La condanna alle guide spirituali cieche (Matteo 15:14; Luca 6:39).
Matteo 15:14: “ Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi; ora se un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso”.
Che questa frase sia una parabola lo dice chiaramente Gesù come vediamo da Luca 6:39 dove troviamo scritto: “Poi disse loro anche una parabola: ‘Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?’”
Quindi esistono due versioni di questa parabola nella Scrittura detti in due contesti diversi: in Matteo e in Luca.
La versione di Luca è nella forma di una domanda e chiede: "Può un cieco guidare un altro cieco?" La domanda implica la risposta ovvia di: "No."
La versione di Matteo indica semplicemente i fatti.
Ma entrambi le versioni contengono lo stesso principio circa l’incapacità dei ciechi a guidare correttamente altri ciechi.
Noi vediamo la situazione, la sostanza e gli scopi della parabola.
I LA SITUAZIONE DELLA PARABOLA.
I discepoli di Gesù riferiscono al loro Maestro che i farisei sono rimasti scandalizzati (eskandalisthēsan), cioè offesi dal discorso che aveva fatto.
I farisei avevano, molto influenza in questo periodo, i discepoli di Gesù sono forse preoccupati che Egli li abbia pubblicamente umiliati invece di cercare di farseli amici.
Vediamo allora la situazione per cui i farisei rimasero scandalizzati.
I farisei avevano chiesto a Gesù come mai i suoi discepoli trasgredivano la tradizione degli antichi non lavandosi le mani prima di mangiare (Matteo15:1-2).
Il lavaggio delle mani non aveva niente a che fare con l’igiene, ma era un rituale che consisteva nel farsi versare l’acqua da una giara sulle mani prima con le dita all’insù fino ai polsi, o ai gomiti, poi con le dita all’ingiù, infine ciascuna mano doveva essere con il pugno nell’altra.
La loro paura era che camminando qua e là potevano toccare qualcosa d’impuro, poi toccando il cibo si potevano contaminare, ecco perché si lavavano le mani in modo ritualistico.
Poi Gesù dirà alla folla che non è qualcosa dall’esterno che ci contamina, ma qualcosa che abbiamo da dentro (Matteo 15:10-11), quello che esce dal cuore che contamina l’uomo (Matteo 15:17-20).
Ritornando ai farisei e agli scribi, Gesù francamente aveva detto loro perché trasgredivano il comandamento di Dio a motivo della loro tradizione: al posto di onorare il loro padre e la loro madre assistendoli con i loro soldi, dicevano che non lo potevano fare perché li davano a Dio. Gesù, li chiama ipocriti, perché annullavano la parola di Dio con le loro tradizioni umane; Gesù cita un passo del profeta Isaia: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti d'uomini" (Matteo 15:8-9).
Quindi non sorprende che i farisei si fossero scandalizzati.
Gesù dichiara ai discepoli: “Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata, sarà sradicata” (Matteo 15:13).
Israele nell’Antico Testamento (Salmo 80:8-11; Isaia 60:21; 61:3) è descritto come una pianta di Dio, questo significa essere parte del suo giardino, essere il suo popolo eletto, la comunità degli eletti.
Quindi questo versetto dice in modo inequivocabile che i farisei non appartengono a Dio.
I farisei sono una pianta che Dio non ha piantato, perciò saranno sradicati!
Questo è in riferimento al giudizio di Dio.
In Geremia 42:10 riferendosi al giudizio di Dio su Israele leggiamo: "Se continuate ad abitare in questo paese, io vi ci stabilirò e non vi distruggerò; vi pianterò e non vi sradicherò; perché mi pento del male che vi ho fatto”. (cfr. Geremia 45:4).
Ad alcuni farisei e sadducei Giovanni Battista com’è scritto in Matteo 3:9-10 disse: “Ma vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: ‘Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire l'ira futura? Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento. Non pensate di dire dentro di voi: -Abbiamo per padre Abraamo-; perché io vi dico che da queste pietre Dio può far sorgere dei figli ad Abraamo. Ormai la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, viene tagliato e gettato nel fuoco’”.
Ricorda anche la parabola delle zizzanie, il diavolo ha piantato le zizzanie insieme al grano, dopo la mietitura poi saranno gettate nel fuoco (Matteo 13:25, 30, 39).
Dal momento che i farisei non appartengono a Dio e sono diretti verso il giudizio, Gesù dice ai discepoli di non avere nulla a che fare con loro, con il loro insegnamento (cfr. Matteo 16:6-12).
