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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Uffici divini di Gesù: Il perdono dei peccati.

Marco 2:1-12. Uffici divini di Gesù: Il perdono dei peccati. 
Marco ritorna all’azione di Gesù a Capernaum, dopo la parentesi del racconto del ministero di Gesù in Galilea, ora racconta il ritorno di Gesù a Capernaum.
Marco mostra l’autorità di Gesù con cinque storie: la guarigione del paralitico (2:1-12), la chiamata del pubblicano Levi (2:13-14); quando parla ad alcuni farisei del perché i Suoi discepoli non digiunano (2:18-22); quando dice che è il Signore del sabato (2:23-28); quando guarì l’uomo dalla mano paralizzata nella sinagoga nel giorno di sabato (3:1-6).
In queste storie Gesù mostra la Sua autorità ai farisei  (2:16,18,24, 3:6); agli scribi (2:6); agli erodiani (3:6); inoltre dal contesto vediamo che Marco mostra l’autorità di Gesù sui demoni (1:21-26; 3:7-12), e l’autorità di Gesù nell’insegnamento (1:22, 27).
Per questo motivo al ritorno a Capernaum, appena saputo che Gesù era in città, una folla straripante circondò la casa dove era per ascoltarlo.
Quattro uomini portarono un paralitico con il suo letto per farlo guarire da Gesù, ma a causa della folla, fecero passare l’uomo dal tetto. I tetti erano accessibili con una scala di pietra fuori, ed erano fatti con piccoli bastoni a raggio ricoperti di paglia e poi fango. 

Questi uomini (i quattro più il paralitico) erano spinti dalla fede (v.5), una fede che supera qualsiasi ostacolo, una fede che non si scoraggia. La fede si riferisce a qualcosa di pratico, una fiducia attiva che Gesù è sufficiente per le necessità più profonde. Essi erano convinti che Gesù poteva aiutarli nella guarigione, credevano che Gesù aveva il potere di guarire il paralitico.  
In Marco la si riferisce strettamente al potere miracoloso è aspettarsi che Dio (11:22-24), o Gesù, esercitino un potere soprannaturale per risolvere un problema pratico, di solito di malattia o di pericolo fisico. È in risposta alla fede che Gesù guarirà (5:34, 36; 9:23-24; 10:52), e la sua assenza sarà oggetto di un rimprovero a coloro che sono tuttavia miracolosamente salvati (4:40 ) o limiterà la sua attività miracolosa (6:5-6).
Dio benedice coloro, che credono, ma solo quando la fede si esprime in azione verso l'esterno. La fede non tocca o colpisce il carattere dell'uomo fino a che non comanda il cuore e influenza o dirige le azioni. 
Certamente loro non si sarebbero aspettato che Gesù avrebbe perdonato i peccati del paralitico.
Oggi vogliamo vedere: l’essenza del perdono dei peccati, l’esclusività del perdono dei peccati, l’entità del perdono dei peccati. 

I L’ESSENZA DEL PERDONO.
A) Gesù conosceva i peccati particolari del paralitico (v.5).
v.5: “ Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: ‘Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati’”.
Infatti Gesù non sta parlando della condizione di peccato dell’uomo, ma di peccati specifici.
GESÙ CONOSCE TUTTI I NOSTRI PECCATI!!!! NASCONDERLI NON SERVE A NIENTE!
Gli uomini portarono il paralitico, non per farsi perdonare dai peccati, ma per guarire!!! Oggi molti fanno la stessa cosa, vogliono una guarigione fisica, ma non quella spirituale, eppure quella spirituale è più importante perché da questo dipende il destino eterno di ciascuno.

In secondo luogo vediamo che:
B) Gesù perdona i peccati del paralitico.(v.5)
v.5: “ Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: ‘Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati’”.

