L’annuncio della nascita di Gesù a Maria.
Seconda parte (Luca 1:34-38).
Qualcuno chiese a Emily Post: "Qual è la procedura corretta quando si è invitati alla Casa Bianca e si ha un precedente impegno?" Lei rispose: "Un invito a pranzo, o cena alla Casa Bianca è un comando, e annulla automaticamente qualsiasi altro impegno” .
La stessa cosa avviene per chi è chiamato da Dio per l’opera Sua: quando Dio chiama dobbiamo lasciare tutto per servirlo!
Il cristiano mette Dio sopra ogni cosa e prima di tutto, questo è quello che c’insegna Maria, la madre di Gesù.
Nei versetti precedenti (vv.26-33) abbiamo visto la prima parte dell’annuncio dell’angelo a Maria, abbiamo visto il mese quando è apparso, quindi chi era e il messaggio che le ha recato.
In questo passo vediamo:
I LA PERPLESSITÀ DI MARIA (v.34).
v.34: “ Maria disse all'angelo: ‘Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?’”
Maria era molto perplessa all’annuncio dell’angelo che avrebbe avuto un figlio, il motivo è semplice: non aveva mai avuto rapporti sessuali con un uomo!!
Maria era ancora vergine, questo è il significato di: “Non conosco uomo”, un modo di dire Ebraico per indicare appunto il rapporto sessuale (ginōskō Matteo 1:25; Genesi 4:1, 17; 19:8; 1 Samuele 1:19; Giudici 11:39; 21:12).
Molto probabilmente, Maria pensava che una volta sposata avrebbe avuto dei figli, ma non nell’immediato.
Maria chiede spiegazioni all’angelo, non perché dubitasse della sua veridicità, ma perché non riusciva a capire come potesse rimanere incinta, e avere un figlio nell’immediato (conosco- è tempo presente, e implica che Maria si aspetta un concepimento a breve), senza rapporti sessuali con un uomo, quindi prima di consumare il matrimonio con Giuseppe il suo fidanzato.
Oppure Maria ha interpretato correttamente il messaggio dell'angelo nel senso che il suo concepimento verginale sarebbe avvenuto indipendente dell'unione sessuale, ma non capiva come poteva avvenire questo, senza avere un rapporto sessuale con un uomo.
Il concepimento senza l'inseminazione era sconosciuto.
Maria è sopraffatta dal messaggio dell’angelo, è perplessa, confusa, disorientata; questa notizia è stata come un fulmine a ciel sereno e si chiede il modo in cui ciò che è stato promesso, avverrà.
In questo testo troviamo scritto:
II LA PRESENZA DELLO SPIRITO SANTO (v.35).
v. 35: L'angelo le rispose: ‘Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio...’”
La perplessità di Maria consente all’angelo di chiarire l’origine e la natura di Gesù.
“Verrà” (epeleusetai) lo ritroviamo altre volte nel Nuovo Testamento in riferimento allo Spirito Santo con i discepoli, quando Gesù disse loro che riceveranno potenza con l’arrivo su di loro dello Spirito Santo (Atti 1:8; Cfr. Luca 24:49), e ci potrebbe essere un’allusione a Isaia 32:15.
“Su” (epi) indica colui che sperimenta l'azione, si riferisce a un potere che viene su qualcuno, o influenza la persona su cui va, suggerisce che egli verrà con potenza.
In questo caso è lo Spirito Santo a generare Gesù, ma non indica che lo Spirito Santo si sia accoppiato con Maria!!
Lo Spirito di Dio ha generato Gesù nell’utero di Maria secondo la Sua azione creatrice,
è l'Agente del concepimento, è Colui che crea (Salmo 104:30; Matteo 1:18, 20), che dona la vita (Genesi 1:2; Salmo 33:6; Ezechiele 37:14).
Come ha dato vita materiale a Gesù e poi l’ha accompagnato per il Suo ministero (Luca 4:1-2,18; Giovanni 3:34; Atti 10:38), così non ci può essere vita e potenza spirituale in un credente senza lo Spirito Santo (Ezechiele 37:14; Romani 8:10; Tito 3:5; Luca 24:49; Atti 1:8; 1 Tessalonicesi 1:5).
Senza l’influenza vivificante dello Spirito Santo siamo come scheletri morti! (Ezechiele 37:1-14).
Ogni credente ha lo Spirito Santo e può avere la certezza del Suo aiuto (Efesini 1:13-14; Atti 1:8; Romani 8:12-15; 1 Corinzi 12:4-31; Galati 5:16-22).
