Alcune teorie diverse dal monoteismo Biblico.
Nella Bibbia l’esistenza di un unico Dio è presupposta, è affermata senza che sia data una prova, o ragionamento per stabilirlo.
Credere nell'esistenza di un unico Dio è, quindi, la cosa più normale e naturale da fare.
In questo studio vediamo brevemente alcune teorie diverse dal monoteismo Biblico.
La prima teoria è:
I L’agnosticismo.
L’agnostico più aperto dice che l’esistenza e la natura di Dio non sono noti, quindi lascia una porta aperta al fatto che si possa conoscere, mentre quello radicale afferma che Dio non si può conoscere, è inconoscibile, non può essere conosciuto, sostiene che Dio è inaccessibile allo spirito umano.
Né l'esistenza e né la natura di Dio, è nota, o conoscibile.
Nel sito web della Treccani riguardo l’agnosticismo leggiamo: “Termine coniato dallo zoologo inglese Th.H. Huxley nel 1869 (dal gr. ἂγνωστος «sconosciuto») per indicare l’atteggiamento di coloro i quali ritengono irrisolvibili i problemi metafisici e religiosi, dal momento che questi oltrepassano il mondo dei fenomeni e pertanto non possono essere oggetto di una conoscenza valida (cioè raggiunta tramite il metodo delle scienze positive)”.
Gli agnostici seguono lo scetticismo, cioè escludono la possibilità di una conoscenza assoluta delle cose e del raggiungimento della verità, quindi anche di Dio.
Gli agnostici seguono, anche il positivismo (fonda la conoscenza sui fatti osservati), cioè l’esistenza di Dio deve essere scientificamente verificabile, e siccome Dio non è scientificamente verificabile, lo lasciano fuori dalla loro discussione.
La Bibbia dice che noi possiamo conoscere Dio (Geremia 9:23-24; Giovanni 17:3; Galati 4:9; 1 Giovanni 2:3,13; 4:8; 5:20), ma nello stesso tempo la conoscenza è parziale, perché Dio è infinito (1 Re 8:27); cioè senza limiti, o restrizioni di spazio, che non si può misurare.
Dio non è limitato dallo spazio, non è confinato dentro un limite, Dio è immenso e onnipresente, non c'è un posto, dove non può essere trovato (Salmo 139:7-12).
Dio è infinito anche in relazione al tempo.
Dio esisteva prima che il tempo iniziasse, Dio è eterno (Salmo 90:1-2; Giuda 25).
La conoscenza di Dio è parziale, perché Dio è trascendente, unico nel suo genere, va oltre, si eleva al di sopra (Esodo 15:11; 1 Cronache 29:11; Isaia 57:15; Geremia 10:6).
La trascendenza di Dio indica che Dio è superiore all'uomo, elevato al di sopra e al di fuori dal genere umano.
Dio abita una luce inaccessibile e non si può vedere (1 Timoteo 6:16).
Noi possiamo conoscere Dio personalmente nella misura in cui Dio si è rivelato nella Bibbia e attraverso Gesù Cristo (Giovanni 1:18; 14:6; 1 Timoteo 2:5).
La seconda teoria è:
II L’ateismo.
L’ateo non crede in Dio! Nega l’esistenza di Dio!
L’esistenza dell’universo e dell’umanità non è riconducibile a Dio, a un Dio personificato e vivente.
Il termine ateo deriva dalla parola greca: “Theos” che significa "Dio" e dal prefisso: “A” (alpha), che in greco nega l'affermazione precedente, quindi la negazione di Dio, pertanto gli atei non credono in Dio, sostengono che Dio non esiste.
A) Gli atei possono essere classificati in queste categorie.
(1) Ateismo pratico.
L’ateismo pratico si trova in molte persone, paradossalmente anche persone che si definiscono cristiane.
Queste persone sono atee nella pratica, nel senso che sono indifferenti a Dio vivendo e agendo come se Dio non esistesse; queste persone non seguono le Sue leggi e verità.
