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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Introduzione alla Bibbia: Ispirazione

Introduzione alla Bibbia.
Ispirazione

La parola ispirazione biblicamente è diversa dal modo come si intende oggi. Oggi viene usata per esempio che un pittore vede un tramonto e fa un quadro, o che il poeta vede una bella ragazza e fa una poesia, nel senso biblico è diverso. Il significato, quindi, non è che Dio soffiò negli scrittori, né che egli in qualche modo respirava negli scritti da dare loro un carattere speciale, ma che ciò che è stato scritto dagli autori umani è stato espirato da Dio. Egli ha parlato attraverso di loro. Erano i suoi portavoce. 
Per ispirazione si intende l'influenza esercitata di Dio su gli scrittori della Bibbia, permettendo loro di trasmettere la rivelazione di se stesso in forma scritta. Nella redazione dei manoscritti originali, lo Spirito Santo ha guidato gli autori sia nei concetti e sia nelle parole senza per questo annientare o sostituire la loro personalità e la loro cultura. 
Nelle Scritture troviamo il divino e l’umano come in Gesù! La Bibbia è al 100% umana e al 100% divina!

L’ispirazione della Bibbia è totale e verbale

Per ispirazione totale si intende all’estensione di tutta la Scrittura, in ogni sua parte senza limiti. Come vale per l’autorità, cioè dell’autenticazione di Gesù sulla Scrittura, come vedremo più avanti in questo studio, vale anche per l’ispirazione, la testimonianza di Gesù sia sull’Antico che sul Nuovo. In Matteo 5:17-18 è scritto: “Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto”. Sempre Gesù disse in Giovanni 10:35: “…. la Scrittura non può essere annullata”. 
“La dottrina dell’ispirazione totale afferma che il testo biblico originale è stato redatto da uomini che, pur conservando l’esercizio delle loro facoltà e il loro talento letterario, hanno scritto sotto il controllo e le direttive dello Spirito Santo; ne risulta che ogni parola dei documenti originali, ci trasmette in modo perfetto e senza errore il messaggio esatto che Dio desiderava comunicare all’uomo”.  
L'ispirazione verbale afferma che lo Spirito Santo ha interagito con gli scrittori umani per scrivere la Bibbia. Per ispirazione verbale si intende che l'ispirazione di Dio si estende alle parole nel senso che lo Spirito Santo ha guidato il processo in modo tale che le parole che hanno scelto gli scrittori accuratamente, erano le parole che portavano il significato che Dio voleva.
Quindi gli scrittori avevano libertà di scrivere secondo la loro personalità con stili diversi, ma allo stesso tempo, lo Spirito Santo ha guidato il processo così che rispecchiasse fedelmente il Suo messaggio. Perciò nella stesura della Bibbia vi è l’elemento umano, ma lo Spirito Santo è l’autore finale.
Quando parliamo di ispirazione vediamo che alcuni uomini furono usati dallo Spirito di Dio nell’esporre e scrivere la rivelazione di Dio, pertanto gli scritti originali sono infallibili e regola di fede in quanto sono rivestiti di autorità divina e assoluta.
Ogni parola della Bibbia è la voce autentica di Dio! In questo processo Dio usò la personalità e le capacità naturali degli autori, ma erano persone semplici; alcuni di loro erano pescatori, altri esattori di tasse, mandriani, un medico, re, ecc., questi uomini scrissero la Sua volontà, il Suo pensiero, sotto la sovrintendenza dello Spirito Santo.
Ci sono elementi molto importanti che fanno parte di una definizione corretta di inspirazione: (1) L’elemento divino: lo Spirito Santo che sovrintende sugli scrittori, assicurando l’accuratezza della scrittura; (2) L’ elemento umano che scrissero secondo i loro stili individuali e la loro personalità; (3) Il risultato di questi due autori divino e umano, con la registrazione della verità di Dio senza errore; (4) L’ispirazione si riferisce ai manoscritti originali.

Definizione di ispirazione

Sono state date diverse definizioni sull’ispirazione.

“L’ispirazione è l’influenza determinante esercitata dallo Spirito Santo sugli autori dell’Antico e del Nuovo Testamento, che fa sì che essi annunzino e redigano in maniera esatta e con autorità il messaggio ricevuto da Dio. Questa influenza si è estesa fino all’uso delle parole per preservarle da qualsiasi errore ed omissione”.  

 “I libri della Bibbia sono detti ispirati, perché sono il prodotto divino realizzato mediante uomini ispirati; gli scrittori della Bibbia sono chiamati ispirati nel senso che lo Spirito Santo ha soffiato in loro, cosicché il prodotto della loro opera trascende la loro capacità ed è rivestito di autorità divina. Per questo, generalmente, l’ispirazione è definita come un’influenza soprannaturale esercitata sugli scrittori sacri dallo Spirito di Dio, in virtù della quale ai loro scritti è comunicata una divina attendibilità”.  