Gesù dice allora questa parabola: “ Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi; ora se un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso”.
Vediamo dunque:
II LA SOSTANZA DELLA PARABOLA.
Questa parabola:
A) Mostra la posizione.
Mostra la posizione spirituale dei farisei, mostra, cioè la loro cecità spirituale.
Gesù li chiama “ciechi”.
Malattie degli occhi erano comuni nell’Israele del primo secolo, e quindi anche la cecità.
Gesù altre volte chiamerà i farisei e gli scribi “ciechi” (Matteo 23:16,19,24,26).
Anche se erano leader religiosi molto rispettati, i farisei erano nelle tenebre, erano ignoranti riguardo la verità e la pervertivano.
Camminavano nel buio, non comprendevano veramente le verità spirituali, erano pieni di orgoglio spirituale (Luca 16:14-15; 18:9-12)pervertivano le Scritture, erano legati alle loro tradizioni e dottrine degli uomini e tutto quello che non rientrava in questo confine era attaccato e rifiutato, come Gesù che lo volevano far morire (Matteo 15:1-9; 12:14; Marco 3:6, 19-30; Giovanni 8:13, 22, 44).
I farisei erano ipocriti, Giovanni Battista insieme ai sadducei li chiama: “Razza di vipere”, come farà anche Gesù per indicare la loro ipocrisia (Matteo 12:34; 23:33).
“Razza di vipere” è un'immagine orribile, forte, ma precisa; indica che non erano veramente pentiti, indica il carattere e il comportamento astuto (Matteo 16:1;22:15), ingannevole infatti, a volte queste vipere erano confuse con rami secchi e quindi si attaccavano alle mani com’è accaduto all’apostolo Paolo a Malta (Atti 28:3-5).
Ma “razza di vipere” indica anche il carattere e il comportamento velenoso, il loro approccio sottile, seduttore e devastante come il serpente antico: il diavolo (Apocalisse 12:9; 20:2; Genesi 3:1-6; Giovanni 8:44) che porta fuori strada.
Quindi Giovanni ha usato una metafora per chiamare i farisei e i sadducei ingannatori intelligenti e malvagi, ipocriti che portano le persone fuori strada.
I Farisei erano malvagi (Matteo 12:34), e hanno preferito le tenebre alla luce!
In Giovanni 3:19 è scritto: “Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie”.
I farisei erano ciechi, non riuscivano a comprendere le Scritture che pretendevano di seguire e a discernere la volontà di Dio.
Avevano le pergamene delle Sacre Scritture e le insegnavano nelle sinagoghe, ma questo non significa che essi le avevano capito veramente.
Erano ciechi anche se investigavano le Scritture perché pensavano di avere attraverso di esse la vita eterna, ma non volevano andare da Gesù per avere la vita (cfr. Giovanni 5:39-40) nonostante appunto le Scritture testimoniavano di Gesù.
Chi capisce veramente la "parola di Dio" seguirà Gesù (cfr. Giovanni 5:39-40), cosa che i farisei non hanno fatto, anzi l’hanno respinto.
I farisei non hanno seguito Gesù perché erano ciechi, erano nelle tenebre, erano ignoranti.
Eppure i Giudei come dirà Paolo si vantavano di essere guida dei ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre (Romani 2:19).
Questa parabola:
B) Mostra la possibilità.
“Sono ciechi, guide di ciechi; ora se un cieco guida un altro cieco”.
Sembra una cosa incredibile che un cieco possa guidare un altro cieco vero?,ma dove possono andare?
I non vedenti avevano bisogno di guide, ma se anche le loro guide erano cieche non erano di grande utilità per guidarle.
Se un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso, questo lo dice anche Luca 6:39 a forma di domanda dove troviamo scritto: “Poi disse loro anche una parabola: ‘Può un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?’”
I farisei e gli scribi si consideravano maestri della legge, ma Gesù dice loro che non era vero.
Erano nelle tenebre, erano ciechi riguardo la verità di Dio, e la cosa peggiore era che loro non lo pensavano così e guidavano altri ciechi in un fosso.
Era abbastanza grave che essi stessi non conoscevano la verità; era anche peggio che reclutavano altri a seguire la loro empietà, la loro via sbagliata e quindi il loro destino sciagurato!
