Esodo 20:3: Dio è al primo posto nella tua vita.
Emily Brunner, alcuni anni fa, nel suo libro rivelazione e ragione ha scritto: "L'elemento più caratteristico della nostra epoca, e ciò che lo distingue ... è la scomparsa quasi totale del senso della trascendenza e la coscienza della rivelazione." Questa scomparsa ha prodotto una società senza freni, decadente senza timore di Dio e senza punti di riferimento! In una rivista americana vi era una vignetta raffigurante un uomo barbuto con gli occhiali scuri, con una chitarra a tracollo, a piedi sul ciglio della strada a fare l'autostop, tenendo in mano un cartello che portava la scritta: “Qualsiasi posto” Oggi non c'è "assolutamente nessun consenso morale comune per tutti. ... Ognuno ha il proprio codice morale, ognuno ha i suoi dieci comandamenti. Questi comandamenti sono basati sul relativismo morale, la convinzione che siamo liberi di fare le nostre regole sulla base delle nostre preferenze personali. La legge non è qualcosa che viene da Dio, ma qualcosa che ci facciamo da noi! Ma le nostre leggi sono di solito in conflitto con le leggi di Dio. Viviamo in tempi senza legge, le persone si comportano male, anche in chiesa. La maggior parte della gente non sa ciò che Dio richiede, anche tra i cristiani vi è una spaventosa mancanza di familiarità con lo standard ideale della legge di Dio, dovuta alla mancanza di conoscenza personale di Dio, per cui c’è una cattiva moralità. I dieci comandamenti sono vincolanti oggi?
Certo che lo sono certamente non per la salvezza, ma come regola di vita ci informa della volontà di Dio e del nostro dovere, guidandoci e impegnandoci a camminare conformemente ad essa! I dieci comandamenti ci mostrano il giusto modo di vivere, perché si basano sulla santità e giustizia di Dio, esprimono la volontà di Dio per la nostra vita! Gesù nel Vangelo non ha annulla in nessun modo la legge, anzi rafforza notevolmente il nostro obbligo di osservarla (Matteo 5:17,27-28; Romani 7:12) parlando della legge dice che santa e il comandamento è santo, giusto. Non siamo salvati per la legge dice Paolo, ma per fede, poi dice in Romani 3:31: "Annulliamo dunque la legge mediante la fede? No di certo! Anzi, confermiamo la legge". La fede e il Vangelo non sono in contraddizione con la legge, perché la legge è stata data per rivelare agli uomini gli standard perfetti della giustizia di Dio. Il puritano Thomas Watson ha scritto:"La legge morale è la copia della volontà di Dio, la nostra guida spirituale, ci mostra quali peccati evitare e quali compiti da perseguire." Noi non dobbiamo fare l’errore di non avere nulla a che fare con i dieci comandamenti perché non ci salvano, lo Spirito Santo come ci convince di peccato perché non siamo in grado di compiere la legge di Dio e ci conduce a Cristo, ci farà sempre vedere quale è lo standard della nostra santificazione sempre attraverso la legge, dandoci la capacità di fare liberamente e con gioia la volontà di Dio rivelata nella sua legge morale dei dieci comandamenti (Galati 3:21; Ezechiele 36:27). Noi vediamo in Essodo 20 che i comandamenti non sono separati dall’atto salvifico divino. Dio ha salvato Israele e ora gli impone la sua volontà. Noi vediamo che indicano il dovere verso Dio e il dovere verso il prossimo.
Oggi vi voglio parlare del primo comandamento (Esodo 20:3) .
Noi primariamente vediamo:
I IL POSTO DEL PRIMO COMANDAMENTO.
Perché questo comandamento riguardo a Dio è al primo posto?
A) Perché Dio è il nostro Dio.
"Io sono il Signore, il tuo Dio" (v.1).
