L'essenza della gloria di Dio
Ecclesiaste 5:2 dice che non dobbiamo essere precipitosi nel parlare e nel pensare davanti a Dio, perché Dio è in cielo e noi siamo qui sulla terra.
Parlare di Dio non è un compito facile!
Dio va al di là dei nostri pensieri, c’è una distanza tra noi e Dio: una distanza morale, spirituale e trascendente.
Noi dobbiamo essere consapevoli dei nostri limiti davanti a Dio e perciò dobbiamo essere umili e attenti quando si tratta di parlare di Lui.
Attraverso la rivelazione di Dio noi possiamo capire qualcosa per la Sua grazia, ma dobbiamo sempre ricordare che la Sua gloria va al di là di noi stessi!
Dio non è pienamente comprensibile!
A maggior ragione quando si parla della Sua gloria.
La gloria di Dio è un argomento molto complesso, forse per questo motivo non ci sono molti libri, o studi a riguardo.
La gloria di Dio è la dottrina centrale nella Bibbia perché racchiude altre dottrine!
Il nostro amore per la Sua gloria è l’indicazione che i nostri cuori sono stati toccati e cambiati da Dio!
Ma vediamo:
I IL SENSO DELLA PAROLA GLORIA
Cominciamo a vedere cosa dice:
A) L’Antico Testamento
Vediamo l’uso non teologico della parola “gloria”.
In modo particolare "gloria" traduce il termine Ebraico "kābôd".
"Kābôd" indica “essere pesante”.
Noi troviamo questa parola per esempio per il giudice Eli quando cadde dalla sua sedia all’indietro, accanto alla porta; si ruppe la nuca e morì perché era un uomo vecchio e pesante (1 Samuele 4:18. (Per altri esempi Genesi 41:31; 48:10; Esodo 4:10; 5:9; 7:14; 8:15,28; 9:7, 34;10:1; 17:12; Giudici 20:34;1 Re 12:10; Isaia 6:10; 59:1; Zaccaria 7:11).
Riguardo la pesantezza, quindi “gloria” si riferisce alla:
(1) Rilevanza sociale
La "gloria" si riferisce all’importanza, alla posizione sociale ragguardevole, all’onore, al prestigio e alla reputazione.
In questo caso l'idea è di qualcosa che è pesante nel senso di essere notevole, o impressionante, di peso come rango, dignità e posizione di forza, di prestigio come un re (1 Re 3:13).
Si riferisce all’onore, al rispetto, all'attribuzione di alto status di una persona come quella di Giuseppe in Egitto che era il secondo dopo il faraone (Genesi 45:13; 41:40-41; Numeri 22:15; Proverbi 11:16).
Oppure il principe Sichem era l’uomo più onorato in tutta la casa di suo padre (Genesi 34:19; 1 Samuele 9:6; 2 Samuel 23:23).
Le persone in posizioni di responsabilità e di autorità avevano onore e rispetto. (Esodo 20:12; Malachia 1:6; Salmi 8:6; Giobbe 9:9; 1 Samuele 4:21; Michea 1:15; Isaia 5:13; 8:7; 17:3-4).
Noi nella Bibbia vediamo che Dio ha una gloria, un onore al quale ci tiene (cfr. per esempio Isaia 42:8; 48:11).
Poi ancora “gloria” si riferisce alla:
(2) Ricchezza
“Gloria” indica ricchezza ciò che ha valore ed è abbondante (Salmi 49:17; Isaia 10:3; 66:12).
Abramo, per esempio era molto ricco (kabed) di bestiame, di argento e di oro.
(Genesi 13:2).
La stessa parola la troviamo per Giacobbe che si è fatto questa ricchezza riferendosi alle greggi, serve e servi, cammelli e asini (Genesi 31:1).
Dio, per esempio, è ricco di sapienza e di scienza (Romani 11:33), di grazia (Efesini 1:7), di misericordia (Efesini 2:4), e soprattutto Paolo parlando di Dio in Romani 9:23 dice che fa conoscere ai vasi di misericordia la ricchezza della Sua gloria e ancora prega per gli Efesini affinché il Padre possa fortificarli secondo la ricchezza della Sua gloria (Efesini 3:16).
