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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Matteo 12:25: La rovina dovuta alla divisione.

Matteo 12:25: La rovina dovuta alla divisione.
Durante il periodo della guerra civile americana, sembra che la frase: “Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina” sia stata la più utilizzata frequentemente che in qualsiasi altro momento della storia americana.

Un regno, una città, una casa, e aggiungiamo, una chiesa divisa ha delle gravi conseguenze! 

In questa predicazione vediamo il contesto della parabola, il contenuto e infine nella conclusione ciò che comunica la parabola.


I IL CONTESTO DELLA PARABOLA (VV.22-25) 
A) L’insinuazione (vv.22-24)
Gli fu presentato a Gesù un indemoniato cieco e muto e Gesù lo guarì. 
Tutta la folla si meravigliava e si chiedeva se Gesù fosse il Messia, il Figlio di Davide (il Messia avrebbe dovuto compiere miracoli, cfr. 12:38). 

Le persone sono piene di stupore, questo effetto descrive qualcosa di molto insolito, che può spiegare la forte reazione dei farisei e la discussione che ne è seguita.

La domanda di tutta la folla è formulata in modo tale da indicare una misura di perplessità e timore in presenza di colui che aveva eseguito questo miracolo, ma anche apre la porta a una possibilità interessante: “Egli è forse il figlio di Davide”, oppure: “Può essere che sia il figlio di Davide”, o ancora: “È possibile che sia il figlio di Davide”. La sensazione della folla è che essi possono avere incontrato il Messia, e non hanno il coraggio di dirlo apertamente per la presenza degli avversari di Gesù (Giovanni 7:13; 9:22).

Mentre i farisei non erano meravigliati, ma affermavano che non era così, infatti, al v.24 leggiamo: “ Ma i farisei, udendo ciò, dissero: ‘Costui non scaccia i demoni se non per l'aiuto di Belzebù, principe dei demoni’”.

Se la popolazione era aperta a riconoscere Gesù come il Messia, i farisei erano completamente chiusi, il contrasto (ma-de-avversativo) tra la folla e i farisei è evidente.

A differenza della folla, i farisei non erano perplessi: erano sicuri che Gesù era il male, e hanno dato espressione a questa convinzione spiegando come Gesù scaccia i demoni.

Dunque, i farisei non sono meravigliati e non riconoscono la messianicità di Gesù, anzi affermano risolutamente pieni di animosità che Gesù è influenzato dal Belzebù, e non sarebbe la prima volta (Matteo 9:32-34; 10:25).

“Belzebù” (Beelzeboul) indica dio delle mosche, o signore delle altezze, o padrone di casa, ed è sinonimo di Satana, è un termine usato per descrivere poteri soprannaturali.
In Marco 3:22 l’accusa è che Gesù è posseduto da Belzebù.

Belzebù è il principe dei demoni, cioè il capo dei demoni. 

Che Gesù avesse fatto un miracolo e che quindi avesse potere non si poteva negare, ma quello che viene messo in dubbio è la fonte di tale miracolo, non viene da Dio, ma da Satana, secondo i farisei il potere di Gesù è satanico.

L’intento dei farisei era quello di avvelenare le menti del popolo contro Gesù rispondendo alla loro domanda se fosse il figlio di Davide, appunto dicendo che fa gli esorcismi per aiuto del diavolo!

I farisei accusano Gesù di stregoneria, un’accusa grave che prevedeva la pena di morte.
La loro mente è così piena di pregiudizi contro Gesù, che non sono in grado di valutare correttamente le prove evidenti davanti ai loro occhi. 
Essi sono convinti che Gesù è dalla parte del nemico e non di Dio. 
I suoi potenti atti di esorcismo e la guarigione, per i farisei sono dunque atti di magia e sono attribuiti al potere demoniaco; di conseguenza, una conclusione del tutto opposta a quella ponderata dalla folla!

I pregiudizi chiudono a possibili aperture! Non ci fanno vedere le evidenze!

Di Gesù vediamo:
B) La percezione (v.25)
Matteo ci dice al v. 25: “ Gesù conoscendo i loro pensieri”.

“Conoscendo” (eidōs – perfetto attivo participio) indica percepire, conoscere pienamente.

Vediamo la capacità sovrannaturale di Gesù di conoscere i pensieri (enthumēsis) delle persone (Matteo 9:4; 22:18; Marco 2:8).

Gesù vede dentro la mente dei suoi avversari!
Gesù era consapevole che i farisei attribuivano le sue buone azioni a Satana!
Gesù iniziò contrastare gli argomenti dei farisei prima che potessero parlare.
Gesù non ha bisogno di aspettare che i suoi critici aprissero la bocca, Gesù va al contrattacco prima che loro potessero parlare!

