Ricordate com’è cominciato il problema, o tutti i problemi dell’umanità? La risposta è con una bugia! La bugia di Satana a Eva che mangiando il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male lei e Adamo non sarebbero morti.
La bugia è un peccato molto diffuso, chi si permette di dire, una bugia una volta, trova molto più facile dirla una seconda e una terza volta, finché alla fine diventa un bugiardo abituale, un bugiardo professionista.
È necessario avere una buona memoria una volta che hai mentito perché quando dici una bugia, dopo la puoi smentire senza farlo apposta contraddicendoti perché hai dimenticato che hai detto quella bugia!
Non esistono bugiardi di successo che non sono mai scoperti perché come, diceva Abraham Lincoln: “ Nessun uomo ha una memoria abbastanza buona per essere un bugiardo di successo”. Prima o poi si smentirà!
Noi in questo versetto vediamo l’appello, l’attenzione e l’avvertimento di Giacomo.
Prima di tutto vediamo:
I L’APPELLO.
v.12:“Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra, né con altro giuramento”.
“Soprattutto” (pro pantōn) indica la precedenza per importanza, o per grado, ciò che è di primaria, o massima importanza.
“Soprattutto” è stato interpretato in modi diversi, per esempio:
1) Si riferisce alla rilevanza, all’importanza.
Visto e considerato, che questo peccato era così diffuso a quei tempi, Giacomo esorta i credenti a non giurare. Il confronto è con i peccati che Giacomo ha citato prima, i peccati della lingua e della mondanità.
In questo senso Giacomo considera quest’ammonizione la più importante delle altre, perciò quando si giura, tirando in ballo Dio, sarebbe un peccato più grave della maldicenza menzionata al capitolo 4:11, o della lamentazione contro gli altri, menzionata al capitolo 5:9, perché coinvolge direttamente Dio.
Un’altra interpretazione è che:
2) Si tratta di una frase enfatica introduttiva che richiama l'attenzione a ciò che Giacomo subito dopo dirà, alla fine della sua epistola, parlando di una serie di ammonizioni (cfr. 1 Pietro 4:8).
Secondo questa interpretazione, Giacomo vuole dare qualche altro consiglio, ma ciò, non significa, che il non fare giuramenti sia il consiglio più importante.
Infine, l’ultima interpretazione vuole che “soprattutto” è:
3) Temporale, prima di fare qualsiasi altra cosa, non devi giurare.
Ma vediamo il:
A) Divieto.
v.12: “… non giurate né per il cielo, né per la terra, né con altro giuramento”.
Dire la verità è stato ampiamente considerato come un dovere sacro nel mondo antico, non solo nella religione cristiana, ma anche in quella egizia, babilonese, ebraica e greco-romana. Allo stesso modo era diffusa la pratica d’invocare la divinità a testimoniare sulla veridicità di un discorso.
“ Non giurate” (mē omnuete presente attivo imperativo) è un comando, perciò, Giacomo sta dicendo che non si deve giurare. Giacomo sta affrontando un problema legato all’abuso della lingua nel giurare per il cielo e per la terra.
Giacomo vuole evidenziare questo divieto, probabilmente perché lo vede come segno di maturità, per completare l’integrità personale di quei credenti a cui scrisse. Troviamo avvertimenti nell’Antico Testamento contro i giuramenti fatti alla leggera (Deuteronomio 5:11; cfr. Geremia 5:2; 7:9; Osea 4:2; Zaccaria 5:3-5; Malachia 3:5), soprattutto vediamo avvertimenti contro il falso giuramento usando il nome del Signore (Levitico 19:12).
Anche Gesù, aveva detto qualcosa di simile a Giacomo, come leggiamo in Matteo 5:34-37: ”Avete anche udito che fu detto agli antichi: "Non giurare il falso; dà al Signore quello che gli hai promesso con giuramento". Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. Non giurare neppure per il tuo capo, poiché tu non puoi far diventare un solo capello bianco o nero. Ma il vostro parlare sia: "Sì, sì; no, no"; poiché il di più viene dal maligno”.
