Introduzione alla Bibbia: L’autorità.
L'autorità è strettamente legata ai costumi e alle tradizioni, è una resa consapevole della propria libertà a un altro individuo, o a un ente governativo, o religioso.
Le persone sono riluttanti a forme dittatoriali, o all’esercizio arbitrario dell'autorità, di conseguenza gli negano il riconoscimento e l'obbedienza.
Perciò autorità è una parola scomoda, anche se si tratta di Dio, molti non riconoscono l’autorità di Dio giustificandosi che Dio non esiste!
Credere all’esistenza di Dio implica dargli conto, implica riconoscere la Sua autorità, e quindi la sottomissione.
Non possiamo cominciare una predicazione sull’autorità della Bibbia senza parlare di cosa significhi autorità.
“Ogni autorità definitiva è fondata su Dio. Come creatore e sostenitore dell’universo Egli ha potere assoluto su tutti gli esseri creati e un’autorità che abbraccia ogni cosa nel cielo e sulla terra. Questa autorità finale e suprema gli conferisce la prerogativa illimitata di comandare ed esigere obbedienza, di possedere in maniera incondizionata e di governare assolutamente tutte le cose in ogni momento in tutti i luoghi dell’universo” (J.Norval Geldenhuys).
Per autorità allora si intende il potere assoluto che ha Dio su tutta la creazione nel fare ciò che vuole, nel governare su tutte le cose e nell’ esigere obbedienza dalle Sue creature.
Se c’è un essere superiore che ci ha creato, ha tutto il diritto di determinare cosa credere e come vivere.
Dio è fonte di autorità, l’universo intero è sottomesso a Dio, il Creatore è Re in eterno (Salmi 10:16; 1 Timoteo 1:17).
Dio poteva esercitare la Sua autorità direttamente, farsi vedere, ma ha voluto esercitare l’autorità attraverso la Bibbia, di cui l’Antico Testamento ne fa parte.
La Bibbia autentica se stessa come autorità (2 Timoteo 3:16-17; 2 Pietro 1:19-21).
Quindi possiamo dire che l’autorità della Bibbia, come Parola di Dio, è affermata dalla Bibbia stessa di cui Dio ne è l’autore e perciò ne dobbiamo accettare la sua testimonianza.
Così la confessione di fede di Westminister afferma: “L’autorità delle Sacre Scritture, per la quale devono essere credute e obbedite, non dipende dalla testimonianza di alcun uomo, o chiesa, ma completamente da Dio (che è verità in se stesso), loro autore, e devono quindi essere ricevute, perché è Parola di Dio”.
La testimonianza sull’autorità biblica deve cominciare da Dio stesso perché è l’autore e perché non c’è nessuno al di sopra di Lui, Dio è la Somma Autorità!
Questo è confermato quando Dio fece la promessa ad Abraamo, Egli ha giurato per se stesso perché non esistono altri maggiori di Lui! (Ebrei 6:13).
La Bibbia è autorevole perché è ispirata da Dio stesso, perciò è infallibile e verace.
Dio non può mentire in quanto è verace, giusto, fedele e santo, perciò la Sua testimonianza è affidabile (1 Giovanni 5:9; Tito 1:2; Ebrei 6:18; Deuteronomio 32:4; Numeri 23:19; Salmi 31:5; 119:160; Giovanni 17:17).
Consideriamo ora:
I L’AUTORITÀ DELL’ANTICO TESTAMENTO
A) Le prove interne dell’Antico Testamento riguardo l’autorità della Bibbia.
La Bibbia stessa ha la pretesa di essere un messaggio dato direttamente da Dio, perciò ne dobbiamo accettare l’autorità.
