L’incarnazione di Gesù.
Su un foglio di calendario era scritto questa frase: “ La più grande impresa della storia non è stata quella di un uomo che ha camminato sulla luna, ma di Dio che ha camminato sulla terra”.
Forse ci siamo così tanto abituati ai racconti biblici della nascita di Gesù che non ne apprezziamo più il mistero della Sua incarnazione. Quando si parla dell’incarnazione di Gesù si riferisce al fatto che il preesistente Gesù (esisteva prima della creazione) si è fatto uomo (Giovanni 1:1-14; Filippesi 2:5-7).
La nascita di Gesù è la nascita più unica in tutta la storia umana.
I L’INCARNAZIONE DI GESÙ: LE PROVE STORICHE.
Gesù è venuto nel mondo.
1 Timoteo 1:15: “Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo”.
L’affermazione che Gesù è venuto nel mondo, quindi (Gesù esisteva prima della sua nascita terrena, Giovanni 3:13,16; Giovanni 17:5) per salvare i peccatori è certa e degna di essere pienamente accettata.
“Certa” (pistos) indica qualcosa che è affidabile, credibile, vera.
“Pienamente” (pas) indica senza riserve, senza esitazione e senza il minimo dubbio, completamente e incondizionatamente.
“Accettata” (apodochēs) rende l’idea dell’approvazione e dell’accoglienza.
Indica la risposta adeguata alla convinzione che qualcosa è vera e mette una certa enfasi sulla fonte.
Quindi la frase: “Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori”, ci fa capire che Gesù è storicamente esistito, e questa dichiarazione è completamente accettata come autorevole, perché è affidabile, è credibile, non è una falsità, è una vera affermazione!
Quest’affermazione non è negoziabile, non ci viene chiesto semplicemente di pensarla o di esaminarla o apprezzarla, ma di accoglierla integralmente.
Noi possiamo accogliere pienamente il fatto che Gesù è realmente esistito perché ci sono delle prove storiche.
In primo luogo vediamo le:
A) Prove storiche riguardo Gesù da parte di non cristiani.
(1) Cornelio Tacito.
Lo storico Romano, Tacito vissuto tra il I e il II secolo d.C., è considerato una fonte attendibile, a riguardo il professore Robert E. Van Voorst afferma: “Tacito scrive in uno stile terso ed efficace; pare usare le fonti in modo accurato e redige resoconti la cui fondamentale credibilità non è mai stata seriamente messa in dubbio”.
Gli Annali sono l’ultima opera di Tacito (scritto fra 115-117 d.C.) e sono considerati come la sua opera migliore e in genere sono riconosciuti dagli storici moderni come la migliore fonte d’informazione su questo periodo.
I capitoli 38 al 45 del libro XV, descrivono il grande incendio di Roma avvenuto nel 64 d.C. e il tentativo di Nerone di attribuirne la colpa ai cristiani, che egli definisce una sorta di persone detestate per i loro vizi e da un breve resoconto delle loro origini, Tacito dice: “Essi prendevano nome da Cristo, che aveva subito il supplizio per ordine del procuratore Ponzio Pilato sotto l’impero di Tiberio; quella funesta superstizione, repressa per breve tempo, ora riprendeva forza non solo in Giudea, dove quel male era nato, ma anche a Roma, in cui tutte le cose vergognose e atroci confluiscono e si affermano.” (Annali XV, 44).
Quindi Tacito afferma, testimonia della storicità di Gesù Cristo: è esistito storicamente e subì un supplizio sotto Ponzio Pilato come dicono anche i Vangeli!
Un’altra prova dell’esistenza storica di Gesù la troviamo in:
(2) Giuseppe Flavio (37-circa 100 d.C.)
Giuseppe Flavio era uno storico Ebreo. Lo storico scrisse la “Guerra giudaica” tra il 75 e l’80 d.C. e le “Antichità giudaiche” scritto agli inizi ddegli 90 del I secolo. Robert E. Van Voorst dice: “Le due opere sono fonti importanti per la conoscenza della storia biblica, e soprattutto della politica e della guerra in Palestina nel I secolo d.C ”.
Nel XVIII libro delle Antichità troviamo almeno tre informazioni interessanti.
