Perché i cristiani non sono sempre d'accordo su ciò che dice la Bibbia?
Alcuni dicono riferendosi allo Spirito Santo: “Ma come non avete tutti lo Spirito di verità, come mai ci sono diverse denominazioni, con varie interpretazioni?” Per quanto riguarda le denominazioni secondo Josh MacDowell e Don Stewrat: “Gran parte di esse non sono nate a causa di interpretazioni divergenti sui principali insegnamenti della Bibbia, ma derivano da particolari avvenimenti storici(quali guerre di persecuzione, rifiuto di asservimento a qualche autorità religiosa sia essa il papa o il patriarca,ecc) e da una varietà di fattori culturali, etnici e sociali”.
Per quanto riguarda le interpretazioni diverse possiamo dire che ci possono essere diverse cause.
1. In primo luogo perché l’uomo è incline a errori logici.
Abbiamo la capacità di ragionare, ma non siamo perfetti nella nostra facoltà di ragionamento. Facciamo errori mentali, siamo limitati sia come essere e sia per la condizione decaduta, benché si è cristiani siamo pur sempre dei peccatori.
2. In secondo luogo l’uomo è incline a errori empirici.
Ognuno di noi è limitato nella nostra prospettiva e il campo di esperienza. Nessuno di noi è in grado di rilevare tutti i dati. Noi siamo limitati nei sensi che utilizziamo per percepire la realtà che ci circonda. I limiti della percezione sensoriale sono causa di errori.
3. In terzo luogo il problema sono i pregiudizi.
Si studia la Bibbia, si raccolgono i dati che evidenziano una certa verità, ma non si vuole crederla perché la si ritiene contraria alla a quello che crede la propria chiesa o la propria denominazione. Alcuni non vogliono sempre credere a quello che insegna la Bibbia, e così faranno errori di interpretazione come risultato del proprio pensiero offuscato o a causa della durezza del proprio cuore.
Alcuni dicono di credere nella Bibbia, ma la loro interpretazione di essa è sempre filtrata attraverso le tradizioni stabilite nella propria chiesa. Quando la tradizione e l’insegnamento della Bibbia vengono in conflitto, danno la precedenza alla tradizione. Ciò in pratica negano l’autorità della Parola e la consegnano in mano alla loro tradizione.
4. In quarto luogo il problema è che non si applicano sani principi ermeneutici.
Le cattive interpretazioni nascono dalla mancanza di applicazione delle buone regole di ermeneutica. Per esempio togliere un versetto dal suo contesto immediato può danneggiare il senso vero del versetto.
5. In quinto luogo il problema la mancanza di maturità. (1 Corinzi 3:2-4; Ebrei 5:13-14).
Non ci si applica diligentemente sottomettendoci alla guida dello Spirito Santo. Se applicassimo una buona ermeneutica, se studiassimo sodo e se ci sottomettessimo alla guida dello Spirito Santo certamente interpreteremo correttamente la Bibbia. (Esdra 7:10; 2 Timoteo 2:15; Giovanni 16:13). Cattive interpretazioni sono causate dalla mancanza di studio e dall’ignoranza (Atti 18:24-28; 2 Pietro 3:16).
6. In sesto luogo il problema è l’incredulità.
Ci sono molti studiosi che non sono veri credenti, indossano anche l’etichetta di “cristiano”, ma non sono mai nati di nuovo! Molti non credono neanche che la Bibbia sia vera, anche se la insegnano. Essi affermano di parlare per conto di Dio, ma vivono in uno stato di incredulità. Ma senza lo Spirito Santo e se non ci avviciniamo alla Bibbia spiritualmente non possiamo interpretarla correttamente (1 Corinzi 2:14). Un uomo che non è salvato non può comprendere correttamente la verità della Bibbia. Egli non ha l’illuminazione giusta! (Giovanni 12:28-29).
7. In settimo luogo il problema è l’ egoismo: gli interessi personali.
Molte interpretazioni della Bibbia si basano sulle preferenze personali e sulle dottrine preferite di individui o per interessi egoistici personali. (Galati 4:12-13; Efesini 4:14; Giuda 16).
Bibliografia.
Josh MacDowell e Don Stewart, Risposte alle domande spinose degli atei, edizioni centro biblico, Casoria, Napoli, 1993.
R. C. Sproul, Now, That's a Good Question Now, WORDsearch Corp,2006.
www.gotquestions.org