Il giuramento può essere un segno d’impazienza di una persona, e Giacomo aveva esortato alla pazienza (Giacomo 5:7-11). Oppure si può cercare di nascondere la verità invocando Dio per confermare una bugia, una verità, o anche una mezza verità presentandola come se fosse verità.
A proposito delle mezze verità presentate come verità Walter J. Chantry dice:“Quando una mezza verità è presentata come una verità diventa una cosa non vera”. Ma Giacomo vieta categoricamente di giurare per rafforzare le proprie affermazioni, per garantire l’affidabilità di quello che una persona dice.
Una persona prestava giuramento per rafforzare la verità di qualcosa che aveva detto, o per ciò che voleva fare, come le promesse. I giuramenti avevano lo scopo d’impressionare e d’influenzare coloro che li ascoltavano, convincerli che quando detto era la verità!Giacomo dice: “… non giurate né per il cielo, né per la terra, né con altro giuramento”.
“Per il cielo” indica la dimora di Dio e serviva agli ebrei come un modo per evitare di usare il nome di Dio invano (cfr. Esodo 20:7; Deuteronomio 5:11).
La stessa cosa vale “per la terra” rappresenta lo sgabello di Dio (cfr. Isaia 66:1) e serviva come un modo per evitare di usare il nome di Dio.
Così i Giudei giurando per il cielo o per la terra pensavano di non profanare il nome di Dio.
Dunque, il giurare nell’antichità, era un’espressione per affermare la veridicità della propria dichiarazione invocando una entità trascendente e frequentemente era implicito un invito alla punizione se quella dichiarazione non fosse stata vera. Gli Israeliti, impiegavano diverse formule di giuramento, come per esempio: “Che Dio mi faccia questo per me e anche peggio, se io ..."
Quindi Giacomo dice ancora: né con altro giuramento, quindi non solo con il nome di Dio, ma anche con altri tipi di giuramento, come usavano gli Ebrei.
Ma è necessario fare una:
B) Distinzione.
Diversi gruppi, ad esempio, anabattisti, testimoni di Geova, hanno preso questi versi alla lettera e quindi rifiutano di giurare anche nei processi quando sono chiamati a testimoniare. Giacomo non si riferisce a questo. I giuramenti non sono sempre vietati nella Bibbia. Noi vediamo nell’Antico Testamento che la legge richiede giuramenti in alcune circostanze come nella testimonianza (Esodo 22:10-11; Numeri 5:19; 1 Re 8:31-32); negli impegni di fedeltà ( 2 Re 11:4; Ecclesiaste 8:2; Geremia 38:16; Ezechiele 17:13); nei patti che si stabilivano (Genesi 21:22-31;26:26-31; 31:44-53; Giosuè 9:3-21); come garanzia che una promessa o un voto sarebbero stati mantenuti (Genesi 14:22-23;24:3-9,37-41, 47:28-31, 50:24-25; Salmo 132:1-5; Numeri 30:2).
I giuramenti dovevano essere fatti solo nel nome di Dio e a nessun altro dio. (Deuteronomio 6:13; cfr. Geremia 12:16).
Anche Dio stesso ha giurato per se stesso quando fece la promessa ad Abramo di benedirlo e di moltiplicarlo grandemente come leggiamo scritto in Genesi 22:16-18 ed Ebrei 6:13(cfr. Esodo 32:13; Deuteronomio 4:31;7:8; Salmo 89:35; Amos 4:2; Luca 1:73; Ebrei 3:11; 4:3).
Giacomo sta forse contraddicendo quei passi che parlano di giurare nel nome di Dio? No! Giacomo si riferisce all’abuso dei giuramenti, ai giuramenti fatti alla leggera, per questioni banali, all’uso improprio, imprudente e irriverente del giuramento. Oppure si riferisce a coloro, che fanno giuramenti per affermare una menzogna, facendola passare per verità.
Questo c’introduce al secondo punto principale:
II L’ATTENZIONE.