Lo studioso Edward J. Young disse: “Ogni nostra considerazione sull’autorità e l’ispirazione della Sacra Scrittura deve avere come punto di partenza il fatto che la Bibbia stessa ha la pretesa di essere un messaggio dato direttamente da Dio. ….Se la Bibbia non avesse questa pretesa, noi non saremmo tenuti a crederlo, né potremmo avere assoluta fiducia nell’insegnamento della Scrittura. Però se la Bibbia ci si presenta come autorevole Parola di Dio, la Parola che asserisce la propria autorità, allora è come tale che dobbiamo tenerne conto, accettando questa Parola e l’autorità di questa Parola o respingendola”.
Infatti noi troviamo centinaia e centinaia di espressioni del tipo: “Dio disse a Mosè” (Esodo 3:14-15); “Il Signore mi disse” (Deuteronomio 1:42); “Il Signore mi parlò” (Giosuè 1:1); “Ma il Signore mi disse” (Geremia 1:7-9); ecc.
Così siamo d’accordo con René Pache quando dice: “Se Dio ha ispirato la Scrittura, essa è rivestita della Sua autorità. Nessun altro potere potrebbe conferirle questo carattere o toglierglielo. Il libro che può ripetere migliaia di volte: 'Così parla l’Eterno!' esige il rispetto e l’ubbidienza dovuta al suo autore”.
Quindi, la rivelazione e l’ispirazione, quindi l’autenticità e l’autorità dell’Antico Testamento come del Nuovo, sono regole di fede e anche del nostro comportamento morale.
Dio parla attraverso il profeta (Esodo 4:10-16; Numeri 12:6-8; 1 Re 14:18; 16:12, 34; 2 Re 9:36; 14:25; Geremia 1:4-10; 37:2; Zaccaria 7:7,12.
In questi e in altri esempi dell'Antico Testamento, le parole dei profeti possono essere citate ugualmente come Parole di Dio stesso.
Così, non credere, o disobbedire a qualsiasi cosa che un profeta dice, è non credere, o disobbedire a Dio stesso (Deuteronomio 18:19; 1 Re 20:35, 36).
Quindi nel periodo dell’Antico Testamento Dio esercitava la Sua autorità su Israele attraverso i profeti, i sacerdoti e i re, loro erano agenti nominati, o rappresentanti autorizzati con il compito di proclamare la Sua Parola (Geremia 1:7-10), insegnare le sue leggi (Deuteronomio 31:11; Malachia 3:7), e governare di conseguenza (Deuteronomio 17:18-19).
Le Sacre Scritture erano lo strumento di istruzione, di avvertimento e di restaurazione di Dio per il Suo popolo (per esempio Salmi 119; 2 Re 22-23).
La parola profetica, spesso, comincia a parlare di Dio in terza persona, e poi, senza alcuna indicazione di una transizione, continua nella prima persona.
L'apertura con le parole, sono parole del profeta, e poi tutto in una volta, l'autore umano scompare semplicemente di vista, parla apparentemente senza mediatore (Isaia 19:1-2; Osea 4:1–6; 6:1–4; Michea :3–6; Zaccaria 9:4–6; 12:8,9).
Così la parola del profeta passa diritta in quella di Dio senza alcuna transizione formale.
Dio chiaramente ha voluto che i profeti scrivessero le rivelazioni di Dio così che si potessero ricordare in futuro. (Esodo 17:14; 24:4,7; 34:27; 1 Cronache 29:12, 19; Isaia 8:1; 30:8; Geremia 25:13; 30:1–2; 36:2, 27–28; Ezechiele 24:1, 2; 43:11; Daniele 9:2; 12:4; Abacuc 2:2-3).
Dio è con i profeti nella proclamazione. (Esodo 3:11; 4:10, 13; Geremia 1:6; Isaia 8:11; Ezechiele 1:3; 3:22; 37:1).
I profeti erano consapevoli della loro chiamata (Esodo 3:11; 4:10,13; Geremia 1:6), tanto che loro designano il tempo e il luogo dove Dio parlò loro (Isaia 1:1; 6:1; Geremia 6:3; 26:1; 27:1; 33:1; Ezechiele 3:16; 8:1; 12:8).