Quindi, Dio ci vuole ricordare la sua autorità, il diritto legittimo della sua persona e quindi della sua legge. Dio vuole ricordarci che dobbiamo sottometterci a Lui! Noi facciamo parte del suo popolo, Lui è il nostro Dio un popolo chiamato da Lui e chiamato ad essere consacrato (Deuteronomio 7:6;14:2; 26:18), quindi dobbiamo essere santi come lui Le.19:2: siate santi perché io sono santo Giovanni Calvino dice: "La Sua intenzione è questa:lasciare solo a Dio la preminenza, perché egli vuole essere il solo ad esercitare il suo diritto sul popolo. Quindi vuole che ogni empietà e superstizione, che sminuiscono ed oscurano la gloria della sua divinità, siano evitate da noi. E per lo stesso motivo vuol essere onorato da noi con sentimento autentico. La semplicità stessa delle parole lo indica. Non possiamo averlo quale nostro Dio senza attribuirgli quanto gli è proprio. Perciò se ci vieta di avere dèi stranieri, vuol significare che non dobbiamo trasferire altrove quello che gli appartiene."
Noi dobbiamo riconoscere ciò che è Dio senza oscurare la sua gloria con un cattivo comportamento, siamo chiamati a dargli con sincerità ciò che gli appartiene! Quello che gli appartiene è l’adorazione, l’invocazione, la fiducia, la sottomissione, la riconoscenza. Perciò Dio ci vuole ricordare di riconoscere la sua autorità con la nostra obbedienza e fedeltà assoluta, totale e radicale (Deuteronomio 6:5-9; Luca 16:13; 4:8; Matteo 6:33) .
(1) La sottomissione è una questione di amore.
Noi dobbiamo amare Dio perché è Dio e chi lo ama osserverà i suoi comandamenti (Giovanni 14:21) Amare Dio significa ricercare la sua gloria e non cercarlo per ricevere da Lui. C’è un certo tipo di cristianesimo popolare che ha come punto l’idea che Dio esiste per aiutare le persone ad andare avanti in questo mondo, “un dio utilitario”! Allora le persone cercano Dio come mezzo per raggiungere gli scopi desiderati! Così quando Dio non da, poi rimangono delusi e si lamentano! Questa forma di baratto non è quello che dice questo comandamento! Dio deve essere sempre cercato per se stesso, mai come un mezzo per qualcosa altro. Dio non deve essere amato per quello che ci dà, ma perché è Dio!
(2)La sottomissione è una questione di timore.
Il timore di Dio è centrale per la fede biblica! Ci sono credenti interessati a Dio, ma nello stesso tempo non molto disposti a fare ciò che Dio vuole! Il rispetto per Dio esige sempre il rispetto per la sua legge, se non si ha rispetto per la legge di Dio è perché non si ha rispetto per Dio (Malachia 1:6). Malachia si riferisce questo è in riferimento al servizio superficiale, alla mancanza di obbedienza precisa e totale dei sacerdoti che offrivano sacrifici che non erano perfetti. In Israele l’atteggiamento verso il proprio padre aveva un’importanza tutta particolare, per cui il pensiero di considerare l’Eterno come Padre aveva il significato di rendere a Dio onore (kāḇōḏ) alla sua autorità e alla sua maestà. Mentre il timore (mora’) è la riverenza, il rispetto o per dirla come Tozer: "Il timore di Dio è quella riverenza piena di stupore." Uno stupore che nasce di fronte a Dio che è Dio, completamente diverso da noi che siamo creature, il timore che ci spinge all’obbedienza e al servizio dice 1 Samuele 12:14. Nasce dalla consapevolezza della grandezza e santità di Dio (Isaia 6:1-5), e ci dona la convinzione che il suo favore sia la più grande benedizione che possiamo avere, mentre la sua disapprovazione il peggiore dei mali.
Il secondo motivo per cui questo è il primo comandamento è:
B) Perché gli altri comandamenti dipendono da questo.
È il primo comandamento di tutti i comandamenti, è il più importante di tutti! Il primo comandamento è fondamentale perché da un senso agli altri comandamenti e segna da solo la loro legittimità. Se non abbiamo Dio nella posizione corretta nel nostro cuore, tutte gli altri comandamenti non saranno applicati! Se non credi che Dio esiste, che l’Iddio vivente e vero, che è il tuo Dio, non lo servirai e non rispetterai le sue leggi!
1 Tessalonicesi 1:8-10: "Infatti da voi la parola del Signore ha echeggiato non soltanto nella Macedonia e nell'Acaia, ma anzi la fama della fede che avete in Dio si è sparsa in ogni luogo, di modo che non abbiamo bisogno di parlarne; perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall'ira imminente".