L’attenzione di Giacomo è sul fatto che dobbiamo dire la verità, dobbiamo parlare sinceramente, non dobbiamo dire bugie! Dobbiamo essere onesti!
v.12: “ ma il vostro sì, sia sì, e il vostro no, sia no”.
Questa frase, appunto indica che tutto ciò che diciamo deve essere in verità! Dobbiamo dire le cose come stanno: “Sì, sì; no, no; poiché il di più viene dal maligno” (Matteo 5:37). Non dobbiamo aggiungere, o togliere nulla!
Non dobbiamo ricamare! Aggiungere cose false, inventate! Questo verrebbe dal maligno e non certamente da Dio!
Nell’attenzione di Giacomo vediamo:
A) L’Ingiunzione a non giurare.
Il verbo “sia” (ētō -presente attivo imperativo) indica che è un comandamento e che il non giurare deve far parte abitualmente della nostra vita! Pensate a quanta falsità e inganno c'è nel mondo!
Kent Hughes scrive: “ Oggi vi è una carenza di verità urgente! C'è stato un tempo in cui la cultura occidentale si distingueva dalle altre culture per il senso convenzionale di dire la verità. Ma ora c'è un’indifferenza diffusa a dire la verità”.
Viviamo in una società, dove c’è tantissima falsità! Dove ci s’inganna l’uno con l’altro pure in famiglia, viviamo nella cultura della bugia e dell’ipocrisia! Quanta esagerazione! Quante menzogne vengono aggiunte a una situazione, o quante cose sono tralasciate in base agli interessi di chi parla, o quante cose sono inventate completamente! Noi ci possiamo fidare solo di pochi attorno a noi!
Purtroppo, anche diversi che si dicono cristiani, hanno il problema delle bugie! Paolo esorta in Efesini 4:25: “Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri”.
La menzogna non è un atto adeguato, conforme all’uomo nuovo, creato all’immagine di Dio nella giustizia e santità che procedono dalla verità, di cui il credente è rivestito come Paolo aveva detto nei versetti precedenti (Efesini 4:22-24). Le conseguenze per i credenti, che sono rivestiti dell’uomo nuovo, devono essere, un comportamento adeguato, o conforme alla nuova persona, tra queste c’è il non dire menzogne, ma la verità.
La menzogna è in netto contrasto con l’uomo nuovo! La “menzogna” (pseudos), è la falsità, la bugia, questa deve essere bandita (apothemenoi), cioè deve essere messa via, da parte, ognuno deve dire la verità al suo prossimo!
Il motivo è perché come cristiani, siamo membri del corpo di Cristo, membri gli uni degli altri. Una bugia, è come una coltellata nelle viscere stesse del corpo di Cristo! Il corpo di Cristo, la chiesa, idealmente è un modello di armoniose relazioni umane e di fiducia, non c'è spazio per le bugie, o per l’ipocrisia, o per il sospetto come conseguenza a questo!
Quando c’è la menzogna e quindi l’inganno all’interno della chiesa, si rompono i legami di amore e di comunione con cui i membri sono stati uniti. Mentire a vicenda distrugge l'unità, creando conflitti e sfiducia.
La menzogna, l’inganno è un grande impedimento al corretto funzionamento del corpo, è distruttivo per la chiesa ed essendo un danno verso il fratello, è un danno verso il corpo di cui facciamo parte, quindi è fare male a se stessi! Questo non è naturale, come ci ricorda Crisostomo. Crisostomo, prendendo l’esempio delle membra del corpo umano diceva: “Se l’occhio vede un serpente, inganna esso il piede? Se la lingua assaggia quanto è amaro, inganna esso lo stomaco?”
Una comunità dove si dicono bugie sarà una comunità senza rapporti profondi, divisa, disordinata e non opererà bene! Francis Foulkes a riguardo dice: “Quando le membra sono aperte e completamente sincere l’una con l’altra, il corpo lavorerà in armonia e quindi efficientemente. Senza apertura e verità, nella comunità umana possono esserci solo separazione, disordine e problemi”.