Dio mette la Sua Parola nel cuore dei profeti e vigila sulle loro labbra (Geremia 1:6-10; 20:9).
Passiamo ora a considerare:
B) La prova di Gesù sull’Antico Testamento.
L'Antico Testamento era la Bibbia usata da Gesù Cristo e dagli apostoli.
(1) Gesù riconosceva l’autorità dell’Antico Testamento.
In Giovanni 10:35 Gesù riferendosi all’Antico Testamento dice: "…. la Scrittura non può essere annullata".
Pierre Ch. Marcel: “Dalla maniera nella quale Cristo cita le Scritture deduciamo che egli riconosce e accetta l’Antico Testamento nella Sua totalità come contenente un’autorità normativa, come vera Parola di Dio, valida per ogni tempo”.
Le formule come Gesù introduceva le citazioni dell’Antico Testamento erano: la Scrittura, o le Scritture, la legge, i profeti, la legge e i profeti, sta scritto, ecc.
Queste formule dimostrano che c’era un canone riconosciuto, implicano che Gesù attribuisce un’autorità divina alle Scritture (Antico Testamento).
In particolare, la testimonianza di Gesù riguardo la formula: “Sta scritto” (Matteo 4:4,7,10; 11:10, ecc.) non denota un semplice richiamo a un testo scritto della Scrittura.
A riguardo il teologo B.B. Warfield evidenziava: “La semplice presentazione, in questa maniera decisiva e solenne, di un’autorità scritta reca con sé l’idea che si fa appello all’indefettibile (che non può cadere in difetto) autorità delle Scritture di Dio, che in tutte le loro parti e in ognuna delle loro affermazioni sono rivestite dell’autorità di Dio stesso”.
(2) Gesù nel Suo ministero fece sempre riferimento all’Antico Testamento.
Per Gesù l’Antico Testamento era la Parola di Dio che non poteva essere spazzata via, ma che anzi doveva essere adempiuta.
In Matteo 5:17 è scritto: "Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento". (Vedi anche Giovanni 5:39).
Inoltre Gesù adoperò i passi dell’Antico Testamento per respingere gli attacchi di Satana, e per confutare gli attacchi dei Farisei e dei Sadducei (Matteo 4:4,7; 12:3,5; 19:4; 21:16; ecc.).
La Sua vita intera era “inzuppata” di Antico Testamento, persino nell’ora del supplizio pronunciò parole tratte dall’Antico Testamento. (Matteo 27:46; Giovanni 19:28; Luca 23:46).
(3) Gesù sottolineò l’importanza di ogni parola della Scrittura.
In Luca 16:17 leggiamo: "È più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della legge".
Così vediamo anche in Luca 18:31: "Poi, prese con sé i dodici, e disse loro: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e saranno compiute riguardo al Figlio dell'uomo tutte le cose scritte dai profeti".
(4) Gesù trattava gli insegnamenti dall’Antico Testamento.
Gesù suggella con la sua autorità numerosi fatti che sono riportati nell’Antico Testamento e la storicità di numerosi avvenimenti, che oggi qualcuno mette in dubbio.
Dunque Gesù conferma le narrazioni dell’Antico Testamento come vediamo sotto:
La creazione dell’uomo e della donna (Matteo 19:4-5).
L’assassinio di Abele (Luca 11:51).
Noè, l’arca e il diluvio (Matteo 24:37).
Il ruolo e la fede di Abramo (Giovanni 8:56).
La circoncisione prescritta ai patriarchi e praticata l’ottavo giorno anche se era di sabato (Giovanni 7:22-23).
La distruzione di Sodoma, la salvezza di Lot, la perdita della moglie (Luca 17:29,32).
Isacco e Giacobbe (Luca 20:37).
La vocazione di Mosè (Marco 12:26).