Noi troviamo:
(1) La Motivazione del perdono dei peccati.
Perché se i cinque uomini andarono per la guarigione di uno di loro che era paralitico, Gesù gli perdona i peccati?
A volte la malattia è per il giudizio di Dio, la conseguenza del peccato (Numeri  12:9-15; Deuteronomio 28:22, 27,58-62; 29:15-27; 2 Samuele 24:10-15; 2 Cronache  26:16-21; Giovanni 5:14; Atti 5:1-11; 1 Corinzi 11:30) e la guarigione fisica è chiaramente legata al perdono dei peccati (2 Cronache 7:13-14; Salmi 103:3; 147:3; Isaia  19:22; 38:16-17). 
Anche i rabbini erano convinti che ci potesse essere una relazione tra peccato e malattia e un malato non poteva guarire fino a quando i suoi peccati non venissero perdonati. (cfr. Giovanni 9:1-3).
Ora Marco non ci dice che questo paralitico era tale perché aveva peccato, forse lo era, ma non necessariamente; non sempre le malattie sono la conseguenza del peccato ( per esempio Giovanni 9:1-3; 2 Corinzi 12:7).
Forse il paralitico era profondamente turbato per i suoi peccati e pensava che la sua malattia era una conseguenza di questa, così Gesù gli ha assicurato la rimozione della colpa. 
La procedura di Gesù era in armonia con la visione ebraica di quel tempo. Nel primo secolo, si pensava (come detto prima) che il peccato e la malattia erano intimamente associati e quindi il perdono dei peccati deve precedere il recupero fisico. 
Comunque sia Gesù conosceva i particolari peccati del paralitico e possiamo presupporre la loro relazione con la sua malattia o lo voleva risollevare dal senso di colpa.

Noi troviamo:
(2) L’attenzione affettuosa di Gesù. 
v.5: “ Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: ‘Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati’”.
“Figliolo” (teknon) non vuol dire che il paralitico era un bambino, né significa che egli era figlio naturale di Gesù.
Figliolo è una forma affettuosa di chiamare qualcuno, ma indica anche che Gesù era superiore e ha agito con autorità e benevolenza. 
Questo termine è utilizzato da una persona autorevole, rivolgendosi qualcuno che ha meno autorità. 

(3) La rimozione in quel momento dei peccati del paralitico.
v.5: “ Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: ‘Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati’”.
Gesù con autorità divina perdona i peccati del paralitico, in quel momento (sono perdonati aphientai- presente indicativo passivo) ha perdonato i peccati del paralitico.
Il verbo “sono perdonati” (aphientai) indica rimuovere il senso di colpa derivante da atti illeciti.
La parola greca “sono perdonati” (aphientai) è carica di significato, significa rimuovere da un obbligo, condonare un debito, significa mettere spontaneamente in libertà una persona o una cosa, lasciarla andare via, o sciogliere un debito, infatti la stessa parola si trova in Matteo 18:21-35.   
"I peccati" (hamartiai) si riferisce a mancare il segno, o il mancare di raggiungere l'obiettivo della legge di Dio.
Qual è il significato teologico per noi del perdono dei peccati?
(1) Con il perdono, Dio ristabilisce il rapporto rotto con l’uomo, interrotto a causa del peccato (cfr. Isaia 59:1-2).
Il perdono è la riconciliazione con Dio. L’immagine è quella del figliol prodigo che si era allontanato dal padre e che ritorna a casa e viene accolto nuovamente dal padre (Luca 15:18-20). Con il perdono Dio, riporta al suo precedente stato, la relazione personale interrotta. Con il perdono Dio ci riconcilia con sé!  (Romani 5:9-11; 2 Corinzi 5:19).

