La Trasmissione e l’Autenticità del Nuovo Testamento.
Un aspetto importante dell’unicità del cristianesimo è il fatto che è fondato su fatti storici e non solo su insegnamenti etici. Non sorprende, quindi, che gli scettici e i critici, in generale, hanno sempre cercato di attaccare e confutare la storicità vera di questi eventi. Se gli eventi che circondano la vita di Gesù Cristo, la sua nascita da una vergine, i suoi miracoli, la risurrezione, non sono effettivamente accaduti, allora l'intera struttura del cristianesimo crolla (1 Corinzi 15:17).
Lo stessa cosa è vera riguardo la storia della Chiesa primitiva, gli inizi e la diffusione del cristianesimo come registrato nel libro degli Atti degli apostoli e nelle epistole. I critici hanno cercato di convincere le persone che i libri del Nuovo Testamento sono stati scritti molto tempo dopo il periodo degli apostoli e che, quindi, contengono molti miti ed elementi non storici, soprattutto quelle parti che descrivono i miracoli. Una grande quantità di questa critica ha avuto così successo che è stata adottata in modo considerevole in molte scuole teologiche da influenzare poi grandemente e negativamente la fede di molti cristiani nominali.
D'altra parte, se si può dimostrare che i documenti del Nuovo Testamento sono autentici, scritti dagli autori tradizionalmente riconosciuti, la prova della verità del Nuovo Testamento e quindi del cristianesimo sarà schiacciante e senza scuse. Questa deduzione non dipende solo dalla questione se i documenti sono divinamente ispirati e verbalmente infallibili, ma anche dal fatto che questi documenti sono scritti storici validi e autentici! I documenti scritti delle origini cristiane che sono disponibili, sono di più rispetto a qualsiasi altro personaggio o avvenimento dell’antichità in tutta la storia del mondo, prima della invenzione della stampa! Le copie dei manoscritti (scritti a mano) del Nuovo Testamento o porzioni di essi che sono stati conservati fino ad oggi, sono incredibilmente numerosi. Riguardo la documentazione del Nuovo Testamento che si ha a disposizione, c’è una quantità notevole di materiale disponibile per lo studio; ci sono più di 5000 manoscritti in lingua greca del Nuovo Testamento (27 libri) che vanno dall'intero Testamento a frammenti di papiri che contengono una parte di un versetto. Alcuni frammenti esistenti risalgono al periodo da 25 a 50 anni dopo il testo scritto. Gli studiosi del Nuovo Testamento hanno concluso che:
1. Il 99,99% del testo originale è stato ritrovato, e 2. nell'altro centesimo di percentuale non ci sono varianti che influenzano in modo sostanziale o significativo qualsiasi dottrina cristiana! Possiamo affermare che l’attendibilità dei manoscritti del Nuovo Testamento è supportata dall’esame bibliografico, dalle varie versioni antiche, dai lezionari e dai padri della chiesa primitiva.
Esame Bibliografico del Nuovo Testamento.
L’apologeta cristiano Josh McDowell a riguardo dice: “ L’analisi bibliografica è una verifica del modo in cui i documenti giungono fino a noi. In altre parole, dato che noi non abbiamo i documenti originali, quanto sono affidabili le copie che abbiamo rispetto al numero di manoscritti e all’intervallo di tempo intercorso fra le copie originali e quelle tuttora esistenti?”
Il numero dei manoscritti che abbiamo a disposizione e la loro vicinanza agli originali dimostrano che sono affidabili. Attualmente si conoscono circa 25.000 frammenti di manoscritti del Nuovo Testamento in greco e in altre lingue, questo è molto importante perché nessun altro documento dell’antichità si avvicina lontanamente a tali cifre! Per esempio l’Iliade di Omero è seconda con 343 manoscritti. Questo perché i libri del Nuovo Testamento nell’antichità erano i più frequentemente copiati e diffusi. Possiamo essere fiduciosi che il Nuovo Testamento che abbiamo oggi è degno di fede!
