Romani 8:26: Lo Spirito Santo è un aiuto indispensabile nella preghiera.
Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene.
Lo Spirito Santo non è il possesso esclusivo di chi è spiritualmente più forte, più maturo, ma è il dono di Dio anche per il debole.
Lo Spirito Santo è un aiuto indispensabile per la nostra infermità.
Lo Spirito ci aiuta nella nostra debolezza attuale, ma non significa che la cancella, ma che ci aiuta! “Debolezza” (astheneia) indica insufficienza, incapacità, impotenza, limitazione, infermità (1 Corinzi 15:43; 2 Corinzi 11:30; 12:5-10; 13:4;Romani 8:27; Ebrei 4:15; 5:2; 7:28; 11:34). Paolo si riferisce alla debolezza in senso generale, alla totalità della condizione umana fragile (cfr. Romani 8:3), in contrasto con la perfezione del Creatore. Questa debolezza si ripercuote anche per le questioni spirituali, quindi anche nella preghiera.
Lo Spirito Santo è un aiuto indispensabile per la nostra ignoranza.
Noi non siamo in grado di pregare in assoluta armonia con la volontà di Dio.
Non sappiamo pregare come si conviene indica secondo la volontà di Dio.
“Come” indica che cosa pregare, o per quello che dobbiamo pregare per una situazione specifica conforme alla volontà di Dio (v.27). “Non sappiamo pregare come si conviene” si riferisce a pregare alla luce della realtà attuale della sofferenza mentre aspettiamo la nostra redenzione futura (Romani 8:18-25). Quindi, la debolezza dei credenti in preghiera è: non avere una comprensione adeguata di ciò che è la volontà di Dio, l’incapacità di discernere chiaramente la volontà di Dio in circostanze insolite, complesse e in situazioni di crisi, o di sofferenza. A causa delle nostre prospettive imperfette, della nostra fallibilità, delle nostre menti limitate non siamo in grado di percepire pienamente ciò che Dio desidera per noi per quella situazione particolare. Per questo motivo a volte preghiamo dicendo:”secondo la tua volontà” (Atti 18:21; Romani 1:10; 15:32; 1 Corinzi 4:19; Giacomo 4:13-15).
Non sappiamo pregare come si conviene indica secondo i nostri veri bisogni.
Spesso non ci rendiamo nemmeno conto dei bisogni spirituali che abbiamo, o che hanno gli altri e tanto meno li sappiamo risolvere, anche quei credenti più maturi che sono uomini, o donne di Dio, che pregano sinceramente e costantemente non conoscono il piano di Dio riguardo ai loro bisogni, o a quelli degli altri. È anche vero che, mentre noi spesso pensiamo di sapere cosa abbiamo bisogno, ci sbagliamo, perché non sempre siamo buoni giudici. Il nostro orizzonte è sempre limitato, e non sappiamo ciò che è meglio, o giusto per la gloria di Dio. Pertanto, è a causa della nostra ignoranza che lo Spirito interviene per sostenerci nella preghiera intercedendo per noi con sospiri ineffabili. Lo Spirito Santo viene in aiuto per portare i nostri fardelli. Egli viene come inviato dal cielo, è il Consolatore, il nostro Parakletos (Giovanni 14:25; 15:26; 16:7), per aiutarci!
Se vogliamo, dunque, pregare secondo la volontà di Dio, dobbiamo affidarci allo Spirito Santo!