La prima informazione che lo storico riporta è l’esistenza di Giovanni Battista. Giuseppe menziona una grave sconfitta del re Erode Antipa, tetrarca della Galilea. Secondo alcuni giudei questa sconfitta è un giudizio di Dio, un castigo giusto per l’assassinio di Giovanni Battista, Erode infatti lo aveva ucciso per quanto Giovanni fosse un uomo buono, che esortava i giudei a praticare le virtù, a mostrarsi giusti nei riguardi gli uni degli altri, a mostrare pietà verso Dio e a formare una comunità mediante il battesimo. Anche i Vangeli parlano sia che Giovanni battezzava (Gesù fu battezzato proprio dal Battista) e sia che fu ucciso da Erode, quindi questo dimostra l’attendibilità storica dei Vangeli (Matt. 3:1-12; 14:1-12; ecc).
La seconda informazione dello storico, che racconta nelle sue Antichità, è Giacomo il Giusto, fratello di Gesù. Giuseppe Flavio narra che il procuratore romano Festo morì improvvisamente mentre era in carica (verso il 62 d.C.). Ci fu un vuoto di potere di tre mesi prima dell’arrivo in Giudea del suo successore Albino. In questo periodo fu nominato sommo sacerdote Anna il giovane.
Giuseppe Flavio racconta un episodio riguardo questo sommo sacerdote: “…convocò una sessione del Sinedrio e vi fece comparire il fratello di Gesù detto Cristo che si chiamava Giacomo, e alcuni altri, che accusò di trasgressione della legge e che condannò a essere lapidati.” (Antiquitates XX,200).
Ora è scritto nel Nuovo Testamento che Gesù aveva diversi fratelli, tra cui uno che si chiamava Giacomo (Matteo 13:55; Marco 6:1-6; Galati 1:19). Giacomo era anche un responsabile della chiesa di Gerusalemme (Atti 15:13; 21:18; Galati 2:9,12).
Questo, non solo prova l’esistenza storica di Gesù, ma anche l’attendibilità storica del Nuovo Testamento.
Vi è una terza informazione dello storico ebreo Giuseppe Flavio, la più importante, conosciuta tradizionalmente come “Testimonium Flavianum” questa riguarda direttamente Gesù.
Nel libro XVIII delle sue Antichità, Giuseppe Flavio narra varie difficoltà che il popolo giudaico ha dovuto affrontare durante il governo di Ponzio Pilato(26-36 d.C.). Giuseppe, scrive riguardo a Gesù dicendo:“Ora, all’incirca nello stesso periodo, sorse una fonte di ulteriori disordini in un Gesù, un uomo saggio, che compì opere eclatanti e fu maestro di persone che accoglievano con piacere cose strane. Egli convinse a seguirlo molti Ebrei, e molti Gentili. Egli era il cosiddetto Cristo. Quando Pilato, sulla base delle informazioni fornitegli dai principali nostri uomini, lo condannò alla croce, coloro che si erano uniti a lui all’inizio non cessarono di provocare disordini. E fino ad oggi non è venuta meno la tribù di coloro che da lui sono detti cristiani.” (Antiquitates XVIII, 63-64).
Anche se questi riferimenti procurano soltanto scarse informazioni circa la nascita, il ministero, la morte e la resurrezione di Gesù, stabiliscono concretamente l’esistenza di Gesù di Nazaret.
Il Gesù Cristo Signore predicato, non riguarda semplicemente la fede dei cristiani, è lo stesso Gesù che è nato in un momento e luogo specifico della storia, che ha vissuto una vita umana, che ha pronunciato determinate parole, fatto determinate cose e sofferto dolori specifici. Nessuno mai dubiterebbe dell’esistenza storica di Gesù, a meno che non abbia prima il dubbio, il pregiudizio e il desiderio di affermare che Gesù non sia mai esistito!
In secondo luogo vediamo le:
B) Prove storiche bibliche riguardo a Gesù.
Primariamente abbiamo:
(1) L’Antico Testamento.
Pietro ci dice che gli apostoli hanno fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore Gesù Cristo non perché sono andati dietro a favole abilmente inventate,ma perché sono stati testimoni oculari della Sua maestà riferendosi alla trasfigurazione!
Ma oltre a questo dice sempre Pietro, noi abbiamo la parola profetica più salda, e questo per confermare per indicare che la parola profetica, cioè l’Antico Testamento conferma la testimonianza apostolica e quindi il fatto che Gesù è veramente esistito, è buono pertanto prestarle attenzione ( 2 Pietro 1:16-21).