La legge data per mezzo di Mosè che permetteva il divorzio e che ordinava la purificazione dei lebbrosi (Giovanni 7:19; Matteo 19:18; 8:4).
Il decalogo (Matteo 19:18).
La manna (Giovanni 6:31-35).
Il serpente di rame (Giovanni 3:14).
Davide che mangiò i pani della presentazione (Matteo 12:3).
La regina di Sheba (Matteo 12:42).
La saggezza e la gloria di Salomone (Matteo 12:42; 6:29).
Elia e la vedova di Sarepta (Luca 4:26).
Il ruolo futuro di Elia (Marco 9:12).
Eliseo e Naaman il lebbroso (Luca 4:27).
Giona e i Niniviti (Matteo 12:40-41).
L’iniquità e il giudizio di Tiro e Sidone (Matteo 11:21).
La morte di Zaccaria tra il tempio e l’altare (Luca 11:51).
La profezia di Daniele (Matteo 24:15).
Inoltre vediamo come ancora, Gesù riconoscesse l’autorità dell’Antico Testamento, quando prima della Sua ascensione spiegò ai due discepoli sulla via Emmaus le cose che lo riguardavano dell’Antico Testamento nella legge, nei profeti e salmi (Luca 24:27) e poi conferma ancora questa autorità quando dice sempre in Luca 24:44-46: "Poi disse loro: 'Queste sono le cose che io vi dicevo quand'ero ancora con voi: che si dovevano compiere tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, nei profeti e nei Salmi '. Allora aprì loro la mente per capire le Scritture e disse loro: 'Così è scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo giorno'".
Quindi Gesù riconosceva come Parola di Dio l’Antico Testamento!
C) La Testimonianza del Nuovo Testamento sull’Antico Testamento.
La base della predicazione e dell’insegnamento della chiesa primitiva era l’Antico Testamento come reinterpretato da Gesù e dai suoi primi seguaci.
Richard Rothe citato da Renè Pache disse: “Gli autori del Nuovo Testamento considerano le parole dell’Antico Testamento vere e proprie parole di Dio. Citano espressamente come pronunciate da Lui. In tutto il Libro sacro essi non vedono nulla che sia semplicemente la Parola del suo autore umano, senza essere nello stesso tempo la vera Parola di Dio stesso. Dio stesso dunque parla loro mediante tutto ciò che è scritto”.
(1) La Testimonianza del libro degli Atti.
Noi vediamo che:
• La Chiesa primitiva non ebbe alcun dubbio sull’Ispirazione divina dell’Antico Testamento (Atti 1:16; 4:25; 7:38; 13:34-35,47).
• Il Vangelo è l’adempimento di tutto ciò che Mosè e i profeti hanno annunciato.
Riguardo a Mosè. (Atti 3:22; 6:14; 7:36,38; 15:5,21).
Riguardo Mosè e i profeti. (Atti 3:18,21-24).
Riguardo i profeti. (Atti 7:52; 10:43; 13:27,29; 13:40;15:15).
• La Storicità delle narrazioni bibliche è confermata pienamente:
Nel discorso di Stefano Atti 7:2-50
Nel discorso di Paolo Atti 13:16-41.
• L’Antico Testamento era per la chiesa primitiva un’autorità:
Nel discorso di Pietro (Atti 2:14-36).
Nel discorso di Stefano (Atti 7:2-50).
Nei discorsi di Paolo (Atti 13:16-41; 17:3,11; 28:23; 24:14; 26:22,24-27).
Nel discorso di Apollo (Atti 18:24,27-28).
(2) La Testimonianza di Paolo.
In 2 Timoteo 3:16-17 leggiamo: "Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona".
Paolo nelle sue lettere fa molte citazioni dall’Antico Testamento (Romani 1:2; 2:12;17-23; 3:19; 16:25-26; Galati 3:8; ecc.).
Nella sola epistola ai Romani ci sono 37 citazioni dall’Antico Testamento.
