Is.9:5-6. La profezia riguardo a Gesù.
Questi versetti di speranza, di luce seguono un periodo di difficoltà, di oscurità, un periodo pieno di angoscia, dovuta all’invasione dell’Assiria per il giudizio di Dio (Isaia 7:1-7-9:4).
Come Dio coprì d’obbrobrio Zabulon e Neftali, le prime a subire l’invasione Assira (2 Re 15:29) così coprirà di gloria la Galilea (Isaia 8:23).
A riguardo John MacArthur scrive: “ Il Nuovo Testamento mette in relazione questa profezia della gloria futura della Galilea con il tempo della prima venuta di Gesù Cristo (Matteo 4:12-16). Matteo 4:12-16 cita Isaia 8:23-9:1 in modo diretto. Ma il suo pieno adempimento avverrà alla sua seconda venuta, quando la regione sarà liberata dal giogo degli invasori stranieri”.
Dio libererà il Suo popolo dalla schiavitù delle potenze straniere.
Anche se le zone settentrionali tribali di Zabulon e di Neftali sarebbero state invase e umiliate, ci sarebbe stato un tempo futuro lontano in cui tali aree sarebbero state riempite con la presenza gloriosa del Messia.
Le persone che un tempo vivevano nelle tenebre vedranno una grande luce e gioiranno come al momento del raccolto, o di vittoria (Isaia 9:2).
In questi versetti vediamo:
I L’AVVENTO DI GESÙ (v.5).
Nel v.5 leggiamo: “Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle”.
“Poiché” (Kî) indica il motivo per cui il popolo si rallegrerà (v.2), sarà libero dall’oppressione del nemico e non ci sarà più la guerra per volontà di Dio (vv.3-4).
Ma come potrà Dio fare questa grande impresa? Lo farà attraverso la nascita di un figlio!
L’autore di tutte le benedizioni elencate precedentemente (vv.1-4) non sarà un uomo famoso, un eroe di fama, ma “un bambino" e "un figlio".
Quindi, il modo come Dio opererà sarà attraverso il bambino e questo è: Gesù!
Noi vediamo due aspetti riguardo l’avvento di Gesù, il primo è:
A) Il bambino è nato.
Nessuna data di nascita, o nome è accennato, l'unico figlio paragonabile promesso da Dio in oracoli precedenti è Isaia 7:14-15 dove si parla del figlio nato dalla vergine, il regale figlio di Davide e avrà diritto al trono davidico, Emmanuele, quindi Gesù (cfr. Matteo 1:23; 1:1-17; Luca 1:31-33; 2:7,11).
Isaia predisse l’incarnazione, la nascita di Gesù sulla terra.
La forma del verbo “è nato” (yullad-perfetto) sottolinea la natura storica della nascita.
“Un bambino ci è nato” è in enfasi, Isaia sta enfatizzando la nascita del bambino.
“Ci è nato”, indica che questo bambino nascerà dal popolo d’Israele.
Isaia parla della nascita del bambino come se fosse già avvenuta, ma la profezia risale circa settecento anni prima della sua nascita.
Dunque, la liberazione che porta gioia al popolo di Dio non è qualcosa di vago, ma è causata da una nascita della storia su questa terra in un tempo definito e in un luogo preciso.
Il ricordo della nascita di Gesù deve essere un motivo di gioia.
Il secondo aspetto che vediamo è:
B) Il bambino è stato donato.
v.5: “Un figlio ci è stato dato”.
“È stato dato” (nittan-perfetto passivo) indica che è un dono di grazia di Dio agli uomini.
Dio ha inviato Gesù agli uomini, pertanto l’incarnazione di Gesù non è una coincidenza, è stata progettata prima della creazione (cfr. Giovanni 3:16; 4:34;6:38).
Dio ha mandato il Figlio per amore dei peccatori per salvarli dai loro peccati secondo il suo piano (Giovanni 3:16; Romani 5:8; 1 Timoteo 1:15; cfr. Atti 2:23; 4:28; 1 Pietro 1:20).
Gesù è colui che ci libera dalla schiavitù del peccato! (Matteo 1:21; Giovanni 8:31-32; Romani 1:16).
Gesù non è solo Figlio di Dio (Giovanni 3:16,18; Colossesi 1:13; Ebrei 1:1-2), ma è anche figlio di Davide, in Lui entrambi le nature: quella divina e umana sono presenti, infatti “ci è nato” si riferisce alla natura umana di Gesù; “ci è stato dato” si riferisce alla natura divina di Gesù.
