L’Ispirazione dell'Antico Testamento.
Prima della metà del XIX secolo, la chiesa era unanime riguardo la dottrina dell’ ispirazione: Dio ha dato le parole della Scrittura effettivamente ai suoi autori umani in modo da perpetuare infallibilmente la Sua speciale rivelazione. Nel secondo secolo, Giustino Martire chiamava la Bibbia "la vera lingua di Dio". Nel IV secolo, Gregorio di Nissa ha detto che era "la voce dello Spirito Santo". Nei secoli XVI e XVII, i riformatori protestanti ribadivano queste affermazioni. Ma nella seconda metà del XIX secolo con la diffusione delle idee evolutive e l'ascesa dell’ alta critica negli studi biblici hanno portato alcuni teologi a mettere in discussione il concetto storico di ispirazione verbale. Sono stati fatti, così diversi tentativi per modificare il concetto o di sostituirla con nuove interpretazioni.
Ma noi siamo d’accordo con quanto dice Gregorio Nazianzeno: “Le più piccole linee della Scrittura sono dovute alla cura minuziosa dello Spirito Santo. Dobbiamo quindi prestare attenzione alle più piccole sfumature di significato”.
Noi siamo chiamati a fare attenzione a ciò che è scritto nella Bibbia perché lo Spirito di Dio ne è l’autore!
Ma che cosa è l’ispirazione e come si è verificata? Che cosa significa che la Bibbia, (quindi anche l'Antico Testamento), è ispirata? Come si è verificata l’ispirazione? Come influisce l’ispirazione sull’interpretazione?
Definizione di ispirazione.
La parola ispirazione Biblicamente è diversa dal modo come si intende oggi. Oggi viene usata per esempio che un pittore vede un tramonto e fa un quadro, o che il poeta vede una bella ragazza e fa una poesia, nel senso biblico è diverso. Il significato, quindi, non è che Dio soffiò negli scrittori, né che egli in qualche modo respirava negli scritti da dare loro un carattere speciale, ma che ciò che è stato scritto dagli autori umani è stato espirato da Dio. Egli ha parlato attraverso di loro. Erano i suoi portavoce. Sono state date diverse definizioni sull’ispirazione.
“L’ispirazione è l’influenza determinante esercitata dallo Spirito Santo sugli autori dell’Antico e del Nuovo Testamento, che fa sì che essi annunzino e redigano in maniera esatta e con autorità il messaggio ricevuto da Dio. Questa influenza si è estesa fino all’uso delle parole per preservarle da qualsiasi errore ed omissione” Renè Pache.
“ I libri della Bibbia sono detti ispirati, perché sono il prodotto divino realizzato mediante uomini ispirati; gli scrittori della Bibbia sono chiamati ispirati nel senso che lo Spirito Santo ha soffiato in loro, cosicché il prodotto della loro opera trascende la loro capacità ed è rivestito di autorità divina. Per questo, generalmente, l’ispirazione è definita come un’influenza soprannaturale esercitata sugli scrittori sacri dallo Spirito di Dio, in virtù della quale ai loro scritti è comunicata una divina attendibilità” Benjamin B.Warfield.
“ La sovrintendenza di Dio sugli autori umani così che, usando la loro propria individuale personalità, loro composero e registrarono senza errore la Sua rivelazione in parole gli scritti originali”. Ryrie, C. C.
“Essa è normalmente e giustamente definita come un’influenza supernaturale dello Spirito di Dio sugli autori biblici, fatto che assicurava che essi scrivessero esattamente ciò che Dio voleva che scrivessero per comunicare la Sua verità, e quindi le loro opere possono essere ben definite ispirate in greco theopneustos, letteralmente soffiate da Dio 2 Timoteo 3:16 ” J.I Packer.
Quindi quando parliamo di ispirazione vediamo che alcuni uomini furono usati dallo Spirito di Dio nell’esporre e scrivere la rivelazione di Dio, pertanto gli scritti originali sono infallibili e regola di fede in quanto sono rivestiti di autorità divina e assoluta.
