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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

La spiritualità Biblica:il Modello.


La spiritualità Biblica: il Modello.
In questa lezione vedremo:
1. Somigliare a Cristo deve essere lo scopo della spiritualità.
2. Somigliare a Cristo è lo scopo di Dio nella vita del credente.
3. Somigliare a Cristo deve essere lo scopo dei credenti.
4. Somigliare a Cristo deve essere lo scopo dei conduttori della chiesa.

Il dovere e il destino dei credenti è essere conformi all'immagine del Figlio di Dio, Gesù Cristo. La vita di un cristiano deve essere una rappresentazione visibile di Cristo in questo mondo senza Cristo. L’uomo o la donna spirituale da una buona testimonianza di Cristo con la propria vita, quindi carattere e comportamento (Rom.2:23-24;Tito 2:5-7). “Il compito del cristiano è quello di rendere il Signore Gesù visibile, comprensibile e desiderabile”(Len Jones).
Il cristiano e quindi l’uomo spirituale, ha il compito di dimostrare con il proprio stile di vita cos’è il vero cristianesimo! Larry E. McCall: “Gran parte di ciò che il mondo conosce su Cristo viene dall’osservare lo stile di vita di quelli che dicono di essere uniti a Lui. L’opinione che il mondo ha di Cristo riflette largamente l’opinione che il mondo ha dei suoi seguaci”. La nostra visione di spiritualità e quindi di crescita spirituale deve rimanere concentrata su Cristo.
Nello studio “La Spiritualità: un viaggio verso il cielo”, abbiamo visto che il modo giusto di vivere su questa terra è quella di glorificare Dio. Ora Dio è glorificato quando vede riflesso in noi la sua immagine, per questo ci ha creato (Gen.1:27; Is.43:7).
Dio ci creò per vedere se stesso in noi, ma a causa del peccato questa immagine è stata offuscata, sfigurata, rovinata. Gesù (morte, resurrezione e ascensione) è venuto a ristabilire questa immagine e tramite la rigenerazione dello Spirito Santo ci rende nuove creature (2 Cor.5:17; Ef.4:20-24;Tito 3:4-6). In virtù di questa rigenerazione, il cristiano è libero dalla schiavitù del peccato e cercherà di santificarsi guardando al modello perfetto di Cristo. In questo modo Dio sarà glorificato perché Gesù rifletteva la gloria di Dio perfettamente (Giov.1:14,18) e così il popolo di Dio glorifica Dio man mano che diventa più simile a Cristo (2 Cor. 3:18). Inoltre Cristo perfettamente glorificato il Padre in tutto quello che pensava, diceva e faceva, e i cristiani più vivono come Cristo, più glorificheranno il Padre (Giov. 7:18, 14:13, 17:1, 4).

1. Somigliare a Cristo è lo scopo della spiritualità.
La maggior parte dei cristiani non sanno che dovrebbero assomigliare a Cristo nel carattere e nel comportamento (Rom.8:28-29; 2 Cor.3:18; Ef.4:11-14; Fil.2:5;2 Pie.2:21-23) e che dovrebbero crescere spiritualmente (2 Pie.3:18). Lo stesso Gesù ci chiama a seguire il suo esempio (Matt.11:29; Giov.13:5-17). Un discepolo sarà come il suo maestro (Luca 6:40). Quindi Gesù con la sua vita ha presentato un modello per i suoi discepoli, ma anche con l’insegnamento (Atti 1:1). Gesù ha insegnato l’amore, ma lo ha anche dimostrato in azione pratica. (Giov.13:34; Giov.3:16; Rom.5:18; Cfr. 1 Giov.3:18). Siamo chiamati a seguire l’atteggiamento missionario di Gesù, un atteggiamento di forte passione per il Padre che lo ha mandato sulla terra (Matt.20:28; Giov.2:17; 4:34,ecc.) Siamo chiamati a seguire il suo modello di santità (Matteo 4:1-11, Atti 3:14;Ebr.4:15; ).
L’apostolo Paolo ci esorta a essere suoi imitatori come lui lo è di Cristo (1 Cor.11:1; 1 Tess.1:6). Inoltre, Paolo ha esortato ancora a rivestirci del Signore Gesù Cristo (Rom.13:14 cfr. con Ef.4:20-24); a seguire il suo esempio di altruismo e di accoglienza (Rom.15:1-7); ad avere un amore sacrificale ( Ef. 5:2,25), un atteggiamento umile (Fil. 2:5-8). Siamo chiamati a seguire il Suo modello di perseveranza (Is.53:5; Ebr.12:1-3; Giov.17:4; 19:30), così anche di preghiera (Luca 3:21; 5:16; 6:12; Mar.1:35;ecc.). Questi sono alcuni esempi riguardo il carattere e il comportamento di Gesù.