Noi possiamo vedere la sua duplice natura della vita di Gesù in Matteo 17, dove l'umanità di Cristo è vista nel suo pagamento della tassa e la sua divinità nel fatto che ha ottenuto i soldi per il pagamento della tassa attraverso un suo miracolo (Matteo 17:24-27).
In Luca 8 vediamo l'umanità di Gesù Cristo quando dorme sulla barca, e la sua divinità quando si sveglia e calma la tempesta (Luca 8:22-25).
Così in Giovanni 11 vediamo l'umanità di Cristo quando pianse nel vedere piangere Maria e la gente che era con lei per la morte di Lazzaro, e la sua divinità quando risuscitò Lazzaro dai morti (Giovanni 11:32-44).
Infine in Romani 1:3-4 leggiamo ancora delle due nature presenti in Gesù: “Riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore”.
La Bibbia parla chiaramente di queste due verità: la natura umana e divina in Gesù fianco a fianco.
La doppia natura di Cristo è un grande incoraggiamento per l'umanità.
In questo modo può essere un perfetto mediatore (1 Timoteo 2:5; Ebrei 8:6) tra Dio e gli uomini perché li conosce entrambi in modo perfetto!
Questo ci fa capire che non esiste nessun altro mediatore tra Dio e gli uomini.
In questi versetti vediamo:
II GLI APPELLATIVI DI GESÙ (v.5).
v.5:” Sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace”.
“Sarà chiamato” secondo Alec Motyer letteralmente è: “ Uno chiamerà il suo nome”.
Sempre Alec Motyer scrive: “Nel suo uso più denso di significato, il ‘nome’ contiene in sé il carattere di chi lo porta, ne dichiara la persona”.
Il nome nella Bibbia esprime la natura di chi lo porta, ne rileva il carattere distintivo e particolare e dichiara la natura della persona.
Nessun uomo è mai stato chiamato con questi nomi, solo Gesù!
Questi quattro nomi esprimono aspetti importanti di un sistema politico e di governo ideale, che non mai è stato realizzato nell'antico Israele.
Leggiamo il primo nome:
A) Consigliere ammirabile.
Letteralmente è: “Una meraviglia di consigliere” (peleʾ yô•ʿēṣ).
Questo è il primo di quei nomi meravigliosi e preziosi di Gesù, del Messia.
Gesù manifesterà una sapienza sovrannaturale.
“Consigliere ammirabile” unisce l'idea di fare qualcosa di meraviglioso, straordinario, miracoloso con l'abilità di dare saggi consigli, fare progetti, disegni.
Queste sono caratteristiche di Yahweh (cfr. Isaia 5:19; 25:1; 28:29).
Ma andiamo a vederli il significato specificatamente.
“Ammirabile” (peleʾ), cioè meraviglioso indica che non solo il Messia è meraviglioso, ma Egli stesso è una meraviglia.
“Ammirabile” esprime e nasconde l’incomprensibile.
Indica che supera il pensiero e il potere umano; Egli è di natura divina!
La parola “ammirabile” (peleʾ) si riferisce a "meraviglie" a qualcosa d’insolito, o straordinario, di solito è usato nell’Antico Testamento per le parole, o le azioni di Dio.
Nel Salmo 119:129 riferendosi a Dio è scritto: “Le tue testimonianze sono meravigliose; perciò l’anima mia le osserva”.
Esodo 15:11 ricordando gli atti di giudizio e di liberazione di Dio, quindi i miracoli del Suo popolo dalla schiavitù Egiziana dice: “ Chi è pari a te fra gli dèi, o SIGNORE? Chi è pari a te, splendido nella tua santità, tremendo anche a chi ti loda, operatore di prodigi?” (prodigi- peleʾ).
Nel Salmo 78:12 è scritto: “Egli aveva compiuto meraviglie in presenza dei loro padri, nel paese d'Egitto, nelle campagne di Zoan”.
Questi miracoli, sono e saranno ricordati da generazioni successive (Salmo 77:11, cfr. Isaia 25:1).
La seconda parola in coppia con “ammirabile” è “consigliere”.