La qualità della nostra vita spirituale dipende dalla presenza e dalla potenza dello Spirito Santo, quindi non prendiamo scuse dicendo che non siamo capaci a servirlo!
Jerry Bridges scrive: “ La nostra dipendenza dello Spirito non è destinata a promuovere un atteggiamento di: ‘Non posso farlo’, ma: ‘Posso farlo attraverso colui che mi dà la forza’.
Il cristiano non deve mai lamentarsi della mancanza di capacità e potenza.
Una volta, un uomo molto curioso voleva vedere la spada con la quale un eroe famoso aveva combattuto delle battaglie disperate. Guardando la lama disse: “Ma non vedo nulla di eccezionale in questa spada”. “No” rispose l’eroe, “ma non ha esaminato il braccio che la brandisce”.
Guardando un semplice cristiano usato potentemente da Dio, qualcuno potrebbe dire: “Non vedo niente di particolare in lui”!
Queste persone dimenticano la potenza che influenza questo cristiano!
Ciò che rende potenti è il braccio che muove la spada, noi siamo la spada, lo Spirito Santo è il braccio!
Non è importante la spada, il mezzo cioè noi, ma lo Spirito Santo che usa la spada!
Sansone per la potenza dello Spirito Santo con una mascella d’asino ancora fresca, quindi pesante, uccise mille uomini! (Giudici 15:14-16).
Lasciamoci dunque influenzare dallo Spirito Santo se vogliamo vivere la vita cristiana in modo vittorioso!
Questo passo ci parla anche della:
III POTENZA DI DIO (v.35-37).
Nei vv.35-37 leggiamo: “L'angelo le rispose: ‘Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio. Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile; poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace’”.
Riguardo la potenza di Dio possiamo dire che:
A) La potenza di Dio si manifesta.
Dio interviene nella vita degli uomini!
La dichiarazione dell'angelo indica che il bambino sarà concepito senza intervento del seme umano e Maria è il recipiente passivo dell’azione divina.
La potenza dell’Altissimo ti coprirà… “coprirà (episkiasei) è gettare un’ombra, oscurare (cfr. Atti 5:15).
Questo verbo è in senso figurato e significa che lo Spirito Santo farà sì che Maria concepirà Gesù.
Noi troviamo l’adombramento anche nella trasfigurazione di Gesù (Matteo 17:5; Marco 9:7; Luca 9:34 ).
Alcuni studiosi prendono questo per indicare la nube di luce chiamata Shekinah, la gloria di Dio, dove Dio manifesta la sua presenza al di sopra l'arca del patto e denota la presenza gloriosa di Dio e la Sua protezione in mezzo al Suo popolo (Esodo 40:35; Numeri 9:18; 10:34; 1 Re 8:10-12; Salmo 90:4; 139:7).
La presenza di Dio era su Maria e operava in lei nel concepimento di Gesù.
Ma il riferimento allo Shekinah, è negato da altri.
Secondo questi studiosi si riferisce allo Spirito Santo che è sopra l'acqua nel racconto della creazione (Genesi 1:2), lo Spirito Santo crea.
Comunque sia “coprirà” non è qualcosa di statico, ma potenza attiva che crea, che si manifesta, infatti la potenza di Dio provoca il concepimento in Maria di Gesù, l'opera di Dio in Maria si tradurrà in un bambino per azione dello Spirito Santo (Cfr. Genesi 1:2; Salmi 104:30).
Il concepimento di Gesù in Maria, quindi, è dovuto all’azione miracolosa dello Spirito Santo e non all’azione umana.
Si riferisce alla manifestazione e alla presenza della potenza di Dio (Esodo 40:35; Matteo 17:5; Marco 9:7; Luca 9:34) in modo che lei concepirà e partorirà un figlio, il Figlio di Dio.
B) La potenza di Dio è efficace.
La “potenza dell'Altissimo” è la presenza e l’effetto della volontà di Dio, nessuna delle Sue parole rimane inefficace (Luca 1:37).
“Ti coprirà dell’ombra Sua” denota che questo sarebbe stato un’opera sovrannaturale in cui i mezzi naturali non hanno posto.
Il concepimento di Gesù è il risultato della potenza attività miracolosa di Dio come ha creato ogni cosa dal nulla nella natura.
Il Dio Creatore che ha creato ogni cosa dal nulla, ha creato l’uomo dalla polvere dandogli vita, è anche in grado di creare la vita umana in un utero senza intervento da seme umano.