(2) Il perdono è l’atto libero e misericordioso di Dio, per il quale Egli non compie il Suo giudizio, ma copre e toglie via il peccato, per ristabilire la comunione con l’uomo e dargli la salvezza (Salmi 78:38; Isaia 6:7; 43.25; Luca 7:47-50).
Quando una persona riceve il perdono di Dio riceve la salvezza (Romani 4:5-8, Colossesi 1:14). Questo viene dimostrato diverse volte nella Bibbia, troviamo l’ esempio di Zaccheo quando si ravvide dei suoi peccati, Gesù lo perdona dicendo: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d'Abraamo; perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto” ( Luca 19:9-10).
Troviamo l’esempio del figliol prodigo che pentitosi ritorna a casa e il Padre che rappresenta Dio, lo perdona, gli da la veste più bella, un anello al dito e dei calzari e poi fanno festa e poi dice il Padre dice: “ ….Perché questo mio figlio era morto ed è tornato alla vita; era perduto,  ed è stato ritrovato….”. (Luca 15:24).
Quando Dio ci perdona in Cristo non c’è più bisogno di sacrifici per il peccato e per essere salvati, anzi abbiamo anche la libertà di entrare nella presenza di Dio (Ebrei 10:18).
L’uomo morto nei peccati e nelle colpa affinché il suo rapporto con Dio sia ristabilito è necessario il Suo perdono in Cristo Gesù, solo in Gesù!!!  Gesù morì per i  nostri peccati (1 Corinzi 15:3; Galati 1:4). GRAZIE SOLO AL SANGUE DI GESÙ IL CREDENTE PUÒ ESSERE PERDONATO!!!
Paolo in Efesini 1:7 scrive: “In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia”. (Cfr. Colossesi 1:14).
Sei certo che i tuoi peccati siano stati perdonati? Forse non ti senti peccatore!!! Sul Toronto Sun era riportato alcune giustificazioni che gli automobilisti hanno fatto alle loro compagnie di assicurazioni:
“Un pedone mi colpì e andò sotto la mia macchina”.
“ Nel mio tentativo di uccidere una mosca, sono andato contro una cabina telefonica”.
“ Il pedone non aveva idea di che direzione andare, e lo messo sotto”.
“ Sono andato nella casa sbagliata e ho sbattuto contro un albero che io non ho”.
Siamo bravi a prendere giustificazioni, ma tutti siamo peccatori in quanto non siamo in grado di osservare la legge di Dio con i pensieri e con i fatti. Devi affidarti per fede come quei cinque uomini a Gesù e ti perdonerà! (Atti 10:43; 13:38-39)
In una sua novella Ernest Hemingway racconta la storia di un padre spagnolo e di suo figlio adolescente che si chiamava Pacos, nome comune spagnolo. La relazione tra padre e figlio era tesa, ben prestò si rovinò e fu interrotta. Il figlio scappò di casa, pensate che sofferenza per la famiglia, il padre cominciò a cercarlo, ma niente, non lo trovò, alla fine esaustò e disperato mise un annuncio sul giornale di Madrid e sperava che il figlio potesse leggere l’annuncio e ritornare a casa. L’annuncio diceva: “ Caro Pacos, per favore vieni di fronte all’ufficio del giornale a mezzogiorno di domani, tutto è perdonato. Con amore papà”. Hemingway racconta che il giorno dopo, a mezzogiorno, di fronte il giornale c’erano 800 Pacos, tutti che cercavano il perdono dei loro padri.
Dio ha messo un annuncio nella Bibbia: la promessa del Suo perdono, vai da Lui ravvedendoti e confessando i tuoi peccati e sarai perdonato (1 Giovanni 1:8-10). Tutti noi a causa del peccato abbiamo un grande debito con Dio! Ma Gesù perdona tutti i peccati! E non solo alcuni (Colossesi 2:13).     

Il secondo punto principale che vediamo è:
II L’ESCLUSIVITÀ DEL PERDONO DEI PECCATI (vv.5-12).
Il perdono dei peccati è solo ed esclusivamente una prerogativa di Dio.

