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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

La rivelazione dell'angelo del Signore a Giuseppe


Matteo 1:20-23. La rivelazione dell’angelo a Giuseppe.
Natale, dovrebbe essere un giorno di gioia, di pace e di riflessione, ma in realtà è un giorno deprimente per la maggior parte delle persone. Un articolo scritto da un direttore del Dipartimento di Igiene Mentale, della California diceva così: "Il tempo di Natale è caratterizzato da un maggiore stress emotivo e ci sono più atti di violenza in questo periodo che in qualsiasi altro periodo dell'anno". Per alcuni il Natale, è una scusa per ubriacarsi e mangiare tanto, o per festeggiare, o per non lavorare, o per non andare a scuola, o per spendere soldi, o per fare regali, ecc. , ma per la chiesa, per un vero credente, il Natale, benché non sia la vera data della nascita di Gesù, deve essere occasione per ringraziare Dio per il dono del Figlio all’umanità, per ricordare, per meditare e per esaltare Gesù Cristo in mezzo a un mondo che non è in sintonia con il Suo nome. Noi in questi versetti vediamo la rivelazione dell’angelo a Giuseppe.


Il primo punto che vogliamo considerare è:
I LA CIRCOSTANZA DELLA RIVELAZIONE (v.20).
Nel v.20 troviamo scritto: "Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno…". Giuseppe voleva lasciare Maria perché si accorse della sua gravidanza e pensava che l’avesse tradito con qualcun altro. Mentre stava rimuginando sulla situazione e quindi di lasciarla segretamente, un angelo del Signore gli apparve in sogno. Le visite angeliche, le troviamo in altre circostanze nella Bibbia e alcune volte, erano manifestazioni di Dio stesso (Genesi 16:1-16; Giudici 13:2-25; Luca 1:5-25; Genesi 21:17; 22:15–18; Esodo 3:2-4:16; Giudici 6:11-23). La Bibbia parla di angeli buoni e di angeli cattivi, in questo versetto vediamo un angelo buono che si manifesta a Giuseppe. Gli angeli sono coinvolti quindi nel creato, nella vita degli uomini al servizio di Dio. “Angelo” (angelos) significava messaggero (Matteo 11:10; cfr. Luca 7:24; Luca 9:52), quindi, l’angelo che apparve in sogno a Giuseppe, era un messaggero di Dio, ha rivelato a Giuseppe il disegno di Dio riguardo a Maria e a Gesù, è stato inviato per correggere la scelta di Giuseppe che voleva lasciare Maria (Matteo 1:19-20; Matteo 1:24-25). Gli angeli sono esseri spirituali, creati da Dio per servirlo, per svolgere l’opera Sua sulla terra. In questo senso possiamo dire con Tommaso d'Aquino che: “Angeli significa messaggeri e ministri. La loro funzione è quella di eseguire il piano della divina provvidenza, anche nelle cose terrene”. Come in questo caso, gli angeli, portano i messaggi di Dio al popolo (vedi anche Luca 1:26), ma hanno anche altre funzioni (Daniele 6:22; 2 Re 6:16-18; Apocalisse 20:1-2, ecc). 
Riguardo la rivelazione attraverso i sogni, questo modo, non era raro nella storia Biblica (Genesi 37:5-7; Genesi 40:1-41:1-36; Giobbe 33:15-17, Daniele 2:7-45). Dio usava i sogni come un mezzo per trasmettere il Suo messaggio agli uomini (Numeri 12:6). Dio ha usato i sogni in modo particolare in questi tempi importanti per svelare i Suoi piani, quindi il sogno, come in questo caso, forniva una guida sovrannaturale. Attenzione, però, non tutti i sogni erano da interpretare, perché alcuni sono naturali (Ecclesiaste 5:7), altri possono essere fuorvianti (Deuteronomio 13:1-4; Geremia 23:32). I sogni come quello di Giuseppe, dove l’angelo gli rivela la volontà di Dio, differiscono notevolmente dai sogni naturali (che derivano sia dai pensieri del giorno, o dal temperamento naturale di chi li fa, o da cause simili), perché avendo il sigillo e il supporto divino, chi li vive, non ha dubbi della loro validità, o verità. 
Nel Vangelo di Matteo vediamo, che i Magi furono avvertiti in sogno (Matteo 2:12; Cfr. Atti 2:17) così ancora a Giuseppe sempre con un angelo del Signore(Matteo 2:13-15; Matteo 2:19-21). Il concepimento di Gesù Cristo è stato un evento soprannaturale al di sopra, della logica, o del ragionamento umano. Per questo motivo, Dio mandò gli angeli, per aiutare alcune persone a comprendere il significato di ciò che stava accadendo, altrimenti sarebbe stato troppo tardi, o impossibile da comprendere, o sapere (Matteo 2:13; Matteo 2:19; Luca 1:11; Luca 1:26; Luca 2:9). Il punto della loro concentrazione in questi capitoli è quello, di evidenziare l'iniziativa di Dio nel guidare le azioni, in questo caso di Giuseppe in questo periodo cruciale. Ecco la guida della grazia di Dio, la Sua premurosa vigilanza, il modo meraviglioso in cui lavora, e la certezza con cui raggiunge il risultato prestabilito!  Ci sono momenti chiave della vita, che Dio si rivela in modo particolare per guidare secondo il Suo piano. Questo è stato il caso di Giuseppe.