2. Somigliare a Cristo è lo scopo di Dio.
Dio ha un progetto per i credenti e lavora dentro questo progetto attivamente, il progetto è renderli simili a Cristo. Rom.8:28-29: "Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli". 
Dio agisce per il bene del Suo popolo.  La parola “bene” (agathos) che usa Paolo, indica beneficio, vantaggio, utilità ed è in riferimento al piano di Dio (Cfr. Sal.119:71 Eb.12:10). Il bene non è che tutto sarà piacevole, senza sofferenza, ma indica essere  come Cristo, questo è il piano di Dio per la tua vita.
Il bene secondo il piano di Dio è che tu assomigli a  Gesù, sia riguardo il carattere oggi e riguardo la glorificazione in cielo con un corpo simile a Gesù.  Perciò il bene a cui Dio lavora è nella vita dei credenti consiste nel trasformarli a immagine di Suo Figlio, non necessariamente, quindi di un’esistenza senza problemi o malattie, ma una conformità a Cristo che in questa vita sarà sempre maggiore e nell’eternità raggiungerà la sua pienezza! (2 Cor.3:18; Fil.3:20-21;1 Giov.3:2). 
Il bene del Suo popolo e la gloria di Dio sono collegati, perché Dio è glorificato nel vedere il suo riflesso in noi! Dio nella ricerca della Sua gloria cerca anche il bene del Suo popolo! Il beneficio non va visto nel tempo breve, ma a lungo raggio, dobbiamo vedere il bene finale: essere come Cristo per la gloria di Dio! Tutte le cose, quindi anche la sofferenza è secondo la bontà e la saggezza di Dio.
Dio usa anche la sofferenza per rendere il nostro carattere simile a quello di Cristo. Perciò non lo accusiamo nei momenti più tragici della nostra vita, quando abbiamo l’impressione che Dio ci abbia abbandonati; in realtà sta guidando la nostra storia secondo la sua storia, secondo i suoi scopi e lo fa perché ci ama!
Spurgeon: “Il Signore fa cadere i suoi santi proprio al centro del fuoco ardente e lo fa-tenetelo ben presente- perché sono i suoi figli teneramente amati.” Perciò Dio anche se non ci risparmierà dalle malattie, dai problemi, dalle delusioni che fanno parte di questo mondo segnato dal peccato, farà, però cooperare tutte le cose (belle e brutte)  utilizzandole fino in fondo per il nostro bene! 
Colui che ci governa ha una saggezza perfetta che sa raggiungere quando si è prefissato, usando anche il male, benché lui non si autore del male! Dio non impedisce il male o i piani malvagi, ma l’infinita e infallibile sapienza di Dio si manifesta nel trarre dal male il bene! Noi vediamo nella Scrittura che Dio ha usato il male per trarne il bene.
Dio non avrebbe decretato il male se da esso non venisse il bene!Dio ha convertito il peccato dei fratelli di Giuseppe in bene, cioè nel salvare il popolo di Israele dalla carestia (Gen.50:18-21). Dio ha usato il peccato di omicidio dei capi religiosi e di Pilato che hanno inchiodato Gesù per salvare i credenti (Atti 2:23;4:27-28). Dio ha usato la malattia del cieco di nascita o la morte di Lazzaro per far conoscere la Sua potenza (Giov.9:3; 11:40,45). Ovviamente Dio non usa solo le circostanze per farci crescere, ma anche la preghiera, la meditazione elo studio della Bibbia, ecc. 
Perciò possiamo dire che Dio governa ogni cosa per uno scopo, le circostanze non sono incontrollabili e scollegate tra loro, ma fanno parte di un progetto perfetto di Dio per il bene dei credenti e tutto mira alla Sua gloria!

3. Somigliare a Cristo deve essere lo scopo dei credenti.
“La nostra vita deve essere come molti sermoni sulla vita di Cristo”. (John Trapp).  Pietro presenta Gesù come modello da seguire (1 Pie.2:21-23) ed esorta a crescere nella grazia e nella conoscenza di Gesù Cristo (1 Pie.2:2; 2 Pie.3:18). L’apostolo Giovanni dice: "chi dice di rimanere in lui, deve camminare com'egli camminò" (1 Giov.2:6). Noi non siamo chiamati solo a servire Cristo, dobbiamo essere come lui. Essere spirituali e quindi essere maturi equivale a somigliare a Gesù, non ci sono altri standard. 
Sinclar Ferguson teologo e pastore scozzese a riguardo dice: “In una parola la maturità cristiana equivale ad assomigliare a Cristo. Non esiste altro standard che la possa sostituire. Tutti gli altri standard saranno inferiori, in quanto alternative umane che tradiscono il perfetto standard che Dio ci mette davanti nella Scrittura.”  Gesù quindi non è solo il Salvatore e Signore, ma anche l’esempio per eccellenza da seguire sia come carattere che come comportamento.
Dio, nella Sua Parola ci esorta a crescere nella spiritualità, quindi a crescere all’altezza di Cristo. 1 Cor.11:1: "Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo". Paolo chiede ai credenti di Corinto di imitarlo, l’unico motivo per cui lo devono imitare è perché Paolo imita Cristo. Paolo insegna anche che il suo obiettivo è quello di “presentare ogni uomo perfetto in Cristo” (Colossesi 1:28. Perfetto- teleios- è adulto, cresciuto, maturo).
Non dobbiamo smettere di fare il possibile, dobbiamo andare avanti incessantemente nella via del Signore, e non dobbiamo scoraggiarci se facciamo solo piccoli passi, importante è che ci siano! “Un cristiano non è mai in uno stato di completamento, ma sempre in un processo di divenire”. (Martin Lutero).  “La santificazione è sempre un lavoro progressivo”. (J. C. Ryle)  Il cristiano è nella stessa immagine di Gesù, di gloria in gloria (2 Cor.3:18). Di gloria in gloria si riferisce appunto ad una santificazione progressiva. (Cfr. Col.3:9-10). Un cristiano ama essere come Gesù, il suo fervore e progresso spirituale avanzeranno di giorno in giorno.  Come posiamo chiamarci cristiani se non ci stiamo impegnando ad essere come Cristo?

