Pietro 4:11), e come discorso profetico (Luca 3:2; 2 Pietro 1:19), con la predicazione del Vangelo (Luca 8:11 ;Atti 8:4; 13:5; 16:6; Tito 2:9; Apocalisse 1:9;eccetera). Poi l’efficacia vediamo anche della Parola (Ebrei 4:12 –13; 1 Tessalonicesi 2:13). Ora quando Giovanni dice che Gesù è la Parola, vuole indicare che Gesù manifesta e indica Dio, è ultima rivelazione di Dio in sapienza e potenza nelle opere, nelle parole e nel carattere, quindi Giovanni ci vuol far riflettere sul fatto che Gesù è unico, nessuno è pari a Lui. (Giovanni 1:14,18; Ebrei 1:2) .
La preesistenza atemporale di Gesù è:
B) Dimostarata dal verbo “era”.
Il verbo “era” (ēn- imperfetto indicativo attivo), significa esistere (eimí) esprime che Gesù già esisteva prima della creazione del mondo, quindi era una preesistenza reale eterna. Westcott a proposito disse: “Il tempo imperfetto (era) dell’originale, in questo brano, suggerisce, per quanto possibile al linguaggio umano, la nozione di un’esistenza assoluta (esiste di per sé) e atemporale (senza tempo)”. “Era” (ēn) perciò esprime una continua esistenza fuori dal tempo in contrasto con la Parola “ha fatto” (v. 3 ogni cosa è stata fatta- egeneto), cioè ogni cosa che è venuta all’esistenza.
La preesistenza atemporale di Gesù è:
C) Dimostrata dalla parola “principio”.
Noi al v.1 vediamo nel suo assoluto eterno essere che va al di là del tempo. "Principio" (arché) si riferisce alla natura e all’esistenza della Parola, quindi di Gesù con il senso di prima di tutti i tempi e della creazione. Perciò è implicito l’eterna preesistenza di Gesù! “Principio” richiama la mente a Genesi 1:1 dove è scritto che: “nel principio Dio creò i cieli e la terra”. Nel principio Mosè lo usa in Genesi 1:1 sottolineando il punto di partenza del suo racconto di quando e come è andata la creazione, invece Giovanni sottolinea il principio prima la creazione: Gesù esisteva prima la creazione! Nel principio dunque, non si riferisce a quando Cristo è venuto in esistenza, ma indica che Gesù Cristo esisteva prima la creazione. Giovanni 17:5: “Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse”. (Colossesi 1:17). Giovanni vuole che i suoi lettori comprendano che in qualunque momento è iniziata la creazione, la Parola già esisteva. (Cfr. Giovanni 8:58).
Michea 5:1 dice: “Ma da te, o Betlemme, Efrata, sebbene tra le più piccole città principali di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”. “Eterni” (gohlahm) è la stessa parola di “eterno” (gohlahm) usata anche per Dio come vediamo per esempio in Isaia 40:28: “Non lo sai tu? Non l'hai mai udito? Il SIGNORE è Dio eterno, il creatore degli estremi confini della terra; egli non si affatica e non si stanca; la sua intelligenza è imperscrutabile”. (cfr. Geremia 10:10). A un sordomuto di Parigi un giorno, gli fu chiesto di esprimere la propria idea sull’eternità di Dio. Questo sordomuto diede una definizione che rispecchia la verità Biblica. “L’eternità è durata senza principio e senza fine; esiste senza limiti o dimensioni;presente senza passato né futuro. L’eternità di Dio è giovinezza senza infanzia e vecchiaia; è vita senza nascita e senza morte, è un oggi senza ieri né domani.”
Eterno perciò indica che:
1) Dio non ha avuto inizio e non avrà fine! Indica che è senza tempo, perché abita fuori dal tempo.
2) Dio non subisce crescita, sviluppo, o maturazione.
3) Per Dio non c‘è distinzione tra il presente, passato e futuro.
Tutte le cose sono ugualmente e sempre presente davanti a Lui! Dio vede tutto in modo simultaneo e non in una successione di momenti come noi!
Tutto ciò per noi è incomprensibile! Ora se eterno si riferisce a Dio come a Gesù, questo vuol dire che Gesù è Dio, come è chiaramente indicato nella terza frase di questo versetto. Gesù condivideva l’eternità con il Padre. L'esistenza eterna di Cristo è una verità evidente nella Bibbia, negarla significa negare la verità delle Scritture. Tutto questo dimostra la preesistenza di Gesù prima della creazione.