Poi ancora “gloria” si riferisce alla:
(3) Potenza, o forza
La "gloria" è collegata alla forza, alla potenza degli arcieri, dei soldati di Chedar che scomparirà, rimarranno solo in pochi (Isaia 21:16).
Così anche la gloria, cioè il potere di Moab cadrà in disprezzo (Isaia 16:14).
Quindi anche la gloria di Giacobbe, la forza sarà diminuita dice Isaia 17:4.
Ora Dio è potente (cfr. per esempio Romani 1:20), anzi è l’Onnipotente (cfr. per esempio Genesi 17:1), e a volte la Sua gloria è collegata con la Sua forza, quindi potenza.
Per esempio il cantico di Mosè in Esodo 15 inizia dicendo che il Signore è sommamente glorioso e poi dice che ha precipitato in mare cavallo e cavaliere, quindi una forza militare superiore a Israele (Esodo 15:1-6,21).
“Sommamente glorioso” (gā˒āh) descrive enfaticamente l'ineguagliabile potenza di Dio; si riferisce al maestoso potere di Dio che fu rivelato attraverso i Suoi atti di redenzione, cioè la liberazione di Israele dall'Egitto attraverso il mare, quando tutti i nemici erano impotenti davanti a Lui!
Dio è esaltato nei Suoi atti di grazia di salvezza, di liberazione e conservazione.
La potenza è con il dominio del Signore sulla natura, cioè apre il mare e fa morire in esso l’esercito Egiziano.
Allora questa vittoria sull’esercito potente sul Mar Rosso, ha mostrato agli Egiziani la Sua superiorità e grandezza su tutti i loro dèi (cfr. Esodo 15:11).
Un altro esempio lo troviamo in Romani 6:4 dove è scritto che Cristo è stato risuscitato dai morti con la gloria del Padre.
Poi ancora “gloria” descrive:
(4) La bellezza, lo splendore, la magnificenza
Per esempio dei paramenti sacri dei sacerdoti (Esodo 28:2).
I regni come quello Medo-Persiano (Ester 1:4), o quello Assiro, sono descritti come gli splendori e le bellezze della grande foresta del Libano (Isaia 8:7; 10:18; 16:14; 21:16).
Parlando profeticamente che il deserto di Israele sarà coperto di fiori dice che gli sarà data la gloria del Libano, cioè la bellezza del Libano (Isaia 35:3; 60:13).
Così anche la gloria del secondo tempio indica bellezza (Aggeo 2:1-3).
La gloria di Dio è la Sua bellezza, splendore, magnificenza delle Sue molteplici perfezioni!
John Piper dice: "La gloria di Dio è l'infinita bellezza e grandezza delle sue molteplici perfezioni".
Davide aveva il desiderio di vedere la bellezza del Signore.
Nel Salmo 27:4 leggiamo: “Una cosa ho chiesto al SIGNORE, e quella ricerco:
abitare nella casa del SIGNORE tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del SIGNORE, e meditare nel suo tempio”.
La “bellezza” (nōʿam –Salmo 90:17; Proverbi 3:17; 15:26; 16:14; Zaccaria 11:7,10.) indica un aspetto splendido, e quindi un aspetto piacevole, delizioso.
Si potrebbe riferire alla grazia, al favore, alla gentilezza, alla bontà, alla piacevolezza, come anche alla somma dei Suoi attribuiti, quindi alla Sua perfezione splendente e incomparabile.
Quando parliamo di perfezione, s’intende il grado qualitativo più elevato, il massimo grado possibile di eccellenza, tale da escludere qualsiasi difetto e spesso identificabile con l'assolutezza, o la massima compiutezza.
Qualcosa di perfetto non manca di nulla di ciò che dovrebbe avere e non ha nulla che non dovrebbe avere.
La perfezione è pienezza e completezza.