Inoltre Paolo conferma molti fatti storici dall’Antico Testamento, non ha alcun dubbio sulla loro autenticità, anzi afferma che furono scritti per la nostra istruzione (Romani 15:14; 1 Corinzi 13:11).
(3) La Testimonianza dell’epistola agli Ebrei.
L’epistola agli Ebrei mette in rilievo la relazione tra l’Antico e il Nuovo Patto per mostrare in modo particolare la superiorità marcata di Cristo e della nuova alleanza sull’Antico Patto.
Più di ogni altro libro del Nuovo Testamento, questo libro menziona più citazione dell’Antico Testamento.
L’epistola agli Ebrei conferma numerosi fatti storici e personaggi dell’Antico Testamento: la creazione, Abele, Enoc; Noè, ecc.
Nell’Antico Testamento è Dio che parlato ai padri per mezzo dei profeti (Ebrei 1:1-2).
(4) La Testimonianza di Giacomo.
Giacomo cita la legge di Dio (Giacomo 2:8-11), quindi cita come fatti storici che riguardano Abraamo con l’offerta di Isacco e Raab e le spie giudee (Giacomo 2:21-24) di considerare i profeti che hanno parlato nel nome del Signore come modello di sopportazione Giobbe (Giacomo 5:10-11) ed Elia (Giacomo 5:17-18).
A questo si aggiunge che Giacomo richiama fortemente alla tradizione sapienziale di Israele come è stato evidente nell’insegnamento di Cristo, il Saggio Maestro.
(5) La Testimonianza di Pietro.
Pietro cita i profeti che indagavano intorno la salvezza di Cristo: "Intorno a questa salvezza indagarono e fecero ricerche i profeti, che profetizzarono sulla grazia a voi destinata. Essi cercavano di sapere l'epoca e le circostanze cui faceva riferimento lo Spirito di Cristo che era in loro, quando anticipatamente testimoniava delle sofferenze di Cristo e delle glorie che dovevano seguirle” (1 Pietro 1:10-11).
Così afferma l’autenticità e quindi l’autorità dell’Antico Testamento in 2 Pietro 1:19-21: "Abbiamo inoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori. Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo" (cfr. 2 Pietro 3:2,15-16).
Inoltre, Pietro fa delle citazioni dell’Antico Testamento confermandone l’autorità (1 Pietro 1:16,24-25; 2:3,6,7,8; 22, 24; 3:10-12; 5:5; 2 Pietro 2:22).
Pietro cita Noè, il diluvio, le otto persone salvate dall’arca, Abraamo e Sara (1 Pietro 3:20-21,6) la creazione, la caduta degli angeli, ancora Noè, Sodoma e Gomorra, Lot, Balaam e il suo asino (2 Pietro 3:5; 2:4-8,15-16).
Possiamo concludere con le parole di Renè Pache: “Il Nuovo Testamento, il Cristo, gli Apostoli, la Chiesa primitiva, gli autori stesi del Nuovo Testamento, presentano un atteggiamento unanime nei confronti della Scrittura: essa è la stessa Parola di Dio”.
Ora, il semplice fatto che l’Antico Testamento è Parola di Dio, è degno di essere studiato con lo scopo di conoscere meglio Dio al fine supremo di portargli gloria!
Vediamo ora:
II L’AUTORITÀ DEL NUOVO TESTAMENTO.
A) L’autenticazione di Gesù riguardo l’autorità del Nuovo Testamento.
Gesù è l’ultimo depositario della rivelazione divina, l’ultima espressione dice Ebrei 1:1-2.
I profeti dell’Antico Testamento rivendicavano un’autorità loro delegata, infatti introducevano il loro messaggio con “ così dice il Signore” o “la Parola del Signore mi fu indirizzata”.
Invece Gesù parlava con un’autorità diretta inequivocabilmente divina, non disse mai: “Così dice il Signore”.
