Mansuetudine (Galati 5:22).
Dobbiamo ammettere che la mansuetudine è uno di quei soggetti per i quali preghiamo poco, infatti preghiamo che Dio ci dia la purezza, la pazienza, l’amore, l’autocontrollo, ma non preghiamo molto che ci dia la mansuetudine.
Questo non vuol dire che la mansuetudine sia del tutto assente dalla comunità cristiana, ma forse non l’apprezziamo come fa Dio.
Uno dei motivi per cui non si prega è perché sembra che sia segno di debolezza, di essere senza carattere, oppure che una persona sia senza spirito, senza emozioni, indecisa, stupida, timida, o pigra, o apatica, prive di risorse.
I mansueti non sono tali perché a loro mancano le risorse o qualsiasi altra cosa, anzi credono così tanto alla verità che sono pronti a morire per la verità come ha fatto Gesù e gli apostoli!
La mansuetudine cristiana è compatibile con la forza, l'abilità e il confronto dottrinale ed etico.
Gli eroi della fede nella Bibbia sono stati tutt’altro che deboli, e Dio li ha premiati per il loro coraggio, altri sono stati giudicati da Dio perché privi di spina dorsale per Lui (Apocalisse 3:16).
La mansuetudine non è codardia e nemmeno deve essere confusa con persone che evitano dibattiti, o conflitti verbali riguardo la dottrina.
La mansuetudine è forza attiva, e non una debolezza passiva, ci vuole forza, la forza di Dio, per essere veramente mansueti, non è facile esserlo!
Gesù era mansueto e non aveva paura del confronto teologico ed etico; ha richiamato in modo coraggioso il peccato e la falsa dottrina (Giovanni 2:14; 4:16; 8:19,44; Matteo 16:21-23; 21:12; 23:13-17; Marco 10:13-16; 11:15).
Che cosa è la mansuetudine?
La mansuetudine non è una disposizione naturale, non si nasce mansueti, la mansuetudine non è genetica, è il frutto dello Spirito Santo che vive nel credente.
La mansuetudine (prautēs) era una parola usata per indicare colui che era calmo contrapposto all’ira, colui che era moderato, gentile, docile, conciliante, pacato, clemente, paziente, modesto, tollerante, flessibile, che aveva un atteggiamento di umile benevolenza e di rispetto verso gli altri.
Pertanto la mansuetudine è l’opposto dell’auto-affermazione, dell’arroganza, dell’egoismo e dell’egocentrismo!
La mansuetudine è un atteggiamento disciplinato che abbiamo davanti a Dio e l'un l'altro; è l'atteggiamento che umilia se stessi sotto la Parola di Dio e poi del prossimo.
La mansuetudine era una caratteristica di Gesù quando era sulla terra.
In 1 Corinzi 10:1 è scritto: “Io, Paolo, vi esorto per la mansuetudine e la mitezza di Cristo” (cfr. Matteo 11:29; 21:5)
La mansuetudine di Gesù può essere illustrata con il passo di Matteo 12:20: “Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia”.
Matteo riporta il passo profetico di Isaia 42:1-4 per indicare il ministero di Gesù.
Questo passo è un’immagine della mansuetudine di Gesù, della sua gentilezza.
La canna rotta e il lucignolo fumante si riferiscono a persone che sono ferite, spiritualmente deboli.
Gesù li ha trattati delicatamente come per esempio ha fatto con la Samaritana (Giovanni 4:1-26) e la donna adultera (Giovanni 8:1-11).
Benché non chiuda gli occhi davanti il loro peccato, Gesù li ha trattate con grazia, gentilezza, tolleranza.
Come suoi discepoli, dobbiamo coltivare la Sua stessa mansuetudine che ha caratterizzato la sua vita.
Gesù nel suo insegnamento sulle beatitudini ha considerato anche la mansuetudine: “Beati i mansueti, perché erediteranno la terra” (Matteo 5:5).
Tutti i veri cristiani hanno e devono avere questa caratteristica.