Il secondo punto che Matteo scrive è:
II IL CONFORTO DELLA RIVELAZIONE (v.20).
Oltre che sorprendente la comunicazione è stata confortante. Nel v.20 leggiamo: "…Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo". L’angelo chiama Giuseppe, figlio di Davide, quindi è della stirpe messianica. Queste parole dell'angelo indicano che Giuseppe non sapeva nulla del ruolo dello Spirito Santo nella gravidanza, di Maria. A Giuseppe l’angelo dice di non temere a prendere con sé Maria, sua moglie, perché la sua gravidanza è opera dello Spirito Santo. Giuseppe, giusto com’era, aveva paura di partecipare al peccato di Maria, accettando il suo adulterio e dicendo, la bugia che il figlio era suo, Giuseppe pensava che la gravidanza fosse il frutto di un’azione adulterina di Maria. L'angelo rivela a Giuseppe, che Maria non è stata infedele e che il bambino che porta in grembo, è stato concepito in modo soprannaturale. L’angelo dice a Giuseppe non solo di non divorziare da Maria, ma di andare avanti e di prenderla con sé. 
Il bambino sarà quindi legalmente il figlio di Giuseppe, e quindi legalmente della discendenza di Davide. La frase: ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo enfatizza il ruolo passivo sia di Giuseppe e anche di Maria (cfr. Matteo 1:16), nel senso che Dio è l’artefice di tutto questo, anche se entrambi sono stati sottomessi a Dio. Così riguardo l’opera dello Spirito Santo nel concepimento verginale di Gesù in Maria, noi possiamo riconoscere due elementi importanti per la nostra vita cristiana.

A) In primo luogo, noi dobbiamo riconoscere la libertà dello Spirito di Dio che agisce in modi potenti e imprevedibili. 
La nascita verginale attesta che Dio raggiunge i Suoi scopi in modo potente, imprevedibile, insolito, nuovo. Questa nascita ci parla dell’infinitamente varia sapienza di Dio (Efesini 3:10). Così davanti le circostanze difficili, davanti situazioni dove non vediamo via di uscita, pensare che Dio opera in modo potente imprevedibile, ci dà una grande conforto e una grande speranza. Il riferimento che la gravidanza di Maria non è opera dell’uomo, ma dello Spirito Santo, non può che rassicurare Giuseppe. Lo Spirito di Dio stesso aveva causato questa gravidanza, ma l'idea non è, che lo Spirito Santo ha svolto il ruolo del marito di Maria sessualmente parlando. Piuttosto, lo Spirito Santo agisce come forza creatrice e vivificante. Lo Spirito Santo è la fonte della vita (Genesi 1:2; Salmi 104:30; Ezechiele 37:1-14) e quindi in grado di creare la vita a parte i soliti mezzi, o modi di concepimento naturali. 