Pietro sta dicendo: “ Se non credete a noi apostoli credete alla Scrittura” (Antico Testamento). A proposito Giovanni Calvino diceva: “ Non è se i profeti siano più attendibili dell’evangelo…ma poiché i Giudei non mettevano assolutamente in dubbio che tutto l’insegnamento dei profeti provenisse da Dio, non c’è da meravigliarsi se Pietro dice che la loro parola è più sicura”.
L’Antico Testamento conta circa trecento profezie riguardo a Gesù. Tutte queste trecento profezie si sono realizzate in Gesù, ciò che è stato detto centinaia di anni prima si è realizzato dopo.
Dalla nascita, al fatto di come doveva essere chiamato, alla Sua missione e insegnamento, al tradimento di Giuda, al suo processo e alla Sua passione, la morte sacrificale e resurrezione: quello che è stato profetizzato si è realizzato (Matteo 5:17).
Secondariamente abbiamo:
(2) Il Nuovo Testamento.
Il Nuovo Testamento contiene 27 libri che sono stati scritti nel primo secolo, in gran parte da testimoni oculari, che hanno avuto un’esperienza diretta di ciò che avevano visto e udito (Luca 1:1-3; 1 Giovanni 1:1).
Ci sono più di 5000 manoscritti in lingua greca del Nuovo Testamento che vanno dall'intero Testamento a frammenti di papiri che contengono una parte di un versetto. Alcuni frammenti esistenti risalgono al periodo che va da 25 a 50 anni dopo il testo scritto.
Il numero dei manoscritti che abbiamo a disposizione e la loro vicinanza agli originali dimostrano che sono affidabili. Attualmente, ci sono circa 25.000 frammenti di manoscritti del Nuovo Testamento in greco e in altre lingue. Questo è molto importante perché nessun altro documento dell’antichità si avvicina lontanamente a tali cifre!
L’Iliade di Omero, per esempio, è seconda con 343 manoscritti.
Noi, possiamo essere sicuri che il Nuovo Testamento è degno di fede! John Warwick Montgomery, professore di legge e autore di 140 libri e articoli affermava che: “ Essere scettici sul testo risultante il Nuovo Testamento significa scivolare nell’oscurità, dato che nessun documento del periodo antico è tanto attestato bibliograficamente quanto il Nuovo Testamento”.
W.F. Albright, archeologo e studioso, parlando della documentazione unica del Nuovo Testamento affermava: “Nessun’altra opera dell’antichità greco-romana è così bene attestata da una tradizione di manoscritti antichi del Nuovo Testamento. Ci sono molti più manoscritti antichi del Nuovo Testamento che di qualunque altra opera di altri autori classici, e le parti più lunghe che ne restano risalgono a solo due secoli dopo la loro composizione originaria”.
Non possiamo essere scettici riguardo l’attendibilità storica di Gesù e dell’opera sulla croce salvifica per noi, perché è ben documentato.
Nella Bibbia troviamo che l'incarnazione di Gesù era:
II L’INCARNAZIONE DA UNA VERGINE.
La nascita di Gesù è stata profetizzata da Isaia 7:14. La profezia di Isaia fu fatta circa sette secoli prima la nascita di Gesù. Riguardo la realizzazione di questa profezia, il concepimento verginale di Gesù, è la realtà efficace della parola profetica, della Parola di Dio (Luca 1:37; cfr. Isaia 55:10-11).
L’adempimento della profezia ci ricorda come Dio è Sovrano sulla storia degli uomini, i Suoi piani non possono essere frustrati o impediti (Salmi 33:10-11; Isaia 14:27; 46:10; Daniele 4:34-35;ecc.).
Questo è di grande conforto e speranza per i cristiani oggi, Dio è sovrano su tutto. Inoltre, mettendo a fuoco l’adempimento della profezia, Matteo ci fa vedere come Gesù realizza la promessa della Scrittura, mostrando la fedeltà di Dio.
Gesù è colui, che è nato dalla linea del patriarca Abramo e del re Davide (Matteo 1:1-17), Colui mediante il quale si realizzano le promesse di Dio fatte nell’Antico Testamento. Ci possiamo fidare di Dio! Ciò che promette lo mantiene! (Numeri 23:19;2 Corinzi 1:20; Tito 1:2).