"Servire" (douleuō) significa fondamentalmente servire come uno schiavo, perciò sottolinea la natura del servizio cristiano: un servizio totale. Da notare che Dio è vivente in contrasto con gli idoli senza vita e vero in contrasto con altri dèi che non sono reali. Avere un rapporto con Dio significa ripudiare gli idoli!
II LA PROIBIZIONE DEL PRIMO COMANDAMENTO.
Per capire il primo comandamento è utile conoscere il contesto in cui è stato pronunciato.
A) Il Contesto.
(1) Il contesto egiziano.
Gli Israeliti erano appena usciti dall'Egitto, dove avevano vissuto in una delle culture più politeiste che mai, infatti adoravano divinità multiple. C'era un Dio per ogni situazione e per ogni necessità. Gli Egizi adoravano il sole, la luna, il vento, fuoco, insetti e animali, per citarne alcuni. Avevano divinità della montagna, del fiume, ecc. Gli Israeliti in Egitto adoravano anche queste divinità. Nel corso dei lunghi secoli della loro prigionia, avevano progressivamente ceduto alla tentazione di adorare divinità straniere.
Giosuè 24:14-15: "'Dunque temete il SIGNORE e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto, e servite il SIGNORE. E se vi sembra sbagliato servire il SIGNORE, scegliete oggi chi volete servire: o gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume o gli dèi degli Amorei, nel paese dei quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo il SIGNORE'". (Vedi anche Ezechiele 20:7-8).
(2) Il Contesto Cananeo.
(Esodo 23:20-24; 34:11-26; Numeri,25:1-3; Deuteronomio 6:13-15; 7:1-5; Giudici 17-18). Il popolo di Israele doveva entrare nella terra promessa dove vi erano popolazioni politeiste con le loro pratiche magico-religiose. Così Dio, sapeva del pericolo, come poi avverrà, che gli Israeliti diventarono idolatri e quindi venivano chiamati adultèri spiritualmente parlando, perché tradivano Dio con cui erano legati ad un patto, di cui appunto le basi erano i dieci comandamenti. (Ezechiele 20:7,18,30-31; Osea 2:2,13; 4:2, 13; 7:4, 8:5, 13:2).
B) Il Concetto del primo comandamento.
Cosa comporta: Non avere altri dèi oltre a me ? Comporta:
(1) Incompatibilità.
“Oltre me” ha il significato davanti la mia faccia, di fronte o accanto a me, ma anche in opposizione. Quindi ogni volta che uno adora un idolo lo sta facendo davanti la presenza di Dio, quel Dio che è Onnipresente e Onnisciente.
Questa affermazione si rivolge in due direzioni: da un lato sottolinea l’obbligo per Israele di servire e di adorare esclusivamente quest’unico e solo Dio, dall’altra indica che il pericolo c’è di adorare altri dèi, questo è incompatibile.
Non si possono servire due padroni dice Gesù Matteo 6:24. In questo Dio è intollerante! Ed è giustamente esclusivista! Is.42:8: Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli.
È un mondo pieno di dèi che per quanto irreali(ovviamente penso che ci sia il diavolo dietro), esercitano un incredibile potere sulle menti e sui cuori degli uomini che li trasformano alla loro immagine. Salmo 115. Dio non può condividere la sua gloria con altri! Perché gli altri non sono Dio! Lui è l’unico Dio e la gloria appartiene solo a Dio!
Isaia 46:9: "Ricordate il passato, le cose antiche; perché io sono Dio, e non ce n'è alcun altro; sono Dio, e nessuno è simile a me". Ora noi viviamo in una società pluralistica, questo significa che in una nazione, città, paese vivono un mix di religione e culture diverse. Ma questa parola viene usata per descrivere il parere che tutte queste differenze e in particolare le differenze religiose, contribuiscono alla somma della verità spirituale. Non importa cosa una persona crede, la fede deve essere accettata come un valido contributo alla nostra comprensione completa del principio ultimo dietro l'universo. I Pluralisti, ci dicono, che il pluralismo ci aiuta a mantenere l'armonia in una società pluralistica. Nessuno deve rivendicare il monopolio esclusivo della verità (esclusivismo) e dobbiamo vagliare ciò che è meglio di tutte le religioni.