Quindi, nel concepimento di Gesù vediamo che la potenza di Dio è creatrice, produttiva, non trova resistenza, ostacoli.
La verginità di Maria serve a sottolineare l’impossibilità del concepimento, quindi un ostacolo umanamente parlando,ma non per Dio!
Dio può superare quest’ostacolo con la sua potenza miracolosa!
Il concepimento di Gesù è stato un miracolo in senso stretto, era un atto che solo Dio poteva realizzare!!
Dio solo può portare qualcosa dal nulla, la vita dalla morte, la fertilità da una donna sterile, una nascita da una vergine.
Quindi, il concepimento miracoloso di Gesù, è un'affermazione della grazia e della potenza di Dio che esclude ogni merito umano.
Lo scopo di Luca è di suggerire che Maria ha assunto un concepimento immediato prima del matrimonio; ma anche la potenza di Dio che va oltre i limiti e la capacità umana come vediamo al v.35. (Anche qui ci può essere un’allusione a Isaia 7:14).
Per dimostrare la potenza efficace di Dio e quindi incoraggiare Maria, l’angelo fa un esempio, l’esempio della parente Elisabetta.
vv.36-37: “’Ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese, per lei, che era chiamata sterile, poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace”.
“Ecco” (idou- aoristo imperativo medio) significa guarda, osserva, fai attenzione; è un comando a essere attenta per sottolineare la dichiarazione che l’angelo farà, e richiama l'attenzione a ciò che Dio sta facendo in Maria.
Anche se Maria non ha chiesto un segno, Dio le ha dato una specie di segno per confermare la veracità delle sue parole per incoraggiarla.
Quello che l'angelo aveva comunicato a Maria era qualcosa di tremendo.
Maria aveva bisogno d’incoraggiamento e forza nella fede per accettare quelle parole.
Questo fatto serve a rafforzare la sua fede ancora di più e per farle capire meglio la realtà della manifestazione imminente.
L’esempio di Elisabetta, indica che Dio può fare qualsiasi cosa, per Lui non ci sono ostacoli, anche lei ha concepito un figlio nella sua vecchiaia, ed è al sesto mese, lei era sterile!
Il riferimento alla gravidanza di Elisabetta dimostra, quindi, che nulla è impossibile a Dio!
Probabilmente Maria non sapeva della gravidanza di Elisabetta, o perché Elisabetta rimase nascosta (Luca 1:24), oppure perché non abitavano nella stessa città (Luca 1:39-40), non c’erano telefoni, internet, telegrammi, l’angelo la informa al sesto mese di gravidanza.
“Poiche” (hoti) spiega la dichiarazione che Elisabetta era incinta per la potenza e che sarà possibile anche per Maria, cioè in modo soprannaturale.
Ciò che avviene in Elisabetta per la potenza di Dio, così avverrà in Maria.
La potenza di Dio è all’opera sia in Elisabetta e sia in Maria!
Nel piano di Dio, Maria ed Elisabetta s’intrecciano attraverso nascite miracolose.
Com’è avvenuto nel caso di Elisabetta così avverrà nel caso di Maria in futuro, infatti l’angelo afferma: “Nessuna parola di Dio rimarrà inefficace”.
“Parola” (rhēma) indica parola, evento, cosa, si riferisce a tutto ciò che Dio fa, sia con la parola e con l’azione.
“Rimarrà inefficace” (adunatēsei) è essere impossibile.
Il senso della frase è: niente è impossibile con Dio, sta parlando che la potenza di Dio è totale, vittoriosa, efficace!
L'angelo afferma la potenza totale di Dio per compiere queste nascite. Dio è Onnipotente!
Gesù risponderà ai discepoli dicendo: “Le cose impossibili agli uomini, sono possibili a Dio” (Luca 18:27).
Anche all’incredula vecchia Sara, dopo che le è stato detto che avrebbe avuto un figlio (Isacco) il Signore le disse: “Vi è forse qualcosa che sia troppo difficile per il Signore? Al tempo fissato, l’anno prossimo, tornerò e Sara avrà un figlio” (Genesi 18:14).
Così poi è stato!
Niente di ciò che Dio progetta, o promette è impossibile, le promesse di Dio non possono mai fallire.
Dio ha la capacità di realizzare i Suoi piani! (Giobbe 42:2; Geremia 32:27; Zaccaria 8:6)
Forse c’è qualcosa che è più grande di noi, ci sentiamo impotenti, non vediamo vie d’uscita, ma ricordiamo che Dio è più grande, più forte dei nostri problemi!