In primo luogo vediamo:
A) La Prova che solo Dio può perdonare i peccati.
Nessun uomo nella Bibbia ha assolto i peccati di un altro uomo, solo Dio assolve i peccati. In Isaia 43:25 leggiamo: “Io, io sono; per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati”.  (vedi altri passi: Esodo 34:6-7; 2 Cronache 7:14; Salmi  51:1,9; 103:3; Michea 7:18; Efesini 4:32).    
Quando Davide peccò di adulterio e omicidio ripreso dal profeta Natan, riconobbe il suo peccato davanti al Signore è scritto in 2 Samuele 12:13: “Allora Davide disse a Natan: ‘Ho peccato contro il SIGNORE’. Natan rispose a Davide: ‘Il SIGNORE ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai’”.
Un uomo non può assolvere, liberare, sciogliere i peccati di altri uomini!! Natan disse: “ Il Signore ha perdonato il tuo peccato”. Vediamo che Davide ha confessato questi peccati a Dio come si può leggere nel Salmo 51:1-4.
Il peccato è la trasgressione della legge di Dio, quando pecchiamo, stiamo sbagliando e offendendo Dio, perciò a Lui dobbiamo confessare i peccati e chiedere perdono e solo Lui ci può perdonare. 
IL PERDONO DEI PECCATI NELLA BIBBIA È SOLO PREROGATIVA DI DIO!!!!!
Gesù stesso ha insegnato nel Padre nostro a chiedere perdono a Dio (Matteo 6:12,14).
Ma Gesù ha perdonato i peccati di quell’uomo, così stava dicendo che è Dio! Gesù non ha detto: “Il Signore ti perdoni,” ma Lui stesso gli ha perdonato i peccati!

In secondo luogo troviamo:
B) La Polemica: Gesù accusato di bestemmia (vv.5-7).
Quello che era iniziato come una guarigione commovente è improvvisamente diventato uno scontro pericoloso contro l'autorità religiosa.
vv.5-7: “ Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: ‘Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati’. Erano seduti là alcuni scribi e ragionavano così in cuor loro:‘Perché costui parla in questa maniera? Egli bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non uno solo, cioè Dio?’”
Una dichiarazione del perdono in un contesto del genere equivaleva ad assumere il potere divino di perdonare e nel v.10 leggiamo che Gesù fa tale affermazione esplicita.
Gesù fu accusato di bestemmia da alcuni scribi (esperti della legge di Mosè, erano dedicati allo studio e all'insegnamento delle leggi e delle tradizioni che governavano la vita ebraica). La bestemmia era punibile dalla pena di morte con la lapidazione (Levitico 24:16) e sarà su questa accusa che Gesù è infine condannato (Marco 14:62-64), per cui la questione è davvero seria.
Come osava un essere umano rivendicare una simile autorità di perdonare i peccati come Dio? Gesù con il perdono dei peccati si stava facendo uguale a Dio. Un uomo che fa' ciò che solo Dio può fare è una bestemmia!
Il ragionamento era questo: solo Dio può perdonare i peccati, l'uomo (Gesù) sostiene di perdonare i peccati, la conclusione è: egli bestemmia, essendo un semplice uomo.
Gli scribi, studiosi e maestri della legge di Mosè in cuor loro ragionavano come mai Gesù parlasse in questa maniera, pensavano che Gesù fosse andato fuori di testa,  chi può perdonare i peccati se non Dio solo? Loro avevano ragione: SOLAMENTE DIO PUÒ PERDONARE I PECCATI!!!!
Ragione per cui Gesù,secondo loro, ha bestemmiato contro Dio pretendendo di fare qualcosa che solo Dio poteva fare. Ma il loro errore è stato che essi consideravano Gesù come un semplice uomo! 
Gesù è accusato di bestemmia non perché ebbe direttamente la pretesa di essere Dio o di pronunciare il nome sacro di Dio, ma perché agisce come Dio. 
Il Giudaismo pensava che il Messia avrebbe liberato il popolo di Israele, avrebbe schiacciato il potere demoniaco e avrebbe protetto la sua gente dal regno del peccato, ma: MAI CHE AVREBBE PERDONATO I PECCATI!!!!
Gli scribi pensarono che quella dichiarazione di Gesù riguardo al perdono era un affronto alla Maestà e all’autorità di Dio.