Il cristianesimo deve solo prendere il suo posto accanto a tutti gli altri. È chiaro che questo non è possibile, perché il Dio che si è rivelato nella Bibbia non dice così! Non dice che ci sono tante verità, ma che Dio rivelato in Gesù Cristo è la verità!
Non avere altri dèi oltre a me comporta:
(2) Idolatria.
Decine e decine di riferimenti all’ idolatria appaiono nel Vecchio Testamento e ciò dimostra che l'idolatria probabilmente era la più grande tentazione che i nostri antenati spirituali dovevano affrontare. L'idolatria è il culto di qualcosa del creato in contrapposizione al culto del Creatore stesso. Il paganesimo con i suoi molti déi viola, ovviamente, il primo comandamento, ma è anche vero che l’idolatria è anche altro (Colossesi 3:5).
Un idolo è qualcuno o qualcosa che sostituisce Dio nella fiducia e di cui non possiamo farne a meno, di cui siamo schiavi. Ogni cosa che prende il posto di Dio e riceve la nostra devozione e fiducia al posto di Dio è un idolo, che può essere materiale o spirituale. Ezechiele 14:4 parla di idoli che vengono innalzati nel cuore perciò non sono oggetti intagliati di legno, gesso o di metallo, ma tutto ciò regna nel nostro cuore al posto di Dio o con Dio. Perciò non si riferisce solo a una divinità, ma anche a oggetti materiali come case, terreni, soldi, lavoro, le automobili, hobby, persone che può essere un cantante, attrice, poi anche l’oroscopo, tarocchi, la scienza, la storia, moda, famiglia, la carriera, droga, alcol, sigarette, il divertimento. Poi ci sono gli idoli più sottili, quelli più pericolosi come la propria esperienza come norma di vita, la tradizione, la reputazione, la felicità, la fede, l’amore, la pace,ecc.
Ma vediamo:
(3) L’Identificazione.
Come facciamo allora a capire se ci sono degli idoli nella nostra vita?
L’idolo lo puoi:
a) Identificare dalla prova dell’amore, da ciò che ami.
Origene nel III secolo osservava che il primo comandamento ha a che fare con ciò che si ama. Egli scrisse:"Ognuno onora prima di tutto, quello che prima di tutte le cose lui ammira e ama, questo per lui è Dio". Quindi noi siamo chiamati ad amare Dio con tutto il cuore, la mente, l’anima e la forza, quindi con tutto noi stessi, come dice anche Gesù nel Nuovo Testamento, ma se invece noi diamo il nostro amore a qualcuno o qualcos'altro, prima di Dio, allora stiamo servendo qualche altro dio. Cosa ti piace di più? Così ami di più? Che cosa desideri di più? A che cosa pensi di più? Che cosa ti entusiasma di più? Quali sono gli scopi per cui ti impegni e perché lo fai, da che cosa sei motivato? Può essere un hobby o interesse personale,un desiderio per le cose belle della vita, un ambizione di carriera. Potrebbe essere la salute personale o il fitness. Potrebbe anche essere un ministero nella Chiesa, o un dono spirituale.
L’idolo lo puoi:
b) Identificare dalla prova della fiducia.
Di cosa vi fidate? In chi confidate nei momenti di difficoltà? Martin Lutero disse: "Qualunque cosa il tuo cuore si aggrappa e si basa è propriamente il tuo dio". Analogamente, il puritano Thomas Watson disse: " Se metti la fiducia in una cosa più di Dio, quello lo rendi un dio." Noi dobbiamo confidare solo in Dio perché dipendiamo da Dio! Allora di cosa o di chi vi fidate? Di chi dipendete?