John Warwick Montgomery (professore di legge) afferma che: “ essere scettici sul testo risultante il Nuovo Testamento significa scivolare nell’oscurità, dato che nessun documento del periodo antico è tanto attestato bibliograficamente quanto il Nuovo Testamento”.
W.F. Albright (archeologo e studioso) parlando della documentazione unica del Nuovo Testamento afferma: “Nessun altra opera dell’antichità greco-romana è così bene attestata da una tradizione di manoscritti antichi del Nuovo Testamento. Ci sono molti più manoscritti antichi del Nuovo Testamento che di qualunque altra opera di altri autori classici, e le parti più lunghe che ne restano risalgono a solo due secoli dopo la loro composizione originaria”.
Ma i manoscritti del Nuovo Testamento non solo sono affidabili per il loro numero maggiore rispetto agli altri testi antichi, ma anche perché le copie risalgono al massimo a due secoli dopo.
Sir Frederic G. Kenyon direttore e principale bibliotecario del British Museum a riguardo afferma:
“A parte il numero, i manoscritti del Nuovo Testamento differiscono da quelli degli autori classici…In nessun altro caso l’intervallo di tempo fra la composizione del libro e la data dei più antichi manoscritti esistenti è così breve come nel caso del Nuovo Testamento. I libri del Nuovo Testamento furono scritti sul finire del primo secolo; i più antichi manoscritti esistenti(ad eccezione di brani trascurabili…) risalgono al IV secolo, diciamo dai 250 ai 300 anni più tardi. Questo potrebbe sembrare un intervallo di tempo considerevole, ma non è nulla in confronto a quello che separa molti dei grandi autori classici dai loro primissimi manoscritti. Crediamo di avere in tutte le sue parti essenziali un testo accurato delle sette opere teatrali di Sofocle; tuttavia, il primissimo manoscritto sostanziale sul quale si basa fu scritto più di 1400 anni dopo la morte del poeta”.
Omero Iliade 800 a.C 400 a.C (C.400 anni di intervallo) 643
Erodoto Storia 480-425 a.C. 900 d.C. (C.1350 anni di intervallo) 8
Tucide Storia 460-400 a.C. 900 d.C. (C.1300 anni di intervallo) 8
Platone Storia 400 a.C. 900 d.C. (C.1300 anni di intervallo) 7
Demostene 300 a.C. 1100 d.C (C.1400 anni di intervallo) 200
Cesare Guerre
Galliche 100-44 a.C. 900 d.C. (C.100 anni di intervallo) 10
Nuovo Testamento 50-100 d.C. Circa 114 d.C. (frammenti) 50 anni di intervallo.
200 d.C. (libri) 100 anni di intervallo.
250 d.C. (maggior parte del NT) 150 anni di
intervallo.
325 d.C. (NT completo) 225 anni di intervallo. 5366
“ Non c’è un corpus di letteratura antica al mondo che gode di tale quantità di buone testimonianze testuali come il Nuovo Testamento” F.F.Bruce.
J.Harold Greenlee dice: “Dato che gli studiosi ritengono generalmente affidabili gli scritti dei classici antichi, sebbene i più antichi manoscritti siano stati composti molto tempo dopo gli originali e il numero dei manoscritti esistenti sia in molti casi così esiguo, è chiaro che l’affidabilità del testo del Nuovo testamento è altrettanto sicura ”.
J.Harold Greenlee dice: “Dato che gli studiosi ritengono generalmente affidabili gli scritti dei classici antichi, sebbene i più antichi manoscritti siano stati composti molto tempo dopo gli originali e il numero dei manoscritti esistenti sia in molti casi così esiguo, è chiaro che l’affidabilità del testo del Nuovo testamento è altrettanto sicura ”.