In Efesini 3:20-21 leggiamo: “Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen “.
C) La potenza di Dio è protettrice.
“Ti coprirà dell’ombra Sua” può avere anche l’idea di protezione.
Lo Spirito Santo ha operato in modo tale che nel concepimento, Gesù, è stato protetto dal male e dall'inquinamento del peccato.
Il potere di Dio, con cui custodisce e protegge il Suo popolo, è spesso paragonato nella Scrittura a un'ombra (Salmi 17:8; Salmi 57:1; Salmi 91:1-4).
Quando Dio ti coinvolge nei Suoi piani, garantisce la Sua protezione, il Suo sostegno.
Dio ci avvolge nella protezione delle Sue mani! Dio è il nostro rifugio! (Salmo 121; Giovanni 10:28-30).
IV LA PARTICOLARITÀ DI GESÙ (v.35).
Nel v.35 riguardo a Gesù leggiamo: “Perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio”.
“Perciò” (dio) indica di conseguenza, per questo motivo, colui che nascerà cioè Gesù sarà chiamato Santo Figlio di Dio.
L’incarnazione di Gesù è avvenuta per mezzo della potenza e dall’azione dello Spirito Santo, per questo motivo è scritto sarà chiamato SANTO FIGLIO DI DIO.
Gesù è Santo Figlio di Dio, per il concepimento dello Spirito Santo ed è santo sempre per l’attività dello Spirito Santo.
Nella particolarità di Gesù troviamo:
A) L’identificazione.
“Sarà chiamato” (klēthēsetai) è come il v.32, in riferimento al suo vero essere, alla natura, alla sua relazione intima e speciale con Dio, al nome dato da Dio, come anche al riconoscimento, all’identificazione (per esempio Atti 3:14; 4:27,30).
Nella particolarità di Gesù vediamo:
B) La dedicazione.
“Santo” (hagion), indica messo a parte per gli scopi di Dio, colui che è dedicato al servizio di Dio (Esodo 13:12; Numeri 3:11-13; Giudici 13:7; Luca 2:23).
Gesù è venuto e ha dato la Sua vita completamente al Padre per la missione che gli è stata affidata di salvare i peccatori (Giovanni 4:34; 17:4; 19:30).
Vediamo ancora:
C) La perfezione.
“Santo” indica anche qualità morali superiori, e si riferisce ad avere qualità divine in contrasto con ciò che è umano (Salmo 89:5,7; Giovanni 17:11; 1 Pietro 1:16; Luca 4:34; Giovanni 6:69; Atti 3:14; 4:27, 30; 1 Giovanni 2:20; Apocalisse 3:7; cfr Giovanni 10:36).
“Santo”, dunque indica purezza, assenza di ogni impurità morale e imperfezione, libero dal peccato (Isaia 6:3; 57:15; 1 Pietro 1:16).
Ora “Santo” e “Figlio di Dio” Gesù già lo era dall’eternità, nella Sua preesistenza (Giovanni 1:1-3; 3:16) anche se Luca qui non lo dice, perché Luca si riferisce alla sua esistenza umana.
In virtù di questo concepimento miracoloso per opera dello Spirito Santo, Gesù non ereditò il peccato dal genere umano (Cfr. 2 Corinzi 5:21; Ebrei 4:15), non aveva peccato in sé!
Tutti gli esseri umani hanno ereditato ed ereditano la colpa e una natura morale corrotta da Adamo, ma il fatto che Gesù non è nato da seme di un padre umano vuol dire che non ha ereditato il peccato di Adamo (cfr. Romani 5:12).
Gesù non discese da Adamo come ogni altro essere umano, perciò la colpa e la corruzione morale del peccato, NON GLI APPARTENGONO!!!!!!
Questo, però, non significa che il peccato viene solo dal maschio, o che Maria era senza peccato (Salmi 51:5).
Quello che possiamo dire secondo le Scritture è, che Gesù è stato concepito in modo tale che potesse essere libero da ogni forma d’inquinamento, in modo che la Sua natura umana fosse senza peccato e totalmente libero da tutti gli effetti e i risultati della caduta.
Lo Spirito Santo ha impedito che la natura peccaminosa di Maria si trasferisse a Gesù!
Gesù era libero da ogni macchia di peccato non solo perché Lui è stato concepito senza il seme dell’uomo, ma anche perché è stato santificato, o protetto dallo Spirito in modo tale che Lui fosse conservato puro e senza macchia.