Alcune persone nelle loro difficoltà dipendono dalle droghe, alcol, sesso o shopping o qualche altra ossessione per andare avanti, questa è idolatria! Alcune persone confidano nella superstizione, negli oroscopi, tarocchi, maghi e così via, questa è idolatria! Alcune persone dipendono e confidano da altre persone; questo non è sbagliato in sé, ma se sostituiscono Dio sì, è idolatria! Alcuni confidano nel loro lavoro, nell’assicurazione, nella loro previdenza per la loro sicurezza. Alcuni pongono la loro fede nel governo, altri nella scienza e nella medicina; in questo non c’è niente di sbagliato, ma se prendono il posto di Dio è idolatria! Perciò qualsiasi cosa che ami e in cui confidi, in cui ti diletti e desideri, che non puoi fare a meno, che temi o servi, se queste cose prendono il posto di Dio, lo sostituiscono, allora sono idoli! Anche le cose buone che Dio ci dà come il sesso, lavoro, fede ecc. possono diventare idoli se li mettiamo al posto di Dio e se non siamo riconoscenti a Dio e siamo auto compiacenti. Dietro tutti gli idoli, c’è l’idolo di se stessi, il proprio Io,tutto ciò che si fa o si cerca lo si fa per se stessi,la causa è l’idolo di se stesso che Dio ci chiama a far morire ad odiare! (Luca 14:26; Galati 2:20).
C)La Conseguenza: nel non osservare il primo comandamento.
L’idolatria non è approvata da Dio, il Signore non approva gli idolatri, odia l’idolatria (Deuteronomio 7:25-26) la pena era il giudizio (Esodo 22:20; Isaia 47:10-15; Geremia 9:12-16; 1 Corinzi 10:5-6). Inoltre l’Idolatria ci porta lontano da Dio. Salomone è stato uno dei più grandi re del mondo antico. Era potente, il re più potente che la sua nazione avesse mai visto. Aveva cavalli e carri a migliaia. Ha schiacciato i suoi nemici, espandendo il suo regno dalle montagne al mare. Fu anche il più ricco re che la sua nazione avesse mai visto;il suo palazzo era pieno di oro e non con l'argento, che durante il suo regno era considerato troppo comune per l'uso reale. Ma la cosa più notevole di Salomone che possedeva era la saggezza. Nei primi giorni del suo regno, Dio gli apparve in sogno e gli disse: "Chiedi ciò che vuoi che io ti conceda" (1 Re 3:5). Il re poteva chiedere qualsiasi cosa che voleva, ma Salomone ha chiesto la saggezza di governare il suo popolo nella giustizia. Dio accolse la richiesta del re, infatti Solomone è stato riconosciuto come l'uomo più saggio del mondo antico e la gente veniva da tutto il mondo per provare la sua conoscenza. Ma Salomone da un certo punto della sua vita non osservò il primo comandamento e pagò gravi conseguenze!
Dio lo aveva avvertito (1 Re 9:4-7). Salomone doveva dare la gloria a Dio, doveva obbedire al primo comandamento, rifiutandosi di servire altri dèi. Purtroppo, Salomone non osservò questo: egli ha servito altri dèi.
La Scrittura dice che Salomone seguì Astarte, dea dei Sidoni, e Milcom, l’abominevole divinità degli Ammoniti (1 Re 11:5). È scritto in 1 Re 11:9-11: "Il SIGNORE s'indignò contro Salomone, perché il cuore di lui si era allontanato dal SIGNORE, Dio d'Israele, che gli era apparso due volte, e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andare dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l'ordine datogli dal SIGNORE. Il SIGNORE disse a Salomone: 'Poiché tu hai agito a questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che ti avevo date, io ti toglierò il regno, e lo darò al tuo servo'".
La maggior parte di noi può essere sorpresa da quello che è successo a Salomone. Il crollo del suo regno si presenta come un vero shock. Come poteva un uomo così saggio essere così stupido! Eppure, se guardiamo la vita di Salomone con attenzione, vediamo che il suo cuore ha iniziato ad allontanarsi da Dio, molto prima che si era dato agli idoli. Aveva disubbidito Dio sposando donne pagane tra mogli e concubine ne aveva 1000, ed è scritto che le sue mogli gli pervertirono il cuore, e nella sua vecchiaia gli fecero volgere il cuore verso altri dèi. (1 Re 11:1-8).
Solomone ha iniziato bene, ma a poco a poco si allontanò, finché egli adorava divinità completamente diverse. Dio punì Salomone lacerando il suo regno, ma non era la vera tragedia. La vera tragedia non è stata la punizione, ma il peccato, il peccato di rompere il primo comandamento.