Vediamo la gloria:
B) Nel Nuovo Testamento
La parola "gloria" (doxa) nel Nuovo Testamento nell’uso non teologico indica:
(1) Considerazione
Come abbiamo visto anche per l’Antico Testamento, si riferisce alla fama, o alla reputazione, e quindi onore.
Per esempio l’onore di chi viene invitato a occupare i primi posti è scritto in Luca 14:10.
In Giovanni 7:18 leggiamo: "Chi parla di suo cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato, è veritiero e non vi è ingiustizia in lui". (cfr. Giovanni 5:44; 8:50; 1 Tessalonicesi 2:6,20; 1 Corinzi 11:15; 2 Corinzi 6:8).
Poi troviamo il significato di:
(2) Manifestazione: di splendore, magnificenza, bellezza
In Matteo 4:8-9 è scritto: "Di nuovo il diavolo lo portò con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria, dicendogli: 'Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori'".
Così anche 1 Pietro 1:24 leggiamo: "Infatti, 'ogni carne è come l'erba, e ogni sua gloria come il fiore dell'erba. L'erba diventa secca e il fiore cade'".
Infine vediamo che gloria si riferisce alla:
(3) Descrizione delle caratteristiche di un oggetto, o di una persona
Come abbiamo visto prima, il diavolo mostrò a Gesù tutti i regni del mondo e la loro gloria, in questo senso la bellezza, la magnificenza dei regni (Matteo 4:8).
Salomone con tutta la sua gloria, non fu vestito come i gigli della campagna. Quindi vediamo la caratteristica di bellezza o magnificenza dei gigli o di Salomone (Matteo 6:29; cfr. Matteo 16:29).
Passiamo ora a vedere:
II IL SIGNIFICATO DI GLORIA IN RIFERIMENTO ALLA NATURA DÌ DIO
A) La gloria appartiene solo da Dio
Dio è la persona che ha più peso di tutti: dei politici, dei governanti, dei ricchi, dei potenti.
La gloria di Dio è qualcosa che appartiene solo a Lui ed è l'appropriata espressione esteriore di quello che Lui è, della Sua eccellenza, perfezioni.
(1) Gloria è usato come una denominazione per Dio stesso
Geremia 2:11-12 dice: "C'è forse una nazione che abbia cambiato i suoi dèi, sebbene non siano dèi? Ma il mio popolo ha cambiato la sua gloria per ciò che non giova a nulla. O cieli, stupite di questo; inorridite e restate attoniti», dice il SIGNORE. 'Il mio popolo infatti ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d'acqua viva, e si è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l'acqua'".
Gloria quì si riferisce a Dio.
Questi versetti riassumono l’orrore del profeta dinanzi all’apostasia del suo popolo.
A differenza delle nazioni pagane che rimanevano fedeli ai loro dèi, sebbene non fossero vere divinità, perché mancano di quelle caratteristiche, di quella pienezza assoluta di potere e di dinamicità che contraddistingue il vero Dio, Israele ha cambiato la sua gloria – il Signore - per dèi inutili che non giovano a nulla!
Il popolo ha fatto due errori quello di abbandonare la sorgente di acqua viva e l’altro è quello di crearsi un surrogato negli idoli fatti con le loro stesse mani che sono inutili come le cisterne che perdono acqua!
Anche oggi molte persone fanno la stessa cosa!
Si fanno e seguono degli idoli (soldi, sesso, successo, divertimento, persone, eccetera) pensando di trovare la felicità!
Ma tutto ciò è inutile, perché solo Dio è la nostra felicità!
Noi vediamo ancora che gloria si riferisce per indicare Dio stesso in 2 Pietro 2:16-17: "Infatti vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. Egli, infatti, ricevette da Dio Padre onore e gloria quando la voce giunta a lui dalla magnifica gloria gli disse: 'Questi è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto'".
“Magnifica gloria” era un modo tipico di riferirsi a Dio senza menzionare il nome di Dio (Testamento di Levi 3:4; 1 Enoch 14:20; cfr. Deuteronomio 33:26; Salmo 145:5).