Come il loro Signore, i credenti devono perseguire attivamente la mansuetudine (1 Timoteo 6:11) e di indossarli come un indumento ci ricorda Paolo in Colossesi 3:12.
In Tito 3:1-2 Paolo esorta Tito di ricordare ai credenti che siano sottomessi ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona, che non dicano male di nessuno, che non siano litigiosi, che siano miti, mostrando grande gentilezza (prautēs) verso tutti gli uomini.
Queste caratteristiche costruiscono dei ponti per le relazioni profonde, ma è un modo per dare una buona testimonianza ai non credenti con il comportamento.
Dopo questa lunga introduzione vediamo prima di tutto che la mansuetudine è:
I L’ATTEGGIAMENTO REMISSIVO VERSO DIO.
Prima di essere mansueti verso gli altri lo dobbiamo essere verso Dio.
La mansuetudine è una disposizione umile che prima si sottomette alla volontà divina.
"Mansuetudine" può essere descritta come una sottomissione umile e flessibile alla volontà di Dio, che si riflette verso gli altri.
Giacomo descrive il nostro atteggiamento nei confronti della parola di Dio quando scrive: “Perciò, deposta ogni impurità e residuo di malizia, ricevete con dolcezza la parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre” (Giacomo 1:21)
“Dolcezza” (prautēti) è essere mansueti!
Dobbiamo accogliere la Parola con mansuetudine, cioè con sottomissione, arrendevolezza.
Il mansueto è uno che si fa insegnare e modellare, che riceve con prontezza la Parola di Dio senza obiezioni, senza opposizioni arroganti, senza discussioni egoistiche, senza pregiudizi, senza accecanti tradizioni artificiali, senza filtri, o senza versetti di convenienza e accomodanti per i propri interessi!
Ricevere con dolcezza la Parola di Dio, sia in privato o in chiesa, significa avere un cuore aperto nel ricevere ciò che il Signore vuole dirgli e avrà un atteggiamento di mettere in pratica ciò che è la volontà di Dio.
Il mansueto è pronto ad ascoltare, a imparare e a cambiare, desidera essere trasformato dalla Parola di Dio.
I mansueti sono coloro che rispettano Dio e la Sua parola, che seguono le Sue indicazioni e i Suoi disegni, che si sottomettono alla Sua volontà.
Quindi ricevere la Parola di Dio con mansuetudine non significa passività, ma è una disposizione attiva nel fare la volontà di Dio, nel lasciarsi modellare da Dio come il vaso nelle mani del vasaio e di lasciarci correggere così cresceremo!
In Isaia 66:1-2 leggiamo: “Così parla il SIGNORE: ‘Il cielo è il mio trono e la terra è lo sgabello dei miei piedi; quale casa potreste costruirmi? Quale potrebbe essere il luogo del mio riposo? Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così sono tutte venute all'esistenza’, dice il SIGNORE. ‘Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito afflitto e trema alla mia parola’”.
Questo passo di Isaia ci fa capire quanto grande e infinito è il Signore, troneggia dal cielo e la terra è lo sgabello dei Suoi piedi, un tempio non lo può contenere (cfr. 1 Re 8:27), Lui ha creato ogni cosa, anche il materiale per la costruzione, tutto è Suo, e gli uomini non possono costruire con tali materiali un edificio degno della sua grandezza.
Eppure la Sua attenzione, il Suo favore, è su colui che è umile cha lo spirito afflitto (Cfr. Salmo 34:18; Isaia 57:15; Matteo 5:3; Luca 18:13-14) e trema alla Sua parola.
Questo passo ci fa capire che Dio non è preoccupato per una religiosità esteriore, il Suo favore, la Sua presenza è verso coloro che abbassano i loro cuori, verso gli umili, verso chi lo teme.
John MacArthur scrive: “ Dio desidera stabilire la sua dimora in un cuore ben disposto e contrito, mentre respinge il cuore dedito all’esteriorità religiose (cfr. Matteo 5:3-9). Dio desidera dimorare nel cuore della persona che prende la sua Parola sul serio (cfr. Isaia 66:5; Giovanni 14:23).