Ma in questo primo comandamento a "Non avere altri dèi oltre a me",vediamo:
III LA PRIORITÀ.
Nella priorità vediamo:
A) L’Enfasi di questo comandamento.
“Non avere altri dèi oltre a me” indica un divieto enfatico che riflette una forte aspettativa di obbedienza che noi dovremmo avere! La società di un negozio iniziò una nuova politica di apertura la domenica. Un giovane uomo disse al suo capo;"Non posso lavorare di Domenica, devo andare in chiesa." Il capo rispose:"Se non lavori di domenica ti devo licenziare, so anche che hai una madre vedova di cui ti prendi cura. Sei sicuro di volerlo fare?" Il giovane rimase fermo nella sua decisione. Per tre settimane cercò lavoro, senza trovarlo. Il direttore della banca era un amico del suo ex capo e gli chiese se sapesse di qualcuno come cassiere. Il capo parlò di questo giovane che non aveva la convinzione di lavorare di domenica. Il direttore rispose:"Ogni uomo che è disposto a perdere il lavoro per i propri principi è un uomo che ti puoi fidare con i soldi". Il giovane è stato assunto dalla banca. Quel giovane aveva una priorità:Dio! È stato ubbidiente! Dio lo ha benedetto!
Salmi 16:2: "Ho detto a Dio: Tu sei il mio Signore; non ho bene alcuno all'infuori di te".
Salmi 16:4: "I dolori di quelli che corrono dietro ad altri dèi saran moltiplicati; io non offrirò le loro libazioni di sangue, né le mie labbra proferiranno i loro nomi".
Salmi 16:8: "Io ho sempre posto il SIGNORE davanti agli occhi miei".
Salmi 73:25: "Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te".
Nella priorità vediamo:
B) L’Esclusività di questo comandamento.
Dio ha il diritto di essere adorato solo Lui. Dio deve avere la priorità, semplicemente perché è l’unico Dio (Deuteronomio 6:4-5).
Il primo motivo per cui dobbiamo dare a Dio una fedeltà esclusiva è perché:
(1) È l’unico Creatore Sovrano.
Il v.2 dice: "Io sono il SIGNORE, il tuo Dio". La parola ebraica per "Dio" (Elohim) indica una natura superlativa della potenza di Dio. La parola è usata in Genesi 1 dove si parla che dal nulla Dio creò ogni cosa. Nella Bibbia e quindi per l'israelita, non c'è mai stato alcun dubbio sul fatto che Dio è il Creatore. Questo non fa parte di una discussione intellettuale, di analisi scientifica o di dibattito teologico! La Bibbia afferma il fatto che Dio è il Creatore come una pura e semplice verità. Così i fabbricanti di idoli saranno delusi e andranno via coperti di vergogna, mentre il popolo di Dio sarà salvato e poi afferma che Dio è l’unico creatore.
Isaia 45:18: "Infatti così parla il SIGNORE che ha creato i cieli, il Dio che ha formato la terra, l'ha fatta, l'ha stabilita, non l'ha creata perché rimanesse deserta, ma l'ha formata perché fosse abitata: 'Io sono il SIGNORE e non ce n'è alcun altro'". (Isaia 40:28; Attti 17:24; Apocalisse 4:11). Dio ci ha creati per la sua gloria (Isaia 43:7) . Paolo in Romani11:36: "Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen". Dopo aver esaminato a fondo tutte le meravigliose realtà della salvezza in Cristo, Paolo termina dando gloria a Dio In questo versetto Paolo sta affermando che Dio è il Creatore, il sostenitore sovrano e il punto, lo scopo finale di ogni cosa! (Cfr. Colossesi 1:16). Il Signore Dio, è il nostro Dio. Egli è colui che ha creato tutte le cose. Ha messo ogni cosa al suo posto. Egli ci ha dato tutto il necessario per vivere.È il Signore, nostro Dio, che ci ha dato la vita e ci sostiene, che ci dà il cibo, che manda il vento, la pioggia e il sole. La terra, anche tutto l 'universo e tutto quanto è in esso, è stato fatto da lui e per lui. Pertanto , Dio è degno di onore, di lode, di devozione e di adorazione. Nessuno e niente altro è degno di essere venerato , adorato, come Dio! Poiché Egli è santo, impressionante, potente , puro e sovrano , egli è degno di onore, di lode, di devozione e di adorazione! Poiché Egli è il creatore , il sostenitore , il redentore , Egli è degno onore, di lode, di devozione e di adorazione. Semplicemente , a causa di chi Egli è, Egli è degno di onore, di lode, di devozione e di adorazione.