B) In secondo luogo, noi dobbiamo riconoscere la nostra dipendenza radicale dallo Spirito Santo per la nostra vita cristiana. 
Non cercheremo di servire il Signore dipendendo dalle nostre forze, o dai nostri mezzi umani e non nella potenza di Dio. Lo Spirito Santo non solo ha operato nel concepimento di Gesù, ma lo ha anche accompagnato nel Suo ministero potente! Infatti, vediamo nel Vangelo, che Cristo era pieno di Spirito Santo ed era condotto dallo Spirito Santo (Luca 4:1). L’opera di Gesù (Isaia 42:1-4; Isaia 61:1-2), quindi la predicazione(Luca 4:18), i miracoli(Matteo 12:28), come anche la morte (Ebrei 9:14) e la resurrezione (Romani 1:4; 8:11)è stata in virtù dello Spirito Santo! Quale grande conforto per i credenti oggi! Lo Spirito Santo è in ogni vero credente (Efesini 1:13); ed è Colui, che dona al cristiano la potenza nel servire Dio (Atti 1:8), che guida (Romani 8:14), che santifica (2 Corinzi 3:18; Galati 5:16-22), che fa capire le Scritture (Giovanni 16:12-15), che insegna a pregare (Romani 8:26), ecc. Non possiamo che essere riconoscenti a Dio per lo Spirito Santo perché altrimenti senza di Lui non potremmo vivere la vita cristiana per come vuole Dio! “Senza lo Spirito di Dio non possiamo fare nulla. Siamo come navi senza vento, o carri senza cavalli. Come rami senza linfa, siamo appassiti. Come carboni senza fuoco, siamo inutili”. (C.H. Spurgeon).

Infine in questi versetti vediamo:
III IL CONTENUTO DELLA RIVELAZIONE (v.21).
Oltre a confortare Giuseppe, dicendogli che il bambino in lei è stato generato dallo Spirito Santo, l’angelo comunica altri aspetti importanti riguardo, il bambino Gesù. v.21: "Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati". Questo modo di comunicare la nascita e il nome, da dare al nascituro, ricorda alcune rivelazioni simili dell’Antico Testamento (per esempio Genesi 16:11; Genesi 17:19). I nomi divinamente rivelati hanno molto significato nella Bibbia. Nell’Antico Testamento il nome caratterizzava la persona (Genesi 16:11; Genesi 17:5; Genesi 17:15; Genesi 17:19; Isaia 8:3; Osea 1:4,6,9). Giuseppe doveva prendere, a casa sua Maria per formalizzare il matrimonio. In questo modo, Gesù poteva essere stabilito della discendenza di Davide, infatti, il dargli anche il nome (Matteo 1:21; Matteo 1:25), significava che Giuseppe riconosceva formalmente Gesù, come proprio figlio, e quindi in questo modo faceva parte della discendenza del re Davide attraverso di lui, che era figlio di Davide, cioè della stirpe di Davide. L'inserimento nella linea Davidica, avverrà attraverso il suo prendere Maria come sua moglie e il riconoscimento di Gesù come suo figlio, dandogli, formalmente il nome. Dare, il nome al bambino significava che Giuseppe riconosceva il bambino come suo, e in questo modo, Gesù è inserito nella discendenza di Davide legalmente. Il nome era dato formalmente al momento della circoncisione, l'ottavo giorno dopo la nascita (Luca 2:21).

Nel contenuto della rivelazione dell’angelo vediamo:
A) La Rivelazione della Persona (vv.21,23).
Riguardo, la rivelazione della persona di Gesù, noi vediamo il significato dei nomi: Gesù ed Emmanuele. Questi nomi rivelano che Dio ha preso l'iniziativa di provvedere il Messia che darà la salvezza, quindi l’attività di Dio in mezzo al Suo popolo.