Noi vediamo:
II LA COESISTENZA DI GESÙ.
v.1: “La Parola era con Dio”. v.2: “Essa era nel principio con Dio”. Questa verità, ripetuta due volte è intenzionale almeno per tre buone ragioni:
1) In primo luogo è stato fatto per dimostrare la certezza della verità.
2) In secondo luogo è stato fatto per dimostrare l'importanza della verità.
3) In terzo luogo è stato fatto per dimostrare la chiarezza della verità.
Quindi vediamo:
A) Una coesistenza di Gesù con Dio.
Ma chi è Dio? Dio è un essere unico. Nessuno è pari o simile a Lui è scritto in diverse parti della Bibbia. (Esodo 9:14; Deuteronomio 33:26 ; 2 Samuele 7:22 ; Isaia 46:5,9 ; Geremia 10:6) . A.H. Strongs definisce Dio come: "L’infinito e perfetto spirito in cui tutte le cose hanno origine, sostegno e fine."
(1) Dio (Theós) si riferisce per Giovanni e i lettori, al Dio rivelato nell’Antico Testamento come il Creatore (Genesi 1:1 ; Isaia 40:28-29).
(2) Dio è unico e vero Dio (Deuteronomio 4:35;6:4).
In Isaia 43:10 è scritto: “I miei testimoni siete voi, dice il SIGNORE, voi, e il mio servo che io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che io sono. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà nessuno”. (Cfr. Isaia 44:6) .
(3) Dio è trascendente.
La Sua natura è trascendente (natura assoluta e indipendente, al di fuori del mondo naturale e storico, che supera i limiti dell’esperienza sensibile), ma anche immanente presente nella vita e nella storia degli uomini, che si prende cura di ciò che ha creato e in modo particolare del Suo popolo come leggiamo in Isaia 57:15: “Infatti così parla Colui che è l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità, e che si chiama il Santo. «Io dimoro nel luogo eccelso e santo, ma sto vicino a chi è oppresso e umile di spirito per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore degli oppressi”. (Cfr. Atti 17:24-28).
Noi vediamo che è:
B) Una coesistenza perfetta con Dio.
In questa seconda affermazione vediamo la coesistenza della Parola con Dio. Giovanni sta cercando di esprimere la particolare intimità che c’è tra la Parola e Dio. Lo dice ancora al v. 2 quando dice “essa era nel principio con Dio” per indicare che non c’era nessun altro a fianco a Dio dall’eternità, fin dal primo momento.
“Con” (Prós- accusativo) indica “in compagnia”, “faccia a faccia”, “nella presenza”, ma non è una semplice convivenza di due persone che si fanno compagnia. Si riferisce a una comunione perfetta, intima, dinamica e reciproca più stretta possibile tra due persone distinte ma uguali nell’essere che vanno nella stessa direzione e orientamento.
Così da tutta l'eternità c'è stata un’intima e ineffabile (indescrivibile in beatitudine e sacralità) unione tra Cristo e Dio Padre. Giovanni 1:18: “Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere”. Giovanni 10:30: “Io e il Padre siamo uno”. (essenza e natura; cfr. Giovanni 14:10-11; 17:20-23).
Gesù aveva e ha una comunione perfetta con il Padre!
(1) Una comunione perfetta nell’amore.
Vediamo che:
a) Dio il Padre ama il Figlio gli ha dato ogni cosa in mano.
Giovanni 3:35: “Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano”. Secondo quello che è scritto in Giovanni 17:24 questo amore risale all’eternità!
Ma anche che:
b) Il Figlio ama il Padre.
Giovanni 14:30-31: “Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo”. Egli non può nulla contro di me; ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato.
(2) Una comunione perfetta negli scopi.( Dio Padre e Dio Figlio non erano divisi)
Dio opera ogni cosa secondo il consiglio della sua volontà, e suoi progetti sono anche quelli del Figlio. Solo due esempi.
a) Riguardo la creazione.
Quando Dio decise di creare la terra e gli uomini, vediamo che Padre e Figlio erano coinvolti insieme in questo progetto. (Isaia 43:1 ; Giovanni 1:3; Colossesi 1:16).
b) Riguardo il piano salvifico.