Ogni parola della Bibbia è la voce autentica di Dio! In questo processo Dio usò la personalità e le capacità naturali degli autori, ma erano persone semplici; alcuni di loro erano pescatori, altri esattori di tasse, mandriani, un medico,re, ecc, questi uomini scrissero la Sua volontà, il Suo pensiero, sotto la sovrintendenza dello Spirito Santo.
Ci sono elementi molto importanti che fanno parte di una definizione corretta di inspirazione: (1) L’elemento divino: lo Spirito Santo che sovrintende sugli scrittori, assicurando l’accuratezza della scrittura; (2) L’ elemento umano che scrissero secondo i loro stili individuali e la loro personalità; (3) Il risultato di questi due autori divino e umano, con la registrazione della verità di Dio senza errore; (4) L’inspirazione si riferisce ai manoscritti originali.
Teorie false sull’ispirazione.
1. Ispirazione Naturale.
Questa teoria insegna che non c’è niente di soprannaturale nella Bibbia; gli scrittori erano semplicemente uomini con un’abilità insolita che scrissero i libri della Bibbia nello stesso modo in cui un’artista (musicista, poeta, scrittore, ecc.) dotato di ingegno, può creare dei capolavori. Quindi questi uomini furono di grande ingegno non molto diversi dagli altri geni che la storia ha visto nascere.
La Bibbia può essere un libro unico dell’antichità, un libro universale, ma è fallibile come tutte le opere umane. Cosa dire a riguardo delle profezie che dopo secoli si sono avverate?
2. Illuminazione spirituale.
La teoria dell’illuminazione dice: alcuni cristiani possono avere l'acume spirituale, anche se simile agli altri cristiani, è più grande in grado. In questa teoria un cristiano devoto, illuminato dallo Spirito Santo può essere l'autore delle Sacre Scritture. Secondo questa teoria non sono le Scritture ispirate, piuttosto gli scrittori sono ispirati.
3. Ispirazione parziale o dinamica.
Secondo questa teoria le parti della Bibbia che fanno riferimento a questioni di fede e pratica sono ispirati, mentre le questioni che si riferiscono alla storia, alla scienza, alla cronologia, o alle altre questioni che non appartengono alla fede possono essere errate. Secondo questa teoria, Dio preserva la comunicazione della salvezza dall'altro materiale che possono essere errate.
La teoria parziale rifiuta l'ispirazione verbale (l'inspirazione che si estende alle parole delle Sacre Scritture, Dio ha ispirato solo i pensieri e non le parole) e l’ispirazione assoluta (l'ispirazione che si estende all'interezza di Sacre Scritture).
I teorici parziali insegnano che, nonostante ci siano la presenza di errori, le Sacre Scritture, sono una guida sufficiente alla salvezza. Ma se dubitiamo dei racconti storici della Bibbia, dobbiamo mettere da parte avvenimenti importanti per la salvezza dell’uomo come per esempio Adamo è cruciale per l'argomento di Paolo in Romani 5:12-21.
Così anche le parole di Gesù in Matteo 12:41 implicano che il libro di Giona non è solo una parabola, anzi, un vero profeta di nome Giona predicò veramente a Ninive.
4. Ispirazione concettuale.
Questa teoria suggerisce che solamente i concetti o le idee degli scrittori sono ispirati, ma non le parole. Secondo questo punto di vista Dio diede un'idea o concetto allo scrittore che poi scrisse l'idea con le sue proprie parole.
Secondo questa teoria ci possono essere errori nella Bibbia perché lo scrittore avrebbe usato parole sbagliate e Dio non avrebbe controllato, non avrebbe fatto da sovrintendente.
In risposta, comunque vediamo che Gesù in Matteo 5:18 e Paolo in 2 Timoteo 3:16-17 affermano l'inspirazione verbale. “In realtà, è evidente che le idee non possono essere concepite e trasmesse che per mezzo di parole. Se il pensiero comunicato all’uomo è divino e rivelatore, la forma nella quale esso si esprime, ha la massima importanza. È impossibile dissociare l’uno o l’altro. In un documento giuridico tutto può dipendere da una sola espressione” Renè Pache.