Quindi il mansueto ha un atteggiamento sottomesso e insegnabile verso Dio che si manifesta in vera umiltà e in rispetto verso gli altri.
Vediamo, allora, che la mansuetudine è anche:
II L’ATTEGGIAMENTO RISPETTOSO VERSO GLI ALTRI.
Noi dobbiamo sempre ricordare che, all’interno delle chiese della Galazia a cui scrisse Paolo, vi erano dei partiti e lotte interne.
Ora, noi dovremmo immaginare sempre le persone che incontriamo con una scritta virtuale davanti e dietro di loro: “Attenzione fragile, maneggiare con cura”.
Dobbiamo ammettere che la personalità umana è preziosa, ma fragile e deve essere maneggiata con cura, e questo non è facile perché sempre per natura tendiamo a essere egoisti, presuntuosi e arroganti.
Probabilmente per questo motivo qualcuno ha detto che la mansuetudine, come espressione del frutto dello Spirito Santo, è la forza sotto controllo, il potere imbrigliato nel servizio amorevole e azioni rispettose verso gli altri.
L’immagine potrebbe essere quella di un puledro che viene addestrato per essere cavalcato, il fantino fa in modo che la volontà dell’animale sia sottomessa a lui, così il mansueto imbriglia il suo io, orgoglio e ira.
Quindi vediamo che il mansueto è:
A) Rispettoso verso le persone.
Colui che è mansueto non imporrà la propria volontà a quella degli altri.
Il mansueto rispetta:
(1) La dignità delle persone.
Il mansueto non usa le mani, i piedi, l’intelligenza, e tutti i suoi sensi per fare male agli altri!
Dire che il mansueto rispetta la dignità delle persone significa non essere violenti, manipolatori, coercitivi, intimidatori, offensivi, e nemmeno maledire.
Noi dobbiamo ricordare che fare un torto a una persona significa farla a Dio perché le persone hanno una dignità: sono fatte a immagine e somiglianza di Dio, benché siamo peccatori.
R. C. Sproul dice: “ La dignità dell'uomo riposa in Dio, che assegna un valore inestimabile a ogni persona. L'origine dell'uomo non è un incidente, ma un atto profondamente intelligente di Uno che ha valore eterno; di Uno che contrassegna la sua immagine su ogni persona”.
Genesi 1:26-27 dice: “ Poi Dio disse: ‘Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra’. Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina’”.
Sia la parola ebraica per “immagine” (ṣě∙lěm) e la parola ebraica per “somiglianza” (demûṯ) si riferiscono a qualcosa che è simile a quello che essa rappresenta. (Genesi 5:3).
Giacomo 3:9 dice solo “somiglianza di Dio” (homoíōsis theos) ed è la motivazione per cui non dobbiamo maledire le persone.
Non è chiaro il motivo per cui Giacomo abbia scelto la seconda parola “somiglianza” piuttosto che la prima.
Ed è anche difficile capire il significato di Genesi, gli studiosi sono divisi riguardo il significato (ontologico, sociologico, morale o funzionale?).
Comunque sia il senso che ci vuole comunicare Giacomo è semplicemente: maledire le persone significa maledire Dio perché gli uomini assomigliano a Dio, quel Dio che li ha creati!
Il mansueto rispetta:
(2) Le opinioni delle persone.
Questo non significa che dobbiamo appoggiare, quelle opinioni che consideriamo non essere secondo la verità come rivelata nella Bibbia, o fare finta di niente.
Rispettare le opinioni delle persone significa essere gentili, pazienti e tolleranti.
Noi in 2 Timoteo 2:24-25 leggiamo: “ Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, in modo che, rientrati in sé stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà”.
Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere cortese, gentile (mite-ēpion), capace d’insegnare, paziente.
Deve istruire con mansuetudine gli oppositori.
Dio concede il ravvedimento, è un dono per riconoscere la verità.
Questo significa che dobbiamo rispettare i nostri oppositori, anche se non siamo d’accordo con loro, dobbiamo insegnare senza offenderli facendo del nostro meglio con mansuetudine.