Giovanni 6:37-40: “Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio:che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna;e io lo risusciterò nell'ultimo giorno”.
(3) Una comunione perfetta nell’azione.
a) Gesù opera perfettamente come il Padre.
Giovanni 5:19: “Gesù quindi rispose e disse loro: In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente”.
b) Gesù opera secondo la volontà del Padre. (Giovanni 8:28-29).
III L’ESSENZA DI GESÙ.
Il Padre e il Figlio sono due persone distinte della Trinità, ma sono uno in sostanza e inseparabilmente uniti e indivisibili.
A) Gesù è Dio.
v.1: “La Parola era Dio”. Dire che il nostro Signor Gesù Cristo era solo un uomo, è una prova dolorosa della perversione del cuore umano. Se Gesù non è Dio, il cristianesimo non ha ragione di esistere, crolla! Quindi, “la Parola era con Dio, la Parola era Dio”, non significa che Gesù era inferiore come natura a Dio o una copia falsa o imperfetta ma Gesù è Dio come il Padre, condivide con il Padre la stessa sostanza, natura, anche se differiscono in persona! Sono due persone distinte!
In Colossesi 1:15 è scritto che il Figlio, Gesù è l’immagine (eikon) del Dio invisibile. Immagine di Dio indica che Gesù è della stessa sostanza di Dio e quando era sulla terra Gesù ha manifestato in modo perfetto il carattere di Dio.
Matteo 1:23 parla della profezia di Isaia 7:14 dicendo: " 'La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele’, che tradotto vuol dire:‘Dio con noi'". L’incredulo Tommaso, non avrebbe creduto alla risurrezione di Gesù fin quando non avrebbe visto il segno dei chiodi nelle mani e della lancia nel costato, ma appena ha costato di persona: “Tommaso gli rispose: ‘Signor mio e Dio mio!’” (Giovanni 20:28; cfr. Romani 9:5 ; Colossesi 2:9;Tito 2:13; 2 Pietro 1:1 ; 1Giovanni 5:20.
Quindi, ciò che Dio era, lo era anche la Parola! Questo è dimostrato dalle Sue opere, infatti, leggiamo in Giovanni 1:3,10 che:
B) Gesù è il Creatore di tutte le cose.
La creazione è una dottrina fondamentale della fede cristiana, ogni altro aspetto della teologia si fonda sulla nostra comprensione di Dio come l'origine di tutta la vita e del ruolo di Gesù Cristo, la Parola creatrice. La creazione è la base del Vangelo. Cristo non poteva essere creato, perché Egli creò tutte le cose! La creazione è un’opera di Dio come leggiamo in Genesi 1: Dio portò all’esistenza le particelle subatomiche alle galassie per mezzo della Sua parola creatrice. Notate che prima lo dice in modo positivo: “ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei” e poi lo dice nel la forma negativa: e “senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta”, questo per esprimere e sottolineare la pienezza di questa verità. (cfr. Giovanni 3:16;6:50;1 Giovanni 1:5; 2:4,27; 5:12).
Questa riaffermazione non lascia alcun dubbio o possibilità di distorcere di ciò che Giovanni ha detto a proposito della creazione, di negare tutto o in parte questa verità, questa riaffermazione è intesa ad escludere qualsiasi eccezione. Ogni cosa è stata fatta, creata mediante Gesù. Colossesi 1:16-17: “poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui”. (Cfr.1 Corinzi 8:16 ;Ebrei 1:2).
Ora se Gesù ha creato ogni cosa e l’ha fatto dal nulla, questo indica che:
(1) Non c’è stata un’evoluzione.
(2) Non c’è niente d’impossibile per Gesù:Gesù ha un potere straordinario.
(3) Non c’è dubbio della Sua divinità: Conferma la divinità di Gesù!
Il fatto che Gesù Cristo ha creato tutto non esclude Dio Padre, com’è scritto in Genesi 1, Dio crea con la Parola (cfr. Salmo 33:6; Efesini 3:9) , ma sottolinea la divinità di Cristo e l'unicità che ha con Dio.
C) Gesù è la vita:il Salvatore.
V.4: “Nella Parola c’era la vita e la vita era la luce degli uomini”.
(1) Gesù ha vita in se stesso.