In questo senso Dio stesso è parafrasato con magnifica gloria secondo l’usanza giudaico-rabbinico di evitare il nome di Yahweh, del Signore (cfr. per esempio Esodo 20:7; Deuteronomio 5:11).
Quindi “Magnifica gloria” è un giro di parole che si riferisce a Dio e può essere tradotta con “Gloria suprema” o “Sublime o gloria maestosa”.
Perciò la “gloria” indica l’unicità di Dio, l’essere divino distinto da tutti gli altri esseri!
Nessuno è simile a Dio, la gloria indica questo! (cfr. per esempio Esodo 15:1,11; Isaia 40:25).
La gloria per eccellenza indica la natura di Dio, in ultima analisi solo Dio ha la gloria!
La gloria è preminentemente una qualità divina…solo Dio ha gloria!
Dio solo è intrinsecamente glorioso!
Lui è unico e incomparabilmente glorioso!
Tutti gli idoli, o qualsiasi altra persona sono indegni in paragone a Lui!
Infatti Isaia 42:8 dice: "Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli".
Dio non può condividere la Sua gloria con altri! Perché gli altri non sono Dio!
Dio è l’unico Dio, quindi solo Lui ha la gloria.
Dio è l’unico Dio e la gloria appartiene solo a Lui! Nessuno e niente altro è glorioso, solo Dio!
Tutti gli idoli sono indegni al confronto di Dio.
Solo Dio ha la gloria, perciò la Sua gloria è esclusiva!
In Isaia 45:5 è scritto: "Io sono il SIGNORE, e non ce n'è alcun altro; fuori di me non c'è altro Dio!".
La dimostrazione dell’unicità e quindi della gloria di Dio è dimostrata in Esodo in connessione al momento culminante della liberazione di Israele dalla schiavitù egiziana e cioè la traversata del mar Rosso.
Piuttosto che aiutare Israele a evitare il faraone, Dio conduce Israele in una trappola da cui non può sfuggire, da una parte il mare e dall’altra il faraone con l’esercito potente (Esodo 14:2).
Il faraone così avrebbe pensato che Israele fosse in trappola, ma in tutto faceva parte del piano di Dio, Dio avrebbe indurito il cuore del faraone che avrebbe inseguito, come poi è accaduto, il popolo di Israele e così Dio sarebbe stato glorificato nel faraone, nel suo esercito, e gli Egiziani avrebbero saputo che Dio è il Signore come è scritto in Esodo 14:4,17-19.
Riguardo allora alla gloria di Dio a che cosa si riferisce in relazione alla salvezza degli Israeliti e al giudizio del faraone e degli Egiziani?
Come sfondo, dobbiamo ricordare chi era il faraone.
Il faraone era il governante più potente al mondo, aveva il potere di vita e di morte.
Il faraone era enormemente ricco, aveva eserciti potenti ai suoi ordini.
Con il suo potere e ricchezza era considerato glorioso agli occhi degli uomini, era considerato un dio.
Ma la sua sconfitta finale, dopo una serie di piaghe, in mezzo al mar Rosso, per la Sua potenza, Dio dimostrò che Lui è il vero Dio (Esodo 14:21-28).
Il piano di Dio era quello di innalzare il Suo nome e dimostrare che Lui è l’unico Dio (Esodo 9:16), frantumando la gloria del faraone e degli egiziani.
Così subito dopo questa salvezza meravigliosa, gli Israeliti cantarono Esodo 15:1: "Allora Mosè e i figli d'Israele cantarono questo cantico al SIGNORE: 'Io canterò al SIGNORE, perché è sommamente glorioso; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere'".
“Sommamente glorioso” (gā˒āh) abbiamo detto descrive enfaticamente l'ineguagliabile potenza di Dio.
Quindi “Essere esaltato”, o “Altamente esaltato”, o “Maestoso” indica anche dare l’onore in relazione allo status, ovviamente uno status divino!