In primo luogo vediamo:
(1) Il Significato del nome Gesù. (v.21)
v.21: 21 Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù… “Gesù” (Iēsous) è la forma di una parola ebraica (Yēšua’ una versione abbreviata di Yehošua˓, cioè Giosuè) che significa il Signore (Yahweh) è salvezza, o il Signore salva. Gesù è nato per essere il Salvatore! Vediamo che Dio essendo Sovrano, solo Lui può salvare, la salvezza è attribuita  solo a Dio nell’Antico Testamento (Genesi 49:18; 2 Re 19:15–19; 2 Cronache 14:11; 2 Cronache 20:5–12; Salmi 3:8; Salmi 25:5; Salmi 37:39; Salmi 62:1; Salmi 81:1; Isaia 12:2; Geremia 3:23; Lamentazioni 3:26; Daniele 4:35; Michea 7:7; Abacuc 3:18; Zaccaria 4:6;  Giona 2:9). Nel Nuovo Testamento l'enfasi è altrettanto forte (Matteo 19:25-28; Matteo 28:18, Luca 12:32; Luca 18:27; Atti 4:12; Efesini 2:8; Apocalisse 1:18; Apocalisse 3:7; Apocalisse 5:9; Apocalisse 19:1-6; Apocalisse 19:16). Gesù non solo avrebbe testimoniato della salvezza di Dio, ma Lui stesso sarebbe stato la salvezza! 
Il nome “Gesù” esprime la Sua natura del Dio Salvatore. Con la Sua opera avrebbe salvato il Suo popolo dai loro peccati. Il nome “Gesù” evidenzia, lo scopo della Sua venuta nel mondo e cioè di salvare i peccatori. Situato all'inizio del Nuovo Testamento, l’affermazione di Matteo 1:21 diventa il concetto fondamentale del Vangelo. 

In secondo luogo vediamo:
(2) Il Significato del nome Emmanuele (v.23). 
v.23: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». “Dio con noi”, indica, che Dio è presente nella nostra vita, con il Suo aiuto e la Sua grazia, e mostra la potenza della Sua mano per la difesa, la protezione e la liberazione del Suo popolo. Nella sua incarnazione Gesù era, nel senso più letterale, Dio con noi. Qualcuno ha detto che: “La più grande impresa della storia non è stata quella di un uomo che ha camminato sulla luna, ma di Dio che ha camminato sulla terra”. Nessuno sarà mai in grado di capire la ricchezza di questa grazia e cioè che Dio è venuto ad abitare in mezzo ai peccatori. 
In Cristo vi era la presenza visibile di Dio in mezzo al Suo popolo, e non era come prima, nell’Antico Testamento, che era una presenza nascosta. Gesù manifesta la presenza di Dio in un modo unico e incomparabile. “ Emmanuele” (Emmanouēl) si riferisce al ruolo di Gesù che consisteva di portare all’uomo la presenza di Dio, infatti, questo nome significa “Dio con noi” (cfr. Isaia 8:8-10). Ma vediamo anche la natura di Gesù, il fatto che è Dio. Dio nella seconda persona della Trinità, nella persona, del Figlio, Gesù, si è fatto uomo (Colossesi 1:15; Colossesi 2:9; Ebrei 1:1-3; Giovanni 1:1-18). In questo nome, perciò, noi vediamo la maestà divina di Cristo, e dunque implica che gli dobbiamo dare l’onore che merita, o è giusto dargli (Giovanni 5:22-23; Matteo 28:17). 
Possiamo, allora affermare che il nome “ Emmanuele” indica la missione e la natura di Gesù come Dio, Dio stesso che salva il Suo popolo dai loro peccati. Come poteva Dio abbandonare il Suo popolo nei loro peccati!? Non c’è nessuna benedizione più grande di questa: Dio che abita in mezzo al Suo popolo! Anche se noi oggi non vediamo Dio, Gesù porta all’uomo la presenza di Dio!! Dio è presente nella vita degli uomini, e in modo particolare nella vita del Suo popolo, perciò non temiamo! In questo Vangelo Gesù promette di essere presente nella vita dei credenti (Matteo 18:20; Matteo 28:20).
Pertanto il credente può avere la fiducia che Gesù sarà sempre con lui: sia nei momenti belli, che nei momenti meno belli! Ci possono abbandonare tutti, ma non Gesù! Sarà sempre con noi! Così, niente e mai nessuno, ci separerà dall’amore di Dio (Romani 8:35-39). Se oggi la presenza di Dio non è visibile, i credenti sono certi che un giorno, lo sarà per coloro che gli appartengono (Isaia 60:18-20; Ezechiele 48:35; Giovanni 14:1-3; Apocalisse 21:23).

