Salmo 27:4: Una preghiera su tutte.
“Una cosa ho chiesto al SIGNORE, e quella ricerco: abitare nella casa del SIGNORE tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del SIGNORE, e meditare nel suo tempio”.
Il genere umano ricerca la felicità, e molti pregano per questo. Ma che cosa porta alla felicità? Per molti è la comodità, i piaceri della vita, le ricchezze, le cose materiali, ma queste cose sono solo fugaci, o una volta raggiunte non danno la felicità tanto agognata perché manca ciò che è più importante per noi per cui siamo stati creati (Romani 11:36): il Dio della Bibbia da cui provengono tutte le cose, da cui dipendiamo per vivere (per esempio 1 Samuele 2:6-8). Una persona è felice perché ha una relazione con Dio, gode della pienezza di Dio e pertanto ha una ricompensa da parte di Dio: l’approvazione di Dio, o come ha detto qualcuno il sorriso di Dio (per esempio Matteo 5:1-12).
Così lo scopo primario della preghiera sarà quello di contemplare la bellezza del Signore da cui provengono tutte le cose! Nel caso del v.4 nella presenza di Dio c’è protezione, sicurezza (v.5). Avere Dio e avere tutto! Dio è il bene supremo che dobbiamo ricercare! Il v. 4 è una dichiarazione di fiducia esclusiva nel Signore, una fede così forte che vuole vivere continuamente la presenza del Signore, cercare il Suo volto (Salmo 24:4; 27:8), abitare nel suo tempio sempre (vedi anche Salmo 23:6; 26:8) per contemplarlo e meditare. Il salmista aveva comunione con Dio, il quale gli ha dato coraggio (vv.1-3), così ora esprime ardentemente il suo desiderio di continuare questa comunione come un unico grande obiettivo della sua vita, e sa anche che questa comunione, può essere costante se viene continuamente alimentata dalla preghiera. Il salmista ha solo un desiderio (abitare nella casa del Signore sempre) nel quale confluiscono e trovano la loro pienezza tutti gli altri desideri: ricercare la presenza di Dio, contemplare la Sua bellezza, meditare e quindi la comunione con Dio! La preghiera allora è ricercare la comunione con Dio, una comunione intima e profonda, è incontrare Dio e parlare con Lui, da cui provengono ciò che desideriamo e gli chiediamo. Quindi, benché non sia sbagliato pregare Dio per i nostri bisogni (Matteo 7:7-11; Filippesi 4:6; 1 Pietro 5:7), la preghiera principalmente non deve essere un modo per ricevere le cose da Dio, ma deve mirare ad avere Dio stesso. Una vita di preghiera, secondo come vuole Dio, è l'unica cosa che rende possibile ricevere tutti gli altri tipi di beni secondo i nostri reali bisogni, in modo giusto, utile e vantaggioso, come è scritto: “Dio darà cose buone, a quelli che gliele domandano” (Matteo 7:11). Inoltre, nella preghiera è importante contemplare Dio, alla luce della Sua rivelazione Biblica, perché così possiamo pregare come Lui desidera. La preghiera è profondamente influenzata dalla quantità e dalla precisione della conoscenza di Dio. Dio deve essere al centro delle nostre preghiere, pertanto non deve essere condizionata dai nostri sentimenti, o interessi, o da qualche altra visione, ma dalla sana dottrina come rivelata nella Bibbia. La preghiera cristiana è la comunione con il Dio personale che si fa conoscere attraverso la Sua Parola: la Bibbia.