“Consigliere” (yô•ʿēṣ) è colui che dà i consigli (2 Samuele 16:23; 17:7,11,15; 1 Re 1:12; Salmo 16:7; 32:8; Geremia 38:15), o che delibera, che decide, che fa progetti ( 2 Re 6:8; 2 Cronache 20:21; Salmo 62:5; Isaia 7: 5; 14:27; 19:17; 23:8-9; Geremia 49:20).
“Consigliere ammirabile” indica un pianificatore meraviglioso, indica che Gesù prende decisioni straordinarie, ha la capacità di elaborare buoni piani, anche miracolosi ed è in grado di portarli a termine, sarà efficace nella sua pianificazione nel formulare un piano di azione!
Non esiste la parola stoltezza e sconfitta nel Suo vocabolario!
I consiglieri erano importanti nelle corti reali in quel momento e la carica di consigliere era ben noto al popolo, come per esempio Aitofel, il famoso consigliere alla corte di Davide (cfr. 2 Samuele 16:23).
Gesù stesso è Consigliere, questa è caratteristica di Dio.
C'è una certa unicità sulla parola, perché suggerisce che Gesù non ha bisogno di essere circondato da consiglieri e consulenti, com’è il caso dei governanti umani.
Essendo di natura divina non ha bisogno del consiglio di nessun altro (cfr. 1 Re 3:9; Proverbi 16:10; 21:1; Romani 11:34).
Questo figlio manifesta gli atti miracolosi di Dio, una saggia pianificazione e un potere dinamico decisionale.
Questo nuovo sovrano,cioè Gesù, sostituirà i cattivi consiglieri.
Molto probabilmente vi è un contrasto con il re Acaz che con le sue decisioni ha mandato in rovina il suo popolo (cfr. Isaia 1:26; 3:3).
Questo nome implica che questo figlio avrà una saggezza insolita, una capacità di prendere di creare un piano meraviglioso, e quindi la facoltà di applicare tale saggezza per la situazione di Giuda secondo il piano previsto.
Governare un regno richiede saggezza!
Il Messia lo sarà per la potenza dello Spirito Santo (Isaia 11:1).
In Gesù sono nascosti i tesori della sapienza e della conoscenza (Colossesi 2:2-3).
Sapere che Gesù è consigliere ammirabile è un balsamo di conforto e di guarigione per coloro che fanno parte del Suo regno, in questo noi possiamo trovare conforto e forza, e al momento opportuno la guida quando non sappiamo cosa fare!
Ricordati che il Signore Gesù Cristo come Egli è il Consigliere per la chiesa di Dio, Egli sarà il tuo Consigliere particolare, ti guiderà e ti darà consigli saggi e buoni.
Il secondo nome è:
B) Dio potente.
v.5: “Dio potente” (ʾēl gibbôr).
Questo è riferito al Signore, a Yahweh in Isaia 10:21.
Nessun re d’Israele, o profeta è stato mai identificato come "Dio potente", quindi ci deve essere qualcosa di molto speciale in questo figlio che ha il nome di Dio.
Quindi in questo vediamo ancora la divinità di Gesù.
Non si può leggere la Bibbia onestamente, senza giungere alla conclusione che Gesù è Dio (cfr. Giovanni 1:1-14; 10:30).
Questo nome sottolinea la pienezza del potere di Dio, che lotta per il Suo popolo (Deuteronomio 10:17; Geremia 32:18; Neemia 9:32).
Dio stesso combatte per il Suo popolo e torna vittorioso dalla battaglia (Salmo 24:7-10).
Questo nome indica una potenza superiore alle altre.
Ricorda che il Messia sarà in grado di attuare le proprie decisioni perché non c’è nessuno che lo potrà contrastare (cfr. Isaia 11:2).
Il Signore, con questo nome è raffigurato come un prode per il suo popolo Israele, potente per salvare (Salmo 24:8; Sofonia 3:17).
Esso descrive la forza e il potere del re messianico (Salmo 45:3).
Combatterà come un guerriero e vincerà (Cfr. Isaia 42:13).
Gesù è il vincitore (Giovanni 16:33; Colossesi 2:15).
Il terzo nome è:
C) Padre eterno.
v.5: “Padre eterno”.
Anche in questo nome vediamo la divinità di Gesù.
La parola "Padre" indica una qualità del Messia in relazione al suo popolo.
“Padre” (ʾāḇ) è utilizzato per il Signore (Deuteronomio 32:6; Geremia 3:4,19; Isaia 63:16; 64:8; Malachia 2:10).