È sciocco pensare di opporsi a Dio: Lui conosce i nostri pensieri, non c’è niente che possiamo nascondergli!

Passiamo ora a vedere:
II IL CONTENUTO DELLA PARABOLA (VV.25-30)
Nel contenuto della parabola vediamo la:
A) Divisione
Al v. 25 leggiamo: “Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse loro: ‘Ogni regno diviso contro sé stesso va in rovina; e ogni città o casa divisa contro sé stessa non potrà reggere’”.

L'immagine qui è di anarchia o di una guerra civile di due gruppi, di due fazioni che si combattono l’uno contro l’altro all'interno di un regno, o di una città, o di una famiglia normale, o regale, le conseguenze sono molto negative.

Un regno diviso va in rovina (erēmoutai-presente passivo indicativo), cioè sarà devastato, distrutto, spopolato, desolato, diventa un deserto (cfr. Isaia 37:18; Apocalisse 18:19).

Ogni città, o casa divisa contro se stessa non potrà reggere (ou- stathēsetai-futuro passivo indicativo), cioè non continueranno a esistere, non resisteranno, cadranno, saranno distrutti.

Quindi un regno, una città, una casa divisa si auto-distrugge! Non possono reggersi se non sono in sé uniti!

Nel contesto di questa parabola Gesù fa:
B) Due domande (vv.26-27)
Gesù pone due domande per confutare la falsa interpretazione dei farisei del suo esorcismo e farli riflettere sulla vera fonte del Suo potere. 

Vediamo:
(1) La prima domanda (v.26)
Nel v. 26 leggiamo: “Se Satana scaccia Satana, egli è diviso contro sé stesso; come dunque potrà sussistere il suo regno?”
Esistono due regni: quello di Satana e quello di Dio, i due regni sono in conflitto.

Se è stato scacciato un demone con l'aiuto del principe dei demoni, potrebbe significare che nel regno demoniaco c'era uno scisma. 
Se il principe dei demoni ha prestato il suo potere alla sconfitta dei suoi agenti demoniaci, significa che c’è una guerra civile nel regno del male, come farà a sussistere (stathēsetai) il suo regno?
Se Satana caccia Satana, egli è diviso contro se stesso; come potrà stare in piedi il suo regno?

Se Satana e i suoi demoni formano un esercito unico contro Dio, l’attacco e la vittoria di Satana a un demone è un colpo inferto al suo stesso potere, al suo regno, questo non è possibile.

Satana sta scacciando se stesso (cioè, i demoni sotto il suo controllo), quindi il suo regno sarebbe caratterizzato da discordie interne e si autodistruggerebbe come in una guerra civile. 

Pertanto non può essere opera di Satana e Gesù non fa parte dell’esercito di Satana!

In questa prima domanda vediamo l’assurdità, o l’irrazionalità, l’illogicità dell’accusa dei farisei, Satana non può operare contro se stesso per la sua distruzione, come può opporsi a se stesso? Sarebbe una follia suicida!
Non è solo un assurdo, ma anche una cosa impossibile che Satana deve operi contro se stesso!

L'argomento è molto semplice. Non è pensabile che il principe del male avrebbe combattuto contro se stesso!
Satana è troppo scaltro per liberare persone che ha reso suoi schiavi.
Se Satana vuole mantenere il dominio di questo mondo, egli non avrebbe operato contro se stesso per esorcizzare un demone che aveva il controllo di una persona. 

L'unica conclusione logica è: il fatto che l'uomo è stato liberato da un demone e ha cominciato a vedere e a parlare, indica che la fonte del potere di Gesù è Dio nella sua battaglia contro il regno di Satana.

Passiamo ora alla:
(2) Seconda domanda (v.27)
Gesù al v.27 dice: “E se io scaccio i demoni con l'aiuto di Belzebù, con l'aiuto di chi li scacciano i vostri figli? Per questo, essi stessi saranno i vostri giudici”.

In questa domanda vediamo la contraddittorietà dei farisei, la loro incoerenza.
Anche nel giudaismo esistevano gli esorcisti (cfr. Matteo 9:38; Atti 19:13-16), e Gesù fa la domanda che se lui scaccia i demoni con l’aiuto di Belzebù, di Satana, con l’aiuto di chi li scacciano i giudei?
Questa seconda domanda si riallaccia al v.24, all’accusa dei farisei a Gesù.