Maria era “vergine” (Parthenos) quando concepì Gesù per la potenza dello Spirito Santo (Matteo 1:20,23; Luca 1:27,34).
Da lei impariamo che ha creduto e ha obbedito quando l’angelo si è rivelato a lei, prima di Giuseppe, riguardo, il concepimento di Gesù. Maria ha riconosciuto che Dio avrebbe operato un miracolo nella sua vita e nell'umanità (Luca 1:26-38).
Dunque, la nascita di Gesù è stata annunciata anche nel Nuovo Testamento, Gesù è stato annunciato come Figlio di Dio e di Davide a Maria (Luca 1:26-38), ed è stato annunciato come il Salvatore a Giuseppe (Matteo 1:20-23).
Noi vediamo che:
A) L’incarnazione di Gesù avvenne con un concepimento miracoloso.
Gesù divenne membro della razza umana perché fu concepito nell’utero di Maria, senza seme di padre umano, ma da un intervento dello Spirito Santo come leggiamo in Matteo 1:18,20 e Luca 1:34-35.
Quindi vediamo che Gesù fu concepito per azione dello Spirito Santo. Non significa che lo Spirito Santo si accoppiò con Maria, ma la Sua è stata un’azione miracolosa!
Nell’Antico Testamento vediamo che lo Spirito Santo appare come l’agente dell’attività di Dio per esempio nella creazione e nel dare vita (Genesi 1:2; Giobbe 33:4; Salmi 104:30; Ezechiele 37:1-14) e quindi in grado di creare la vita a parte i soliti mezzi, o modi di concepimento naturali.
Pertanto il fatto che Gesù nacque in questo modo, non ci turba e nemmeno ci lascia perplessi perché a Dio, che ha creato ogni cosa dal nulla, niente gli è impossibile.
Il fatto che una ragazza vergine non ha avuto rapporti sessuali, ma che rimase incinta senza concorso umano, è qualcosa d’incredibile e non può lasciarci indifferenti.
Molto probabilmente l’incarnazione di Gesù, senza il concepimento verginale, non avrebbe rilievo nei nostri pensieri.
Questa nascita si distingue da tutte le altre nascite di tutti i tempi! Nessuno è mai nato e nascerà in questo modo!
B) L’incarnazione di Gesù mostra tre verità dottrinali importanti.
L’incarnazione di Gesù mostra tre verità dottrinali importanti.
(1) Mostra che la salvezza viene da Dio (Galati 4:4-5).
Dio prende l’iniziativa di venire a salvare il peccatore, non è stata un’iniziativa umana. La nascita miracolosa di Cristo da una vergine (Isaia 7:14; Matteo 1:18; Luca 1:34-35) è una specie di promemoria che la salvezza non è iniziativa umana e non avviene per sforzo umano, ma è opera di Dio.
L’uomo è completamente incapace di salvarsi da solo, è stato necessario l’intervento di Dio nella storia umana. L’incarnazione di Gesù ci ricorda che il Dio di amore prende l’iniziativa di salvarci (Giovanni 3:16).
L’incarnazione di Gesù:
(2) Mostra che era l’unico modo per unire la piena umanità e la piena divinità di Gesù in un unica persona.
Non c’erano altri modi per unire umanità e divinità insieme nel Gesù terreno. Certamente per Dio poteva essere possibile creare un Gesù umano in cielo e mandarcelo bello e fatto senza nessun aiuto umano, ma per noi sarebbe stato difficile capire come poteva essere completamente umano come noi.
D'altra parte sarebbe stato possibile per Dio che Gesù nascesse con due genitori umani, un padre e una madre, ed essere pienamente Dio unito alla Sua natura umana, ma per noi sarebbe stato difficile capire come Gesù fosse pienamente Dio, per la sua origine umana come la nostra.
a) Gesù era perfettamente umano.
Aveva un corpo umano (Luca 2:7,40,52); una mente umana (Luca 2:52; Ebrei 4:8); aveva un’anima (Matteo 26:38); si stancava e aveva sete (Giovanni 4:6, 19:28); aveva delle emozioni, pianse davanti la tomba di Lazzaro (Giovanni 11:35); lavorava come falegname e aveva dei fratelli (Marco 6:3; Matteo 13:53-58; Giovanni 7:5).
b) Gesù era perfettamente Dio.