5. Dettatura divina.
L’autore sacro sarebbe stato completamente passivo nel registrare e nel trasmettere la rivelazione, nello stesso modo di un registratore o come dei pappagalli. Gli scrittori sono stati completamente passivi e Dio ha semplicemente dettato loro quello che doveva essere registrato. Naturalmente è vero per alcune parti della Bibbia come i Dieci Comandamenti.
Ma se fosse così si noterebbe l’uniformità di stile e di vocabolario, ma nella Bibbia notiamo che Dio non ha annientato la personalità degli autori umani, ognuno di questi autori aveva un suo stile. Nella Bibbia c’è il tocco umano e quello divino!
“Constatiamo al contrario che Dio non ha del tutto annientato la personalità di Mosè, di Davide, di Giovanni, di Paolo. Si riconosce il loro stile, il loro temperamento, i loro sentimenti personali (Romani 9:1-5). I loro scritti hanno lo stile della loro epoca e riproducono il colore locale, proprio dei luoghi in cui sono stati redatti” Renè Pache.
6. La Bibbia contiene, ma non è la Parola di Dio.
Le persone dei tempi Biblici hanno avuto l’esperienza con Dio, hanno registrato i loro incontri con Dio come meglio potevano. A volte le loro relazioni contenevano paradossi o errori, ma le loro descrizioni, tuttavia aiutano gli altri a capire meglio Dio. Così secondo questa falsa teoria, la Bibbia è una testimonianza resa alla rivelazione di Dio, ma non è la Parola di Dio, diviene Parola di Dio quando il lettore incontra Cristo nella propria esperienza soggettiva.
In questo incontro personale, Dio comunica qualcosa della Sua verità; tuttavia questa comunicazione non cambia il fatto la Bibbia rimane una leggenda, un libro pieno di errori.
In questo incontro personale, Dio comunica qualcosa della Sua verità; tuttavia questa comunicazione non cambia il fatto la Bibbia rimane una leggenda, un libro pieno di errori.
Inoltre la Bibbia comprende molte leggende e miti, ed è necessario perciò eliminare tutti i miti, per scoprire l’essenza dell’evangelo, cioè la verità da predicare, la vera Parola di Dio. Per esempio da demitizzare sono: la preesistenza di Cristo; la Sua nascita miracolosa; la Sua divinità; i Suoi miracoli; la morte vicaria in croce; la risurrezione,ecc.
Con questa teoria abbiamo diverse difficoltà. La verità diventa soggettiva, ciò che è vero per me non può essere per un altro. Come possiamo distinguere il vero dal falso? Chi avrebbe il coraggio di affermare: questa è parola umana e questa è parola di Dio? Cosa deve essere preso sul serio e cosa no? Come si può predicare su qualcosa che si dubita che è Parola di Dio?
Vediamo un’altra teoria, quello che noi reputiamo sia quella corretta.
7. Prospettiva Biblica di ispirazione totale e verbale.
a) Significato di ispirazione.
Per ispirazione si intende l'influenza esercitata di Dio su gli scrittori della Bibbia, permettendo loro di trasmettere la rivelazione di se stesso in forma scritta. Nella redazione dei manoscritti originali, lo Spirito Santo ha guidato gli autori sia nei concetti e sia nelle parole senza per questo annientare o sostituire la loro personalità e la loro cultura.
Nelle Scritture troviamo il divino e l’umano come in Gesù! La Bibbia è al 100% umana e al 100% divina!
“Fin dall’inizio la chiesa ha riconosciuto la Bibbia come Parola di Dio, nel senso che le sue parole scritte da uomini ed avendo il segno indelebile della loro origine umana, sono state tuttavia scritte sotto l’influenza dello Spirito Santo, così che esse sono anche parole di Dio, espressione adeguata del suo pensiero e della sua volontà. A proposito di questa duplice origine della Bibbia la chiesa ha sempre ammesso che l’influenza dello Spirito Santo ha abbracciato la scelta delle espressioni degli autori umani (ispirazione verbale), preservando il testo da tutto ciò che sarebbe indegno di un autore divino. Ne risulta in particolare questo carattere di completa verità che gli autori sacri attribuiscono a tutta la Scrittura (inerranza)” B.B. Warfield.