“La sovrintendenza di Dio sugli autori umani così che, usando la loro propria individuale personalità, loro composero e registrarono senza errore la Sua rivelazione in parole gli scritti originali”.  

“Essa è normalmente e giustamente definita come un’influenza sovrannaturale dello Spirito di Dio sugli autori biblici, fatto che assicurava che essi scrivessero esattamente ciò che Dio voleva che scrivessero per comunicare la Sua verità, e quindi le loro opere possono essere ben definite ispirate in greco theopneustos, letteralmente soffiate da Dio 2 Timoteo 3:16 ”  (J.I Packer).


Rispondi a ogni domanda leggendo e trovando le risposte nei versetti.

1. Da chi è ispirata la Bibbia? Chi è la causa dell’ispirazione?

a) 2 Timoteo 3:16


b) 1 Corinzi 2:13; 2 Pietro 1:20-21


2. Chi ha usato Dio per trasmettere il suo messaggio?

a) Esodo 4:10–16; 17:14


b) Deuteronomio 18:15-19
 

c) Geremia 1:9,17; 23:28; 26:2


d) Ebrei 1:1-2


e) Giovanni 15:26; Atti 2:42; 6:4; Efesini 2:20; 3.2-5; Ebrei 2:3; 2 Pietro 3:1-2


3. Perché Dio ci ha dato la Bibbia? Quali sono i benefici?

a) Deuteronomio 32:47; 1 Timoteo 4:16


b) Deuteronomio 8:3; Matteo 4:4


c) Salmo 19:7-8


d) 2 Timoteo 3:17


4. Qual è la durata della Bibbia?

a) Matteo 24:35


b) Isaia 40:8



5. Che tipo di rapporto noi abbiamo con la Bibbia? 

a) 1 Tessalonicesi 2:13


b) Salmo 1:2; 119:16, 97


c) Esdra 7:10; Giosuè 1:8-9


d) Salmo 119:11; Colossesi 3:16


e) Apocalisse 22:18-19


Applicazione

1. La Bibbia è la Parola ispirata di Dio, Dio ci parla attraverso di essa, che cosa implica per noi?

 
2. Come puoi dimostrare che ami e ti diletti nella Parola di Dio?


Bibliografia.
Benjamin B.Warfield, Rivelazione e Ispirazione, edizione Alfa & Omega, 2001. Caltanisetta.

Bill T. Arnold and Bryan E. Beyer, Encountering the Old Testament, A Christian Survey; 1999,Grand Rapids, Michigan.

David Horton, The Portable Seminary, Database,  WORDsearch Corp., 2009.

D.Guthrie e J.A.Motyer, Commentario Biblico, vol. 1; a cura di, edizione Voce della Bibbia, 1973 Modena.

Elwell, W. A., & Beitzel, B. J., Baker, Baker Encyclopedia of the Bible, Book House Baker, 1988, Grand Rapids, Michigan.Geisler, N. L., & Nix, W. E.  A general introduction to the Bible, Moody Press Chicago, 1996, c1986.

Enns, P. P. (1989). The Moody handbook of theology. Chicago, IL: Moody Press.

John Blanchard, Complete Gathered Gold, Evangelical Press,  WORDsearch, 2006.

Renè Pache, L’ispirazione e l’autorità della Bibbia, René Pache, Unione Cristiana Edizioni Bibliche;1978, Roma.

Ryrie, C. C., A survey of Bible doctrine. Chicago: Moody Press. 1995, c1972.

William Sanford La Sor, David Allan Hubbard, Frederic William Bush, Old Testament Survey The Message, Form, and Background of the Old Testament, B.Eerdmans Publishing Company; 1982,1996 Grand Rapids Michigan.

Wood, D. R. W., & Marshall, I. H., New Bible dictionary (3rd ed.) InterVarsity Press, Leicester, England; Downers Grove, 1996