Egli si differenziava da tutti i profeti, era il Figlio! Parlando di se stesso, Gesù parlò del rapporto con Dio non come “nostro Padre”, ma come “mio Padre”, facendo una distinzione di rapporto (Giovanni 5:17; 20:17).
Lui è venuto per farci conoscere Dio (Giovanni 1:18). "Gesù disse: 'chi ha visto me ha visto il Padre'" (Giovanni 14:9).
Certamente Gesù aveva l’autorità divina!
In Matteo11:27 Gesù afferma: "Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio…".
Così anche in Matteo 28:18 è scritto: "E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: 'Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.…'" .
J.Norval Geldenhuys riguardo l’autorità di Gesù dice: “Così vediamo che in molte delle Sue dichiarazioni il Signore proclamava un’assoluta autorità totale che Gli dava il diritto divino, la libertà e il potere di esigere e imporre obbedienza, di esercitare un possesso senza riserva, e di governare e dominare sopra ogni cosa in cielo e sulla terra”.
(1) Gesù rivelò la Sua autorità nella pratica.
Il Signore Gesù mostrò la Sua autorità in diversi modi chiaramente.
(a) Gesù dimostrò la Sua autorità facendo opere miracolose.
Il suo ministero fu caratterizzato dalle guarigioni, salvò molte persone dalla sofferenza, riportò alla vita dei morti semplicemente con una parola!!! (Matteo 5:13; Giovanni 11:43; ecc.).
(b) Gesù rivelò la sua autorità sopra la natura. Per esempio cambiando l’acqua in vino, sedando la tempesta; camminando sull’acqua. (Giovanni 2:1-11; Matteo 8:23-27; 14:22-32).
(c) Gesù dimostrò la Sua autorità sopra gli uomini perdonando i peccati (Marco 2:1-11).
Infatti, Gesù disse Giovanni 5:19: "Gesù quindi rispose e disse loro: 'In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente'".
(4) Gesù dimostrò la Sua autorità sul mondo degli spiriti.
Infatti, Gesù sconfisse l’esercito del diavolo, le potenze di Satana con le numerose liberazioni di coloro che erano posseduti dai demoni. (Matteo 17:14-18; Marco 1:23-28; Luca 9:37-43; cfr. Efesini 1:22-23).
Ma soprattutto:
(e) Gesù mostrò la Sua autorità risuscitando dai morti!
Giovanni 10:17-18 dice: "Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio”.
Dopo la Sua resurrezione e ascensione, Gesù adempì la promessa dello Spirito Santo sui discepoli, trasformandoli da un piccolo gruppo impotente e pauroso, in uomini coraggiosi e infiammati da una fede vivente e attraverso di loro edificò la chiesa primitiva che rivoluzionò la società!
La chiesa esiste ancora oggi, benché attraverso i secoli ha subito attacchi di varia natura dalla persecuzione alla critica, ma in tutti questi secoli uomini e donne di tutte le razze hanno sperimentato che Gesù è veramente il Signore dei signori, il Re dei re e il Salvatore vivente del mondo!
Consideriamo ora:
B) La proclamazione di Gesù.
Tutta la rivelazione di Dio arriva a un culmine in Cristo (Ebrei 1:1-3).
In Gesù sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza (Colossesi 2:3).
Cristo non è soltanto il compimento della rivelazione di Dio, ma la completa rivelazione di Dio!
Cristo stesso ha dichiarato essere il tema delle Scritture (Matteo 5:17; Luca 24:27,44; Giovanni 5:39; Ebrei 10:7).
Giovanni ha detto che: "...La testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia" (Apocalisse 19:10).
I profeti dell’Antico Testamento profetizzavano Cristo per la testimonianza dello Spirito di Cristo che era in loro (1 Pietro 1:11).
Sin dagli inizi del Suo ministero pubblico le persone si stupivano dell’insegnamento di Gesù (Marco 1:21-22; 5:6-7; Matteo 7:28-29; Giovanni 7:46).