In terzo luogo vediamo:
C) Il potere: Gesù ha autorità di perdonare i peccati (vv.7-12)
vv.7-12: “‘  Chi può perdonare i peccati, se non uno solo, cioè Dio?’ Ma Gesù capì subito, con il suo spirito, che essi ragionavano così dentro di loro, e disse: ‘Perché fate questi ragionamenti nei vostri cuori?  Che cosa è più facile, dire al paralitico: -I tuoi peccati ti sono perdonati-, oppure dirgli: -Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?-  Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, io ti dico, disse al paralitico, alzati, prendi il tuo lettuccio, e vattene a casa tua’.  Il paralitico si alzò subito, prese il suo lettuccio e se ne andò via in presenza di tutti; sicché tutti si stupivano e glorificavano Dio, dicendo: ‘Una cosa così non l'abbiamo mai vista’”.
Gesù ha l’autorità di perdonare i peccati. Nel v.7  leggiamo che gli scribi ragionavano dentro di sé: “Chi può perdonare i peccati,se non uno solo, cioè Dio?”. 
“Può” (dunatai- indicativo presente medio o passivo) è l’abilità, la capacità, il potere nel fare le cose.
Solo Dio può avere il potere di perdonare i peccati. Dunque, Gesù, perdonando i peccati del paralitico, dimostra di essere di natura divina.
Inoltre, Gesù dice che ha sulla terra autorità di perdonare i peccati (v.10). Gesù non ha affermato che gli "è stato data" l’autorità di perdonare i peccati, ma che egli "ha" ( echei- indicativo presente attivo) tale autorità!
“Autorità” (exousian) indica la possibilità incondizionata e la libertà di azione… Potere e autorità sono due caratteristiche divine!!!!       
È interessante che Gesù dice di sé stesso al v.10: “Il Figlio dell’uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati”.
Gesù si presenta come “Figlio dell’uomo” (huios anthrōpou), questo titolo richiama alla mente Daniele 7:13-14 dove viene evidenziata l’autorità, appunto di questo Figlio d’Uomo che viene dalle nuvole del cielo e secondo alcuni studiosi si riferisce al Messia.
Gesù dimostra la Sua autorità di perdonare i peccati facendo un miracolo come leggiamo nei vv.8-12: “Ma Gesù capì subito, con il suo spirito, che essi ragionavano così dentro di loro, e disse: ‘Perché fate questi ragionamenti nei vostri cuori?  Che cosa è più facile, dire al paralitico: -I tuoi peccati ti sono perdonati-, oppure dirgli: -Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?-. Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, io ti dico, disse al paralitico, àlzati, prendi il tuo lettuccio, e vattene a casa tua’. Il paralitico si alzò subito, prese il suo lettuccio e se ne andò via in presenza di tutti; sicché tutti si stupivano e glorificavano Dio, dicendo: ‘Una cosa così non l'abbiamo mai vista’”.
Come ho detto prima nel giudaismo c’era una stretta relazione tra peccato e malattia, secondo questa visione, guarire il malato significava perdonare i suoi peccati. Così l'autorità di guarire e l'autorità di perdonare provengono dalla stessa autorità divina.          
Era necessario che Gesù facesse la guarigione per dimostrare la Sua autorità nel perdonare i peccati.
Può essere facile dire: “ I tuoi peccati sono perdonati”, ma non c’era alcun segno esteriore, con cui la realtà interiore e invisibile del perdono dei peccati poteva essere provata o confermata, mentre diventava chiaro a tutti che uno, il quale prima non camminava, ora poteva camminare per la potenza guaritrice divina di Gesù.
Perciò quella capacità, abilità divina di perdonare i peccati ora è provata, ora è dimostrata dal miracolo evidente dell'uomo che al comando di Gesù si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò a casa!
La pretesa di perdonare i peccati non poteva appoggiarsi su nessun risultato visibile al momento, doveva essere dimostrato, perciò Gesù guarisce il paralitico  come prova visibile della Sua divinità e che quindi si poteva permettere di perdonare effettivamente i peccati del paralitico! L’affermazione e l’effetto reale del perdono dei peccati è stata confermata dalla guarigione.
Se Gesù poteva far camminare quell’uomo era chiaro che aveva anche l’autorità di perdonare i peccati. Per il modo di pensare giudaico, era più facile essere perdonati dai peccati che guarire fisicamente per azione divina.
Gesù scende nel loro stesso terreno dicendo e facendo una cosa che a loro poteva sembrare più difficile: una guarigione fisica. Perciò se era in grado di guarire fisicamente, era in grado, aveva il potere e l’autorità di perdonare dai peccati, non di dichiarare semplicemente che i peccati erano perdonati da Dio, ma che Gesù perdonava lui stesso direttamente i peccati.
L'atto di guarire ha dimostrato concretamente agli scettici che Gesù aveva autorità di perdonare i peccati.