“Padre” esprime la sua preoccupazione (Salmo 65:5); la cura e la disciplina (Salmo 103:132; Proverbi 3:12; Isaia 63:16; 64:8).
“Eterno” (ʿaḏ) si riferisce per sempre, senza limiti di tempo (cfr. Isaia 57:15).
Sottolinea la natura eterna del Figlio che è uno con il Padre (cfr. Michea 5:1; Giovanni 8:58; Ebrei 7:3).
Gesù ora e per sempre custodisce il suo popolo e provvede ai loro bisogni.
Secondo Alec Motyer si riferisce all’adempimento di avere un Re per sempre, lui scrive: “Quando il popolo avanzò la richiesta di avere un re (1 Samuele 8), si augurava di potere così sostituire la guida episodica dei giudici con la continuità della monarchia. Il Re che sta per arrivare è il definitivo adempimento di quel desiderio”. (cfr. 2 Samuele 7:16; Salmo 89:26,29).
Il quarto nome è:
D) Principe della pace.
v.5: “Principe della pace”.
“Principe” (śǎr) è usato nell’Antico Testamento per indicare un principe, o un ufficiale sia politico, o militare, o entrambi (Numeri 21:18; Giudici 4:2; 5:15; 7:25; 1 Samuele 17:55; 22:2; 29:3- ss; 2 Samuele 23:19; 1 Cronache 27:31; Geremia 26:11).
Così anche i funzionari religiosi sono anche indicati con la stessa parola come per esempio i capi delle famiglie sacerdotali (Esdra 8:24); i capi delle tribù di Israele (1 Cronache 27:22); gli anziani sul popolo (Ezechiele 11:1).
Come anche la leadership civile, come il governatore in una città (Giudici 9:30; 1 Re 22:26), o di un distretto (Neemia 3:14.)
Secondo lo studioso Alec Motyer la parola corrisponde alla nostra idea di amministratore.
Quindi Gesù governa, o amministra la pace.
“Pace” (shālôm) nell’Antico Testamento racchiude diversi significati, completezza, benessere (Genesi 29:6; 37:14); sicurezza, salvezza (Genesi 28:21; Giobbe 5:24; 2 Cronache 18:26; Isaia 38:17); salute, prosperità, che tutto va bene (Genesi 43:27; Esodo 18:7,23; 2 Samuele 18:28; Salmo 35:27; 38:3-4; 37:11; 73:3;); tranquillità, appagamento, l'assenza della paura (Genesi 15:15; 43:23; Levitico 26:6; Salmo 4:8; Isaia 32:17; Geremia 30:5).
Infine troviamo la pace come assenza di guerra (Levitico 26:6; Deuteronomio 20:10; Giosuè 9:15; Giudici 4:17; 11:13; 1 Samuele 7:14), quindi anche tra l’uomo e Dio (Isaia 53:5; cfr. Romani 5:1-2).
Tutto questo darà Gesù! Gesù stabilirà la pace (cfr.2 Samuele 7:10-11; Isaia 2:4; 11:6-9).
Porterà prosperità, benedizioni e libertà dalle oppressioni! Dall’occupazione straniera!
Gesù ci dà una pace che il questo mondo non ci dà (Giovanni 14:27) porterà ai credenti del Nuovo Patto tre tipi di pace:
1) La pace con Dio.
Grazie alla morte e alla resurrezione di Gesù, il peccatore ravveduto che crede in Lui è riconciliato con Dio (Isaia 53:5; Romani 5:1-2,9-11; Colossesi 1:20).
2) La pace di Dio.
La pace interiore è possibile se abbiamo la pace con Dio.
Dio ascolta le preghiere di chi gli appartiene, quando preghiamo portando a lui le nostre preoccupazioni Lui ci dà la pace dice Filippesi 4:6-7.
3) La pace di Dio fra gli uomini.
Paolo parlando ai credenti di origine pagana di Efeso dice che loro erano esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo e poi dice: “Ma ora, in Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo. Lui, infatti, è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di separazione abolendo nel suo corpo terreno la causa dell'inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti, per creare in sé stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace; e per riconciliarli tutti e due con Dio in un corpo unico mediante la sua croce, sulla quale fece morire la loro inimicizia. Con la sua venuta ha annunziato la pace a voi che eravate lontani e la pace a quelli che erano vicini; perché per mezzo di lui gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito” (Efesini 2:13-18).