Così i Suoi discepoli, quando per esempio Gesù calmò la tempesta quelli che erano nella barca si prostrarono dinanzi a Lui, dicendo: "Veramente tu sei Figlio di Dio!" (Matteo 14:33; cfr. Matteo 16:16).
Oppure quando lo adorarono (Matteo 28:17; Giovanni 20:28).
I discepoli proclamarono questa autorità, riconoscendo Gesù come il Signore, capo della chiesa a cui tutto è sottomesso (Atti10:36; Efesini 1:20-23; Filippesi 2:9-11; Ebrei 1:1-14; Giacomo 2:1; Apocalisse 19:16).
Vediamo ora:
C) Gesù ha garantito l’ispirazione del Nuovo Testamento.
Gesù non solo ha confermato la divina autorità dell’Antico Testamento, ma ha anche garantito l'ispirazione del Nuovo Testamento.
Gesù ha promesso di condurre i suoi discepoli in tutta la verità tramite lo Spirito Santo.
Gesù, aveva l’autorità divina, e ha voluto conservare una narrazione attendibile e autorevole di tutto ciò che riguarda la Sua persona.
Gesù ha voluto conservare la rivelazione di Dio nella Sua persona, attraverso la formazione del canone del Nuovo Testamento.
Gesù scelse solo gli apostoli per essere suoi ambasciatori, delegati per proclamare l’evangelo, di insegnare e di agire nel Suo nome con autorità, ma anche per essere Suoi rappresentanti autorizzati (Luca 9:1-10; Matteo 18:18; 28:18-20).
Gesù aveva incoraggiato i discepoli che lo Spirito Santo li avrebbe guidati nella verità.
In Giovanni 14:25-26 leggiamo: "Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto" (Giovanni 16:12-16).
Quindi vediamo che l’autorità di Gesù è stata scritta attraverso gli apostoli; attraverso la loro predicazione, Dio salvò molte anime e nacque la chiesa (Atti 2:37-47; 4:33).
La predicazione degli apostoli era confermata con i miracoli (Atti 3:6-9; 5:12; 9:40; Ebrei 2:1-4).
La chiesa è stata edificata sul fondamento degli apostoli come leggiamo in Efesini 2:20-21.
Vediamo che Paolo iniziava le sue lettere in qualità di apostolo, (apóstolos da apostéllō) vale a dire colui che è inviato, un delegato pertanto rivestito di potenza e autorità (Luca 24:49; 1 Tessalonicesi 1:5; 1 Corinzi 14.37).
Gli apostoli erano i custodi della verità ed esortavano la chiesa ad attenersi al loro insegnamento (2 Tessalonicesi 2:15), ovviamente parlavano nel cospetto di Dio in Cristo (2 Corinzi 12:19), non erano mossi da motivazioni egoistiche, né ricercavano l’approvazione degli uomini (Galati 1:10; 1 Tessalonicesi 2:3-12).
La loro predicazione era accettata come Parola di Dio (1 Tessalonicesi 2:13).
Così quando non potevano andare gli apostoli scrivevano le lettere (2 Corinzi 10:11), queste lettere dovevano essere lette a tutti i fratelli (1 Tessalonicesi 5:27; 2 Tessalonicesi 2:15).
L’insegnamento degli apostoli era basato era quello di Gesù!
2 Pietro 3:1-2 dice: "Carissimi, questa è già la seconda lettera che vi scrivo; e in entrambe io tengo desta la vostra mente sincera facendo appello alla vostra memoria, perché vi ricordiate le parole già dette dai santi profeti, e il comandamento del Signore e Salvatore trasmessovi dai vostri apostoli".
Così in Giuda 3 leggiamo: "Carissimi, avendo un gran desiderio di scrivervi della nostra comune salvezza, mi sono trovato costretto a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre".
La fede in questo contesto, è il credo il contenuto della dottrina, l’insegnamento apostolico che regolava la chiesa (Atti 2:42; 6:7; Galati 1:23).