“Fin dall’inizio la chiesa ha riconosciuto la Bibbia come Parola di Dio, nel senso che le sue parole scritte da uomini ed avendo il segno indelebile della loro origine umana, sono state tuttavia scritte sotto l’influenza dello Spirito Santo, così che esse sono anche parole di Dio, espressione adeguata del suo pensiero e della sua volontà. A proposito di questa duplice origine della Bibbia la chiesa ha sempre ammesso che l’influenza dello Spirito Santo ha abbracciato la scelta delle espressioni degli autori umani (ispirazione verbale), preservando il testo da tutto ciò che sarebbe indegno di un autore divino. Ne risulta in particolare questo carattere di completa verità che gli autori sacri attribuiscono a tutta la Scrittura (inerranza)” B.B. Warfield.
“Noi confessiamo che Iddio non ha parlato da solo, ma per mezzo di altri. Questo ispirò ai profeti ciò che essi dissero, e fece uso della loro bocca, lingua e mani; la Scrittura è così in forma immediata la voce di Dio. I profeti e gli apostoli non furono che organi di cui si servì Iddio”. Whitaker
b) Ispirazione Totale.
Per ispirazione totale si intende all’estensione di tutta la Scrittura, in ogni sua parte senza limiti. Come vale per l’autorità, cioè dell’autenticazione di Gesù sulla Scrittura, vale anche per l’ispirazione, la testimonianza di Gesù sia sull’Antico che sul Nuovo. Matteo 5:17-18: "Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto". Sempre Gesù disse in Giovanni 10.35: "…. la Scrittura non può essere annullata".
“La dottrina dell’ispirazione totale afferma che il testo biblico originale è stato redatto da uomini che, pur conservando l’esercizio delle loro facoltà ed il loro talento letterario, hanno scritto sotto il controllo e le direttive dello Spirito Santo; ne risulta che ogni parola dei documenti originali, ci trasmette in modo perfetto e senza errore il messaggio esatto che Dio desiderava comunicare all’uomo” F.E. Gaebelein.
L’ispirazione è un fatto insegnato nella Bibbia chiaramente! 2 Timoteo 3:16-17: "Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona".
La parola greca "ispirata" theopneustos significa soffiata da Dio, ma non significa che sia soffiata dentro da Dio o che sia il prodotto del soffio divino negli autori umani, significa che è stata alitata da Dio, che è il prodotto del soffio creativo di Dio.
Quindi la teopneustia è la potenza misteriosa esercitata dallo Spirito Santo sugli autori della Bibbia per far sì che la componessero, per guidarli nell’uso delle parole e preservarli da qualsiasi errore (Gaussen)
Il contenuto e il carattere della Scrittura sono dovuti all’attività generatrice e dominante dello Spirito di Dio creativo. Nella Scrittura il soffio di Dio è simbolo dell’attività creatrice divina che è l’esecutore della volontà di Dio.
Salmi 33:6: "I cieli furono fatti dalla parola del SIGNORE, e tutto il loro esercito dal soffio della sua bocca".
Giobbe 33:4: "Lo Spirito di Dio mi ha creato, e il soffio dell'Onnipotente mi dà la vita".
c) Ispirazione verbale.
L'ispirazione verbale afferma che lo Spirito Santo ha interagito con gli scrittori umani per scrivere la Bibbia.
Dio guidò gli scrittori sia per registrare particolari eventi storici che questioni dottrinali. Per ispirazione verbale si intende che l'ispirazione di Dio si estende alle parole, ma non è che siano state dettate, gli scrittori avrebbero potuto scegliere altre parole, ma come abbiamo visto, Dio spesso ha permesso loro la libertà di esprimere la propria personalità nello scrivere.
Lo Spirito Santo ha guidato il processo in modo tale che le parole che hanno scelto accuratamente erano le parole che portavano il significato che Dio voleva, quindi gli scrittori avevano libertà di scrivere secondo la loro personalità con stili diversi, ma allo stesso tempo, ha guidato il processo così che rispecchiasse fedelmente il Suo messaggio. Perciò nella stesura della Bibbia vi è l’elemento umano, ma lo Spirito Santo è l’autore finale.