Giovanni 5:26 dice che: “come il Padre ha vita in se stesso così ha dato al Figlio , quindi alla Parola di avere vita in se stesso”. Si riferisce all’auto-esistenza. Noi siamo stati causati da Dio, da una forza esterna, ma Gesù come il Padre ha vita in se stesso, è auto-esistente, cioè non dipende da nessuno all’infuori che da se stesso.
Il fatto che Dio ha dato a Gesù di avere vita in se stesso è qualcosa che noi non possiamo comprendere, ma che comunque dimostra che Gesù è della stessa natura di Dio. Gesù non è stato creato da nessuno, non dipende da nessuno, non ha una causa esterna! Le cause della Sua esistenza sono in Lui stesso, la vita è inerente alla Sua natura, al contrario di quella nostra che dipendiamo dalla Sua , Gesù come il Padre non dipende da nessuno!
(2) Gesù dona la vita materiale e spirituale.
Queste parole hanno uno sfondo nell’Antico Testamento nella creazione.
Genesi 1:3-5: “Dio disse: «Sia luce!» E luce fu. Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce «giorno» e le tenebre «notte». Fu sera, poi fu mattina: primo giorno”. Poi creò il sole e le stelle (Genesi 1:14-18) .
“Vita” (zōé) e “luce” (phós) sono collegate, perché non c’è vita senza luce. Nel quinto e sesto giorno Dio creò gli esseri viventi: animali, l’uomo e la donna dandogli la vita (Genesi 1:20-31; 2:7; 3:20). Gesù non è solo la sorgente della vita fisica lo è anche della vita spirituale, della vita eterna com’è descritto in questo Vangelo.
Come Creatore, Gesù fornisce la vita fisica; ma è anche Redentore è fornisce la vita spirituale. Gesù Cristo è il Salvatore che dona la vita eterna. (Giovanni 6:38; 10:10; 11:25-26; 14:6 ; 1 Giovanni 5:11). Perciò uno dei motivi dell’incarnazione di Gesù, della sua venuta su questa terra è di morire per i nostri peccati e di salvare i credenti! Così la sequenza di questi cinque versi è molto logica: Giovanni inizia con il fatto che Gesù è Dio, che Gesù è il Creatore, ora Gesù è il Salvatore.
a) Gesù è la vita, la luce che rivela la via della salvezza.
C’era un adesivo dietro un’automobile con la scritta che diceva: “Non mi seguire ho smarrito la strada”. Chi segue Gesù non smarrisce la strada. Giovanni 9:5: “Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo”. (Giovanni 12:36,46). Come nell’Antico Testamento la luce a volte serviva per illuminare, per esempio Dio rivela, manifesta, guida fa vedere la strada da percorrere al Suo popolo con la luce della colonna di fuoco nel deserto (Esodo 13:21; Salmi 43:3) In Salmi 36:9 leggiamo: “Poiché in te è la fonte della vita e per la tua luce noi vediamo la luce”. Gesù ci fa vedere qual è la strada della salvezza a noi peccatori che viviamo nelle tenebre, per la sua luce noi possiamo vedere la salvezza.
b) Gesù rivela la conoscenza spirituale della salvezza.
Gli uomini per natura sono nelle tenebre, nella cecità spirituale, sia nel senso della salvezza e sia nel senso morale Efesini 4:18, abbiamo bisogno di seguire Gesù per capire la volontà di Dio. In questo senso Gesù rivela la conoscenza della salvezza, del Vangelo. In Giovanni 8:12 leggiamo: “Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: ‘Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita’”. (Isaia 46:9 ; Atti 13:47;26:23).
Chi segue Gesù non camminerà nelle tenebre, inteso come ignoranza sotto il dominio del diavolo (1 Giovanni 5:19; Colossesi 1:13), avrà la luce della vita, intesa come vita eterna. (Giovanni 6:35 ; Apocalisse 21:6; 22:14; Giacomo 1:12).
c) Gesù rivela la conoscenza di Dio. (Giovanni 1:18)
Simeone benedice Dio riferendosi a Gesù, il Messia come la personificazione della salvezza di Dio (Luca 2:25-32). Gesù è la salvezza (Salmi 27:1) e nello stesso tempo una luce che rivela la vera conoscenza di Dio, la santità, e l’ amore per i Gentili che sono nelle tenebre. (2 Corinzi 4:6).
d) Gesù rivela la conoscenza del comportamento morale.