Questo atteggiamento raccoglie le qualità della gentilezza, pacatezza e della tolleranza in una disposizione di apertura paziente che è particolarmente necessario per la in situazioni conflittuali.
Invece di combattere contro gli avversari, il servo del Signore dovrebbe con calma e delicatezza correggere le loro idee sbagliate.
Dovremmo essere sensibili alle opinioni e alle idee degli altri dicendo la verità senza urlare e offendere ricordando che non saremo noi a convincere le persone, ma Dio!
Il ravvedimento è un dono di Dio!
Si possono esprimere e difendere le convinzioni con mansuetudine!
1 Pietro 3:15-16 ci esorta: “ Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni. Ma fatelo con mansuetudine e rispetto, e avendo la coscienza pulita; affinché quando sparlano di voi, rimangano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo”.
Queste parole, Pietro le disse ai cristiani che erano sotto persecuzione (per esempio 1 Pietro 4:12-19).
Pietro esorta i cristiani a essere pronti, preparati a testimoniare, a rispondere, a coloro che chiedono le ragioni, della speranza che è in loro, cioè al contenuto della loro fede cristiana, ma non è esclusa anche la futura salvezza.
Il modo come deve essere fatto è con mansuetudine e rispetto, questo significa non tentare di sopraffare l’interlocutore non-cristiano con l’arroganza, con maleducazione, o in modo aggressivo per rispetto di Dio e del prossimo.
B) Rispettoso è perdonare.
Il mansueto ha una mente umile e devota che sceglie di sopportare le ferite, le offese piuttosto che restituirle.
La mansuetudine è avere pazienza e tolleranza quando si è feriti; non è rispondere alle cattiverie con altre cattiverie, né un rivendicare i nostri diritti, è l’opposto dell’ira, della malizia e della vendetta.
La mansuetudine è seguire l’esempio di Gesù quando fu maltrattato, l’apostolo Pietro parlando della sofferenza ricevuta perché ci si è comportati bene dice: "Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme. 'Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno'. Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui che giudica giustamente'" (1 Pietro 2:21-23).
Dopo tutto quello che ha subito, Gesù non rendeva gli oltraggi, non minacciava! Cristo ha dato ai credenti un esempio di come affrontare l'ingiustizia e la persecuzione, così anche le offese e le ferite.
La parola greca "esempio" (hupogrammós) veniva usata come un modello di scrittura dei maestri per i loro allievi da copiare.
La parola è stata usata, come qui, come una figura retorica per un modello di comportamento da imitare sotto la persecuzione e quindi anche per le offese, per le ferite morali, o fisiche!
Noi dovremmo affrontare l'ingiustizia e le sofferenze ricevute con suprema dignità, non vendicandoci, ma, confidando in Dio, così seguiremo le orme di Gesù.
L’apostolo Paolo ci esorta in Romani 12:19-21: "Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: 'A me la vendetta; io darò la retribuzione', dice il Signore. Anzi, 'se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo'. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene".
Come mansueti siamo chiamati a seguire l’esempio di Gesù che non rendeva gli oltraggi, non minacciava, ma si rimetteva a Colui che giudica giustamente.
Il mansueto non ha uno spirito di vendetta, ma è pronto al perdono!
Come Dio ci ha perdonati così dovremmo fare noi agli altri! (Colossesi 3:13).
C’è qualcuno che ti ha fatto del male, o ti sta facendo del male?
Si paziente, perdona, lascia tutto nelle mani di Dio e chiedi a Dio l’autocontrollo!
Dunque il mansueto non è suscettibile e permaloso, non sta sulla difensiva per difendere se stesso, non rivendica i propri diritti.
Quante volte abbiamo detto o sentito queste frasi: “Non è giusto!” “Non mi faccio calpestare da nessuno!” “ Non sono mica un tappetino!” “Ho una dignità da fare rispettare!”
Il mansueto non si auto-commisera dicendo: “Povero me come mi hanno trattato, io non merito tutto questo”.
Il mansueto non reagisce così!