In altre parole per ispirazione verbale si intende la scelta di Dio delle parole degli autori umani che dovevano esserci nelle Sacre Scritture.
Deuteronomio 18:15-19: "Per te il SIGNORE, il tuo Dio, farà sorgere in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta come me; a lui darete ascolto! Avrai così quello che chiedesti al SIGNORE tuo Dio, in Oreb, il giorno dell'assemblea, quando dicesti: 'Che io non oda più la voce del SIGNORE mio Dio, e non veda più questo gran fuoco, affinché io non muoia'. Il SIGNORE mi disse: 'Quello che hanno detto, sta bene; io farò sorgere per loro un profeta come te in mezzo ai loro fratelli, e metterò le mie parole nella sua bocca ed egli dirà loro tutto quello che io gli comanderò. Avverrà che se qualcuno non darà ascolto alle mie parole, che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto'".
Dio ha guidato sia i pensieri e sia le parole, se si tolgono le parole si perde il senso esatto del testo, la rivelazione degli atti di Dio perde di significato, e così anche la redenzione. J.A. Bengel: “Con le idee, Dio dava loro nello stesso tempo le parole”. Non è possibile trasmettere un preciso messaggio in altro modo se non con parole precise. (1 Corinzi 2:13).
Renè Pache dice ancora: “Le parole sono inseparabili dal messaggio. Il senso della rivelazione divina è inestricabilmente legato alle espressioni della Scrittura ed il suo senso non può essere espresso senza parole. Dunque, se non possiamo dire che le parole della Scrittura sono state date da Dio, non possiamo più affermare che la Scrittura è ispirata, perché essa è costituita da parole. Non saremmo mai certi di quello che lo Spirito di Dio vuol dire nella Scrittura, a meno che siamo certi che le parole sono state espressamente ispirate da Lui”.
Dio è stato con Mosè, ha guidato Mosè nel parlare al faraone (Esodo 4:10–16). Mosè poi scriveva tutte le parole del Signore per conservarne il ricordo. (Esodo 17:14; 24:4-12; 34:27). Similmente, Dio ha messo le parole in bocca a Geremia (Geremia 1:9,17), il profeta doveva comunicare fedelmente la Parola di Dio (Geremia 23:28; 26:2), poi Dio gli ordina di scrivere tutte le parole (Geremia 36:2-6,27-28. cfr. Numeri 33:2; Deuteronomio 31:9, 24; 1 Cronache 29:12, 19; Abacuc 2:2-3; Geremia 30:1–2).
Un altro testo importante è scritto da Pietro. 2 Pietro 1:20-21: "Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo".
Questo passo afferma essenzialmente due cose: la prima che la Bibbia, in ogni sua parte, non ha la sua origine con un’iniziativa umana, ma in Dio, la seconda che Dio ha usato gli uomini, ma che questi erano sospinti dallo Spirito Santo. In questo senso lo Spirito li guidava e vegliava su di loro, perciò possiamo essere sicuri che la rivelazione di Dio è priva di errori, in quanto lo Spirito Santo garantisce completamente la verità contenuta nelle Sacre Scritture dalla Genesi all’Apocalisse.
Il verbo greco "sospinti" (pheromenoi) indica qualcosa che è portato, trascinato, preso, sorretto e mosso da colui che è il portatore che lo conduce dove egli vuole. Il verbo nel greco è al passivo, perciò gli autori della Bibbia erano portati, non era la loro volontà a guidarli, ma era lo Spirito di Dio. La stessa parola greca la troviamo in Matteo 14:11 quando portarono, per il desiderio della figlia di Erodiada, la testa del Battista. Oppure in Atti 27:15,17 quando la nave, su cui era Paolo fu trascinata via da un vento impetuoso e non poterono resistere alla furia del vento, e perciò non potendo più controllare la nave la lasciarono ed andarono alla deriva, il vento trascinò via la nave! Quindi i profeti erano trascinati dallo Spirito di Dio come la nave alla deriva dal vento.