Riguardo la gloria che appartiene solo a Dio vediamo che:
(2) La Gloria è usata per la descrizione del carattere di Dio che manifesta
Il teologo Herman Bavinck parlando della gloria del Signore disse: “La gloria del Signore è lo splendore e la luminosità che è inseparabilmente associata a tutti gli attributi di Dio e alla sua autorivelazione nella natura e nella grazia, la forma gloriosa in cui egli appare ovunque alle sue creature”.
La gloria di Dio è il Suo essere, la Sua natura, il Suo carattere che rivela.
Richard Muller scriveva: "La gloria di Dio deve essere intesa essenzialmente, come uno degli attributi divini, ma, inoltre, come un attributo che riflette eminentemente e rivela la perfezione di tutti gli attributi".
Dunque la gloria di Dio è considerata dagli studiosi come un attributo per esempio come l’amore, l’onnipotenza, oppure come la somma dei Suoi attributi nella loro realtà e pienezza.
Quindi stiamo parlando di tutte le qualità, le perfezioni messe insieme che ha Dio, per esempio eterno, immutabile, santo e così via.
In questo senso come diceva Edward Leigh (24 Marzo 1602 – 2 Giugno 1671) parlando della gloria di Dio dice che è "l'infinita eccellenza dell'essenza divina", o “l'essenza stessa e la natura di Dio”.
Possiamo dire che “gloria” indica la sintesi, la somma di tutti gli attributi di Dio, quindi la Sua perfezione, le sue caratteristiche interne, o intrinseche di Dio.
Dio è intrinsecamente glorioso, nel senso di pienezza, sufficienza, maestà, onore, valore, bellezza, peso, eccellenza, perfezioni e splendore.
Ma la gloria è anche esterna, o estrinseca, nel senso che Dio manifesta ciò che è che può essere vista, conosciuta, ammirata.
Giovanni Calvino disse: "Il mondo è stato senza dubbio creato, affinché potesse essere un teatro della gloria divina".
Ma come ci ricorda David Huttar la gloria di Dio è intrinseca, "prima di qualsiasi manifestazione esterna di essa" e "fondamentalmente indipendente dalla manifestazione esterna".
Cioè prima di manifestare la Sua gloria al mondo, Dio già la possedeva!
Poi ha aggiunto: "Eppure è anche vero che anche la gloria di Dio è manifesta".
Riepiloga molto bene la definizione della gloria di Dio R. Albert Mohler Jr. quando dice: "La gloria di Dio è meglio compresa come la bellezza intrinseca e la manifestazione esteriore dell'essere e del carattere di Dio".
La gloria di Dio allora è la manifestazione estrinseca dell'intrinseco!
Tutto ciò che sappiamo sulla gloria intrinseca di Dio è attraverso l'autorivelazione di Dio, per esempio con la creazione e in particolare con la Bibbia (Salmo 19; Romani 1:19-20) che registra e interpreta la manifestazione estrinseca della gloria intrinseca di Dio, anche se essa non esprime mai pienamente la pienezza della gloria intrinseca di Dio che comunica, questo lo sapremo quando saremo davanti la Sua presenza (cfr. 1 Corinzi 13:12).
La gloria di Dio indica lo splendore ardente e la luminosità, la luce, la bellezza sfolgorante (cfr. 1 Timoteo 6:16; Apocalisse 21:22) che è inseparabilmente collegata con tutte le virtù di Dio e con la Sua auto-rivelazione.
La gloria del Signore è Dio stesso che diventa visibile, Dio che porta la Sua presenza fino a noi, Dio che mostra la Sua bellezza all’umanità.
E quindi possiamo dire che la gloria di Dio è sia trascendente al di sopra di noi (cfr. per esempio Salmo 113:4), e anche immanente che si manifesta a noi, che viene in mezzo a noi (cfr. per esempio 1 Re 8:11,27).
Ma ritorniamo alla gloria come carattere di Dio.
Romani 3:23 dice: "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio".
“Gloria” (doxēs) qui è stato interpretato in diversi modi, ma indica la bellezza morale di Dio, la perfezione del Suo carattere.