“Essere mansueti” significa non essere preoccupati di quello che gli altri possano dire di lui e a lui, significa non sentire il bisogno di difendere se stessi, perché si rende conto che non c’è niente di degno in lui da difendere.
Il mansueto non è egocentrico ed è consapevole di non avere diritti, o meriti perché sa di essere un peccatore.
Nell’Antico Testamento, “mansueti” indica il misero, il povero, l’umile, il mite. A volte indica chi è esposto allo sfruttamento (Isaia 32:7; Salmi 37:14; Giobbe 24:4).
Il mansueto (Aw-nee'-Any) è privo di diritti e di difesa, sono gli oppressi che sono sfruttati, imbrogliati, (Salmi 9; 10); ma Dio è con loro (Esodo 22:24; Deuteronomio 24:14-15; Isaia 3:14-15; Isaia 10:2; Amos 2:7;8:4; Proverbi 14:21; 22:22; 31:9,20).
Il mansueto non pretende dall’altro, ma serve l’altro, è un servitore.
In 2 Corinzi 4:5 leggiamo: "Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù".
Paolo volentieri servì la chiesa di Corinto, anche se questa lo aveva duramente criticato.
È interessante che Paolo usa la parola servi che indica schiavi (doúlos), quindi il servire come uno schiavo.
Ora uno che era schiavo non aveva diritti, ma solo doveri, non aveva a proprio disposizione né tempo, né denaro, né averi, né momenti in cui poteva dire: “Questo momento è mio, il mio padrone non ha alcun diritto su di esso”.
Questo ci fa capire che servire gli altri richiede un sacrificio di tempo e di desideri personali.
Essere discepolo di Cristo e quindi mansueti, significa servire gli altri, anche quando non sono secondo le nostre aspettative.
Il mansueto non pretende che gli altri soddisfino i suoi bisogni o che tutto ruota attorno a lui! (cfr. Marco 10:35-45).
C) Rispettoso è essere premurosi.
La mansuetudine è chinarsi per aiutare qualcuno, chi è mansueto è sensibile ai diritti, ai sentimenti e ai bisogni degli altri.
In Galati 6:1-2 leggiamo: “ Fratelli, se uno viene sorpreso in colpa, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. Bada bene a te stesso, che anche tu non sia tentato. Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo”.
Paolo ci dice che se qualcuno viene colto sul fatto, mentre fa qualcosa di sbagliato, che ha peccato, colui che è spirituale (spirituali-pneumatikoi), cioè coloro che si lasciano guidare dallo Spirito Santo e gli effetti si vedono (Galati 5:16-26), sono esortati a rialzarlo con uno spirito di mansuetudine.
“Rialzatelo” (katartizete -presente attivo imperativo) indica aggiustare, riparare, mettere a posto.
Per esempio questa parola era usata per mettere a posto un osso rotto, o un arto slogato, per rammendare una rete da pesca strappata, o per riparare una nave dopo un viaggio difficile.
Paolo utilizza “rialzatelo” in senso etico e indica riportarlo nella condizione buona, precedente la caduta nel peccato, quindi aiutarlo a smettere di peccare, correggere la condizione del peccatore, facendo attenzione a non cadere nella tentazione.
Paolo dice “con spirito di mansuetudine” (pneumati prautētos), quindi di dolcezza, gentilezza, delicatezza, sensibilità, umiltà e non in modo arrogante, con un senso di superiorità.
Paolo ci sta dicendo che la responsabilità delle persone spirituali è di rialzare chi è caduto, ma lo farà con mansuetudine.
Dal momento che la mansuetudine è un aspetto del frutto dello Spirito Santo, coloro che sono guidati dallo Spirito Santo mostreranno questa qualità.
Il giusto atteggiamento per le altre persone non è "io sono migliore di te e te lo posso dimostrare", ma "sei una persona importante perché Dio ti ha fatto a sua immagine e somiglianza e Gesù Cristo è morto per te ed è mia gioia e privilegio servirti”.