Lo credono nella testa, ma lo rinnegano con le azioni.
(2) Ateismo dogmatico.
Ci sono persone che non mostrano il loro ateismo davanti agli uomini, perché hanno paura di essere rimproverati, o criticati, ma ci sono atei che non esitano a dichiararlo.
L’ateismo dogmatico si riferisce alla persona che professa apertamente l'ateismo, ripudia in modo consapevole Dio pubblicamente.
C'è solo un universo, o cosmo e nulla di più.
Non c'è Dio nel mondo e non c'è Dio al di là del mondo.
Gli atei, a volte sono confusi con gli agnostici, e gli scettici, ma uno scettico dice: "Dubito che Dio esista" e un agnostico dichiara: "Io non so, o non posso sapere se Dio esista", invece un ateo afferma che Dio non esiste!
(3) Ateismo virtuale.
L’ateismo virtuale rifiuta Dio con la sua terminologia lo definiscono in termini che fanno violenza all'uso comune del linguaggio, cioè riguardo il termine che viene stabilito per Dio.
C’è chi definisce Dio come "un principio attivo in natura", come "coscienza sociale", o "l'inconoscibile", "realtà personificata," o "energia".
(4) Ateismo dialettico.
C'era una forma di ateismo dialettico che Dio trascendente la realtà.
Dio è morto nell’incarnazione e nella crocifissione di Gesù Cristo, e questa morte è stata successivamente realizzata in tempi moderni.
(5) Ateismo semantico.
Sostiene che Dio è morto, nel senso che si può ammettere l'esistenza di Dio e tuttavia credere che non sia possibile parlare di lui in termini cognitivi e significativi.
B) Alcune prove sull’esistenza di Dio.
(1) La prima prova è la Bibbia.
La ragione per cui sappiamo che Dio esiste è perché Egli ci ha detto che esiste, perché Egli si è rivelato a noi attraverso la Bibbia.
Dio ha rivelato il Suo carattere, le Sue opere, il Suo piano di salvezza,ecc. attraverso la Bibbia.
Molti hanno cercato di distruggere i manoscritti della Bibbia, molti hanno cercato e cercano di screditarla eppure rimane il libro più letto, il più tradotto e ha avuto e ha una grande influenza nelle persone.
(2) La seconda prova è Gesù Cristo.
Dio è apparso in carne umana come leggiamo in Giovanni 1:14-18.
Gesù Cristo è Dio che si è fatto uomo.
Se qualcuno vuole sapere chi è Dio, ha solo bisogno di guardare a Gesù Cristo. Quindi possiamo dire che se mai l’uomo è stato Dio e Dio è stato uomo, questo è stato Gesù Cristo.
Gesù ha dimostrato di essere Dio in vari modi, ma soprattutto con la resurrezione dai morti (Romani 1:4).
La resurrezione di Cristo ha cambiato l’atteggiamento dei discepoli da codardi a uomini coraggiosi.
Così la Bibbia e la persona di Gesù Cristo, sono due forti ragioni, che sostengono l'esistenza di Dio.
Ma c’è una terza prova:
(3) La creazione (Salmi 19:1-4).
La vera essenza del metodo scientifico, in comune con tutte le esperienze umane, implica il principio fondamentale di causa-effetto.
"Dal nulla, nulla viene!" Ci deve quindi, essere, una prima causa di tutte le cose. Così, la prima causa deve avere intelligenza, perché ci sono esseri intelligenti nell'universo, e l'universo stesso è intelligibile, capace di essere studiato e descritto in modo intelligente.
Si tratta di un "effetto" che deve avere un’adeguata "causa", e una causa che deve essere l'intelligenza in un così alto grado e cioè il Dio Saggio (Geremia 10:12).
Allo stesso modo, la prima causa deve avere delle emozioni, poiché le cose come le emozioni sono sicuramente presenti nel mondo.
