Perché Gesù Cristo è venuto nel mondo?
Gesù esisteva prima della creazione e prima di della sua incarnazione. Il Nuovo Testamento ci dice diversi motivi per cui Gesù è venuto nel mondo.
Gesù è venuto nel mondo:
1) Per rivelare Dio.
Nel Vangelo di Giovanni leggiamo: "Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere" (Giovanni 1:18).
In 1 Timoteo 6:16 Paolo scrive che Dio abita una luce inaccessibile, che nessun uomo ha visto né può vedere. Mosè voleva vedere Dio, ma Dio gli disse che l’uomo non può vedere il suo volto e vivere, così Mosè vide Dio in modo parziale, lo vide di spalle (Esodo 33:19-23).
Nessuna creatura umana ha mai visto l'essenza della divinità. L’uomo caduto in peccato è stato espulso dalla presenza di Dio che è santo, perciò l'uomo non lo può vedere e vivere (Genesi 3; Isaia 59:2; 1 Giovanni 1:5).
Dio si può conoscere solo tramite Gesù per almeno due motivi:
a) Perché Gesù rimuove gli ostacoli che impediva di vedere Dio.
Con la sua incarnazione Gesù rimuove l’ostacolo del peccato che impediva di vedere Dio ed essendo Dio incarnato gli altri potevano vedere Dio in lui (Giovanni 14:6-10).
Giovanni qui (1:18) non usa il termine più comune per far conoscere (gnōrizō; Giovanni 15:15, 17:26), ma un’altra rara espressione "exēgeomai", da questo termine greco deriva la parola “esegesi” che è la scienza di spiegare e interpretare il testo finalizzata alla comprensione. Si potrebbe dire allora che Gesù è l'esegesi di Dio!
"Far conoscere" (exēgēsato) significa dare un resoconto completo, una descrizione dettagliata, far conoscere pienamente. (Cfr. Luca 24:35; Atti 10:8; 15:12, 14; 21:19).
b) Perché Gesù ha una relazione intima sostanziale con Dio.
Gesù ci da un resoconto unico e senza precedenti perché è l’unigenito Dio, cioè della stessa natura del Padre e perché è nel seno del Padre, come già detto al v.1 (cfr. Giovanni con Gesù in Giovanni 13:23)
Nel “seno” si riferisce a un impareggiabile intimità che Gesù ha con il Padre e viceversa. Ma il verbo “è” (ōn- participio presente attivo) esprime una continua intimità dinamica.
Gesù è venuto nel mondo:
2) Per essere un modello di vita da assomigliare.
Siamo chiamati a essere moralmente e spiritualmente come Cristo (Giovanni 13:15; 1 Pietro 2:21; 1 Giovanni 2:5-6).
Dio ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, ma l’uomo peccando ha distorto questa immagine di Dio nella propria vita. Non riflettiamo più la Sua immagine, in relazione a questo, visto che siamo tutti peccatori, chi poteva essere un modello da seguire? Nessuno! Solo Gesù poteva essere il nostro modello perché è stato perfetto in tutto!!
Il metro di misura della nostra spiritualità è Cristo (Efesini 4:11-13).
Gesù è venuto nel mondo:
3) Per salvarci dal peccato.
Paolo in 1 Timoteo 1:15 scrive: "Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo".
Dio ha provveduto un sacrificio effettivo per il peccato (Ebrei 10:1-10).
Dio ha visto la nostra miseria spirituale, ha visto che non eravamo in grado di salvarci da soli dal fango del peccato.
Gesù è venuto nel mondo:
4) Per essere il mediatore tra Dio e l’uomo.
1 Timoteo 2:5: "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo".
Giobbe era frustrato per la Sua sofferenza si lamentava e accusava Dio, pensava che Dio si prende beffa dell’innocente. Giobbe dice che non può rispondere a Dio o citarlo in giudizio insieme davanti un tribunale, perché Dio non è un uomo, poi dice: "Non c'è fra noi un arbitro, che posi la mano su tutti e due!" (Giobbe 9:33).
Giobbe dice chi potrà prender le mie difese, chi mai sarà il mio mediatore? Nel Nuovo Testamento c’è la risposta: Gesù!!!
La parola mediatore nell’antichità veniva usata per descrivere chi occupava una posizione centrale, di intermediario, tra due persone o due gruppi. In questo contesto, il significato di base di mediatore (mesitēs) è uno che interviene tra due per ripristinare la pace.
Perciò possiamo dire che Cristo è chiamato il mediatore tra Dio e gli uomini, nel senso che con la sua morte e resurrezione ripristina la pace tra Dio ed uomo: GESÙ È IL PACIFICATORE!
Cristo è il ponte tra Dio e l’uomo, un ponte al di sopra il baratro del peccato e dell’inferno. Solo Gesù può fare da mediatore, infatti il mediatore è colui che deve conoscere bene le due parti in causa: Gesù essendo perfettamente Dio può rappresentare Dio agli uomini e così essendo perfettamente uomo può rappresentare gli uomini davanti a Dio.
Gesù è venuto nel mondo:
5) Per simpatizzare con i credenti.
Ebrei 4:14-16: " Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno".
Era necessario che Gesù si facesse uomo, affinché potesse sperimentare cosa significhi essere tentato e quindi simpatizzare con noi nelle nostre debolezze. Gesù conosce la nostra condizione umana non solo perché l’ha creata, ma anche perché l’ha vissuta. Egli ha sperimentato tutto quello che noi potremmo subire: la fame, la stanchezza, la solitudine,ecc.
"Simpatizzare" (sumpathēsai) è mettersi nei panni dell’altro!! Chi simpatizzare è colui che viene mosso dalla stessa sofferenza, dalle medesime, impressioni o emozioni di un altro, oppure subisce prove identiche, simpatizza con quello che si trova nella sventura e ne prova compassione.
Perciò chi simpatizza non è indifferente ai bisogni dell’altro, ma prende parte al dolore dell’altro e si muove in soccorso dell’altro. Quando sei tentato Lui sa che cosa significhi, perché anche Lui è stato tentato, Lui può simpatizzare con noi, nelle nostre debolezze. Nel momento della tentazione accostiamoci al trono della grazia con fede per ottenere misericordia e grazia per essere soccorsi al momento opportuno ed essere liberati.
Gesù è venuto nel mondo:
6) Per distruggere le opere del diavolo. (Colossesi 2:15).
Ebrei 2:14-15: "Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che dal timore della morte erano tenuti schiavi per tutta la loro vita".
Gesù ha distrutto con la Sua morte colui che aveva il potere sulla morte: il diavolo.
Distruggere in Ebrei 2:14 (katargēsē) significa neutralizzare, privarlo di forza, renderlo inoperante, soggiogare.
In 1 Giovanni 3:8: "Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo". (cfr. Giovanni 12:31).
In 1 Giovanni 3:8 distruggere (lusē) significa dissolvere, sciogliere, come se queste opere fossero una catena che ci legavano e Gesù le ha sciolte. Il senso è che non siamo più sotto il dominio, la tirannia, il potere del diavolo grazie a Gesù (Atti 26:18; Colosesi 1:13).