Anche oggi avviene la stessa cosa. Ci sono molte guide che sono nella cecità spirituale, individui che si credono ministri del Signore, insegnanti Biblici, che pensano di conoscere la Bibbia, ma sono lontani dalla verità, sono falsi profeti, o falsi dottori.
Questi ci sono sempre stati, per esempio operavano ai tempi di Geremia, in Geremia 14:14 leggiamo: “Il SIGNORE mi disse: ‘Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro nessun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del proprio cuore’”.
Gesù esortò i discepoli di guardarsi dai falsi profeti che hanno un approccio come pecore, ma dentro sono lupi rapaci (Matteo 7:15)
Così anche Paolo parlò di lupi rapaci che si sarebbero introdotti nella chiesa di Efeso, che sarebbero sorti nella chiesa uomini che insegneranno cose perverse per trascinarsi dietro di loro i discepoli; la chiesa deve vegliare (Atti 20:28-31).
Anche Pietro scrisse alle chiese dicendo che ci sono stati falsi profeti tra il popolo e così ci sarebbero stati anche tra di loro falsi dottori, cioè falsi insegnanti che introdurranno occultamente eresie di perdizione e rinnegando il Signore che li ha riscattati; a causa loro la verità sarebbe stata diffamata, molti li seguiranno e a causa loro la verità sarà diffamata! (2 Pietro 2:1-3).
Alla fine della sua seconda lettera, sempre Pietro afferma che ci sono uomini ignoranti e instabili che travisano a loro perdizione le Scritture.
Poi scrive: “Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen” (2 Pietro 3:17-18).
Bisogna stare in guardia per non essere trascinati dall’errore di questi falsi insegnanti e il modo è: crescere nella grazia e nella conoscenza, essere maturi, non rimanere bambini sballottati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini dice Paolo in Efesini 4:14.
Questa parabola:
C) Mostra il pericolo.
“Tutti e due cadranno in un fosso”.
Essi non sono solo guide cieche, ma guidano altri ciechi alla sciagura: entrambi cadranno in un fosso.
Quando, qualcuno - l’insegnante - è accecato dalla e nella sua falsa dottrina e la insegna a qualcuno - allo studente - cieco anche lui, e questo lo segue: entrambi cadranno in un fosso.
È un’immagine di smarrimento, disperazione e inutilità.
Israele era pieno di fosse profonde per la cattura degli animali, o per uso di cisterne per abbeverare gli animali e quindi cadere in un fosso era probabile.
Il fosso è un’immagine di una situazione difficile, di sofferenza, di sciagura, ma anche dello Sheol o Ades, cioè il soggiorno dei morti (Giobbe 33:18; Salmo 16:10; 30:9; Isaia 38:18), e quindi un luogo di punizione per i malvagi, o per i non credenti morti, quindi dell’inferno (cfr. Isaia 24:22; Luca 16:23).
Le guide cieche sono i farisei stessi, e gli altri ciechi sono i loro seguaci, che diventano due volte figli della geenna, cioè dell’inferno come i loro insegnanti così leggiamo in Matteo 23:15 (cfr. Matteo 23:33).
Chi segue il loro insegnamento e condivide l’approccio alla loro religione, andranno entrambi all’inferno!!
“Cadranno” (pesountai-futuro medio o passivo indicativo) non è una possibilità ipotetica, ma una certezza!
Coloro che sono ciechi e seguono le guide cieche (i farisei e gli scribi) non riceveranno nessun profitto spirituale!!
La cecità della guida spirituale ha come conseguenza una sciagura spirituale per chi lo segue!
Così Gesù ordina: “Lasciateli”.
"Lasciateli" (aphete- aoristo attivo imperativo, autous) è un comando e indica il lasciateli andare, lasciate fare loro quello che vogliono; quindi non perdete tempo con loro, non dovete avere nulla a che fare con loro, li devono ignorare, non prestare loro attenzione, si devono dissociare completamente, si devono separare, li devono abbandonare (Matteo 4:11; 8:15; 15:14; 26:44, 56; Marco 4:36; Giovanni 10:12).
Evidentemente, Gesù considera la loro opposizione indurita come irrimediabile (cfr. Matteo 7:6).
III GLI SCOPI DELLA PARABOLA.
Troviamo almeno tre scopi.
Il primo scopo è:
A) Essere interessati dire la verità così com’è.
Gesù è interessato a dire la verità di Dio, non a vincere alleati influenti!!!
All’inizio abbiamo detto che i farisei avevano, molto influenza e i discepoli di Gesù erano preoccupati che Egli li ha pubblicamente umiliati invece di raggiungerli per farseli amici e quindi aumentare la Sua popolarità anche tra i capi religiosi.