La luce nell’Antico Testamento è anche simbolo a volte di guida per morale come troviamo scritto in Salmi 119:105: “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero”.( cfr. Proverbi 6:23). Gesù è la vita che illumina la mente e la coscienza degli uomini, ci indica come dovremmo comportarci moralmente (nella santità). Quindi non solo Gesù è la vita, cioè Colui, che da la vita eterna, ma è anche Colui che ci mostra come avere la vita eterna e non solo, ma anche la via da percorrere nel senso morale in concordanza con la volontà di Dio.
D) Gesù è stato rifiutato.
v.5: “La luce splende nelle tenebre e le tenebre, non l’hanno sopraffatta”. “Splende” si riferisce all’incarnazione di Gesù (Giovanni 1:7,14 ; Cfr. Isaia 9:1; 60:1-5). Gesù con la sua vita e predicazione ha illuminato gli uomini, ma gli uomini lo hanno rifiutato! (Cfr. Matteo 5:14).
Nel presente Vangelo, “tenebre” (skotía), indica il mondo estraniato da Dio, ignorante e spiritualmente cieco, malvagio e peccaminoso degli uomini che hanno ceduto alle lusinghe del maligno, quindi il mondo dominato da Satana. (Giovanni 3:19; 8:12; 12:35, 46; 1 Giovanni 1:5-6; 2:8-9,11; 5:19; Colossesi 1:13).
Noi vediamo:
(1) La pazzia del rifiuto.
Coloro che rifiutano Cristo sono stolti, anche se si dichiarano sapienti. (Romani 1:22) . La croce di Cristo è considerata pazzia dice l’apostolo Paolo (1 Corinzi 1:18,23). Noi viviamo in una società cosiddetta cristiana, ma la croce è considerata pazzia! A proposito Lesslie Newbigin ha scritto un libro a riguardo: “La follia dei greci:il Vangelo e la cultura occidentale”. Newbigin è stato missionario in India, poi è tornato nella sua casa in Inghilterra, dopo aver trascorso quarant'anni in Asia centrale. Ma quando tornò, aveva scoperto che la cultura occidentale era estranea al Vangelo come qualcosa che aveva assistito in India. Durante la sua vita missionaria era abituato a studiare la cultura, al fine di comprendere le strutture intellettuali di una società e come avrebbe potuto comunicare la croce in quella cultura. Ma quando tornò a casa, ha scoperto che se aveva intenzione di parlare del Vangelo in Europa occidentale, doveva di nuovo studiare come comunicare il Vangelo nella nostra cultura, ai suoi ascoltatori moderni, ai quali la croce gli sembrava follia come per i greci. In breve, la società occidentale si è estraniata da Dio, ha svuotato la vita moderna della capacità di vedere il mondo in modo teocentrico. Dio è stato licenziato dal suo ruolo di governatore del mondo!
Noi vediamo:
(2) La forza del rifiuto.
Il rifiuto di Cristo non era passivo e timido. È stato un rifiuto molto forte, che è dimostrata dalla grande ostilità che ha dovuto affrontare: da Erode che ha fatto uccidere tutti i bambini di Betlemme da due anni in giù (Matteo 2:16), e più volte al tempo del Suo ministero terreno, la folla ha cercato di uccidere Cristo prima della Sua crocifissione (Luca 4:29 ; Giovanni 8:59; 10:39). Anche oggi c’è molta ostilità verso i cristiani in tutto il mondo.
Inoltre vediamo:
(3) Il fallimento del rifiuto.
Leggiamo che: “le tenebre non l’hanno sopraffatta”. Cosa significa “sopraffatta”? (Katalaben-indicativo aoristo attivo).
Questa parola può avere il significato di:
a) “Non accogliere”, “non afferrare”, “non ricevere”, “non avere fede” (Marco 9:18 ; Giovanni 8:3 ;Filippesi 3:12-13).
La parola rende bene l’idea che agli uomini è stata fatta la richiesta di una decisione attiva di fede nel Signor Gesù, ma essi non hanno voluto accettarla come affermato anche in altri passi (Giovanni 1:10-11;3:19-21).
Gli uomini rifiutano la luce: cioè Gesù e la sua predicazione, e preferiscono stare nelle tenebre (skótos), così si attirano il giudizio di Dio. Il motivo è perché fanno cose malvagie, questi perciò odiano Gesù e non vogliono avere una relazione con Gesù, perché Gesù come luce fa vedere il peccato che c’è in ognuno di noi, e quindi gli uomini non vogliono che le proprie opere siano scoperte! Ma chi mette in pratica la verità (alétheia), non ha paura di andare alla luce.