Per esempio l'emozione più alta e più nobile, su cui, la maggior parte degli uomini è d'accordo, è quella dell'amore, e quindi la causa dell'amore deve essere colui che possiede l'amore in un grado molto elevato, Dio, infatti è amore (1 Giovanni 4:7-8).
Poi troviamo la volontà, questa è molto evidente tra gli uomini, quindi la causa della volontà deve avere una volontà sovrana, una prima causa con una volontà sovrana, Dio ha questa volontà (Apocalisse 4:11).
Poi troviamo la realtà morale e spirituale non sono auto-prodotto e dato che tutti gli uomini hanno tali entità, è certo che la causa prima deve essere sia morale che spirituale in un grado estremamente elevato.
Sebbene noi non possiamo capire pienamente come il male potrebbe essere consentito in un universo morale, è sicuramente significativo che gli uomini in tutto il mondo riconoscono che “buono” è meglio di “cattivo” e che “giusto” è meglio di “sbagliato”.
Gli uomini sanno intuitivamente che vi è una differenza tra giusto e sbagliato. Questa coscienza morale può essere spiegata solo in termini di una grande causa prima come essere con qualità morali (Romani 2:12-16).
Ci sono altre evidenze sull’esistenza di Dio, ma vogliamo vedere solo un ultima altra evidenza:
(4) La presenza evidente di Dio nella vita degli uomini e donne oggi come nel passato.
Coloro che sinceramente si affidano a Gesù Cristo e si pentono dei loro peccati, cambiano profondamente il loro stile di vita (2 Corinzi 5:17).
Un minatore una volta interruppe John Hutton, un predicatore famoso gallese, saltando in piedi nel mezzo di una predica condusse la chiesa a lodare Dio. Hutton fu preso alla sprovvista e decise di conoscere quell’uomo. L'uomo gli disse che era un cristiano solo da pochi mesi e che era tutto così meravigliosamente differente che non riusciva a stare fermo mentre si predicava la Parola! Poi disse: "Sono stato molto male. Ero un ubriacone. Ho dato in pegno i mobili. Picchiavo mia moglie. E ora la mia vita è vera vita, splendida vita che vale la pena vivere". Quando gli fu chiesto come era andata tra i suoi compagni giù in miniera, rise e rispose: "Oggi mi hanno chiesto:'Tu credi veramente a Gesù? Credi veramente a quella storia di Gesù che ha cambiato l’acqua in vino?' Io ho risposto loro: 'Non so nulla circa l'acqua e il vino, ma so questo: che nella mia casa, Cristo ha trasformato la birra in mobili e che è un miracolo abbastanza buono per me'".
Facciamo ora una breve sintesi del:
III Deismo.
Tutti i deisti concordano sul fatto che c'è un solo Dio (non credono alla Trinità).
Questo Dio è eterno, immutabile, onnisciente, onnipotente, buono, vero, giusto, invisibile, infinito, è perfetto non manca di nulla.
L'universo è la creazione di Dio, rivela molte cose su Dio.
Prima che esistesse l'universo, non c'era nulla se non Dio.
L'universo è regolato da leggi naturali. Queste leggi derivano dalla natura stessa di Dio, come Dio sono eterni, perfetti, e immutabili.
I deisti non credono nei miracoli, Dio non interviene nel mondo attraverso atti soprannaturali, quindi ammette l’esistenza di Dio come causa prima, ammette la Sua trascendenza, nega però la sua immanenza, che Dio continui a intervenire negli eventi e nella vita degli uomini.
Dio non può intervenire in natura, non lo farà perché non può alterare le immutabili leggi della natura, le leggi naturali sono immutabili, un miracolo violerebbe queste leggi.
Dio ha lasciato la creazione operare sotto le leggi naturali; quindi Dio non interferisce nella creazione, non c’è posto per i miracoli, per la Bibbia come rivelazione divina, per le profezie, per la provvidenza, per Gesù Cristo-uomo.
La visione di Dio è impersonale e ha lasciato l’uomo sul creato abbandonato a se stesso.
