Romani 3:19-20: Dio non è soddisfatto dalle opere del peccatore.
"Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che sono sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio; perché mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la conoscenza del peccato".
La terminologia riflette quella di una scena di tribunale in cui l'imputato non ha più niente da dire in sua difesa, ha esaurito tutte le possibilità di confutare le accuse contro di lui, la sua colpa evidente è stata esposta. Tutti gli uomini, essendo peccatori, non hanno nulla da dire contro l’evidenza del loro peccato. La legge esiste per fermare tutte le scuse umane, ci fa vedere il nostro peccato, quanto siamo peccatori e quindi colpevoli e responsabili del giudizio di Dio. È inutile cercare di essere giustificati per le opere della legge, nessuno lo sarà perché nessuno è in grado di raggiungere lo stato di perfezione morale che la legge di Dio richiede! Non siamo in grado di osservarla completamente, in modo perfetto! La legge, allora, ci fa vedere che siamo peccatori!
Dio essendo santo non è soddisfatto dalle opere del peccatore. Nessuno sforzo umano può cancellare la sua colpa del peccato. (Vedi anche Galati 2:16). Soltanto Dio può discolparci dai peccati e lo ha fatto tramite l'unico Mediatore Gesù Cristo. Attraverso il Suo carattere, comportamento e sacrificio santo, Gesù era ed è l’unico che potesse soddisfare la santità di Dio! (2 Corinzi 5:21; Ebrei 4:14-15; 1 Pietro 1:19). Solo tramite Gesù noi possiamo avere accesso al Dio tre volte santo (Giovanni 14:6; 1 Timoteo 2:5; Ebrei 8:6; 9:22-28; 10:10-14,19). Per avere una riconciliazione con Dio o l’uomo cessi di peccare, o Dio cessi di essere santo, ma questo non è possibile! Dio nel Suo amore e nella Sua saggezza, secondo la Sua giustizia, ha provveduto una soluzione in cui la Sua santità, giustizia e amore non siano contaminate e l’uomo pentito, attraverso la fede, potesse essere riconciliato con Lui e cioè attraverso Gesù (Romani 5:9-11).
Dunque la croce di Gesù mostra quanto Dio ama la santità e odia il peccato. Arthur Pink diceva: "La santità di Dio viene mostrata alla croce. L’espiazione, in modo stupefacente e al tempo stesso solenne, manifesta l’infinita santità di Dio e l’orrore che Egli ha per il peccato. Come deve essere odioso per Dio il peccato da punirlo al massimo grado allorché venne imputato a Suo Figlio! Nemmeno tutti gli strali del giudizio che sono o saranno scagliati su questo mondo malvagio, né la fornace ardente della coscienza di un peccatore, né la sentenza inappellabile pronunciata contro i demoni ribelli, né i lamenti delle creature dannate, possono dare sufficiente dimostrazione dell’odio che Dio prova per il peccato, più di quanto lo faccia l’ira di Dio scatenata sul Suo Figlio. Mai altrettanto è apparsa la santità di Dio, in tutta la sua bellezza e amabilità, di quanto traspariva sul volto del nostro Salvatore, sfigurato nella Sua agonia sulla croce".
Ancora riguardo l'odio di Dio per il peccato in relazione al Figlio Stephen Charnock affermava: “Se Dio avesse potuto odiare il peccato senza punirlo, Suo Figlio non avrebbe mai dovuto subire l’intensità della sua ira”.
Non possiamo allora che lodare Dio per il Suo dono ineffabile!