Parlando di 2 Pietro 1:19-21 Warfield dice: “ Questo passo, allora, allora dichiara che gli uomini che hanno parlato da parte di Dio, sono stati presi dallo Spirito Santo e portati dal suo potere a compiere lo scopo da lui preordinato. Perciò, le cose che hanno annunciato sotto l’influenza dello Spirito non provenivano da loro, ma dallo Spirito”.
Pertanto l'ispirazione non è qualcosa di semplicemente attribuita alla Bibbia da parte dei cristiani, è qualcosa che la Bibbia rivendica per sé le centinaia di riferimenti all'interno della Bibbia sulla sua origine divina.
Conclusione.
Riepilogando per una sintesi teologica riguardo l’ispirazione possiamo dire che comprendono tre elementi:
1. Dio è la causa dell’ispirazione.
La Bibbia è un invenzione di Dio come abbiamo visto in 2 Pietro 1:20-21.
2. Dio ha usato gli uomini.
I profeti hanno svolto un ruolo importante nel processo globale dell’ ispirazione, erano il mezzo con cui Dio ha parlato e con cui Dio ha scritto la Bibbia.
3. Dio vuole che noi la consideriamo seriamente.
La prima cosa che è fondamentale nel pensare riguardo la Bibbia o se vogliamo leggerla o se abbiamo di poco cominciata a leggerla, è sapere quello che dice di se stessa. Di se stessa la Bibbia dice che è Parola di Dio!
“ La Bibbia non è altro che la voce di Colui che siede sul trono. Ogni libro di essa, ogni capitolo di essa, ogni sillaba di essa, ogni lettera di essa, è l'espressione diretta del Altissimo”. John William Burgon
La Bibbia è la Parola ispirata di Dio, Dio ci parla attraverso di essa, che cosa implica per noi?
a) In primo luogo indica che la Bibbia è attendibile.
“In tutto le sue pagine la Bibbia non esprime mai una frase o una parola di dubbio riguardo la sua origine divina o la sua assoluta affidabilità, al contrario, essa afferma costantemente entrambe le cose” Brian H. Edwards.
Possiamo avere pienamente fiducia, nella Bibbia, troviamo informazioni attendibili. Essa fornisce molti approfondimenti sulla storia del popolo di Dio e descrive anche il piano di Dio per il mondo e per la nostra vita.
Essa rivela il senso, il significato e lo scopo più alto della vita. La Bibbia ci dice chi e come deve essere l’uomo o la donna secondo il pensiero di Dio e ci modella ad essere come vuole Dio. Se prendiamo in considerazione 2 Timoteo 3:16, la Bibbia trasmette sia la verità teologica che etica, insegna ai cristiani cosa dovrebbero e non dovrebbero credere (insegnare, convincere) e come dovrebbero e non dovrebbero comportarsi (correzione ed educare alla giustizia).
Se desideriamo la Bibbia che operi in noi in modo efficace dobbiamo accettarla come Parola di Dio e crederla interamente! (1 Tessalonicesi 2:13).
b) In secondo luogo indica che la Bibbia è autorevole.
Come abbiamo già visto, la Bibbia, quindi il Nuovo Testamento parla con autorità divina. Essa ci invita a leggerla, a meditarla ogni giorno per capire le sue implicazioni e sottoporci ad essa. La Bibbia (Antico e Nuovo Testamento) ci propone due opzioni: obbedire a Dio oppure opporsi a Dio. (Giosuè 1:8-9; Deuteronomio 32:47).
Giovanni Calvino disse: “ Dio non può sopportare il disprezzo della sua Parola”. Stiamo attenti ad avere il giusto atteggiamento verso di essa! In virtù della sua ispirazione da Dio, la Scrittura è giustamente conosciuta e rispettata come la rivelazione di Dio per gli uomini di oggi e quindi come libro autorevole!
Concludo con una citazione del teologo J.I Packer: “La nozione Biblica della Scrittura è dunque quella di un messaggio proveniente da Dio, unico quantunque complesso, messo per iscritto in termini divinamente ispirati, un messaggio che Dio ha pronunciato e che pronuncia ancora. È quindi più che legittimo chiamare la Scrittura "Parola di Dio".
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