Nel contenuto della rivelazione dell’angelo vediamo:
B) La Rivelazione del Progetto di Dio.
v.21: "perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati". Il motivo per cui il Figlio di Dio doveva essere chiamato “Gesù” (il Signore salva) è perché salverà il Suo popolo dai loro peccati. “Lui” (autos) è enfatico, come dire solo Gesù salva e può salvare (Cfr. Giovanni 4:42; Atti 4:12; 1 Giovanni 4:14). 
Matteo, ha descritto la genealogia di Gesù, il Messia (1:1-17), dopo che il Messia è stato chiaramente identificato, ora è specificata la Sua missione salvifica, la salvezza non è dai Romani, ma è dai loro peccati. I Giudei, aspettavano la salvezza dai Romani, aspettavano il Messia che avrebbe liberato Israele dalla tirannia Romana e che avrebbe purificato la sua gente, ma non c'era aspettazione che il Messia avrebbe dato la Sua propria vita come prezzo di riscatto (Matteo 20:28) per salvare il Suo popolo dai loro peccati(cfr. Giovanni 6:37; Tito 2:14; 1 Pietro 1:2). 
Gesù “salverà” (sōsei futuro indicativo attivo) il Suo popolo dai peccati, era stato promesso nell’Antico Testamento (Salmi 130:8; Isaia 53:5-12; Geremia 31:34; Ezechiele 36:24-31). Nel greco profano, la salvezza era la liberazione da una situazione pericolosa, da un rischio mortale, dai nemici, dai pericoli della navigazione, dalla guarigione di una malattia. Lo stesso significato è quello Biblico, noi troviamo per esempio la parola “salvezza” (sōzō), nel Nuovo Testamento, per indicare la liberazione da una situazione di pericolo, a volte è contrapposta alla perdita della vita, o della perdizione, quindi la salvezza dalla condizione di morte (Matteo 8:25; Matteo 24:22; Luca 15:4-8; Luca 15:24; Luca 15:32; 1 Corinzi 1:18), dalla malattia (Matteo 9:21-22), o dall’ira di Dio (Romani 5:9), e poi anche si riferisce alla salvezza dell’anima (Marco 8:35; 1 Pietro 1:9). Perciò, l’angelo ci fa capire, che coloro per cui è venuto Gesù, sono perduti, hanno bisogno di salvezza (Giovanni 3:16; 1 Timoteo 1:15). 
Chi è stato salvato dai peccati, per mezzo del sacrificio di Gesù e anche perdonato dei propri peccati (Matteo 26:28; Luca 1:76-77; Efesini 1:7). “Peccati” (hamartiōn) si riferisce a mancare il segno, o il bersaglio della legge di Dio, è quella avversione egocentrica verso le leggi di Dio che si attira il giudizio di Dio. Solo Cristo è l'antidoto per il peccato una volta è per sempre (Ebrei 7:27; Ebrei 9:12; Ebrei 9:26- 28; Ebrei 10:10). Gesù distrugge e rimuove il peccato, ma anche rinnova moralmente il credente, perciò la salvezza, è anche dai comportamenti cattivi e non solo dall’ira di Dio, in questo senso la salvezza produce un cambiamento nella vita di colui, che Gesù salva (cfr. 2 Corinzi 5:17). Tu sei stato salvato dai tuoi peccati? Se non hai ancora questa certezza invoca Gesù per chiedergli di salvarti pentendoti dei tuoi peccati (Romani 10:12-13). 
Gesù non è il Salvatore solo di nome, ma anche di fatto!  Gesù è nato per essere il Salvatore. Gesù è venuto sulla terra per salvare i peccatori dalla potenza del peccato e dalle sue gravi conseguenze, perché i peccatori non si possono salvare con i loro sforzi, la salvezza è per la sola grazia di Dio, mediante la fede (Romani 3:19-20; Romani 4:4-5; Efesini 2:8-9). Non importa quanto siamo bravi, perché siamo sempre peccatori (Romani 3:23; 1 Giovanni 1:8-10) e non possiamo accorciare la distanza che c’è tra noi e Dio. Solo Gesù può farlo. Gesù è il ponte, l’unico ponte che ci collega con Dio(Giovanni 14:6; 1 Timoteo 2:4-5).  Solo Dio attraverso Gesù salva il Suo popolo! Mentre alcuni confidano nei propri mezzi (forza fisica, conoscenza, soldi, reputazione, prestigio, posizione sociale, ecc.) che non possono mai salvarci, liberarci dal peccato che si annida nel cuore e si manifesta esteriormente (Marco 7:20), colui, che fa parte del popolo di Dio, il credente si affida completamente a Dio per la sua salvezza. Ci vuole la morte espiatoria di Gesù (Romani 3:23-26) e la potenza del Suo Spirito per la nostra santificazione(1 Pietro 1:2). Dio si è chinato identificandosi con l’uomo affinché, l’uomo, potesse avere comunione con Dio! (Romani 5:9-11).