A una bambina, alla lezione di catechismo chiesero di descrivere Gesù. La bambina rispose: “Gesù è Dio con la pelle sopra”.
Il fatto che Gesù nasce di una vergine evidenzia in modo univoco chi è Gesù! Il concepimento miracoloso mostra il carattere unico di Gesù, mostra (non che lo è diventato)che è il Figlio di Dio (Luca 1:35). La nascita verginale è importante per l'affermazione della divinità di Cristo, rivela la Sua natura divina. Riconoscere il concepimento verginale di Gesù significa riconoscere la Sua divinità.
L’apostolo Giovanni riguardo a Gesù dice: “E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre”. (Giovanni 1:14; Cfr.5:17-19; Colossesi 1:15; 2:9).
In questo caso la gloria è la manifestazione dello splendore del carattere di Dio (Esodo 33:22; Luca 2:9; 2 Corinzi 4:4-6; Ebrei 1:3).
Gesù, sulla terra era perfettamente umano e perfettamente divino. La natura perfettamente divina e la natura perfettamente umana sono unite in una sola persona in Cristo, ma entrambi sono indipendenti e distinte, senza mescolarsi.
L’incarnazione di Gesù:
(3) Mostra che Gesù non ha ereditato il peccato di Adamo.
L’incarnazione di Gesù è avvenuta per mezzo della potenza e dall’azione dello Spirito Santo, per questo motivo è scritto sarà chiamato SANTO perché è il FIGLIO DI DIO.
Luca 1:35: “L'angelo le rispose: ‘Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio’”.
La “potenza dell'Altissimo” è la presenza e l’effetto della volontà di Dio, nessuna delle Sue parole rimane inefficace (Luca 1:37). Lo Spirito Santo ha operato in modo tale che nel concepimento, Gesù, è stato protetto dal male e dall'inquinamento del peccato.
“Ti coprirà dell’ombra Sua” è adombrare, oscurare, non è qualcosa di statico, ma è azione, creazione, opera dello Spirito Santo (Cfr. Genesi 1:2; Salmi 104:30). Si riferisce alla manifestazione e alla presenza della potenza di Dio (Esodo 40:35; Matteo 17:5; Marco 9:7; Luca 9:34). Denota che questo sarebbe stato un’opera sovrannaturale in cui i mezzi naturali non hanno posto.
“Ti coprirà dell’ombra Sua” può avere anche l’idea di protezione. Il potere di Dio, con cui custodisce e protegge il Suo popolo, è spesso paragonato nella Scrittura a un'ombra (Salmi 17:8; Salmi 57:1; Salmi 91:1-4). Quando Dio ti coinvolge nei Suoi piani, garantisce la Sua protezione, il Suo sostegno.
Il concepimento di Gesù in Maria, quindi, è dovuto all’azione miracolosa dello Spirito Santo e non all’azione umana. Questo è stato un miracolo in senso stretto, era un atto che solo Dio poteva realizzare. Dio solo può portare qualcosa dal nulla, la vita dalla morte, la fertilità da una donna sterile, una nascita da una vergine.
In virtù di questo concepimento miracoloso per opera dello Spirito Santo, Gesù non ereditò il peccato dal genere umano (Cfr. 2 Corinzi 5:21; Ebrei 4:15), infatti, Gesù doveva essere chiamato Santo, e infatti, non aveva peccato in sé!
Tutti gli esseri umani hanno ereditato la colpa e una natura morale corrotta da Adamo, ma il fatto che Gesù non è nato da seme di un padre umano vuol dire che non ha ereditato il peccato di Adamo (cfr. Romani 5:12).
Gesù non discese da Adamo come ogni altro essere umano, perciò la colpa e la corruzione morale del peccato, NON GLI APPARTENGONO!!!!!!
Questo, però, non significa che il peccato viene solo dal maschio o che Maria era senza peccato (Salmi 51:5).
Quello che possiamo dire secondo le Scritture è, che Gesù è stato concepito in modo tale che potesse essere libero da ogni forma d’inquinamento, in modo che la Sua natura umana fosse senza peccato e totalmente libero da tutti gli effetti e i risultati della caduta.