Gesù di due generi di popolo ne crea uno in Cristo Gesù. Gesù è la nostra pace!
In questo testo troviamo:
III L’AUTORITÀ DI GESÙ (vv.5-6).
Gesù è il Re!
Alcuni studiosi pensano che Isaia si riferisca alla fine dei tempi, quindi al millennio, ma altri studiosi rigettano questa interpretazione perché Isaia sta parlando di un regno eterno che inizia dalla nascita del bambino.
Comunque sia vediamo:
A) La certezza: Gesù regnerà.
v.5: “E il dominio riposerà sulle sue spalle”.
Questo frase ci dice che il governo di Gesù Cristo è certo, sicuro.
“Riposerà sulle sue spalle” indica il peso, o la responsabilità del suo governo.
Noi leggiamo dell’autorità di Gesù anche nel Nuovo Testamento.
In Matteo 28:18 è scritto: “E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: ‘Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra’”. (cfr. Matteo 11:27; Giovanni 5:22).
Colui che ha creato ogni cosa dal nulla non avrà alcun problema a governare tutto!
Molti uomini hanno cercato di portare sulle loro spalle una qualche amministrazione e hanno miseramente fallito, ma Cristo non fallirà: le sue spalle sono più larghe e più forti di chiunque altro.
Questo è di grande conforto! Siamo nelle mani di Gesù e non degli uomini.
B) La crescita: Gesù incrementerà il regno.
v.6: “Per dare incremento all'impero”.
“Per dare incremento” (lamorabbâ) è diventare grande, moltiplicare, aumentare, crescita.
Con l'inclusione dei Gentili questo governo aumenterà, sarà in continua espansione (cfr. Romani 11).
Il suo regno si estenderà su tutta la terra come su tutto l'universo (Salmo 2:8; 72:8; Matteo 28:18; Apocalisse 7:9-12).
Nessun governante ha mai avuto un regno così in crescita, anzi arrivavano fino a un certo punto e poi diminuiva per la forza di altri governanti o per la loro morte.
Il suo governo non potrà mai finire, quindi noi vediamo:
C) La continuità: Gesù regnerà per sempre.
v.6: “E una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per sempre”.
Notate è scritto: “Senza fine” e “da ora per sempre”, quindi è un regno eterno!
Il governo di Gesù non avrà fine in termini di tempo, sarà per sempre.
Vediamo ancora:
D) La consistenza del regno.
Il regno del Messia non sarà un regno oppressore e tirannico come hanno fatto molti tiranni e dittatori.
In primo luogo:
(1) È un regno di pace.
“E una pace senza fine”.
Dovunque ci sarà il governo di Gesù ci sarà la pace!
Questa promessa implica che nessuno sarà in grado di contrastare con successo la sua autorità, o minare gli effetti positivi del suo governo.
Quindi, il governo di Gesù, non cambierà, ci sarà una pace senza fine.
Questa pace è opposta alla guerra e coinvolge il benessere e la prosperità.
Dio solo può dare una tale pace, e nel darla dimostra che Egli è ben disposto verso l'uomo.
In secondo luogo:
(2) È un regno Davidico.
“Al trono di Davide”.
La pace è collegata con Colui che siede sul trono di Davide, e colui che siede su questo trono è un discendente legittimo di Davide.
Dio non ha respinto la sua antica promessa a Davide!
Era stato in precedenza promesso che il trono di Davide sarebbe durato per sempre (2 Samuele 7:12-16), e la descrizione del regno del Messia è identificato con quello di Davide.
Questo bambino non sarà un re tra i re di Israele, piuttosto, sarà il re definitivo, il re alla fine tutti i re! Il re della discendenza di Davide ideale.
Questo sovrano, Gesù, regnerà sul trono di Davide (Matteo 1:23; 1:1-17; Luca 1:31-33; 2:7,11) e ristabilirà il suo regno, o sarà l’adempimento dell’ideale davidico, del regno di Davide (Salmi 2:8; 72:8-11).
In terzo luogo:
(3) È un regno stabilito fermamente.
“Per stabilirlo fermamente”.
“Per stabilirlo fermamente” (lehakîn) indica fisso, fermo, stabile.