Nel contenuto della rivelazione dell’angelo vediamo:
C) La Rivelazione della Profezia (vv.22-23).
vv.22-23: "Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:  «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi»". A questo punto Matteo spiega che la nascita verginale di Gesù è stata predetta da Dio nell'Antico Testamento, è stata profetizzata nell’Antico Testamento e poi si è adempiuta come vediamo nel Vangelo.  Matteo è interessato a insegnare, una lezione importante riguardo, la nascita di Gesù e cioè che adempie la Scrittura. Matteo indica il legame inscindibile che esiste tra il passato e il presente d’Israele, come il concepimento verginale di Gesù profetizzato nell’Antico Testamento, si è adempiuto nel Nuovo. 
C’è una continuità storica tra Antico e Nuovo Testamento! Matteo afferma l'inviolabilità del piano di Dio come promesso nella Scrittura. L’uso di “adempisse”, si trova in dieci passaggi particolari in Matteo, che riguardano l’adempimento (Matteo 1:22; Matteo 2:15; Matteo 2:17; Matteo 2:23; Matteo 4:14; Matteo 8:17; Matteo 12:17; Matteo 13:35; Matteo 21:4; Matteo 27:9). “Adempisse” (plērōthē) indica l'inevitabilità del compimento delle parole del profeta che parlava da parte di Dio, indica che la profezia diventa realtà, che Dio fa accadere ciò che aveva detto mediante il profeta, che Dio realizza la profezia. Ciò che aveva progettato, Dio lo realizza, lo porta a compimento.