Se si accettano come affidabili le opere antiche, se nessuno mette in dubbio la loro autenticità, sebbene i più antichi manoscritti sono stati composti molto tempo dopo gli originali e il numero esistente è molto esiguo, a maggior ragione lo sono i documenti del Nuovo Testamento!! Nessuna opera letteraria antica, né religiosa può reggere il confronto con le credenziali della Bibbia!!!
Riepilogando i documenti che abbiamo riguardo la Bibbia sono più che affidabili perché sono autentici, questo è provato dai molti manoscritti che sono molto simili tra di loro e inoltre sono vicini nel tempo ai manoscritti che risalgono infatti, poco tempo dopo gli originali.
I manoscritti più importanti sono:
1. Il Manoscritto di John Rylands (130 d.C.)
2. Codex Vaticanus (325-350 d.C.) si trova nella Biblioteca Vaticana contiene circa tutta la Bibbia.
3. Codex Sinaiticus (350 circa d.C.) si trova al British Museum, contiene la metà dell’Antico Testamento e quasi tutto il Nuovo Testamento.
4. Codex Alexandrinus si trova nel Brtish Museum appartiene al 400 d.C.
5. Codex Ephraemi (400 d.C.) conservato nella Bibliotheque Nationale de Paris.
6. Codex Bezae (450 d.C.) si trova a Cambridge, Inghilterra.
7. Codex Washington circa 450 d.C. si trova a Washington, USA.
8. Altri papyri.
Varie versioni antiche del Nuovo Testamento.
Per versioni si intendono quei manoscritti che furono tradotti dal greco in altre lingue. L’importanza di queste versioni è che risalgono a 150 anni o più prima dei manoscritti greci più importanti e alla loro determinata posizione geografica, testimonianza del tipo di testo usato in una particolare località e si può risalire da queste versioni al testo su cui si basano. Sin dalle origini il cristianesimo era un fede missionaria, perciò era necessario tradurre il Nuovo Testamento nelle varie lingue di quelle nazioni per coloro che non conoscevano il greco. I tre gruppi più importanti di queste traduzioni sono: le versioni siriache, versioni latine e le egiziane o copte.
1.Versioni Siriache.
Ben presto il Vangelo si diffuse dalla Siria alla Mesopotamia, in centri importanti come Damasco, Aleppo, ed Edessa dove si usava il Siriaco. Le versioni sono: La Peshitta Siriaca prodotta intorno al 150-250 d.C.; la Siriaca Palestinese (400-450 d.C); la Philoxeniano (508 d.C); Siriaco Harkleiano (616 d.C.).
2.Versioni Latine.
Verso il 200 d.C. il Latino cominciò a poco a poco a prevalere nella chiesa occidentale. Varie testimonianze dal IV al XIII secolo riportano che nel terzo secolo circolava una vecchia versione in latino nel nord Africa e in Europa.Girolamo ricevette da Damaso, vescovo di Roma, l’incarico di preparare un testo standard sia dell’Antico e del Nuovo Testamento della Bibbia Latina; per quanto riguarda il Nuovo Testamento Girolamo dipese molto dall’Antica versione Latina, così nacque la Vulgata Latina tra il 366-384 d.C.
Poi troviamo il Codex Vercellensis (360 d.C.); Latino antico Africano (400 d.C.); il Codex Corbiensis (400-500 d.C.) contiene i quattro evangeli, Codex Palatinus (V secolo d.C.).
3.Versioni egiziane o copte.
Lo studioso Bruce pensa che con molta probabilità la prima versione egiziana fu tradotta nel III o IV secolo in Sahidico forse tradotto nel 200; poi Boharico (IV secolo); ed Egiziano medio (IV e V secolo).
4. Altre versioni meno importanti sono l’Armena, Georgiana, Etiopica, Gotica, Araba.
Lezionari.
L’attendibilità dei manoscritti è anche supportata dai lezionari, cioè frammenti di brani del Nuovo testamento che venivano letti nelle chiese. Hanno un valore secondario, ma comunque attraverso di questi sappiamo che circolavano i documenti del Nuovo Testamento. “Anche se questi lezionari non apparvero che attorno al sesto secolo, il testo dal quale traggono le citazioni può essere antico e di ottima qualità” Paul Little.