Le persone non riflettono la gloria di Dio nel senso che non sono conformi al Suo carattere perfetto, pertanto sono privi della Sua presenza!
Nel Salmo 96:3 leggiamo: "Proclamate la sua gloria fra le nazioni e i suoi prodigi fra tutti i popoli!".
“Gloria” (kāḇôḏ) si riferisce al Suo carattere maestoso, straordinario, alla Sua grandezza dimostrata con le Sue opere salvifiche potenti (Salmi 9:11; 96:2,6; 105:1).
In Matteo 16:27 è scritto: "Perché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo l’opera sua".
Gesù al Suo ritorno rivelerà la natura del Suo carattere divino, in questo caso è la gloria del Padre Suo come Giudice.
Parlando di Gesù Ebrei 1:3 afferma: "Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi".
“Splendore della sua gloria” (Apaugasma tēs doxēs) indica che Gesù è la luce raggiante di Dio, mentre “gloria” indica la natura di Dio, l’espressione degli attributi divini, la pienezza delle perfezioni divine.
La gloria è la bellezza delle Sue perfezioni molteplici e rappresenta una realtà di infinita grandezza e valore.
Perciò Gesù possiede la stessa natura del Padre, infatti è “l’impronta dell’essenza di Dio”, cioè la rappresentazione perfetta (impronta - charakter), reale della sostanza di Dio!
“Essenza” (hupostasis) è ciò che è, qui indicherebbe un parallelo di gloria (doxa).
Dunque gloria è il carattere peculiare di Dio, la bellezza, ciò che è eccellente, straordinario.
La gloria di Dio comunica ciò che Dio è! La Sua natura, essenza!
Dio è intrinsecamente glorioso, nel senso di pienezza, sufficienza, maestosità, bellezza e splendore.
In secondo luogo vediamo:
B) La gloria va attribuita solo a Dio
Alla domanda: “Qual è lo scopo primario dell’uomo”, il Catechismo minore di Westminister, versione Battista risponde: “Lo scopo primario dell’uomo è glorificare Dio e gioire in lui sempre.”
Noi dobbiamo dare gloria solo a Dio! E questo avverrà solo quando scarteremo la nostra gloria, solo quando moriamo a noi stessi!
In Matteo 4:10 Gesù rispose al diavolo citando le Scritture - Deuteronomio 6:13 - dicendo: "Vattene, Satana, poiché sta scritto: 'Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto".
I veri salvati, i veri nati di nuovo lo sono per glorificare Dio! (cfr. per esempio 1 Corinzi 10:31)
La gloria di Dio ci fa capire, o ci spinge che deve avere la supremazia su ogni cosa, deve avere la priorità e l’esclusività tutto e tutti!
Riguardo la gloria attribuita solo a Dio vediamo:
(1) L'Ammirazione
“Dare gloria a Dio” e la ricezione della gloria da parte di Dio che gli viene data, non significa che Dio non ha una gloria intrinseca in tutta la Sua pienezza, o che possiamo aggiungere qualcosa alla Sua persona, ma riconoscere e tenere in grande considerazione chi è Dio, è l’ammirazione per Dio, per ciò che è!
Dio è perfetto non ha bisogno nulla di noi! (cfr. Atti 17:25).
La gloria che aveva prima della creazione, ce l’ha anche oggi e così anche domani e per sempre!
Dio è immutabile! (Malachia 3:6).
Inoltre Dio è perfetto così com’è! (cfr. per esempio Matteo 5:48)
Quindi possiamo glorificare Dio non aggiungendo niente, perché è perfetto, ha tutto quello che deve avere, ma prendiamo nota di quello che è e lo ammiriamo, lo adoriamo, lo serviamo, ci dilettiamo in Lui!
Non possiamo contribuire un solo granello alla gloria di Dio, semplicemente noi la riconosciamo e lo glorifichiamo!
Edward Leigh (24 Marzo 1602 – 2 Giugno 1671) diceva: “Dio possiede la gloria interiore da tutta l'eternità e non può mai averne più di quanto abbia sempre avuto".