Il concepimento di Gesù è:
(1) Secondo la profezia di Isaia 7:14.
La profezia di Isaia fu fatta circa sette secoli prima la nascita di Gesù. Lo scopo dell'evangelista, nel portare queste predizioni alle menti dei lettori, in gran parte Ebrei, era affinché questi potessero accettare Gesù con una fede viva, convincere i lettori che Gesù è il Messia promesso! Con lui il cerchio si chiude, dopo di Lui non ci sarà nessun altro, Egli è il Re eterno. (2 Samuele 7:12-16; Isaia 9:6; Daniele 7:13-14; Matteo 22:41-46; Luca 1:32-33;). Perciò, riguardo la realizzazione di questa profezia, il concepimento verginale di Gesù è la realtà efficace della parola profetica, della Parola di Dio (Luca 1:37; cfr. Isaia 55:10-11). 
L’adempimento della profezia ci ricorda come Dio è Sovrano sulla storia degli uomini, i Suoi piani non possono essere frustrati o impediti (Salmi 33:10-11; Isaia 14:27; Isaia 46:10; Daniele 4:34-35;ecc.). Questo è di grande conforto e speranza per i cristiani oggi, Dio è sovrano su tutto. Inoltre, mettendo a fuoco l’adempimento della profezia, Matteo ci fa vedere come Gesù realizza la promessa della Scrittura, mostrando la fedeltà di Dio. Gesù è Colui, che è nato dalla linea del patriarca Abramo e del re Davide, Colui mediante il quale si realizzano le promesse di Dio fatte nell’Antico Testamento. Ci possiamo fidare di Dio! Ciò che promette lo mantiene! (Numeri 23:19;2 Corinzi 1:20; Tito 1:2).

Dunque:
(2)Maria era vergine (parthenos) quando concepì Gesù per la potenza dello Spirito Santo (v.23; Luca 1:27,34).
Il concepimento verginale del Signore Gesù Cristo, annunciato a Giuseppe e Maria, è sempre stato considerato, come un insegnamento importante della Chiesa cristiana, anche se paradossalmente, l’insegnamento sulla Sua umanità è molto trascurata. Così leggiamo nel v.23: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». Maria era “vergine” (Parthenos) quando concepì Gesù per la potenza dello Spirito Santo. Da lei impariamo che ha creduto e ha obbedito quando l’angelo si è rivelato a lei, prima di Giuseppe, riguardo, il concepimento di Gesù. Ha riconosciuto che Dio avrebbe operato un miracolo nella sua vita e nell'umanità (Luca 1:26-38). Qual è il significato del concepimento verginale di Gesù in Maria?

Il fatto che Gesù nasce di una vergine:
a) È progettato per sorprenderci. 
Il fatto che una ragazza vergine non ha avuto rapporti sessuali, ma che rimase incinta senza concorso umano, è qualcosa d’incredibile e non può lasciarci indifferenti. Questa nascita si distingue da tutte le altre nascite di tutti i tempi! La nascita da una vergine non ha le sue radici nell'ordine naturale, perciò è sorprendente e per questo molti oggi non ci credono, lo ritengono impossibile per quei tempi! Chi non crede nel Dio sovrannaturale, è chiaro che non crederà nel concepimento miracoloso di Gesù! Quello che abbiamo nella nascita verginale di Cristo, però non è un tipo di matrimonio sacro, in cui un essere mortale si unisce a Dio, ma l’azione miracolosa dello Spirito Santo, l'incarnazione del Dio vivente nell'umanità, nella povertà e debolezza. La nascita verginale testimonia dell’incarnazione del Figlio di Dio. Questo è sorprendente, il Figlio di Dio che già pre-esisteva, si è fatto carne dentro una vergine senza padre umano (Galati 4:4; 1 Timoteo 1:15). Il Trascendente si fa immanente! Molto probabilmente l’incarnazione di Gesù, senza il concepimento verginale, non avrebbe rilievo nei nostri pensieri come ci ricorda Douglas Edwards: “Se non fosse stato per la nascita verginale, è altamente improbabile che la dottrina dell'incarnazione avrebbe mai ottenuto una sistemazione di primo piano nella mente umana”.  