Questa seconda domanda si riferisce agli esorcisti Giudei, “vostri figli” puoi riferirsi ai loro discepoli, o in generale “alla vostra gente”, persone che erano associate a loro.

L’esorcismo, a differenza di una guarigione fisica, presuppone una forza soprannaturale ostile, che può essere contrastata solo da una forza, da un’autorità spirituale più potente.

I farisei credevano che i loro esorcisti erano stati autorizzati da Dio e non da Belzebù, questo, almeno doveva aprire la possibilità che gli esorcismi di Gesù potevano anche essere per la potenza di Dio.

Il ragionamento che fa Gesù indica che l’esorcismo giudaico era riconosciuto come opera di Dio, era reale ed efficace, ed era accettato dai farisei.
Ora secondo il ragionamento di Gesù: se l’esorcismo dei giudei era accettato dai farisei, perché dovevano ritenersi cosa sospetta gli esorcismi di Gesù? Perché erano considerati diabolici? 
Il punto è che ciò che gli avversari dicono di Gesù, essi devono accettare per chiunque altro che fa la stessa cosa.

Condannare Gesù sarebbe condannare i propri esorcisti che loro credevano che operassero per la potenza di Dio, quindi l'implicazione è che le opere miracolose compiute dai figli dei farisei sono prove sufficienti di per sé a dimostrare che l'argomento dei farisei è erronea.

La presenza stessa di tali esorcismi nelle proprie fila dimostra che Gesù opera per la potenza di Dio e che non è d’accordo con il diavolo, altrimenti lo potevano essere anche gli esorcisti giudei.

La dichiarazione riconosce la realtà di questi esorcismi, ma li vede rivolti a loro scapito.
Quello che vuole dire Gesù è: come i vostri esorcisti operano per la potenza di Dio, così anch’io opero per la potenza di Dio.
Infatti Gesù dice loro: “Per questo, essi stessi saranno i vostri giudici”. 
Da un lato, queste parole di Gesù possono dire: "Perché non chiedete a loro per quanto riguarda la fonte del loro potere? Vi diranno che hanno il potere da parte di Dio secondo la chiamata di Dio di contrastare l’opera di Satana!" e come uomini di Dio riconosceranno che io opero per la potenza di Dio contro Satana.

Tali esorcisti sapevano che era Dio e non il diavolo che ha dato loro il potere di scacciare i demoni, quindi per la loro falsa accusa e opposizione al ministero di Gesù sarebbero stati condannati da Dio e Dio farà pronunciare la sentenza agli esorcisti!
Quindi, gli esorcisti ebrei saranno loro giudici nel giorno del giudizio affianco i Niniviti e la regina Seba (Matteo 12:41-42).

Riepilogando gli esorcisti giudaici sarebbero stati giudici dei farisei perché non solo sapevano di avere il potere di Dio nel fare gli esorcismi, ma conoscevano chi aveva il potere e giudicheranno coloro che dubitano degli esorcismi di Gesù come potere che viene da Dio e per la loro opposizione a Lui!
Quindi “Per questo, essi stessi saranno i vostri giudici” indica che gli esorcisti venendo da Dio riconoscono che anche Gesù lo è, pertanto giudicheranno i farisei che dubitano che il potere di Gesù proviene da Satana.

Così non solo i farisei hanno sbagliato nella valutazione del potere con cui Gesù liberava gli indemoniati, ma la loro accusa contro Gesù li ha resi colpevoli di resistenza alla stessa opera di Dio. 

Gesù va oltre, vediamo la Sua: 
C) Determinazione (v.28)
Nel v. 28 è scritto: “Ma se è con l'aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demoni, è dunque giunto fino a voi il regno di Dio”.

Gesù va al contrattacco! Egli sottolinea la vera fonte del suo ministero!
L’esorcismo di Gesù è per opera dello Spirito Santo invece che per l’opera di Satana!

La potenza dello Spirito Santo sul servo del Signore è stata profetizzata da Isaia (Isaia 11:2; 42:1-4; 61:1-2).
La presenza dello Spirito Santo è una realtà evidente, e non un’interpretazione soggettiva, dubitare che Gesù abbia fatto il miracolo di liberazione dell’indemoniato per la potenza di Dio equivale a bestemmiare contro lo Spirito santo (Matteo 12:31-32). 

La presenza manifestata dello Spirito Santo negli esorcismi, quindi nei miracoli ha un significato in relazione alla venuta del regno di Dio, dimostrano la presenza del regno di Dio.
La potenza dello Spirito di Dio che opera per mezzo di Gesù nell’ esorcizzare i demoni è la conferma tangibile che il regno di Dio è arrivato.
I miracoli per la potenza dello Spirito Santo è la potenza salvifica del regno di Dio che è giunto fra i contemporanei di Gesù (cfr. Matteo 3:2; 4:17; 10:7; 24:14).