Come membri dello stesso corpo (Romani 12:4-8; 1 Corinzi 12:14-22), i credenti, devono essere onesti, sinceri l’uno verso l’altro. Un passo parallelo a Efesini 4:25 è Colossesi 3:9 dove troviamo scritto: “Non mentite gli uni agli altri, perché vi siete spogliati dell'uomo vecchio con le sue opere e vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l’ha creato”.
Paolo ricorda ai credenti di Colosse, che il peccato del mentire apparteneva al loro precedente modo di vivere, prima di conoscere Gesù. Noi troviamo, dunque un altro motivo, per cui non dobbiamo mentire ogni giorno (pseudesthe- presente imperativo), non dobbiamo essere falsi con gli altri in parole e in azioni, perché ci siamo spogliati dell’uomo vecchio, quello di Adamo, cioè la natura umana corrotta dal peccato, o il vecchio stile di vita, o modo di vivere peccaminoso, e ci siamo rivestiti del nuovo, dell’ uomo in Cristo, che è diverso dal vecchio e che si va rinnovando.
Se sei un vero credente, Dio sta operando nella tua vita, ti sta rinnovando (anakainoumenon- presente passivo participio), l’uomo nuovo sta crescendo, sta diventando, sempre più simile a Cristo che è verità! Ogni giorno Dio lavora nella tua vita per renderti simile a Lui (Romani 8:28-29), il Suo è un processo continuo nella tua vita.Ora se dici, le bugie, non stai agendo secondo l’uomo nuovo, stai agendo secondo l’uomo vecchio, secondo com’eri prima della rigenerazione, della nuova nascita! Chi è in Cristo è una nuova creatura, le cose vecchie sono passate, ora sono diventate nuove! (2 Corinzi 5:17).
H.M. Carson a proposito delle bugie scrive: “Che si tratti di una falsità deliberata, o di una mezza verità che induca a un impressione errata, o di un’esagerazione che distorca i fatti, tutte queste cose risentono della vecchia natura non rigenerata invece che della nuova”.
Paolo si riferisce in primo luogo a quelli della comunità cristiana, ma questo non vuol dire che possiamo mentire con quelli che non sono credenti, che non sono della nostra chiesa! Esso implica tutte le persone.
Nell’attenzione di Giacomo vediamo:
B) L’Inutilità del giuramento.
Dire la verità in ogni situazione farà sì che i credenti risplendano nel buio di un mondo di menzogne, sarà una luce potente in mezzo alle tenebre!
Ora se la verità fosse la norma per tutte le persone, giurare sarebbe del tutto inutile. Se tutti fossimo sinceri e amassimo dire la verità, non ci sarebbe bisogno di giurare! Il giuramento è necessario solo in una società in cui la verità non è rispettata. I cristiani non dovrebbe utilizzare giuramenti al fine di garantire la verità di ciò che dicono. La nostra onestà, o sincerità dovrebbe essere indiscutibile verso tutti!
Non dobbiamo ricorrere a giurare per convincere gli altri. Mitton scrive:"La nostra semplice parola deve essere la più assolutamente affidabile come un documento firmato, giuridicamente corretto e completo."
La gente integra non ha bisogno di giurare per convincere gli altri della loro veridicità.Di solito chi giura lo fa perché vuole essere creduto. Ma una persona credibile non ha bisogno di giurare per essere creduto. Il loro carattere da solo dovrebbe essere sufficiente a dimostrare la loro veridicità.
R.T.France scrive:“Tutte le parole sono vincolanti, e la parola del cristiano non dovrebbe aver bisogno di alcun rafforzamento”. Se siamo onesti, saremo credibili e non sarà necessario il giuramento!
Si racconta la storia di un uomo nell’antica Grecia che era un rispettato membro della comunità, fu chiamato a testimoniare in un processo, ma quando arrivò il momento di prestare il giuramento di veridicità, cioè uno che dice la verità, la giuria protestò dicendo che non era necessario.