Lo Spirito Santo ha impedito che la natura peccaminosa di Maria si trasferisse a Gesù! Gesù era libero da ogni macchia di peccato non solo perché Lui è stato concepito senza il seme dell’uomo, ma anche perché è stato santificato, o protetto dallo Spirito in modo tale che Lui fosse conservato puro e senza macchia,Gesù non ha ereditato il peccato di Adamo!!!
La nascita e l’opera di Gesù, non fu il risultato della perfezione dello sforzo umano, solo Dio poteva produrre una vita come la Sua. Il concepimento miracoloso di Gesù, è un'affermazione della grazia e della potenza di Dio che esclude ogni merito umano.
III LO SCOPO DELL’INCARNAZIONE DI GESÙ.
Gesù è venuto nel mondo:
A) Per rivelare Dio.
Nel Vangelo di Giovanni leggiamo: "Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere" (Giovanni 1:18).
Dio abita una luce inaccessibile, che nessun uomo ha visto né può vedere (1 Timoteo 6:16). Mosè voleva vedere Dio, ma Dio gli disse che l’uomo non può vedere il suo volto e vivere, così Mosè vide Dio in modo parziale, lo vide di spalle (Esodo 33:19-23).
Nessuna creatura umana ha mai visto l'essenza della divinità. L’uomo caduto in peccato è stato espulso dalla presenza di Dio che è santo, perciò l'uomo non lo può vedere e vivere (Genesi 3; Isaia 59:2; 1 Giovanni 1:5).
Dio si può conoscere solo tramite Gesù per almeno due motivi:
1) Perché Gesù rimuove gli ostacoli che impediva di vedere Dio.
Con la sua incarnazione Gesù rimuove l’ostacolo del peccato che impediva di vedere Dio ed essendo Dio incarnato gli altri potevano vedere Dio in lui (Giovanni 14:6-10).
Giovanni qui (1:18) non usa il termine più comune per far conoscere (gnōrizō; Giovanni 15:15, 17:26), ma un’altra rara espressione "exēgeomai", da questo termine greco deriva la parola “esegesi” che è la scienza di spiegare e interpretare il testo finalizzata alla comprensione. Si potrebbe dire allora che Gesù è l'esegesi di Dio!
"Far conoscere" (exēgēsato) significa dare un resoconto completo, una descrizione dettagliata, far conoscere pienamente. (Cfr. Luca 24:35; Atti 10:8; 15:12, 14; 21:19).
2) Perché Gesù ha una relazione intima sostanziale con Dio.
Gesù ci da un resoconto unico e senza precedenti perché è l’unigenito Dio, cioè della stessa natura del Padre e perché è nel seno del Padre, come già detto al v.1 (cfr. Giovanni con Gesù in Giovanni 13:23)
Nel “seno” si riferisce a un impareggiabile intimità che Gesù ha con il Padre e viceversa. Ma il verbo “è” (ōn- participio presente attivo) esprime una continua intimità dinamica.
Gesù è venuto nel mondo:
B) Per essere un modello di vita da assomigliare.
Siamo chiamati a essere moralmente e spiritualmente come Cristo (Giovanni 13:15; 1 Pietro 2:21; 1 Giovanni 2:5-6).
Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, ma l’uomo peccando ha distorto questa immagine di Dio nella propria vita. Non riflettiamo più la Sua immagine, in relazione a questo, visto che siamo tutti peccatori, chi poteva essere un modello da seguire? Nessuno! Solo Gesù poteva essere il nostro modello perché è stato perfetto in tutto!!
Il metro di misura della nostra spiritualità è Cristo (Efesini 4:11-13).
Gesù è venuto nel mondo:
C) Per salvarci dal peccato ( Luca 19:9-10;1 Timoteo 1:15)
Dio ha provveduto un sacrificio effettivo per il peccato (Ebrei 10:1-10).
Dio ha visto la nostra miseria spirituale, ha visto che non eravamo in grado di salvarci da soli dal fango del peccato.
Qualche anno fa un uomo sprofondò dentro il fango vicino agli argini di un fiume gli amici non lo poterono liberare e furono costretti a chiamare soccorso, quell'uomo fu liberato dall’alto con un elicottero!
Solo Gesù come quell'elicottero ci può salvare dal fango del peccato!