Quello che possiamo attribuire a Dio non gli aggiunge nulla, nessun cambiamento, non ne ha bisogno!
Christopher W. Morgan afferma: “Dio crea e agisce dalla sua pienezza e si compiace di manifestare la sua gloria alle sue creature. Completamente sufficiente, Dio si compiace di ricevere gloria da loro, ma non nel senso che essi gli aggiungano qualcosa. Piuttosto riconoscono, godono, amano e si dilettano in Dio e nella sua gloria”.
Non possiamo aggiungere nulla, niente alla gloria di Dio; ma è una gioia per noi sapere ciò che Dio è e lo manifestiamo a Lui!
“Dare gloria a Dio” significa dargli l’onore, il rispetto che merita, la posizione che merita!
In 1 Cronache 29:11 leggiamo: "A te, SIGNORE, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, SIGNORE, il regno; a te, che t'innalzi come sovrano al di sopra di tutte le cose!".
"Gloria" (tiph˒ārāh) qui è onore, alta posizione.
…Dai a Dio la posizione che merita? Quindi sopra ogni cosa?
Ha la priorità su tutto?
Nella gloria attribuita solo a Dio c’è ancora:
(2) L'Adorazione
L’ammirazione di Dio ci porta all’adorazione!
L’adorazione è un’ammirazione, una reazione di stima di fronte la gloria di Dio!
Il teologo Tomas Watson (1620 – 1686) disse: "Noi glorifichiamo Dio quando diventiamo suoi ammiratori”
Adorare è riconoscere e affermare ciò che Dio è!
Il credente adora Dio perché è rapito, meravigliato dalla bellezza di Dio!
Se sei un ammiratore di Dio lo adorerai!
Ti diletti nell’adorarlo? Ammiri Dio a tal punto da non fare a meno di adorarlo?
“Dare gloria” a Dio significa adorarlo perché ne è degno.
Nel Salmo 29:1-2 è scritto: “Date al SIGNORE, o figli di Dio, date al SIGNORE gloria e forza! Date al SIGNORE la gloria (kāḇôḏ) dovuta al suo nome; adorate il SIGNORE, con santa magnificenza”.
Noi dobbiamo dare la gloria a Dio, dobbiamo adorarlo nel modo che merita, che gli spetta in virtù del Suo carattere, quindi con santa magnificenza, vale a dire separati dal peccato, dalla ribellione e dall’idolatria.
Se sei un ammiratore di Dio lo adorerai!
Come stai adorando Dio?
Dio non accetta un’adorazione compromessa (cfr. per esempio Isaia 1:10-15).
Inoltre nel dare gloria a Dio vediamo:
(3) L'Atteggiamento
“Dare gloria a Dio” deve essere il nostro stile di vita.
A conclusione del Padre Nostro è scritto in Matteo 6:13: "…..Perché a te appartengono il regno, la potenza e la gloria in eterno, amen".
Questa dossologia è la dichiarazione gioiosa riguardo a Dio.
Questa parte finale della preghiera si concentra sulla grandezza e sulla la gloria del nostro Dio.
Il Padre nostro inizia con la lode di Dio e si chiude con la lode di Dio sulle labbra di chi offre la preghiera.
Le nostre preghiere devono essere così.
La gloria di Dio dovrebbe essere un tema dominante nelle nostre preghiere, perché l'obiettivo principale della nostra vita è quello di glorificare Dio.
La gloria va a Dio per sempre, cioè per tutte le epoche! (Cfr. Romani 11:36; 15:27).
Noi dobbiamo avere sempre un’attitudine, o stato della mente a dare gloria a Dio!
Hai l’atteggiamento mentale di adorare sempre Dio, o lo fai solo la domenica?
Infine riguardo la gloria attribuita a Dio ecco:
(4) L'Attività in cielo
In cielo si sta glorificando Dio e si glorificherà Dio!
Apocalisse 4:11 dice: "Ogni volta che queste creature viventi rendono gloria, onore e grazia a colui che siede sul trono, e che vive nei secoli dei secoli, i ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: 'Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono'".