La verità è la rivelazione di Dio in Gesù (Efesini 4:21), il Vangelo (Efesini 1:13) che conduce a un comportamento morale retto e ad agire fedelmente o in ubbidienza in contrasto con le opere malvagie. Chi agisce fedelmente non ha paura di essere scoperto perché le sue opere sono fatte in Dio, cioè in conformità a Dio e alla sua volontà. (Cfr. Efesini 5:8).
Ma la parola “sopraffatto” può avere anche il significato di:
b) ”Superare”, “prevalere”, “vincere”. (1 Tessalonicesi 5:4).
Nella lotta dura contro Gesù, le tenebre, gli uomini e il diavolo non hanno vinto! Anche se Gesù è stato ucciso, con la sua morte ha vinto! Come mostra, questo Vangelo, la croce non è un luogo di sconfitta, ma di gloria. Gesù ha sconfitto il mondo! Giovanni 16:32-33: “L'ora viene, anzi è venuta, che sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo”. Gesù ha sconfitto il diavolo!
Colossesi 2:13-15: “Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati; egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce”. (cfr. Giovanni 12:31; 14:30). Gli uomini e il diavolo credevano di “aver spento la luce” inchiodando Cristo sulla croce, ma non hanno considerato che era necessario per Lui morire sulla croce, al fine di dare la vita agli uomini. Gli uomini non hanno considerato la resurrezione:la vittoria devastante al buio della morte!
La crocifissione non ha spento la luce, ma ha fatto risplendere la luce più chiara e più forte. Non si può spegnere la luce di Cristo.
Quando Gesù era qui sulla terra nessun potere l’ha oscurato, nemmeno la morte: nato in una stalla, cresciuto in una falegnameria in un piccolo angolo del mondo, non aveva bellezza da attirare gli sguardi, ne aspetto tale da piacere, fu umiliato e crocifisso, ma luce brillava allora, e brilla anche oggi, come la luce più grande che abbia mai illuminato il cuore degli uomini.
Ora in entrambi i casi, il rifiuto per incredulità, o il rifiuto e l’ostilità verso Gesù per vincerlo è un grande fallimento, perché Gesù è la verità! Perché Gesù è il Signore, un giorno tutti riconosceranno la sua Signoria e si piegheranno davanti a lui, ma sarà troppo tardi per la loro salvezza! Si piegheranno per la loro condanna! (Filippesi 2:10-11).
Oggi chi rifiuta la sua Signoria, dopo la morte andrà all’inferno! Il cielo è solo per coloro che s'inginocchiano a Cristo in questa vita terrena.
CONCLUSIONE.
Il mondo in cui viviamo è in cerca di una diagnosi e di una cura per la sua malattia. Ci sono voci dei profeti dei nostri giorni che forniscono innumerevoli messaggi che promettono di alleviare questa malattia e di dare delle risposte alle domande che ci turbano.
Sentiamo voci politiche ed economiche, che sostengono la ridistribuzione delle ricchezze, o la riorganizzazione, o la ristrutturazione economica per costruire il tipo di mondo in cui l'equità e la carità prevarrebbero.
Altre voci sono più personali, sostengono che il problema non è sociologico ma umano, l'anima umana ha bisogno di guarigione e di rinnovamento, se vogliamo garantire l'istruzione giusta o una terapia o una visione del nostro prossimo, allora tutto sarà fatto rettamente.
Noi vediamo, però, che queste voci non possono sostituire la Voce di Dio rivelata in questi versetti.
Noi in questi versetti abbiamo visto:
1) La natura di Cristo: la sua Divinità, è il Creatore, è il Salvatore.
Le parole di apertura di questo capitolo di Giovanni sono tra i più profondi mai scritti da mano d'uomo. Gesù Cristo è il cuore del Vangelo. Il cristianesimo non è una filosofia di vita, né una religione, è in una persona che è il cuore di tutto ciò che i cristiani credono. Noi non siamo d’accordo con certe religioni che affermano che Gesù non è Dio come il Padre, come mostrato in questi versetti: Gesù è della stessa sostanza di Dio Padre.
a) Noi dobbiamo accettare questo mistero del fatto di un Dio unico, ma che si manifesta in tre persone distinte, che Dio è auto-esistente, ha avuto vita in se stesso.