Quindi possiamo affermare che la nascita e la vita di Gesù, la Sua grandezza non è stata una conquista umana, ma il risultato di un’azione e di una natura divina.
La nascita e l’opera di Gesù, non fu il risultato della perfezione dello sforzo umano, solo Dio poteva produrre una vita come la Sua.
Infine troviamo:
D) La condizione unica come essere.
Il v.35 dice: “Sarà chiamato Santo, Figlio di Dio”.
Cosa s’intende con il titolo “Figlio di Dio”?
Prima di ogni cosa dobbiamo dire che Figlio di Dio significa che Gesù lo è in modo esclusivo (Luca 3:22; 9:35; 22:70), non c’è nessuno come Gesù.
Alcuni studiosi pensano che Figlio di Dio si tratti che sia simile a “Figlio dell'Altissimo” come in Luca 1:32, ed è un titolo del Messia, a questo punto della narrazione, Luca usa questo titolo per descrivere il Messia (Luca 4:41; Atti 9:20,22; Romani 1:1-4).
Altri pensano che questo titolo non è identico a “Messia”, poiché “Messia” esprime il suo ufficio, mentre “Figlio di Dio” esprime la sua stessa essenza, essere.
In Luca 1:32 Gesù è “figlio dell’Altissimo” nel suo ruolo di re, ma qui egli è il Figlio di Dio a causa del suo concepimento sovrannaturale.
Gesù è il "Figlio di Dio", non come una conseguenza al fatto che assume il trono di Davide (come nel Salmo 2:7), ma a causa della suo concepimento miracoloso dello Spirito Santo.
Le origini di Gesù sono divinamente radicate nella potenza creatrice dello Spirito in una vergine, e in questo Gesù è da Dio in un modo unico, come essere.
In questo testo notiamo:
V LA PASSIVITÀ DI MARIA (vv.38).
v.38: “Maria disse: ‘Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola’. E l'angelo la lasciò”.
Vediamo che Maria è sottomessa al Signore.
Mentre Zaccaria ed Elisabetta forniscono un esempio per il lettore del vero discepolato nella loro obbedienza ai comandamenti e ai regolamenti dell’Antico Testamento (Luca 1:6), Maria è esemplare per la sua sottomissione alla volontà di Dio.
Maria, piena di fede, concepì Cristo prima nel suo cuore e dopo nel suo grembo.
La sua convinzione ha portato a una dedizione assoluta al proposito divino.
Nella passività di Maria c’è:
A) La priorità.
“Ecco” (idou-aoristo medio imperativo) indica che Maria è pronta a servire il Signore.
È come se dicesse: “Eccomi, sono la serva del Signore, sia fatta la Sua volontà”.
“Serva” (doulē) indica schiava, Maria dice di essere di proprietà del Signore, disposta a servirlo, è pronta a servirlo; esprime un’obbedienza, una sottomissione completa.
Si riferisce a una persona la cui volontà è stata sottomessa alla volontà di un altro.
Maria ha messo i suoi desideri, sogni e ambizioni da parte in favore della volontà di Dio!!
La sua dichiarazione indica che lei accetta pienamente ciò che Dio richiede da lei.
Si è arresa totalmente, si è posta, anima e corpo, a disposizione del Dio misericordioso.
Non si preoccupa di ciò che penserà Giuseppe (Giuseppe penserà di lasciarla- Matteo 1:19), o a quello che poteva incorrere come la critica dolorosa, o la lapidazione per adulterio (Deuteronomio 22:23-24), perché la gente non avrebbe creduto all’azione miracolosa dello Spirito Santo nel concepimento.
Maria nonostante i rischi, è solo preoccupata di fare la volontà di Dio, riconosce che ciò che le ha detto l’angelo è volontà di Dio e l’accetta con sottomissione gioiosa e coraggio.
Ha preso il rischio della fede; lei non si è consultata con nessun altro; lei non ha preso tempo per valutare i pro e i contro; ha accettato punto e basta.
Sapeva solo che Dio le stava chiedendo di servirlo, e lei obbedì volentieri.
I credenti devono avere fiducia come Maria.
Devono offrire se stessi a Dio come fece Maria.
Nella passività di Maria c’è:
B) Il periodo.
Lo schiavo aveva un padrone per tutta la vita!
In questo senso Maria ha preso un impegno totale con il Signore; lei sta dicendo che sarà serva di Dio per il resto della sua vita!