Il filosofo Cicerone riguardo questa storia disse: "I Greci non voleva che si pensasse che la credibilità di un uomo di comprovata onestà, fosse più strettamente garantita da un’ osservanza rituale che dalla sincerità del suo carattere”.
Il carattere onesto dei cristiani dovrebbe essere così evidente che la loro parola può stare da sola senza essere sostenuta da giuramenti di veridicità. Il cristiano non ha bisogno di fare giuramenti affinché gli altri si fidino di lui!
Nell’attenzione di Giacomo vediamo:
C) L’Identità dei credenti.
C. H. Spurgeon disse: “Ogni bugiardo è un figlio del diavolo, e sarà mandato a casa di suo padre”. È esagerato il vecchio predicatore? Non penso proprio! Come figli di Dio, che è verità (Salmo 31:5; Isaia 65:16; Giovanni 14:6;17:17), non possiamo mentire, non possiamo dire menzogne, non possiamo dire bugie! I veri credenti dicono la verità perché in loro c’è la verità! Noi diciamo la verità perché la verità abita in noi!!
Gesù disse a certe Giudei: “Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché dall'abbondanza del cuore la bocca parla (Matteo 12:34; cfr. Marco 7:14-23). Dio, dice Davide, desidera che la verità risieda nell’intimo! (Salmo 51:6).
La bugia viene dal diavolo e dimostra che chi ne fa uso è figlio del diavolo come dice Gesù in Giovanni 8:44: “Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna”.
Gesù si rivolge a certi Giudei, che rifiutavano la sua chiamata alla verità e alla libertà dal peccato (Giovanni 8:31-33) e lo volevano uccidere (Giovanni 8:37). Come risultato delle loro azioni, hanno reso evidente che erano figli di un padre diverso, che non era Abramo e nemmeno Dio (Giovanni 8:33-42), ma il diavolo, il bugiardo e l'assassino che ha portato l’umanità alla morte fisica, morale e spirituale, con una bugia (cfr. Genesi 3:4, 13; 1 Giovanni 3:8,10-15) il diavolo è nemico della vita e della verità!
Il diavolo, è la sorgente stessa della menzogna, il creatore della falsità (cfr. Genesi 3:1, 4; Giobbe 1:9-11; Matteo 4:6, 9; Atti 5:3; 2 Tessalonicesi 2:9- 11). Egli distorce ancora la verità, “non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna”.
Il diavolo cerca di condurre le persone lontano da Dio, sorgente di verità e di vita (2 Corinzi 4:4). Il diavolo è l’origine della menzogna, ama la menzogna e odia la verità e cerca sempre di distruggerla,e ci spingerà a non dire la verità! Dal momento, che questi Ebrei deliberatamente volevano la morte di Gesù e dal momento, che rifiutavano la verità e abbracciavano la menzogna, la loro identità familiare con Satana era evidente, le loro azioni sono state il risultato e la prova di chi era veramente loro padre.
Il punto cruciale è che nel tentativo di uccidere Gesù, gli avversari mostrano che la loro volontà è in sintonia con il diavolo, che è un assassino, e nel respingere Colui che ha detto loro la verità di Dio, essi mostrano che la loro volontà è in sintonia con il diavolo, che è un bugiardo, “voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro”.
Chi dice le bugie, assomiglia a Satana che è il loro modello, o colui che gli fornisce un tipo di educazione! Il diavolo è il padre degli avversari di Gesù implica che il loro cuore è lontano da Dio, non hanno nulla in comune con Dio, e dato, che il loro rifiuto si basa su ciò che è più profondo dentro di loro, Gesù afferma che non appartengono a Dio, ma al diavolo.
Una persona che mente rivela la sua discendenza e agisce conformemente a essa! Quindi come dice Frank Gabelein: “ Non vi è alcuna forma di peccato in cui si agisce più satanicamente di quando ci lasciamo andare a raccontare una bugia”.
Se siamo tentati a dire una bugia ricordiamoci che la bugia è satanica! Chi dice bugie, non è certamente influenzato da Dio e non sta facendo l’opera di Dio, sta facendo un’opera satanica!