Il Signore per bocca di Samuele aveva predetto a Davide riguardo la sua discendenza che avrebbe reso stabile per sempre il trono del suo regno (2 Samuele 7:13,16; 1 Cronache 7:12; Luc 1:32-33; cfr. Salmo 89:4; 132:11).
Il regno del Messia resisterà saldo per sempre! Non avrà mai fine!
(2) È un regno sostenuto mediante il diritto e la giustizia per sempre.
“E sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per sempre”.
Al contrario del re attuale Acaz (Isaia 1:1), Gesù sosterrà il regno con il diritto e la giustizia.
“Sostenerlo” (sāʿadh) è rafforzare, supportare.
È una parola usata per indicare il ristoro, il sostegno, l’energia, la forza che dà il cibo (Genesi 18:5; Giudici 19: 5; Salmo 104:15).
Questo verbo descrive la forza e il sostegno della mano di Dio su una persona (Salmo 18:35;20:2).
Gesù sosterrà il Suo regno con il diritto e la giustizia per sempre.
Noi troviamo anche in Geremia 33:15 le due parole: “In quei giorni e in quel tempo, io farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia, ed esso eserciterà il diritto e la giustizia nel paese“.
“Diritto” (mishpāt) in questo contesto si riferisce al giudizio, a una decisione legale e al governo, ad amministrare la giustizia (Genesi 18:19,25; Deuteronomio 1:17; cfr.Isaia 30:18; 58:2; Sofonia 2:3; Malachia 2:17).
Quindi il “diritto” si riferisce ad amministrare la giustizia ed è stata una parte forte dei messaggi dei profeti che richiamavano il popolo del patto, e in particolare le loro guide che si erano allontanate da Dio a ritornare nelle Sue vie (Isaia 1:21; Amos 5:24; Michea 3:1,8;6:8).
Il Messia stabilirà la giustizia sulla terra (Isaia 42:3-4).
Gesù sosterrà il Suo regno mediante giustizia.
“Giustizia” (ṣeḏāqāh) come idea di base indica conforme a un certo standard, o aspettativa (Salmo 31:2).
Gesù governerà con giustizia (Salmo 72:1, 3; Geremia 23:5; 33:15. Cfr. Isaia 5:7; Amos 5:7; 6:12).
La parola descrive le azioni e gli atteggiamenti giusti, conformi al carattere, alle richieste, o alla volontà di Dio, Colui che ama e pratica la giustizia (Salmo 33:5; Isaia 63: 1; Geremia 9:24).
Infine troviamo:
E) Il coinvolgimento appassionato del Signore.
“Questo farà lo zelo del SIGNORE degli eserciti”.
Per fugare ogni dubbio su questi argomenti, il profeta evidenzia che la fonte ultima di questi grandi avvenimenti, il realizzatore è il Signore degli eserciti.
Otto Kaiser scrive: “ Politicamente impotente e ridotto in schiavitù, Israele può sperare nella liberazione e nella salvezza unicamente in virtù dell’onnipotenza del suo Dio, che nell’ora decisiva susciterà colui che diverrà suo strumento”.
“Zelo” (qinʾāh) qui si riferisce alla passione, all’ardore, a un intenso fervore.
Lo zelo è un coinvolgimento appassionato del Signore degli eserciti (Isaia 37:32; 42:13; 59:17; 63:15).
Lo zelo del Signore è la potente espressione dell'amore e la determinazione che fa parte della sua natura, la determinazione a rispettare le sue promesse e patti.
“Signore” (Yahweh) significa che Dio è Auto-esistente, non è stato causato da nessuno. Eternamente presente, non è astratto, esiste.
Subentra in scena, nella scena degli uomini.
Con questo nome, Dio si presentò a Mosè per la liberazione del Suo popolo dalla schiavitù in Egitto: Dio vede le afflizioni del Suo popolo e li libera (Esodo 2:25; 3:14-15).
“Degli eserciti” (ṣĕbāʾôt) significa:
• Dio usa come Suoi strumenti ciò che ha creato: uomini, popoli, natura, angeli, è il capo degli eserciti terreni e celesti (1 Samuele 17:45; 1 Re 22:19).
In Isaia è scritto che Dio usa i popoli per attuare i Suoi piani. Dio guida la storia degli uomini: è l’Iddio controlla e guida la storia (Isaia 10:5-6,15; 45:13).
Significa che:
• Dio combatte per il Suo popolo (Isaia 31:4-5; 37:16).