Gesù non condivide la loro preoccupazione.
Gesù non si compromette! Gesù dice loro quello che è la verità, non cerca di farseli amici a discapito della verità.
Paolo a Timoteo dirà: “Sforzati di presentarti davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che dispensi rettamente la parola della verità” (1 Timoteo 2:15).
“Sforzati” (spoudason-aoristo attivo imperativo) contiene l’idea di zelo, fai tutto quello che puoi, in questo caso, per essere approvato da Dio.
Il cristiano non deve ricercare l’approvazione degli uomini, ma di Dio, senza vergognarsi davanti a Dio in quanto dispensa rettamente la Parola di Dio.
Noi non dobbiamo cercare la popolarità a discapito della verità!
Purtroppo questo avviene ai giorni nostri! Vogliamo apparire simpatici, essere accolti a braccia aperte dalle persone, ricevere onori,ma non è così che c’insegna la vita dei profeti, di Gesù, degli apostoli.
Loro non ricercavano l’approvazione degli uomini, ma quella di Dio!
Se cerchiamo l’approvazione degli uomini, pervertiremo le Sacre Scritture perché parlano di giudizio e contro il peccato, di glorificare Dio mettendolo al primo posto rinunciando al proprio io, e ricercando la santificazione.
Questi aspetti, sappiamo benissimo, non sono accettati dall’individuo che appartiene a questo mondo.
Paolo a Timoteo dice di dispensare rettamente la parola della verità.
“Dispensare rettamente” (orthotomounta) significa tagliare seguendo una via diritta (cfr. Proverbi 3:6; 11:5).
Nella letteratura greca tale termine veniva utilizzato per un esploratore che con l’aiuto del suo machete, si apriva un varco nella macchia, per l’agricoltore che tracciava dei solchi diritti, per il tagliatore o il fabbricatore di tende che tagliava precisamente la sua tela, per il muratore che squadrava grandi blocchi di pietra in modo da incastrarli perfettamente in un muro, e per il sacerdote che sgozzava gli animali sacrificati secondo le regole.
In tutti questi casi, l’idea comune è quella della precisione, tirare dritto.
Quindi non dobbiamo deviare dalla verità!
Questo implica da una parte uno studio accurato e una corretta analisi della Bibbia, dall’altra essere schietti, franchi senza compromessi, riduzioni, riserve, o limitazioni di sorta nel comunicare la verità, non dobbiamo distorcere la verità, la dobbiamo dire così com’è con franchezza come leggiamo nel libro degli Atti, per esempio in Atti 4:29,31: “Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua Parola in tutta franchezza...Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti, tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunziavano la Parola di Dio con franchezza”.
“Franchezza” (parrhēsias) ha il senso di dire le cose con chiarezza, apertamente e coraggio.
Edward Donnelly a riguardo scrive: “Un predicatore ardito, specialmente quando si trova davanti a persone imponenti e ostili, non ha paura di parlare. Non è ostacolato da niente e nessuno. Non misura le sue parole con cura estrema per evitare di offendere qualcuno. Afferrato dalla verità che è desideroso di annunciare in modo appassionato, dice, con tutto se stesso, ciò che i suoi uditori devono sapere”.
Una grande tentazione per il predicatore è dire quello che gli altri vogliono sentirsi dire, questo perché si cerca l’approvazione degli uomini.
Ma noi dobbiamo cercare l’approvazione di Dio e dobbiamo essere fedeli a Dio (Galati 1:10; 1 Tessalonicesi 2:3-4, 1 Corinzi 4:1-2).
Il secondo scopo è:
B) Esporre la posizione delle guide cieche.
Ci possono essere delle guide spirituali che sono nella cecità spirituale, questo è quello che dobbiamo capire e da cui dobbiamo stare attenti.
Ci possono essere guide spirituali che conoscono la Bibbia, ma possono essere lontani dalla verità.
Quindi voglio incoraggiarvi a pregare Dio e a confrontare con la Sua rivelazione - la Bibbia - se i leader della vostra chiesa insegnano secondo la volontà di Dio, o secondo le tradizioni degli uomini come i farisei.
Inoltre voglio incoraggiare le guide della chiesa a studiare bene la Bibbia e a seguirla per non sviarsi dalla verità di Dio e così sviare gli altri che li seguono.