III L’ENTITÀ DEL PERDONO DEI PECCATI.  
Il perdono di Dio è l’aspetto più importante della tua vita. 
Due vecchi amici s’incontrano; uno dei due è molto deluso e scoraggiato. Il suo amico gli chiede: “ Ti è successo qualcosa di brutto?” L’amico rispose: “tre settimane fa, è morto mio zio, quello ricco; a mia sorpresa, mi incluso nella sua eredità, i suoi avvocati mi hanno spedito un assegno di 40.000 euro.” “Ma non dovresti essere triste!!!” disse l’amico. “Sì ma due settimane fa, gli avvocati mi hanno spedito un altro assegno di 100.000 euro”. “ Ma è incredibile sei stato benedetto!!!” Disse l’altro.“ Ma tu non capisci, la scorsa settimana è arrivato un altro assegno di 500.000 euro”.  L’amico era un po’ confuso e dice: “ Non capisco, perché sei così infelice?” L’erede risponde: “Sono infelice perché questa settimana non ho ricevuto niente!!!”. 
Ci sono cose più importanti dei soldi: la salute, l’armonia, ma più di tutti il ricevere il perdono di Dio!
Non è la casa, il marito, la moglie, i figli, i soldi e così via, che sono più importanti, ma il perdono di Dio!!!
Per capire l’importanza del perdono di Dio, dovremmo capire alcune verità.

Prima di tutto:
A) La Posizione.
Hai un debito con Dio insolvibile, cioè che non può essere pagato. Non c’è niente che possa soddisfare Dio per il perdono dei tuoi peccati! Nel Salmo 49 è scritto per quelli che confidano e si vantano delle ricchezze, che con le loro ricchezze non potranno pagare a Dio la loro vita fisica. Questo lo possiamo applicare alla vita spirituale e dice così il Salmo 48:8-9: “Il riscatto dell'anima sua è troppo alto, e il denaro sarà sempre insufficiente, perché essa viva in eterno ed eviti di veder la tomba”.
Non possiamo pagare il debito che abbiamo con Dio: non esistono ricchezze, preghiere, opere (Romani 3:19-20; 4:4-5).
Non devi pagare nulla o dare niente in cambio, ma credere in Gesù! (Isaia 55:1-3; Giovanni 3:16,36).

Ma c'è anche:
B) Il Pericolo.
I tuoi peccati per Dio sono una cosa seria. 

Questo lo vediamo da ciò che dice la Bibbia, come Dio tratta i peccati.
Lo vediamo dai:
(1) Giudizi di Dio a causa del peccato.
Da Adamo ed Eva (Genesi 3:16-19), a Caino (Genesi 4:15), nel giorno del diluvio (Genesi 6-7) ,a Sodoma e Gomorra (Genesi 19:1-29), al re Saul (1 Samuele 15:1-29), e ancora tanti altri esempi non solo nell’Antico, ma anche nel Nuovo Testamento come Anania e Saffira (Atti 5:1-11; cfr. 1 Corinzi 11:30-32; 1 Pietro 4:17-18),e i giudizi descritti nel libro dell'Apocalisse.

Lo vediamo dalla:
(2)  Morte universale fisica.
In Romani 6:23 è scritto: "Il salario del peccato è la morte".
La conseguenza del peccato è la morte! (Cfr. Genesi 2:17; Ezechiele 18:4). La morte fisica è la punizione di Dio per il peccato. Questo è quello che noi vediamo fin dalla Genesi quando Dio ordinò ad Adamo di non mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, se lo avesse fatto sarebbe morto e così è stato (Genesi 2:16; 3:19; Romani 5:12,17; cfr. Isaia 1:24; 61:2; Geremia 46:10). Questo è il motivo per cui tutti moriamo.