Non possiamo essere servi a giorni alterni, o per un certo periodo!
Se vogliamo iniziare a seguire l’esempio di Maria dobbiamo pregare dicendo: “Signore, fai di me quello che vuoi, oggi e per sempre!”
Nella passività di Maria c’è:
C) La pazienza.
Secondo alcuni studiosi, “mi sia fatto” (genoito-aoristo) lascia la scelta del tempo a Dio, lascia a Dio determinare il tempo.
Quanto è difficile sottometterci ai tempi di Dio, ma Maria c’insegna a lasciare il nostro tempo di servizio nelle Sue mani!
Dobbiamo essere pronti per Dio, ad agire in qualsiasi momento, ma dobbiamo lasciare a Dio determinare il tempo, non lo possiamo servire a modo nostro!
CONCLUSIONE.
Riepilogando chiediamoci:
(1) Come superare la difficoltà del concepimento di Gesù in una vergine?
Abbiamo ancora difficoltà oggi a capire pienamente come tutto questo avvenne, come Dio si è fatto uomo e tuttavia sia rimasto Dio!
Il fatto che Gesù sarebbe stato concepito in assenza di attività sessuale tra un uomo e una donna, che sarebbe stato concepito dalla potenza di Dio, non fu mai immaginato, fino a quando è accaduto.
Coloro che dubitano sul concepimento miracoloso di Maria devono riflettere su tre aspetti.
Il primo aspetto è:
(a) Luca era un medico, e sapeva benissimo come nascono i bambini.
Sarebbe stato altrettanto difficile per lui credere in una nascita da una vergine, tuttavia ne parla come dato di fatto, come un fatto storico.
Il secondo aspetto è:
(b) Luca era un ricercatore scrupoloso che ha basato il suo Vangelo su testimonianze oculari.
Il terzo aspetto è:
(c) Dio ha il potere di creare un bambino nel grembo di una vergine.
Molti hanno difficoltà a credere le verità circa la nascita da una vergine.
Ma quando si porta la potenza di Dio davanti i nostri occhi, tutte le difficoltà svaniscono.
Un’altra domanda è:
(2) Perché è importante credere che Gesù sia nato da una vergine?
Perché la nascita dalla Vergine è importante per la fede cristiana?
In primo luogo:
(a) Gesù Cristo, il Figlio di Dio, doveva essere libero dalla natura peccaminosa trasmessa a tutti gli esseri umani da parte di Adamo.
Perché Gesù è nato da una donna, era un essere umano; ma come il Figlio di Dio, Gesù è nato senza alcuna traccia di peccato umano.
In secondo luogo:
(b) Il fatto della nascita dalla vergine sottolinea anche che Dio è il nostro Creatore, e il suo potere creativo è in grado di rendere la vita dal nulla solo con la sua presenza attiva ed efficace.
Dio è capace di creare la vita in modo insolito, anche da una vergine.
Questo ci fa sperare anche in situazioni difficili che affrontiamo!
Dio può fare ciò che noi non possiamo fare!
In terzo luogo:
(c) Gesù Cristo è unico.
Gesù è sia pienamente umano e pienamente divino.
Dietrich Bonhoeffer disse: “Se Gesù Cristo non fosse vero Dio, come avrebbe potuto aiutarci? Se non fosse stato vero uomo, come avrebbe potuto aiutarci?”
L’umano e il divino erano possibili solo per il concepimento miracoloso in Maria da parte dello Spirito Santo.
La terza domanda è:
(3) Che cosa c’insegna riguardo a Dio?
Noi vediamo che Dio interviene nella vita degli uomini e manifesta loro la Sua potenza.
Ma vediamo anche che questi versetti ci parlano della Trinità, infatti, leggiamo: dello Spirito Santo, dell’Altissimo e del Figlio di Dio (cfr. Matteo 3:13-17; 2 Corinzi 13:13).
Dio è uno solo, ma esiste in tre persone (Deuteronomio 6:4; Isaia 43:10).
Infine:
(4) Che cosa c’insegna Maria?
Maria c’insegna a lasciare la nostra volontà sotto la volontà di Dio!
C’insegna a morire a noi stessi per fare la volontà di Dio!
Il tutto senza pensare alle conseguenze, conseguenze che potevano essere negative per lei!
Quando Dio ci chiama a servirlo non dobbiamo chiederci cosa questo comporterà, ma lo seguiremo incondizionatamente fidandoci di Lui.