Geremia 1:5: Dio governa l’occupazione di un individuo.
”Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, io ti ho consacrato e ti ho costituito profeta delle nazioni”.
Dio si preoccupa delle galassie, ma si occupa anche dei più piccoli dettagli della vita umana (cfr. Salmo 113:5,6,9; 139:16; Matteo 10:29-30).
Dio stabilisce l’occupazione di un individuo, in questo caso per Geremia aveva stabilito, prima che lo avesse formato nel grembo della madre e che nascesse, profeta delle nazioni. Dio aveva destinato che fosse un profeta, prima del suo concepimento e della sua nascita. (Altri esempi Numeri 8:19; 1 Samuele 16:1; Esodo 4:14; Ecclesiaste 2:24-25; Isaia 45:1-5; Luca 1:15-17; Galati 1:15-16). Dio irrompe nella vita di Geremia e gli comunica la decisione della sua occupazione di profeta decisa dall’eternità. Il Signore lo aveva già consacrato e costituito per il compito di profeta senza consultarlo. Dio è Sovrano!
“Ti ho conosciuto” (yaḏaʾ) ha il significato di "scegliere", come avviene in Genesi 18:19; Osea 13:5; Amos 3:2. Prima della sua nascita, anzi prima che fosse concepito, Geremia è stato scelto, era stato messo da parte, consacrato per il ruolo di profeta.
La Bibbia ci dice che tutta l’esistenza di una persona (Salmo 139:16; Proverbi 16:9), anche gli affari (Giacomo 4:14-15), la condizione sociale (Deuteronomio 8:18; 1 Samuele 2:6-8; 1 Cronache 29:12; Giobbe 1:21; Salmo 75:7-8; Luca 1:52-53) sono governate da Dio secondo la Sua volontà.
Noi in questo versetto possiamo imparare alcune verità.
1) L’occupazione di un individuo non è improvvisa per Dio.
Nel caso della chiamata di Geremia alla missione profetica, non è stata una decisione divina improvvisa, ma è stata pianificata nell'eternità da Dio (cfr. Salmo 139:16).
2) Dio ha il diritto come Creatore di fare quello che vuole con la nostra vita (cfr. Salmo 115:3; Romani 9:19-21).
Dio ha il diritto di fare di noi quello che vuole, di darci l’occupazione che vuole, e noi dobbiamo essere sempre gioiosi e riconoscenti (1 Tessalonicesi 5:16-18) perché Dio fa sempre la cosa giusta (Deuteronomio 32:4) e saggia (Romani 16:27), ci ama (Romani 8:31-37) ed è fedele (1 Corinzi 1:9).
Il fatto che Dio governa l’occupazione di un individuo non significa che questo non sia responsabile, a questo punto è necessario fare delle precisazioni.
La prima precisazione è: Dio non è l’autore del nostro peccato! (Giacomo 1:13-15). Dio è santo (Isaia 6:3-5) e non può peccare (Abacuc 1:13)
La seconda precisazione è: non possiamo giustificare le nostre omissioni pensando che Dio fa quello che gli piace, noi siamo responsabili delle nostre azioni e siamo chiamati da Dio ad agire secondo la Sua volontà (cfr. Romani 12:1-2; Efesini 5:8-14; Giacomo 4:17).
La terza precisazione è: non dobbiamo giustificare le nostre azioni, o progetti ai danni dell’altro, siamo chiamati ad amare il prossimo come noi stessi (Matteo 22:39).