Introduzione alla Bibbia: Rivelazione

Introduzione alla Bibbia.
Rivelazione
Tutto quello che noi conosciamo del cristianesimo è stato rivelato a noi da Dio. 
Il termine rivelazione deriva dal latino "revelatio" che significa scoprimento. 
La parola ebraica per rivelare è "galah", invece una parola greca comune per "rivelare" è "apokalypto".  Rivelare esprime sia l'idea della scoperta e anche quello che era nascosto. 
Così rivelazione indica svelare qualcosa di nascosto, in modo che possa essere visto e conosciuto per quello che è; vuol dire svelare rimuovendo un velo da qualcosa che era celato. L’idea, dunque è di rendere le cose oscure chiare, portare alla luce cose nascoste, affinché la persona a cui è rivolto il messaggio possa vedere, sentire, percepire, capire e conoscere.
Per quanto riguarda Dio, indica che svela se stesso, si fa conoscere. 
Giorgio Girardert scriveva: “Tutto il messaggio biblico è fondato sul presupposto che Dio esiste, ma è inaccessibile, cosicché l’uomo non può conoscerlo se non in quanto egli stesso si rivela, cioè ' rimuove il velo ' che lo nasconde. Rivelazione è dunque l’atto con cui Dio si fa conoscere agli uomini”. 
Secondo la Bibbia la conoscenza di Dio non è perciò frutto di una conoscenza, o di un’intuizione umana, né la legge morale, o il frutto di un istinto o di una spontanea evoluzione. 
La rivelazione è l’auto-manifestazione di Dio, mediante la quale Dio fa conoscere se stesso e i suoi decreti.

Introduzione alla dottrina della Bibbia

Introduzione alla dottrina della Bibbia

Che cosa è la Bibbia? 
La Bibbia non è semplicemente un libro, è il libro dei libri per l’importanza dei suoi soggetti, per la grandezza del suo rango, per la maestà del suo Autore. La Bibbia si trova in alto come il cielo al di sopra della terra.  La parola “Bibbia” deriva da una parola greca “biblion” che significa libro o rotolo. Il nome deriva dalla parola greca “Byblos”, che indicava la corteccia interna del papiro che cresceva nelle paludi o negli argini dei fiumi, soprattutto lungo il Nilo. Il materiale che si usava per scrivere, appunto era fatto dalla pianta del papiro. La forma plurale “biblia”, libri, quindi Bibbia, cominciò a essere usata dai cristiani di lingua latina per indicare tutti i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento. La Bibbia è composta da sessantasei libri. Sono inclusi libri contenenti leggi, come il Levitico e Deuteronomio; libri storici, come Esdra e Atti; libri poetici, come i Salmi e l’Ecclesiaste; libri di profezia, come Isaia e Apocalisse; biografie come Matteo e Giovanni; ed epistole (lettere formali) come Tito e Ebrei.

Matteo 6:11: Dacci il nostro pane quotidiano.

Matteo 6:11: Dacci il nostro pane quotidiano. 
Dopo i tre soggetti di preghiera incentrati su Dio, che ci indicano che va messo sopra ogni cosa non dimenticando la Sua gloria, Gesù nel suo insegnamento sulla preghiera, passa al soggetto dei nostri bisogni primari. 

Andiamo, dunque a Dio portando i nostri bisogni, ma lo facciamo dopo aver considerato Dio, così non saremo arroganti, disperati e nemmeno ansiosi. 

Nella società moderna dei paesi ricchi, dove il cibo è pianificato e assicurato anticipatamente, la dipendenza quotidiana da Dio è lontana dalla nostra esperienza, ma in molte altre parti del mondo oggi, come nel contesto dove visse Gesù, non era così. 

Lo stile di vita di molti lavoratori era precario, vivevano alla giornata, venivano pagati un giorno alla volta e saltare un giorno di lavoro, significava avere seri problemi. 

Anche per Gesù e per i suoi discepoli durante la loro missione itinerante, la fornitura quotidiana dei bisogni materiali non era scontata (cfr. Matteo 8:20; 10:9-14,40-42). 

Ora il fatto che dobbiamo chiedere a Dio il nostro pane quotidiano non significa che non siamo responsabili di andare a lavorare, presuppone non solo che i discepoli di Gesù vivono un giorno alla volta (cfr. v. 34), ma che tutto le cose buone, anche la nostra capacità di lavorare e guadagnare il nostro cibo, vengono dalla mano di Dio (cfr. Deuteronomio 8:18; 1 Corinzi 4:7; Giacomo 1:17). 

Questa è una verità che facilmente dimentichiamo quando c’è benessere e assoluta autosufficienza.

Matteo 6:10: Sia fatta la volontà di Dio.

Matteo 6:10: Sia fatta la volontà di Dio.
Questo soggetto di preghiera è molto abusato, ma se molte persone la capissero realmente, avrebbero difficoltà a recitarla! 

Josè M.Martinez a proposito questa richiesta di preghiera scrive: “In chi la medita nel modo dovuto, genera pensieri al tempo stesso inquietanti e salutari. Inquietanti perché producono una scossa fortissima nella nostra volontà, che è la parte più rilevante della nostra personalità. Salutari perché aprono la strada alla meta suprema dell’essere umano: vivere conformemente ai sublimi piani che Dio ha per lui”.

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