Dio ha combattuto e vinto contro l’Egitto, Amorei, Moabiti, Ammoniti,ecc.
Nulla sarà in grado di fermarlo, perché Egli è l'Onnipotente Signore degli eserciti con tutto il potere e con gli eserciti del cielo al suo comando.
Dio annienterà i Suoi nemici e darà al Suo popolo la pace (cfr. Isaia 26:11-12; 42:13; 43:15-17).
Il Signore con tutte le Sue forze realizzerà ciò che progettato, ciò che ha promesso!
Dio è zelante nel raggiungere i Suoi scopi (2 Re 19:31; Isaia 37:32).
Lo zelo del Signore degli eserciti supererà tutte le opposizioni!
Quindi gli ascoltatori di Isaia, e anche noi oggi, possono e possiamo essere assolutamente sicuri che un Dio onnipotente, sovrano starà dietro la realizzazione di questo meraviglioso piano!
CONCLUSIONE.
Questi versetti sono molto incoraggianti per la nostra vita:
1) Dio può cambiare le circostanze.
Dio può trasformare le tenebre in luce, l’angoscia in gioia, la guerra in pace (Isaia 8:19-9:4).
Se stai vivendo un brutto periodo, o quando lo vivrai, ricorda che Dio può trasformare le tue circostanze!
Noi dobbiamo ancora ricordare che:
2) Dio è fedele alle promesse.
Dio aveva promesso a Davide che avrebbe avuto un figlio sul suo trono e che avrebbe reso stabile per sempre il suo trono.
Così è stato perché Gesù e venuto e verrà di nuovo per ristabilire definitivamente il Suo regno.
L'incarnazione di Cristo è stata profetizzata più volte nell'Antico Testamento, e nel Nuovo Testamento la vediamo compiuta (per esempio Matteo 1:22; 2:15,17,23; ecc.) Testamento profetizza.
Sapendo che Dio può cambiare le circostanze ed è fedele alle Sue promesse, noi dobbiamo:
3) Sperare.
Davanti un Dio così grande non dobbiamo mai perdere la speranza!
La speranza è aspettarsi che Dio mantiene la sua parola data!
Se siete senza speranza, ci possono essere diversi motivi, due in particolare: la prima è che avete riposto la vostra speranza in qualcosa di diverso da Dio, la seconda può essere che nonostante Gesù abbia vinto la morte, voi potete vivere ancora come se Egli fosse ancora nella tomba.
Quindi guarda a Dio e alla resurrezione di Gesù per ritornare a sperare!
Sapendo che Dio può cambiare le circostanze ed è fedele alle Sue promesse, dobbiamo:
4) Predicare.
La promessa di Dio che attraverso Gesù Cristo di portare la pace e la giustizia in questo mondo è anche un messaggio incoraggiante che possiamo condividere oggi, perché la situazione politica è oscura e senza speranza, come ai tempi di Isaia.
Questa buona notizia offre un'altra opportunità alle persone di non aver fiducia in alleanze politiche, o leader politici, medium, o negli spiriti dei morti, perché Dio è la nostra unica vera fonte di speranza.
Gesù morendo in croce e risuscitando ha preso con sé il peccato e l'oppressione, l'orrore e la tragedia di questo mondo.
Gesù è stato in grado di restituire la giustizia, la libertà, la speranza!
Quindi noi dobbiamo avere:
5) Fiducia in Dio e nel Suo Figlio: Gesù Cristo.
Gesù Cristo è il Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, il principe della pace, mediante il quale Dio realizzerà la pace, il diritto e la giustizia.
Non dobbiamo confidare negli uomini perché sono egoisti, bugiardi, instabili (Numeri 23:19), è anche se ce ne fosse qualcuno che non lo sia, comunque è limitato, può fare delle promesse e con tutta la buona volontà non è in grado di realizzare!
Solo Gesù Cristo ci può dare la pace con Dio e di Dio, solo Gesù spezza il giogo del peccato ed è venuto per darci una vita abbondante (Giovanni 10:10).
Solo Gesù Cristo ha parole di vita eterna (Giovanni 6:67-68).
Infine noi dobbiamo essere:
6) Sottomesi a Gesù.
Gesù è il Re dei re (Apocalisse 17:14), il Signore a cui noi dobbiamo obbedire, a cui essere sottomessi (Luca 6:46).
Sei tu sottomesso a Gesù?