I peccati per Dio sono una cosa seria  e questo lo vediamo dalla: 
(3) Morte spirituale.
Significa che l’uomo è estraneo alla vita di Dio, separato, nemico.  In questo senso c’è una separazione intesa come una mancanza di comunione spirituale nel presente, il peccato ci schiavizza (Romani 6:17 ), c’indebolisce (Romani 5:6 ); ci acceca spiritualmente (2 Corinzi 4:4); ci rende sordi (Marco 8:18); ci separa da Dio (Isaia 59:1-2); ci rende nemici di Dio e quindi morti spiritualmente (Giovanni 5:24; Romani 8:6; 2 Corinzi 3:7; 1 Giovanni 3:14).

I peccati per Dio sono una cosa seria  e questo lo vediamo dalla: 
(4) Morte di Gesù in croce.
La croce ci rivela quanto è grave per Dio il peccato e quanto gli è costato il perdono. Il giudizio di Dio è caduto sul Figlio al posto tuo e grazie al Figlio il perdono è possibile se gli è lo chiediamo. (Isaia 53:3-5; Romani 3:23-26; 2 Corinzi 5:21; 1 Pietro 3:18).

I peccati per Dio sono una cosa seria  e questo lo vediamo dalla: 
(5) Morte eterna, l’inferno.
Dopo la morte fisica ci sarà il giudizio finale di Dio (Romani 14:12; Ebrei 9:27). Dio non è Babbo Natale celeste! Secondo coloro che pensano che Dio sia una sorta di Babbo Natale celeste, pensano che i peccati degli uomini non sono un problema e Dio alla fine perdona tutti anche senza credere necessariamente al sacrificio di Gesù!
Ma ci sarà un giorno per il giudizio in cui Dio giudicherà con giustizia e senza compromettere la Sua santità e giustizia! C’è un solo modo per scampare all’ira di Dio è questo è affidarsi a Gesù! (Giovanni 3:16,36, Romani 5:8-11;1 Giovanni 2:1-2). 
Andrai all’inferno se non chiedi perdono a Dio per i tuoi peccati. Questa è la morte eterna, una pena eterna ed è chiamata anche morte seconda, nello stagno di fuoco eterno, vale a dire una eterna separazione da Dio! (Apocalisse 2:11; 20:6,14; 2 Tessalonicesi 1:7-10; Cfr. Matteo 25:34-40 ; Matteo 25:46).
Vuoi andare lontano da Dio per l’eternità nella sofferenza per sempre? Questa è pura follia!!!

CONCLUSIONE.
In questa storia vediamo che l’enfasi è sul perdono di peccati da parte di Gesù.
Marco con questa storia vuole sottolineare che guarigione spirituale è più importante della guarigione fisica.
Gesù era ed è più un semplice guaritore di malattie fisiche! Non tocca semplicemente i corpi per guarirli, ma guarisce in modo potente anche spiritualmente e moralmente perdonando i peccati a coloro che si pentono e credono in Lui (Luca 24:47; Atti 10:43).
Questo è lo scopo primario di Dio: il perdono dei peccati e non la guarigione fisica! Benché Dio nella Sua misericordia può fare anche questo! Il paralitico portato dai suoi amici andò da Gesù per ricevere la guarigione fisica e ricevette quella spirituale! Adesso poteva camminare non solo fisicamente, ma poteva camminare anche insieme a Dio per fare la Sua volontà con un nuovo cuore ( Genesi 6:9; Ezechiele 36:25-27).
Oggi il Vangelo (ciò che riguarda Gesù Cristo) libera dalla paralisi del peccato, quel peccato che impedisce di camminare con Dio,il Vangelo salva dal peccato chiunque crede! (Romani 1:16).