4. Deve essere l’obbiettivo dei leader della chiesa per tutta la chiesa.
Ef.4:11-15: "È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo;affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore". 
I conduttori devono preparare tutta la chiesa sia in vista del loro servizio e sia per la loro edificazione con l’obbiettivo che tutti giungano alla maturità spirituale. Quindi, sia per i conduttori e sia per  i membri, la loro meta, la loro destinazione sarà: la maturità spirituale.
In che cosa consiste questa maturità spirituale?
Si riferisce 1) All’unità della fede (conoscenza della sana dottrina, Atti 6:7; 13:8;14:22 Gal.1:23 Giuda 3:20). 2) Alla piena conoscenza del Figlio di Dio. È una conoscenza personale attraverso l’esperienza. La parola conoscenza  epignōsis è formata da due parole: gnōsis, che è una conoscenza profonda, completa e precisa, che afferra e penetra nell'oggetto e da epi, che  indica direzione, cioè, conoscenza diretta verso un particolare oggetto, che percepisce, distingue, riconosce. Non è solo conoscenza teorica, ma anche di comunione intima e personale. È una conoscenza che influisce sul comportamento.
Nel Nuovo Testamento  questa parola si riferisce spesso alla conoscenza che influisce potentemente sul modo di vivere, sullo stile di vita del conoscente che si adegua al conosciuto. Quindi conoscere Gesù non è solo qualcosa di intellettuale, ma di pratico perché influenza, agisce sulla nostra volontà in modo tale che noi camminiamo rettamente secondo la Sua volontà, perciò questa conoscenza coinvolge la pratica, ci trasforma moralmente e  spiritualmente.  Infine la maturità spirituale si riferisce 3) Uomini maturi come Cristo. “Uomini fatti” (teleios) indica il raggiungimento di un obiettivo fissato. Quando viene applicato alle persone e contrapposte come è qui al v. 14 con bambini piccoli, significa raggiungere l'obiettivo della crescita, cioè adulto, completamente sviluppato, completamente cresciuto.
Quindi dal contesto è in contrasto con “bambini” che sono immaturi e incostanti sballottati, come una barca dalla tempesta, dai venti in tutte le direzioni degli  insegnamenti falsi (1 Cor.2:6; 14:20; Fil. 3:15; Col.4:12; Ebr.5:14). Lo standard della spiritualità è all’altezza della statura perfetta di Cristo. “All’altezza” (metron),  è misura, standard, modello. Invece “statura”( hēlikia) in questo contesto indica maturità, avere il carattere di Cristo. “Perfetta” ( pleroma) indica la pienezza, la completezza (Ef. 1:10, 23; 3:19;4:13). Dunque cosa vuole dire l’apostolo? Vuole dire che tutti i credenti devono mirare a raggiungere la maturità spirituale, il modello perfetto è Cristo, a Lui dobbiamo assomigliare! Questo sarà la preoccupazione dei conduttori della chiesa che devono dispensare rettamente la parola della verità (2 Tim.2:15) tutto il consiglio di Dio. (Atti 20:26-27).
Alla radice di ogni vera crescita spirituale c’è un santo e giusto desiderio costante di esserlo.
Tu hai questo desiderio? Hai il desiderio di assomigliare a Gesù? “Più come il maestro voglio essere, più di quanto non lo sia stato mai”.  Questo è il desiderio più intimo dei veri cristiani.

Domande
1. Qual è lo scopo della spiritualità e perché secondo te?
2. Chi ci rende spirituali e in che modo opera?
3. Somigliare a Cristo deve essere lo scopo dei credenti, della chiesa e dei conduttori perché secondo te?

Bibliografia.

Larry E. McCall, Camminare come Gesù, Aurora publishing, Associazione verità evangelica, 2008.

Leon Morris, La prima epistola di Paolo ai Corinzi, Edizioni G.B.U, Roma,1974.

Michigan Theological Journal Volume 5. 1994. Plymouth, Michigan: Michigan Theological Seminary.

Manser, M. H. (1999). Zondervan Dictionary of Bible Themes. The Accessible and Comprehensive Tool for Topical Studies. Grand Rapids, MI: ZondervanPublishingHouse.

Vol. 143: Bibliotheca Sacra Volume 143. 1986. Dallas, TX: Dallas Theological Seminary.




















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