In Giacomo 3:1 leggiamo: “Fratelli miei, non siate in molti a far da maestri, sapendo che ne subiremo un più severo giudizio”.
Il senso di questa espressione non è, che gli insegnanti saranno puniti più severamente di chi non lo è, ma che gli insegnanti saranno più severamente esaminati per l'effetto, nel bene e nel male, che le loro parole produrranno.
Gli insegnanti si espongono a un maggior rischio di giudizio di Dio per quello che dicono, per quello che insegnano e per l’effetto che producono!
Maggiore è l’influenza, maggiore è la responsabilità, maggiore sarà il giudizio ola ricompensa!
Quindi è una grande responsabilità insegnare la Parola di Dio per se stessi e per gli altri, l’insegnante ha un ruolo importante nella chiesa (Efesini 4:11-15).
Dio ha affidato agli insegnanti un grande dono e ha affidato loro il deposito della fede.
Per questo motivo gli insegnanti saranno giudicati con maggior rigore!
Maggiore è la responsabilità, maggiore sarà il giudizio!
Il principio è quello che disse Gesù in Luca 12:48: “A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà”.
Dio si aspetta di più dagli insegnanti della chiesa e li ritiene responsabili per ciò che insegnano al suo popolo, e quindi del loro benessere spirituale.
Nessun credente dovrebbe iniziare qualsiasi forma d’insegnamento della Parola di Dio, senza un profondo senso di serietà e responsabilità che questo comporta.
La Bibbia è la Parola di Dio, pertanto chi la insegna deve stare attento a non sviarsene, e a non pervertirla introducendo eresie, o un falso insegnamento, deve studiarla per conoscerla bene in modo che si possa essere fedeli a Dio.
A riguardo non possiamo essere superficiali!
Predicare in modo superficiale, o distorto, o falso la Parola di Dio non solo è fuorviante per chi lo ascolta, ma non onora nemmeno il Signore!
Un insegnante è obbligato a insegnare ciò che è vero e quindi a vivere ciò che insegna.
Tutto questo non è preso sul serio oggi, infatti, molti ricercano il pulpito, ricercano la vanagloria, i primi posti, la visibilità!
Ma questi ignorano che gli insegnanti della Bibbia subiranno un più severo giudizio.
Il terzo scopo è:
C) Esortare a lasciare le guide cieche.
Il primo motivo è la loro:
(1) Condizione: sono ciechi.
Questi sono ciechi, sono ignoranti, essendo ignoranti pervertono, falsano le Scritture (2 Pietro 3:16).
Gesù ci ordina e abbiamo il dovere di lasciare i falsi maestri, coloro che non conoscono e seguono la verità della Parola di Dio.
È pericoloso seguirli!
Guarda alla:
(2) Conseguenza: cadrete insieme nel fosso.
È stato osservato che le persone più grandi di età hanno bisogno di giovani per mantenersi giovani. Sembrerebbe che i giovani influenzano gli anziani a mantenersi giovani!
Se si visita per esempio un campus universitario, e nelle vicinanze si trovano persone anziane: professori, membri dello staff, e altri lavoratori, si può notare che queste persone grandi di età pensano giovani, agiscono da giovani, e sognano da giovani.
Anche le guide spirituali influenzano i loro seguaci positivamente, o negativamente.
Quei guide spirituali come i farisei sono da lasciare perché sono dannosi, non solo perché portano lontano dalla verità in quanto non la conoscono, ma anche perché li aspetta anche l’inferno!
Il "fosso" parla di una grande sciagura: la sciagura dell’inferno!
Coloro che si mettono sotto la guida degli ignoranti e dei falsi maestri periranno con loro.
Pertanto dobbiamo allontanarci da questi guide cieche!
Non seguite quei leader che insegnano dottrine che non sono secondo la verità di Dio: vi portano nel fosso, all’inferno con loro dice Gesù!
State attenti ai falsi maestri, a coloro che non sono stati chiamati e mandati da Dio.
CONCLUSIONE.
Agostino disse: “Non è un vantaggio essere vicino alla luce, se gli occhi sono chiusi”.
Si può essere vicino alla luce conoscendo la Bibbia, insegnandola, frequentando una chiesa, ma questo non significa niente, non è di nessuna utilità per noi e per gli altri se siamo nella cecità spirituale.
Le guide cieche e i loro seguaci che si lasciano guidare da queste guide cadranno in un fosso, nella sciagura dell’inferno.
Meditate gente, meditate.