Il secondo motivo è perché:
(2) È l’unico Salvatore.
Esodo 20:2: "Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla casa di schiavitù". (Cfr. Osea 13:4). "Signore" (YHWH) indica l’immediatezza, la presenza, vicino e tra la sua gente. Con questo nome si è presentato a Mosè per liberare, salvare il suo popolo dalla schiavitù. (Esodo 3:12, 14; 6:2-8; 15:1-13; 20:2-3).
Dio è il Signore e fuori di Lui non c’è salvatore dice Isaia 43:10-11.
Dio è il Signore della storia, il primo e l’ultimo dice Isaia 44:6. In quanto “primo” il suo essere non deriva da nessuno, è auto esistente e come l’ultimo rimane supremo fino alla fine e non gli idoli. Ma “primo e l’ultimo” indica anche che Dio è l’unico sovrano della storia, colui che l’ha cominciata creando, chiamando Abramo, salvando un popolo e guidando il Suo popolo e anche colui porterà la storia a conclusione secondo i suoi propositi riguardo alla salvezza finale del suo popolo.
Dio è il Signore e fuori di Lui non c’è salvatore dice Isaia 43:10-11.
Dio è il Signore della storia, il primo e l’ultimo dice Isaia 44:6. In quanto “primo” il suo essere non deriva da nessuno, è auto esistente e come l’ultimo rimane supremo fino alla fine e non gli idoli. Ma “primo e l’ultimo” indica anche che Dio è l’unico sovrano della storia, colui che l’ha cominciata creando, chiamando Abramo, salvando un popolo e guidando il Suo popolo e anche colui porterà la storia a conclusione secondo i suoi propositi riguardo alla salvezza finale del suo popolo.
Dio aveva salvato il suo popolo per la sua gloria, ora stava dicendo loro:"Come il Signore sovrano del cielo e della terra, è mio diritto di governare su di voi; a causa di chi sono e sulla base di quello che ho fatto, non voglio condividere la mia gloria con qualunque altro dio."Noi sappiamo che non c’è salvezza e conoscenza di Dio senza Gesù Cristo!
Atti 4:12: "In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati".
1 Timoteo 2:5: "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo".
Hai messo Dio al primo posto? Il tuo cuore è interamente per Lui? Se non lo hai fatto sei perduto, sei un idolatra, Dio giudica gli idolatri! Sei salvato? Hai Gesù nel tuo cuore? Un uomo aveva acquistato una statua di Cristo e lo mise sulla sua scrivania nella suo studio. Pochi giorni dopo la moglie mise la statua su un tavolo nel soggiorno. La loro figlia di cinque anni, notando la variazione di posizione, chiese:"Dove hai messo Dio?" Tu dove hai messo Dio?
CONCLUSIONE.
Dio è al primo posto nella tua vita?
Questo è il primo comandamento contro l’idolatria e comporta che Dio ha il diritto ad essere esclusivamente adorato e obbedito. I comandamenti non sono separati dall’atto salvifico divino. Chi è salvato, avrà lo standard dei comandamenti di Dio, amerà Dio osservando i suoi comandamenti. Ma noi invece vogliamo amarlo a condizione che gli diamo solo parole e cerimonie ... a condizione di non sacrificare a lui la nostra vita ... e le comodità della nostra vita. Noi vogliamo amarlo, a condizione che continuiamo ad amare tutto quello che Lui non ama affatto ... Vogliamo amarlo a condizione che non sminuisce in alcun modo il cieco amore che abbiamo per noi stessi, che non si metta tra noi e i nostri idoli, lo vogliamo amare in modo tale che possiamo relazionare con il dio di noi stessi e che non cambi il tipo di dio che ci siamo creati per noi stessi! Se abbiamo questo tipo di amore per Dio vorrà dire che non lo amiamo affatto!