Una volta che ha creato la terra, l’ha lasciata abbandonata a se stessa come un orologiaio dopo aver fatto un orologio lo lascia funzionare secondo i suoi meccanismi.
Dio ha dotato la creazione di leggi invariabili su cui egli non esercita; ha impartito alle sue creature determinate proprietà, li mise sotto le sue leggi invariabili, e li lascia lavorare al loro destino con le proprie forze.
La visione Biblica invece è: Dio è trascendente (1 Cronache 29:11; Isaia 57:15), ma anche immanente (Salmi 139:7-10; Geremia 23:24).
Dio è presente in mezzo alla Sua creazione nel suo essere e nel suo potere, si prende cura della Sua creazione, esercita un costante controllo provvidenziale su tutta la sua creazione; (Salmi 104:29-30; Matteo 5:45;10:29-30; Atti 17:27-28).
Dio a volte usa i miracoli per realizzare i suoi progetti (Esodo 7:5,14-17; Giovanni 5:36; 11:40-42).
Dio risponde anche alle preghiere (Salmo 34:6 Matteo 7:7-11; Giovanni 14:13).
La quarta teoria è:
IV Il panteismo.
Il panteismo ha una lunga storia sia in Oriente con il misticismo orientale dei saggi indù e veggenti, e sia in Occidente con i filosofi come Parmenide, Spinoza, e G.W. F. Hegel.
Vi è perciò un panteismo religioso e un panteismo filosofico.
Ci sono diversi forme di panteismo, ma in senso generale il “panteismo” crede che tutto è Dio e Dio è tutto. Il mondo è Dio, e Dio è il mondo.
Il panteista afferma che tutto l’universo è parte di un dio, un dio con una forza impersonale.
Dio pervade tutte le cose, contiene tutte le cose, raccoglie tutte le cose, e si trova all'interno di tutte le cose.
Nulla esiste al di fuori di Dio, e tutte le cose sono in qualche modo identificate con Dio.
Il panteismo crede che Dio e il mondo reale sono uno.
La Bibbia invece fa una chiara distinzione tra Dio e la Sua creazione.
Dio non è parte della creazione e la creazione non è parte di Dio, sono distinti e separati per la loro natura.
Per esempio Dio è il Santo, nessuno è santo come Lui (Esodo 15:11; 1 Samuele 2:2).
“Santo”, è la natura essenziale che appartiene all’essere e all’attività di Dio ed è distinto dal comune, dall’umano, dal profano e anche dalle creature celesti.
In altre parole, la santità definisce la divinità, ciò che appartiene alla divinità, separato dall’ordinario, dal comune, totalmente perfetto separato dalla Sua creazione.
Dio è al di sopra di ogni cosa finita e imperfetta, assolutamente distinto da ogni creatura.
Per santità di Dio s’intende ciò che è veramente, o autenticamente Dio nella Sua natura, la realtà di ciò che costituisce la natura divina e non si confonde, o identifica o accomuna con il creato, ma è distinto da tutte le altre cose.
Santo significa separato, distinto dalla realtà circostante, perciò Dio è separato da ciò che è terreno come ha detto qualcuno è: il Totalmente altro, completamente diverso da tutte le altre divinità che credono gli uomini, completamente diverso dall’umano, dalla creazione.
Santo indica che Dio è trascendente (Isaia 57:15; 1 Timoteo 6:16), cioè al di sopra dei limiti nostri abituali, al di là di ciò che conosciamo, Dio è al di sopra e al di là di noi creature.
Come abbiamo visto prima, la trascendenza descrive Dio nella Sua maestà, indica l'infinita distanza che lo separa da ogni creatura, separatamente infinito al di sopra di tutto.
Essere santo è quella di essere “altro”, totalmente altro, di essere diverso in un modo speciale, indica che Dio ha un’infinita differenza qualitativa dall’uomo. Non esiste nessun angelo o altra creatura che può definirsi santo come Dio.