Dio è degno di essere glorificato perché è il Creatore di tutte le cose!
Il cristiano è un adoratore di Dio!
Se una persona dice: “Io sono cristiano”, ma non adora Dio, significa che non è un vero cristiano!
Il credente ha piacere di adorare Dio perché riconosce che Dio è l’essere più meraviglioso che esista!
Tozer diceva: "La benedetta e invitante verità è che Dio è il più attraente di tutti gli esseri viventi e dovremmo trovare un’ineffabile piacere nell’adorarlo".
“Adorare” è riconoscere e affermare ciò che Dio è!
Lo stanno facendo in cielo, lo dobbiamo fare noi ogni giorno!
CONCLUSIONE
La gloria di Dio indica che Dio è una persona di peso, importante, di grande spessore: come status, ricchezza, potenza e bellezza!
Ma se Dio è così importante perché l’adorazione è a volte così misera, la nostra comunione con Lui senza passione e amore, la testimonianza timida, e l’interesse per la teologia superficiale?
Facendo così stiamo comunicando che Dio è leggero! Non vale nulla!
È importante ricordare che:
1) Noi dobbiamo servire solo Lui!
Dio non dividerà la Sua gloria con un altro perciò dobbiamo servire con tutto noi stessi Dio (cfr. per esempio Esodo 20:3; Isaia 42:8; 48:11; Deuteronomio 10:12).
La conversione implica il servizio!
1 Tessalonicesi 1:9 dice: "Perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero".
2) Noi dobbiamo proclamare la Sua gloria a tutti
Come dice il Salmo 96:3, noi siamo esortati a proclamare la Sua gloria fra le nazioni!
Come popolo di Dio noi siamo chiamati a proclamare le Sue virtù ci dice 1 Pietro 2:9-10!
Tom Wells da due motivazioni per incoraggiarci alla missione.
a) Primariamente Dio è degno di essere conosciuto e proclamato per ciò che Egli è, questo rappresenta la parte più importante della motivazione e del messaggio di un missionario.
Se pensi che Dio sia degno di essere conosciuto e proclamato, allora va! Predica! Insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole dove stai vivendo!
b) Secondariamente coloro che meglio conoscono Dio sono i più responsabili ed i meglio equipaggiati per parlare di Lui.
Chi deve parlare di Dio se non quelli che lo conoscono?
Conosci veramente Dio?
Pensi che sia degno di essere conosciuto, allora proclamalo!
Infine:
3) Noi dobbiamo rispecchiare la gloria di Dio
Come Mosè rifletteva sulla sua pelle, sul suo viso raggiante la gloria di Dio (Esodo 34:28-29), così noi come suoi figli siamo chiamati ad assomigliare a lui, a riflettere il carattere di Dio e agire per come agirebbe Dio, infatti in Matteo 5:48 leggiamo: "Gesù esorta: ‘Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro celeste’".
Dio non vuole che ci siano cristiani superficiali e mondani che si vantano di Lui!
Noi non dovremmo dire di essere figli di Dio se non lo stiamo dimostrando con una vita santa!
Una vita santa viene usata da Dio per attirare a se le persone! (Matteo 5:13-16; 1 Pietro 2:12).
Robert Murray M’Cheyne, un grande uomo di Dio, rimproverò la chiesa dove serviva per la mancanza di questa visibile santità ascoltate cosa disse: “Voi dovreste essere delle lettere viventi in Cristo, lettere conosciute e lette da tutti gli uomini. Sapete che una lampada accesa è un oggetto molto piccolo e brilla lentamente, tuttavia essa da luce a tutti coloro che sono a casa”.
Che la luce del carattere di Dio possa riflettere in noi Suoi figli, affinché gli altri possano essere attirati a Cristo!
Fai tue le parole di questo inno di Jean Sophia Pigott: “Fai della mia vita uno splendido riflesso della Tua, che tutti possano vedere la Tua grande resurrezione potentemente riversata su di me”.