Rialzare coloro che sono caduti è portare i pesi gli uni gli altri è adempiere, mettere in pratica, la legge di Cristo, probabilmente si riferisce alla legge dell’amore (Matteo 22:36-40; Giovanni 13:34; 15:12; Romani 13: 8-10; 1 Giovanni 3:23), ed è esemplificato nella Sua vita, significa seguire l'esempio di Cristo nella ricerca del bene del prossimo.
Vuoi per paura, vuoi per eccessivo rispetto per la privacy, è triste che spesse volte siamo a conoscenza di un peccato di qualcuno della chiesa, ma non facciamo nulla per aiutarlo.
Se gli vogliamo bene e amiamo il Signore, siamo chiamati ad aiutare a rialzare le persone che hanno disobbedito a Dio, questo per la gloria di Dio e il bene della chiesa.
La mansuetudine è anche avere un:
III ATTEGGIAMENTO RAGIONEVOLE.
Chi è mansueto ha un atteggiamento ragionevole, non è rigido ed esigente nelle sue relazioni con gli altri, ascolta la ragione, è ragionevole, rinuncia a se stesso per il bene degli altri.
Il mansueto è ragionevole:
A) Rinuncia a se stesso per il bene comune.
Riguardo la mansuetudine del credente Mitton dice: “La mansuetudine è l’atteggiamento di chi è talmente assorbito nella ricerca di uno scopo degno del bene comune, che rifiuta di esserne sviato da offese, ingiurie o insulti diretti a lui personalmente o, in effetto, da considerazioni personali di qualsiasi tipo”.
Il mansueto è assorbito e cerca il bene comune, non è permaloso, non si attacca alle offese! Per lui è importante il bene comune! Il bene della chiesa!
Il mansueto mette il proprio IO a morte.
Il nostro IO è duro e ostinato, infatti, vuole sempre autogovernare e imporsi al prossimo.
L’orgoglio è la causa delle divisioni, delle contese dice Proverbi 13:10.
La mansuetudine è una caratteristica di coloro che appartengono a Dio ed è necessaria per l’unità della chiesa.
Efesini 4:1-3 dice: "Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri con amore, sforzandovi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace". (vedi anche Colossesi 3:12).
Il mansueto è ragionevole:
B) Riconosce che ha sempre da imparare.
Lo abbiamo visto prima, la mansuetudine è avere uno spirito che si lascia insegnare!
Il mansueto più crescerà nella fede cristiana più si renderà conto che ha ancora tanto da imparare!
Come quel vecchio predicatore che dopo anni e anni di vita di fede e di studi disse davanti all’oceano che la sua conoscenza era come una goccia di acqua davanti la vastità di quel mare!
Pertanto il mansueto per questo motivo ha un rapporto costante con la Parola di Dio, di lettura e meditazione sapendo che da questo dipende la sua vita spirituale. “L’uomo non vive soltanto di pane, ma di ogni Parola che procede da Dio” dice Deuteronomio 8:3.
Il mansueto è consapevole che senza la Scrittura, la Parola di Dio ispirata, non c’è crescita, maturità e nemmeno sarà idoneo, equipaggiato nel servizio cristiano!
2 Timoteo 3:16-17 afferma: "Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona".
Il mansueto non studierà la Parola di Dio semplicemente per aumentare la sua conoscenza o essere preparato per vincere le argomentazioni, ma per essere ben qualificato per essere completamente attrezzato per il progresso del regno dei cieli, come un uomo di Dio pronto in ogni situazione nell’opera di Dio.
Il mansueto riconosce la Bibbia come il suo standard da seguire, il mezzo mediante il quale, lo Spirito Santo lo modella all’immagine di Gesù (Efesini 4:11-13; 2 Corinzi 3:18).
Tutta la Bibbia è ispirata, è Parola di Dio; perché essa è ispirata, quindi degna di fiducia, dovremmo leggerla e applicarla alla nostra vita.
La Bibbia è il nostro standard per provare tutto ciò che pretende di essere vero. È la nostra salvaguardia contro il falso insegnamento e la nostra fonte di orientamento per come dovremmo vivere.