La potenza dello Spirito non è semplicemente un mezzo per combattere possessione demoniaca, ma anche un segno di qualcosa di più ampio respiro, l'istituzione del regno di Dio in luogo di quello di Satana (v. 26; cfr. Atti 26:18; Colossesi 1:13). 

E quindi la gente può vedere la vittoria di Dio su Satana.
L’esorcismo per aiuto dello Spirito Santo indica che il regno di Dio è arrivato fino a loro, ai giudei.

Il regno di Dio che giunge ai giudei, non è al futuro, ma è nel presente, infatti “giunto” (ephtasen-aoristo attivo indicativo) può indicare è già avvenuto con i risultati evidenti.

Il regno di Dio è una realtà presente, anche se non nella sua pienezza.
Si tratta di una realtà in crescita, in via di sviluppo, fino a quando raggiungerà il culmine senza fine dopo il Suo ritorno.

Ma in senso più ampio, il regno di Cristo è la sfera del suo governo in qualsiasi luogo o di età. 
In questo senso Egli è il Re, ovunque egli sia, e coloro che lo amano sono i suoi sudditi (per esempio Colossesi 1:13).

La menzione del regno di Dio indica il contrasto con il regno di Satana.
“Giunto fino a voi il regno di Dio” contrasta il regno di Dio con quello di Satana, e indica una vittoria spirituale contro Satana e anche una sfida, o una motivazione a credere in Gesù Cristo come mandato da Dio!
Dunque è un motivo di gioia per chi l’abbraccia, è una minaccia per coloro che si oppongono alla sua volontà.

Infine Gesù fa una:
D) Delucidazione (vv.29-30)
I vv. 29-30 ci dicono: “ Come può uno entrare nella casa dell'uomo forte e rubargli la sua roba, se prima non lega l'uomo forte? Allora soltanto gli saccheggerà la casa. Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde”.

(1) La superiorità di Gesù (v.29)
Gesù usa un’altra parabola per dimostrare la natura e la forza del suo ministero.
Un ladro prima di saccheggiare una casa deve legare l’uomo forte che abita in quella casa.
Non si può attaccare una casa ben protetta senza prima rendere impotenti l’uomo forte di quella casa!

Questa immagine è tratta da Isaia 49:24-26 dove “il bottino” salvato da Dio è il Suo popolo, pertanto la “sua roba” può rappresentare le persone sotto il potere di Satana.

Il "forte" è Satana, il nemico di Dio, dal quale Dio salva i suoi figli.

Satana ha il suo regno: è "dio di questo mondo" che tiene sottomessi a sé le persone (Matteo 4:8-9; 2 Corinzi 4:4; cfr. Giovanni 12:31; 14:30; 16:11).

Quindi Gesù è più forte di Satana, lo ha legato, vinto e liberato l’uomo che era indemoniato. 

Gesù è più forte di Satana, lo lega, entra nel suo regno quando vuole e libera chi vuole! (per esempio Colossesi 1:13).


In questo modo Gesù chiarisce ai Suoi accusatori di non avere niente a che fare con Satana, non è in combutta con lui, anzi lo combatte e lo vince liberando le persone che lui ha legato, dimostrando così di essere più forte! (Cfr. Ebrei 2:14-15; 1 Giovanni 3:8; Apocalisse 20:10).

Matteo 12:28-29 insegna la presenza del regno, che il potere salvifico di Dio ha cominciato a invadere il dominio di Satana riportando liberazioni durante la vita e il ministero di Gesù.

Il suo potere sarà anche trasmesso ai suoi discepoli (Luca 10:17-20).
Sulla croce Gesù sconfigge il diavolo e i suoi demoni (Colossesi 2:15), e alla fine il diavolo sarà gettato nello stagno di fuoco per sempre (Apocalisse 20:10).

I cristiani possono gioire del potere superiore che Gesù ha sul diavolo (Giovanni 12:31; 16:11; Atti 26:18; Efesini 2:1-6; Colossesi 1:13; 2:15).

(2) La sfida di Gesù (v.30)
Al v.30 leggiamo: “Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde”.
Gesù è impegnato in una lotta con un potente nemico, in questa lotta non c'è neutralità!!

Anche se questa forma di affermazione potrebbe servire sia come un rimprovero per farisei, e i loro seguaci, è un avvertimento per la folla (v. 23), questo versetto suona come una sfida di Gesù a prendere una posizione; è una chiamata alla decisione per Gesù.