Gesù è venuto nel mondo:
D) Per essere il mediatore tra Dio e l’uomo.
1 Timoteo 2:5: "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo".
Giobbe era frustrato per la Sua sofferenza si lamentava e accusava Dio, pensava che Dio si prende beffa dell’innocente. Giobbe dice che non può rispondere a Dio o citarlo in giudizio insieme davanti un tribunale, perché Dio non è un uomo, poi dice: "Non c'è fra noi un arbitro, che posi la mano su tutti e due!" (Giobbe 9:33).
Giobbe dice chi potrà prender le mie difese, chi mai sarà il mio mediatore? Nel Nuovo Testamento c’è la risposta: Gesù!!!
La parola mediatore nell’antichità veniva usata per descrivere chi occupava una posizione centrale, di intermediario, tra due persone o due gruppi. In questo contesto, il significato di base di mediatore (mesitēs) è uno che interviene tra due per ripristinare la pace.
Nei documenti storici troviamo questa parola greca quando le città di Agrigento, Gela e Messina conclusero la pace con Agatocle, tiranno di Siracusa, (cercò di conquistare tutta la Sicilia 300 a.C.), grazie alla mediazione del cartaginese Amilcare.
Perciò possiamo dire che Cristo è chiamato il mediatore tra Dio e gli uomini, nel senso che con la sua morte e resurrezione ripristina la pace tra Dio ed uomo: GESÙ È IL PACIFICATORE!
Cristo è il ponte tra Dio e l’uomo, un ponte al di sopra il baratro del peccato e dell’inferno. Solo Gesù può fare da mediatore, infatti, il mediatore è colui che deve conoscere bene le due parti in causa: Gesù essendo perfettamente Dio può rappresentare Dio agli uomini e così essendo perfettamente uomo può rappresentare gli uomini davanti a Dio.
Gesù è venuto nel mondo:
E) Per simpatizzare con i credenti.
Ebrei 4:14-16: " Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno".
Era necessario che Gesù si facesse uomo, affinché potesse sperimentare cosa significhi essere tentato e quindi simpatizzare con noi nelle nostre debolezze. Gesù conosce la nostra condizione umana non solo perché l’ha creata, ma anche perché l’ha vissuta. Egli ha sperimentato tutto quello che noi potremmo subire: la fame, la stanchezza, la solitudine,ecc.
"Simpatizzare" (sumpathēsai) è mettersi nei panni dell’altro!! Chi simpatizzare è colui che viene mosso dalla stessa sofferenza, dalle medesime, impressioni o emozioni di un altro, oppure subisce prove identiche, simpatizza con quello che si trova nella sventura e ne prova compassione.
Perciò chi simpatizza non è indifferente ai bisogni dell’altro, ma prende parte al dolore dell’altro e si muove in soccorso dell’altro. Quando sei tentato Lui sa che cosa significhi, perché anche Lui è stato tentato, Lui può simpatizzare con noi, nelle nostre debolezze. Nel momento della tentazione accostiamoci al trono della grazia con fede per ottenere misericordia e grazia per essere soccorsi al momento opportuno ed essere liberati.
Gesù è venuto nel mondo:
F) Per distruggere le opere del diavolo. (Colossesi 2:15).
Ebrei 2:14-15: "Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita".
Gesù ha distrutto con la Sua morte colui che aveva il potere sulla morte: il diavolo.
Distruggere in Ebrei 2:14 (katargēsē) significa neutralizzare, privarlo di forza, renderlo inoperante, soggiogare.
In 1 Giovanni 3:8: "Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo". (cfr. Giovanni 12:31).
CONCLUSIONE.
Un artista stava disegnando un ritratto di un crepuscolo invernale, gli alberi erano carichi di molta neve, c’era una casa scura e cupa, solitaria. Era davvero un ritratto triste.
Ma con un colpo rapido di matita colorata gialla, lui mise una luce in una finestra. L'effetto diventò magico. La scena intera fu trasformata in una visione di conforto e di buon umore.
….La nascita di Cristo è la luce in un mondo scuro, la luce che splende nelle tenebre!!
Una luce che indica la via della salvezza, una luce che riscalda e conforta i cuori, una luce che ci parla di speranza e di vita.
Grazie Dio per questa luce che risplende ancora oggi e risplenderà in eterno. Amen.