La Bibbia è la nostra unica fonte di conoscenza su come essere salvati e come dobbiamo vivere e servire il Signore.
Quanto tempo dedichiamo alla lettura, alla meditazione e allo studio della Parola di Dio?
Leggi regolarmente la Bibbia per conoscere la verità di Dio e impostare e modellare la tua vita secondo i suoi insegnamenti? (Giosuè 1:8; Salmi 1:1-3).
Il mansueto è ragionevole:
C) Riconosce che ha bisogno degli altri per crescere nella fede.
Il mansueto riconosce che Dio ha dato alla chiesa dei doni affinché i singoli credenti possano crescere all’altezza di Cristo, riconosce che ha bisogno degli altri credenti della chiesa con i doni che Dio ha dato loro per edificarla.
Sempre in Efesini 4:11-15 leggiamo: "È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all'unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo".
Il mansueto ha un atteggiamento pronto a essere ammaestrato e modellato dalla Parola di Dio, riconosce l’importanza di frequentare una chiesa locale dove vi è la manifestazione dei doni spirituali dati da Gesù, dove può essere perfezionato per il servizio e per la propria crescita individuale fino alla piena maturità perfetta di Cristo!
Il mansueto è ragionevole:
D) Riceve la riprensione degli altri.
Noi vediamo numerosi passi nel Nuovo Testamento che ci parlano che i credenti si ammoniscono gli uni gli altri come in Romani 15:14 e in 1 Tessalonicesi 5:14.
(1) La riprensione ha una funzione curativa.
Il salmista dice: "Mi percuota pure il giusto; sarà un favore; mi riprenda pure; sarà come olio sul capo; il mio capo non lo rifiuterà" (Salmo 141:5).
L’olio era usato come medicinale (Isaia 1:6; Luca 10:34), sia per gli uomini che per gli animali.
L’olio veniva versato sulla testa della pecora per uccidere gli acari, o altri parassiti e proteggere le loro teste dal sole caldo.
Applicato alla pelle, l’olio aveva un’azione emolliente e calmante, ed era usato anche per pulire; infatti, ancora oggi si usa come un ingrediente per il sapone.
La riprensione secondo la Parola di Dio è curativa! Il mansueto lo sa e l’accetta!
(2) La riprensione è preziosa come un gioiello.
Proverbi 25:12 dice: "Per un orecchio docile, chi riprende con saggezza è un anello d’oro, un ornamento d’oro fino".
Il mansueto riconosce i propri peccati e quando qualcuno gli è li fa notare, o lo riprende alla luce della Parola di Dio è pronto ad ascoltare e a cambiare.
Questa è la prova per il mansueto se è veramente mansueto!
Fino a quando leggiamo la Bibbia, e l’ascoltiamo pronti a impararla non ci sono molti problemi, ma quando viene qualcuno a riprenderci per un peccato che abbiamo commesso allora diventa davvero difficile per il nostro orgoglio!
Il mansueto accetta la riprensione, l’ammonizione e non si giustifica, ma con equilibrio accetta l’esortazione e ringrazia!
CONCLUSIONE.
Essere mansueti significa essere remissivi verso Dio; rispettosi verso gli altri e ragionevoli.
Certamente questo aspetto del frutto dello Spirito Santo è davvero difficile per noi orgogliosi come siamo, ma siamo chiamati a rivestirci di mansuetudine dice Paolo in Colossesi 3:12 e chi si lascia guidare dallo spirito Santo lo sarà: la mansuetudine è il frutto dello Spirito Santo!
Quali passi puoi fare per sviluppare un atteggiamento mansueto?
1) Prima di tutto devi desiderare e decidere che questa è una caratteristica che vogliamo veramente sviluppare.
In secondo luogo:
2) Puoi chiedere a chi ti conosce meglio di essere onesto nel dirti se sei mansueto.
In terzo luogo:
3) Devi chiedere a Dio di aiutarti a essere mansueto.
Senza la guida, il controllo dello Spirito Santo non possiamo essere mansueti!