L’uomo in qualche modo ha due tendenze.
La prima è:
1) Risolvere certi peccati prima di andare a Gesù. 
In molte religioni viene insegnata l’impossibilità di essere accolti da Dio, fino a quando non cessiamo di peccare, dobbiamo diventare giusti prima di aver una relazione con Lui.
Gesù, invece ci accetta per la Sua grazia, noi non  possiamo pensare di piacergli per i nostri meriti, come dice il profeta Isaia la nostra giustizia è come un abito sporco davanti a Dio  (Isaia 64:6). Le opere più luminose e ammirevoli degli uomini per quanto possono essere essere eccellenti nel loro ambiente sono irrilevanti per il perdono dei peccati (cfr. Luca 16:15)
NOI SIAMO PERDONATI PER LA SOLA GRAZIA DI DIO E NON PER I NOSTRI MERITI!!!
La grazia è il favore di Dio che viene conferito a chi non è degno! (Romani 11:6; Efesini 1:7). Nessuno ne è degno! (Romani 3:23). La grazia è il favore immeritato e gratuito di Dio manifestato a dei peccatori colpevoli che meritano solo il Suo giudizio! La grazia di Dio è sempre gratuita, altrimenti non sarebbe tale! La grazia è in contrapposizione alle opere, si escludono a vicenda (Romani 11:6). La grazia cessa di essere grazia se vogliamo guadagnarci il favore di Dio. C.Samuel Storms disse: La grazia cessa d'essere tale se Dio è obbligato a concederla in presenza di meriti umani... La grazia non è più grazia se Dio è obbligato a negarla in presenza di demeriti umani... La grazia tratta una persona senza il minimo riferimento a ciò che merita, ma secondo l'infinita bontà e sovranità di Dio".
Si racconta che la regina Elisabetta I d’Inghilterra stava per essere uccisa.  Una donna fu scoperta con il pugnale in mano nelle stanze della regina dai camerieri. Questi la portarono dalla regina, si gettò inginocchio ed implorò la regina ad avere compassione di lei. La regina la guardò freddamente e le disse: “Se le mostro grazia, che cosa mi promettete per il futuro?”  La donna guardò la regina e disse: “ La grazia che ha condizioni e precauzioni non è affatto grazia”. La regina ci pensò un momento e disse: “ Lei ha ragione; io la perdono per la mia grazia” . La storia ci dice che da quel momento la regina Elisabetta non aveva nessun servitore più fedele, di quella donna.
L’Inno di Charlotte Elliot: “Così qual sono, senz’altra credenziale
                                           Che il tuo sangue versato per me, 
                                           E che Tu mi dici di venire,
                                           O Agnello di Dio, io vengo a te”.
Vai da Gesù così come sei, chiedendogli il perdono dei tuoi peccati. Nonportare nulla nelle tue mani, ma "aggrappati" solo alla croce di Cristo!

La seconda tendenza è che:
2) Rimane il senso di colpa, nonostante si sappia che Dio li abbia perdonati.
Pensiamo e ripensiamo ai nostri peccati, e abbiamo sempre quel senso di colpa, ma se Gesù ci perdona, vuol dire che ci perdona e lo fa per tutti i peccati (Colossesi 2:13). Dio li cancella (Isaia 43:25); li allontana (Salmo 103:12), li mette dietro le sue spalle (Isaia 38:17), li getta in fondo al mare (Michea 7:19)
Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità dice l’apostolo Giovanni. (1 Giovanni 1:8-10).
Con Paul Tillich possiamo dire: “Dobbiamo imparare ad accettare di essere stati accettati, malgrado il fatto di essere inaccettabili”.

Possiamo fare un'altra considerazione.
3) Per chi pensa che il perdono di Dio ci autorizzi a peccare, la Bibbia dice che così non deve essere.
La grazia di Dio e la nostra identità in Cristo ci stimolano al timore di Dio e alla santificazione è non a peccare, perciò siamo chiamati a essergli fedele come quella donna che è stata perdonata dalla regina.
(Romani 6:1-11; Tito 2:11-14;  1 Giovanni 2:1; Salmi 130:4).

Infine:
4) Come Dio ci ha perdonati noi dovremmo perdonare gli altri (Matteo 6:14-15; 18:15-35; Efesini 4:31-32).
La grazia del perdono che abbiamo ricevuto va estesa agli altri che sbagliano verso di noi. Chi ha sperimentato veramente il perdono di Dio perdonerà chi gli ha fatto del male! (cfr. Atti 7:60)


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