III L’AVVERTIMENTO.
v.12: “ma il vostro sì, sia sì, e il vostro no, sia no, affinché non cadiate sotto il giudizio”.
Noi credenti non abbiamo bisogno di giurare perché la nostra parola deve essere sempre veritiera. Non ci dovrebbe essere alcun motivo di fare giuramenti per rafforzare una nostra affermazione o di qualcun altro! Dobbiamo stare attenti a non giurare usando il nome di Dio invano (Esodo 20:7) con giuramenti frivoli, per questioni banali, o per sostenere una falsità.
Il giudizio di Dio colpisce chi giura imprudentemente, impropriamente, irriverentemente, o falsamente! Mentire non passerà inosservato davanti a Dio! La menzogna attira il giudizio di Dio! Ascoltate le parole di Proverbi 19:9: “Il falso testimone non rimarrà impunito, e chi spaccia menzogne perirà”. E ancora le parole nel Salmo 5:6: “Tu farai perire i bugiardi; il SIGNORE disprezza l'uomo sanguinario e disonesto”.(cfr. Salmo 101:7; Geremia 6:13-15; 23:32; 1 Timoteo 1:9-10).
Dio ci giudicherà per le nostre parole.
A) Il giudizio di Dio per la menzogna può essere su questa terra.
Drastica è stata l’azione di Dio contro Anania e Saffira (Atti 5) vi ricordate? Questa coppia mentirono allo Spirito Santo e alla chiesa quando vendettero la loro proprietà e tennero una parte del prezzo per loro, e un’altra parte la consegnarono agli apostoli facendo credere che quello era il profitto della vendita. Prima il marito e poi la moglie di colpo morirono per il giudizio di Dio.
Una volta, il famoso vescovo A. Warren Candler stava predicando a un vasto pubblico e ha predicato su Anania e Saffira, che per una bugia, Dio li ha fatti morire. Il vecchio vescovo disse: “Dio non colpisce le persone a morte per aver mentito, come Egli di solito faceva. Se lo avesse fatto, dove sarei…?” Quando il suo pubblico ridacchiò un po’, poi il vescovo disse: “Io vi dico dove sarei? Sarei proprio qui a predicare in una chiesa vuota!”
B) Il giudizio è dopo la morte.
Gesù in Matteo 12:36-37 afferma: “Io vi dico che di ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato, e in base alle tue parole sarai condannato”.
Il contesto di queste parole è che, alcuni farisei accusarono Gesù di scacciare i demoni con l’aiuto del diavolo, mentre Gesù faceva questo per l’aiuto dello Spirito Santo, quindi stavano, dicendo una bugia!
La parola “oziosa” (argon) indica una parola inefficiente, inutile, superficiale, che non ha valore, quindi una parola sconsiderata che, data la sua inutilità sarebbe stato meglio non averla mai detta, ma può avere anche il significato di non vera, infondata!
Il giuramento nella vita di tutti i giorni è inutile, lo è ancora di più quello falso! I bugiardi non faranno parte dei nuovi cieli e della nuova terra, andranno all’inferno insieme al loro padre, il diavolo (Apocalisse 20:10). In Apocalisse 21:8,27 è scritto: “Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda…E nulla di impuro né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello. (Cfr. Apocalisse 22:15).
CONCLUSIONE.
J. C. Ryle disse: “Bugie e falsi rapporti sono le armi scelte da Satana”. Vuoi essere forse un suo strumento? Allora non dire bugie e sii sincero con gli altri! I cristiani affermano di avere la verità, e di seguire Colui, che è la Verità, Gesù (Giovanni 14:6).
Pertanto, nelle nostre conversazioni e nelle nostre azioni, la verità deve essere la nostra caratteristica particolare!Come cristiani praticanti dovremmo essere riconosciuti come quelli che dicono la verità, che sono genuini, sinceri che seguono le orme del loro Maestro: Gesù Cristo!