Lo studioso Bruce Metzer afferma: “ Sulla base della tradizione ebraica di leggere in sinagoga passi della legge e dei profeti durante le funzioni del Sabato, la chiesa Cristiana adottò la pratica di leggere brani tratti dai libri del Nuovo Testamento durante i servizi di adorazione. Si consolidò, quindi, la tradizione di tenere regolarmente delle lezioni sui Vangeli e sulle Epistole che, successivamente, furono fissate a seconda di un preciso ordine di domeniche e di altre festività dell’anno cristiano.”
Padri della chiesa primitiva.
Come per i lezionari le citazioni dei padri della chiesa non rappresentano una prova primaria, anche perché sono usate a volte senza accuratezza verbale e alcuni amanuensi commettevano spesso degli errori, ma comunque provano in maniera chiara l’esistenza dei ventisette libri del canone del Nuovo Testamento e poi le citazioni sono così numerose che se non esistessero i manoscritti del Nuovo Testamento, quest’ultimo potrebbe essere ricostruito dagli scritti dei padri.
J. Harold Greenlee a riguardo dichiara: “ Queste citazioni sono così estese che il Nuovo Testamento potrebbe praticamente essere ricostruito da essi, senza l’uso dei manoscritti”.
Ancora Bruce Metzger citato da Josh McDowell dice: “Oltre alle testimonianze testuali derivanti dai manoscritti greci del Nuovo Testamento e da versioni antecedenti, la critica testuale ha a disposizione le numerose citazioni comprese nei commentari, sermoni, ed altri trattati scritti dai primi Padri della chiesa. In effetti, queste citazioni sono così articolate che se tutte le altre fonti da cui attingiamo nozioni riguardo al Nuovo testamento fossero distrutte, esse basterebbero per risalire all’intero testo”.
F.Kenyon citato da Renè Pache dice: “ Il cristiano può prendere in mano la Bibbia ed affermare senza esitazione di possedere la vera Parola di Dio, trasmessa, senza alcuna perdita essenziale di generazione in generazione e di secolo in secolo”.
In definitiva l’intervallo di tempo breve tra la data di quando queste copie furono scritte con gli originali e le migliaia di manoscritti del Nuovo Testamento, con tutte le antiche versioni, con tutti i lezionari e le testimonianze dei padri della chiesa, sono certamente rassicuranti per la fede, è dimostrano l’ autenticità delle Scritture e affermano che ciò che abbiamo nelle nostre mani, in sostanziale integrità, è la vera Parola di Dio. Il Nuovo Testamento è stato trasmesso fedelmente da scriba a scriba, da una lingua all’altra, benché la trasmissione non è stata al 100% perfetta, ma è stata più che sufficientemente, affidabile, nonostante ci possono essere delle piccoli varianti, ma queste a detta degli esperti non influenzano il messaggio del Vangelo o qualsiasi altra dottrina!
Bibliografia.
E. F. Harrison, La Parola del Signore vol. 2, edizioni Voce della Bibbia; Modena, 1972.
Elwell, W. A., & Yarbrough, R. W. (2005). Encountering the New Testament : A historical and theological survey (Second Edition). Grand Rapids, MI: Baker Academic.
Henry M. Morris e Henry M. Morris III, Many Infallible Proofs, Evidences for the Christian Faith, 1974, 1996 by Henry M. Morris. Database 2009 WORDsearch Corp.
Josh McDowell, Nuove Evidenze che richiedono un verdetto, Lago Patria, Napoli, 2004.
Paul Little, Perché credere? ed. Casa Biblica, Vicenza, 1981.
René Pache, L’ispirazione e l’autorità della Bibbia, edizione Unione Cristiana Edizioni Bibliche, Roma, 1978.