Questa frase lapidaria chiarisce la posizione in cui i farisei si sono messi, divide l'umanità semplicemente in solo due gruppi, non c'è via di mezzo. 
In questo conflitto tra Gesù e Satana non è possibile essere neutrali come la Svizzera, non è possibile stare in una posizione intermedia! 
O fai parte del regno di Dio o del regno di Satana!
Non è necessario opporsi a Cristo per essere contro di Lui; è necessario essere con lui!! Essere dalla sua parte!

La persona che non appartiene a Dio è nemico di Dio (Romani 5:10); la persona che non è un figlio di Dio per mezzo di Cristo è un ribelle contro Dio! (Giovanni 1:11-13; Galati 4:4-7).

I farisei stavano mostrando di essere contro Gesù e quindi dalla parte di Satana: chi non è con Gesù è contro Gesù! Chi non raccoglie con Gesù disperde!
L'immagine di raccogliere e disperdere deriva dall’Antico Testamento immagini di Dio come pastore che raccoglie di nuovo a sé quelli di Israele sparsi in esilio (Isaia 40:11; Geremia 23:2-3; Ezechiele 34:12-13, 16; Zaccaria 13:7-9).

Gesù è il pastore (Matteo 9:36-38; Giovanni 10:11-16), e ognuno deve scegliere di unirsi a lui nel raccogliere le sue pecore (credenti) o di opporsi a lui e disperdere il suo gregge. Non ci sono vie di mezzo.
In questa guerra contro le roccaforti di Satana ci sono solo due parti: stare con Cristo e per Cristo o essere contro di lui, raccogliere con Cristo o disperdere con Satana.

Quindi ci sono solo due possibili relazioni con Gesù Cristo: o sei con Lui, o sei contro di Lui.
Anche se sei una brava persona, se non appartieni a Dio, se non hai accettato Gesù come tuo personale Signore e Salvatore sei contro Dio!

Questo versetto richiede una chiara dichiarazione di fedeltà! Tu sei fedele a Gesù Cristo?

CONCLUSIONE
Noi da questi versetti impariamo:
(1) Non c’è futuro là dove c’è conflitto, divisione!

Gesù all’accusa dei farisei rispose loro con una parabola per far loro capire l’assurdità e l’impossibilità che era associato a Satana! 
Il motivo è detto nella parabola: qualsiasi regno, città, o famiglie che hanno conflitti al loro interno si auto-distruggerà. 
Così anche per la chiesa: una chiesa divisa non solo non onora Dio, ma cesserà di esistere per auto-distruzione! (cfr.1 Corinzi 1:10-13)

Le divisioni, i conflitti spesso assorbono energia, tempo, che possono essere usati per il progresso del regno di Dio!!

Il peccato di orgoglio, superbia, arroganza, egoismo, sete di potere aprono le porte a Satana che spingerà alla divisione: Satana non riuscendo a distruggere il cristianesimo, farà litigare i credenti l’uno contro l’altro!

Il popolo di Dio deve fare tutto il possibile per contrastare le divisioni inutili!
Anzi come dice Romani 16:17: “Ora vi esorto, fratelli, a tener d'occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l'insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro”.

Ma dal contesto della parabola impariamo altre verità:
1) Gesù è più forte di Satana.
Gesù è Colui che lega l’uomo forte, noi come suoi discepoli possiamo gioire e confidare in questo.
Possiamo affrontare la guerra spirituale con questa consapevolezza e non avere paura perché Colui che è in noi è più forte di quello che è nel mondo! (1 Giovanni 4:4).

Infine:
2) I cristiani hanno l’autorità di Gesù su Satana per legarlo, per vincerlo (Matteo 10:1; cfr. Marco 3:15; 6:7; Luca 4:36; 9:1).
Satana può controllare chi gli appartiene (Atti 26:18; Colossesi 1:13), ma non può possedere e controllare chi appartiene a Gesù Cristo perché in loro c’è lo Spirito Santo (Efesino 1:13-14).

Certo dobbiamo stare attenti, possiamo essere tentati dal maligno (Matteo 4:1-11; 1 Tessalonicesi 3:5; 1 Pietro 4:8-9) e quindi non dobbiamo fare spazio a lui (Efesini 4:27), dobbiamo prendere l’armatura di Dio per resistergli (Efesini 6:10-18; 1 Pietro 5:8-9).

Il credente può resistere al diavolo (1 Corinzi 10:13) pertanto non deve giustificare i propri peccati dicendo che è stato il diavolo! 
Ognuno di noi è responsabile dei propri peccati!

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