Quindi possiamo affermare che: Gesù Cristo il Signore che ha ogni autorità, è il capo vivente della Sua chiesa, il Quale si servì dei Suoi apostoli per porre le basi della Sua chiesa.
Gesù si servì degli apostoli non solo per fare convertiti e costituire le chiese, ma anche di scrivere i libri del Nuovo Testamento sotto l’ispirazione dello Spirito Santo a loro come ai loro collaboratori.
Così, anche il Nuovo Testamento è rivestito della Sua suprema autorità e perciò richiede da noi obbedienza incondizionata.
Infine vediamo:
III L’AUTENTICAZIONE DELLO SPIRITO SANTO.
Paolo in 1 Corinzi 2:9-14 ci dice: "Ma com'è scritto: 'Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano'. A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente" (Giovanni 16:12-15; 1 Giovanni 2:20,27).
La Confessione di Westminister dice: “…La nostra piena persuasione e sicurezza dell’infallibile verità e della divina autorità della stessa, ci provengono dall’opera interiore dello Spirito Santo che ne rende testimonianza attraverso e con la Parola nei nostri cuori”.
Senza l’opera dello Spirito Santo nei nostri non possiamo riconoscere, accettare, amare e capire la Bibbia come Parola di Dio.
La testimonianza interiore dello Spirito Santo è su due punti: da una parte ci fa credere, ci persuade, generando una convinzione sulla natura, valore e autorità della Scrittura; dall’altra ci fa comprendere, mediante l’illuminazione, cioè ci fa capire la Parola di Dio.
Aveva ragione Lutero quando diceva: “La Bibbia non può essere compresa con lo studio, o con talenti personali; voi non dovete fare affidamento che sull’influenza dello Spirito Santo.”
La testimonianza dello Spirito Santo è necessaria:
A) Perché primariamente Dio è trascendente.
Dio è al di là della nostra mente, va oltre quello che noi possiamo capire o immaginare.
B) Secondariamente perché senza lo Spirito Santo non possiamo avere certezze.
Una delle opere dello Spirito Santo è proprio quello di darci certezze riguardo ciò che è trascendente e che riguarda l’eternità come la salvezza, questo lo fa tramite le Scritture (Romani 8:16).
C) Una terza ragione è per le limitazioni spirituali dell’uomo.
Questo è dovuto al peccato, alla colpevolezza, quindi al giudizio di Dio che grava sul peccatore (Isaia 29:10-13; Matteo 13:13-15; Marco 8:18; Romani 1:21; 11:8-10; 1 Corinzi 2:14; 2 Corinzi 4:3-4; 2 Tessalonicesi 2:10-12).
Conclusione.
Brian H. Edwards dice: “In tutte le sue pagine la Bibbia non esprime mai una frase, o una parola di dubbio sulla sua origine divina, o sulla sua assoluta affidabilità; al contrario, asserisce costantemente entrambi”.
Dio ha l'autorità suprema nella nostra vita; ha il diritto, sia in virtù di chi è e di ciò che fa, di stabilire lo standard di ciò che dobbiamo credere e praticare, e questo Dio lo rivela attraverso la Bibbia!
Nella Bibbia è manifestata l’autorità di Dio; la Bibbia
trasmette il messaggio di Dio, ha lo stesso peso di ciò che Dio direbbe direttamente, o personalmente!
Ma oggi, la stragrande maggioranza delle persone sono in rivolta contro la Bibbia, benché sia ispirata da Dio e riveli la Sua volontà in forma scritta oggettiva, benché sia la regola di fede e della condotta attraverso cui esercita l’autorità divina nella vita degli uomini.
Con l’aiuto della potenza dello Spirito Santo, la Bibbia va letta, meditata, studiata, insegnata e applicata perché è la Parola di Dio, l’autorità che Lui ha stabilito per la nostra vita!