Il fatto che Gesù nasce di una vergine:
b) È progettato per essere completamente univoco per evidenziare chi è Gesù!
Secondo John R. Rice: "Tutto il cristianesimo sta o cade con la dottrina della nascita da una vergine”. Questo è vero perché il concepimento miracoloso mostra il carattere unico di Gesù, mostra (non che lo è diventato)che è il Figlio di Dio (Luca 1:35). La nascita verginale è importante per l'affermazione della divinità di Cristo, rivela la Sua natura divina. Riconoscere il concepimento verginale di Gesù è riconoscere la Sua divinità, ma è anche importante perché nascendo da una donna, Gesù aveva anche la natura umana. In questo senso la nascita verginale serve a salvaguardare la fede contro ogni eresia che separa, oppure oscura, le due nature di Cristo, come il Docetismo (Gesù aveva un corpo umano soltanto apparente e soltanto apparentemente avrebbe sofferto la passione e la morte corporea), l’Adozionismo (Gesù uomo era figlio adottato e non vero figlio di Dio) e l’Ebionismo (negava la divinità di Cristo, Gesù figlio adottivo di Dio). 

Il fatto che Gesù nasce di una vergine:
c) Provvede un’analogia di salvezza descritta nella Bibbia come nuova nascita.(Giovanni 1:12; Giovanni 3:3-7; Tito 3:5; 1 Pietro 2:2)
La nascita da una vergine rende una potente testimonianza alla potenza sovrannaturale di Dio. Come la nascita di Gesù è sovrannaturale, così lo è la nuova nascita dei veri credenti ( Giovanni 1:13; Matteo 19:26). Noi non nasciamo nel regno, ma siamo adottati da Dio, per far parte del Suo regno, per la potenza rigeneratrice dello Spirito Santo che prende dei peccatori e ne fa nuove persone! A Dio sia solo sia la gloria!

CONCLUSIONE.
Chissà cosa avrà pensato Giuseppe quando si è svegliato dal sonno, ma una cosa fece, non lasciò più Maria per come aveva pensato di fare (Matteo 1:19; Matteo 1:24-25). Matteo descrive la rivelazione dell’angelo del Signore a Giuseppe. In questa rivelazione vediamo che Matteo espone il problema che Giuseppe ha dovuto affrontare, un problema insolito e inaspettato. In un primo momento Giuseppe può solo aver interpretato la gravidanza di Maria in termini normali (adulterio) e cerca di gestire la situazione attraverso una soluzione normale (divorzio) come leggiamo in Matteo 1:18-19. 
Ci vuole un’insolita rivelazione di Dio attraverso un sogno per convincere Giuseppe che Maria ha concepito in modo non convenzionale e che il bambino che nascerà avrà una missione straordinaria! Tutto questo è in linea con la promessa di Dio contenuta nella Scrittura, ma questa non toglie che sia stata qualcosa che ha sorpreso Giuseppe, come Dio ha realizzato la promessa fatta sotto l’Antico Patto. Il conduttore televisivo e radiofonico, il giornalista statunitense Larry King ha dato una risposta e fatto un commento molto interessante, quando gli chiesero chi volesse intervistare in tutta la storia degli uomini. Il conduttore rispose che sarebbe stato Gesù Cristo. Alla domanda che cosa gli avrebbe chiesto? Larry  King rispose: "Vorrei chiedergli se era davvero nato dalla vergine, perché la risposta a questa domanda potrebbe definire la storia". 
 Noi cristiani possiamo affermare con assoluta certezza che Gesù Cristo ha determinato, determina e determinerà la storia! Tutta la storia Biblica e quindi degli uomini gira attorno a Cristo! Gesù ha cambiato la storia. La datazione, la nostra cultura, il nostro sistema giuridico, il nostro sistema educativo, il cambiamento di milioni di persone negli ultimi duemila anni, ecc., provengono da questa persona che è nata dalla vergine Maria e morto in giovane età per salvare il suo popolo dai loro peccati, molti hanno testimoniato e testimoniano di questo per esperienza personale secondo come rivelato nella Bibbia! Nessuna rivoluzione che sia mai avvenuta nella società può essere paragonata a ciò che è stato prodotto dalla vita, dalle parole, dalla morte e dalla resurrezione di Gesù Cristo. 

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