Infine vediamo l’ultima teoria:
V Il politesimo.
La storia della Bibbia e quella in generale parla che gli uomini hanno creato una pluralità di divinità.
Ci sono diverse versioni di politeismo.
Troviamo il politeismo negli antichi Egizi, Greci e Romani, per esempio.
Oggi molte popolazioni sono politeiste.
Il politeismo è ancora vivo in Giappone (shintoismo), in Cina (confucianesimo) in India (induismo), in Polinesia,ecc.
Il politeismo è la visione che esistono molti dèi nel mondo.
La Bibbia afferma più volte l’esistenza di un solo Dio.
Possiamo vedere alcuni versetti.
In Deuteronomio 6:4 è scritto: “ Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE” (Marco 12:29).
Così ancora leggiamo in Isaia 45:5: “Io sono il SIGNORE, e non ce n'è alcun altro; fuori di me non c'è altro Dio!”
1 Timoteo 2:5: “Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo”.
Giacomo 2:19: “Tu credi che c'è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano “.
Questo unico Dio si è rivelato ed esiste in tre persone, infatti Gesù è Dio (Giovanni 1:1-3,14; Ebrei 1:1-3), lo Spirito Santo è Dio (2 Corinzi 3:17-18). Benché il nome Trinità non appare nella Bibbia, descrive, però molto bene l’esistenza di un Dio unico che esiste in tre persone distinte: Padre, Figlio e Spirito Santo, (Romani 8:11; 1 Corinzi 12:4-6; 2 Corinzi 13:14; Galati 4:6; Efesini 4:4-6; 2 Tessalonicesi 2:13).
Il Padre ricorda la grazia nel mandare il Figlio, quindi il decreto nel salvare, il Figlio è Colui che ha realizzato il piano di salvezza, mediante il quale Dio si rivela (Giovanni 1:14;11:40; Atti 10:38) e mediante il quale entriamo in relazione con il Padre (Giovanni 1:11;14:6); lo Spirito Santo è Colui con il quale il credente è sigillato e quindi che garantisce questa salvezza decretata e realizzata e Colui che ci aiuta e ci guida in questa relazione (Efesini 1:3-14; Romani 8:14-17; Galati 4:4-6).
Gesù intercede in cielo alla destra di Dio per noi (Romani 8:34; Ebrei 7:23-28 ) e lo Spirito Santo intercede sulla terra in noi (Giovanni 14:16-17,25; Romani 8:26-27).
La Bibbia afferma che Dio ha creato l'universo (Genesi 1-2; Ebrei 1:2; 11:3); perché ha voluto farlo (Apocalisse 4:11) con lo scopo di glorificare se stesso (Isaia 43:6-7; Romani 11:36).
Dio non ha bisogno di nulla al di fuori di se stesso, al fine di essere pienamente Dio, è auto-sufficiente (Atti 17:24-25), non ha bisogno di niente, perché in Lui non c’è nessuna deficienza.
Ogni essere vivente dipende da cose o persone, ma Dio è totalmente indipendente dalla Sua creazione!
Dio esiste in modo diverso dalle sue creature.
Noi esistiamo in modo dipendente, derivato, finito, fragile, mentre il nostro Creatore esiste in modo eterno, autosufficiente.
Dio non può venire meno, così come noi non abbiamo in noi stessi la capacità di vivere per sempre.
Dopo aver creato l'universo, il Dio personale continua a conservare e governare tutte le sue creature e tutte le loro azioni (Salmo 103:19; 104:24, 145:17; Matteo 10:29-30; Ebrei 1:3).
Dio fa tutto ciò che gli piace secondo il suo progetto eterno (Salmo 115:3; Daniele 4:17,25,35; Atti 2:23; 4:27-28; Romani 9:11-23; Efesini 1:3-14; 1 Pietro 1:20).
DOMANDE.
1. Qual è la differenza tra agnosticismo e ateismo?
2. Descrivi il deismo.
3. Qual è la differenza tra panteismo e politeismo?
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