Dobbiamo capire che Dio è infinito e noi siamo esseri finiti, limitati, dobbiamo accettare la dottrina così come è rivelata nella Bibbia. (Deuteronomio 29:28). Dio è Dio se noi conoscessimo tutto, saremmo anche noi Dio!
b) Noi dobbiamo amare questa dottrina.
Alcuni non apprezzano tutta l'enfasi dottrinale qui sulla persona di Cristo. Essi possono anche pensare che sia noiosa e inutile. Questi versetti sono un gioiello di grande bellezza, essi dichiarano alcune delle verità più essenziali circa l'identità del Signor Gesù. La verità in questi versetti è che ci sono blocchi fondamentali della dottrina di Cristo.
Se non comprendiamo bene questi versetti, si realizzerà una dottrina svuotata di Cristo, di Dio, della salvezza, e tutto il resto sarà gravemente compromesso! Questa dottrina non è noiosa per la mente spirituale per chi è realmente interessato a esaltare Cristo; questa dottrina è assolutamente indispensabile per capire e seguire l’esempio dell'amore e umiltà di Cristo che si è incarnato per essere il nostro Salvatore. Una scarsa conoscenza dottrinale produce cristiani immaturi e quindi una devozione da immaturi!
Quando prendiamo in considerazione veramente chi è la Persona Incarnata, essa aumenterà di molto la nostra devozione verso di Lui. Oggi nelle chiese ci sono molti bambini spiritualmente parlando perché non si predica la dottrina!
c) Noi Dobbiamo dare l’adorazione e l’ubbidienza a Gesù senza esitazione perché così facevano i primi cristiani com’è scritto nel Nuovo Testamento. (Matteo 28:17-20 ;Giovanni 14:15 . Che ruolo ha Gesù nella tua vita:il volante o la ruota di scorta? Stai camminando alla luce dell’insegnamento di Gesù?
Poi vediamo in questi versetti:
2) La natura degli uomini: siamo malati.
La nostra società è malata, la malattia è il peccato, è nelle tenebre, gli individui hanno messo Dio fuori, lontano dalle loro vite! Al posto di Dio l’uomo ha messo la scienza, la psicologia, la filosofia, lo spettacolo, il sesso, ha detronizzato Dio mettendo se stesso sul trono! Estraniandoci da Dio ne paghiamo le conseguenze, basta vedere la televisione!
L’uomo rifiuta Dio! Ama il buio, le opere malvagie! Non penso che la stragrande maggioranza attenda ansiosamente qualche comunicazione dal cielo. Se mai dovesse accadere, gli darebbe il benvenuto, solo se si trattasse, di un messaggio che affermerebbe i sistemi del mondo, che confermerebbe la grandezza del potere personale e le prodezze delle capacità umane.
L’uomo non è disposto a cedere il trono a Dio! Hai ceduto il trono a Dio? Hai messo da parte il tuo Io per far posto alla croce e alla Signoria di Cristo?
Noi vediamo in questi versetti:
(3) La natura della trasformazione: la cura alla malattia.
C'è solo una speranza, Gesù Cristo. In Cristo c’è la vita! La luce degli uomini! Gesù è la salvezza, ci rivela la via della salvezza, e come dobbiamo comportarci! Perciò se vogliamo avere una società migliore, dobbiamo mettere al centro della nostra fede Gesù perché questo è il Suo posto.
Non dobbiamo relativizzare Gesù, considerarlo al pari di qualsiasi altro uomo religioso. Lui non è uno dei tanti pianeti che girano attorno al Sole; Lui è il Sole! Gesù è Dio, Gesù, è la via, la verità e la vita! (Giovanni 14:6).
C’è un solo Dio e Salvatore nel mondo che si è rivelato nella persona di Gesù e in nessun altro! Gesù non è uno dei tanti Egli è Dio e l’unico Salvatore! (Atti 4:12 ; Ebrei 7:25). L’unico in grado di risolvere il problema del tuo peccato in quanto è Dio!
Gesù è la pietra angolare della nostra fede! (Efesini 2:20;1 Pietro 2:6-8).
Sei chiamato ad accogliere Gesù, ad accettarlo portando i tuoi peccati alla croce! o preferisci rimanere nelle tenebre e finire poi all’inferno?