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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Introduzione alla dottrina della Bibbia

Introduzione alla dottrina della Bibbia

Che cosa è la Bibbia? 
La Bibbia non è semplicemente un libro, è il libro dei libri per l’importanza dei suoi soggetti, per la grandezza del suo rango, per la maestà del suo Autore. La Bibbia si trova in alto come il cielo al di sopra della terra.  La parola “Bibbia” deriva da una parola greca “biblion” che significa libro o rotolo. Il nome deriva dalla parola greca “Byblos”, che indicava la corteccia interna del papiro che cresceva nelle paludi o negli argini dei fiumi, soprattutto lungo il Nilo. Il materiale che si usava per scrivere, appunto era fatto dalla pianta del papiro. La forma plurale “biblia”, libri, quindi Bibbia, cominciò a essere usata dai cristiani di lingua latina per indicare tutti i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento. La Bibbia è composta da sessantasei libri. Sono inclusi libri contenenti leggi, come il Levitico e Deuteronomio; libri storici, come Esdra e Atti; libri poetici, come i Salmi e l’Ecclesiaste; libri di profezia, come Isaia e Apocalisse; biografie come Matteo e Giovanni; ed epistole (lettere formali) come Tito e Ebrei.


Gli autori della Bibbia.
La Bibbia è stata scritta da circa quaranta autori diversi, che hanno scritto durante un periodo di circa 1500 anni. Gli autori erano re, pescatori, sacerdoti, ufficiali di governo, contadini, pastori e dottori. Da tutta questa diversità emerge un’incredibile unità, con temi comuni che si intrecciano tra i vari libri. L’unità della Bibbia è dovuta al fatto che Dio guidava gli autori umani. La Bibbia è “ispirata da Dio” (2 Timoteo 3:16). Gli autori umani hanno scritto esattamente ciò che Dio voleva e il risultato è stata la perfetta e santa Parola di Dio (Salmo 12:6; 2 Pietro 1:21).

La suddivisione della Bibbia. 
La Bibbia è suddivisa in due parti principali: l’Antico e il Nuovo Testamento. Riguardo alla parola testamento Renè Pache dice: “ Testamento: traduzione del gr. diathēkē, lat. testamentum, ultime volontà (Ebrei 9:16-17). In Ebrei 8:6-10,13 ed Ebrei 9:14, la parola è sinonimo d’alleanza, patto. Le espressioni ‘Antico Patto’ e ‘ Nuovo Patto’ designerebbero meglio le due parti della Bibbia, piuttosto che i termini Antico Testamento e Nuovo Testamento”   
La parola “diathēkē”  contiene alcune caratteristiche giuridiche, che hanno importanti implicazioni teologiche.
In primo luogo, la traduzione greca “diathēkē” dei LXX traduce l’ebraico “berîṯ”  che indicava un accordo, di solito non era un accordo o patto tra le parti, ma piuttosto era esercitato solo dal testatore. Si trattava di un’obbligazione e di una garanzia unilaterale con carattere vincolante. Riguardo Dio e gli uomini, il patto era un’iniziativa divina (Deuteronomio 7:7-11; Esodo 20), era una dichiarazione della volontà di  Dio riguardo il suo auto-impegno, le sue promesse e le sue condizioni con cui è entrato in rapporto con l'uomo, appunto con un patto (Luca 1:72; Marco 14:24).  Vi era comunque una componente di impegno da parte del popolo Esodo 24:7.  
In secondo luogo, il testamento diveniva effettivo dopo la morte del testatore (Ebrei 9:16-17). L’Antico Patto dichiarava che ci sarebbe stato un Nuovo Patto (Geremia 31:31-33) riferendosi ovviamente all’opera di salvezza di Gesù (Luca 22:20; 1 Corinzi 11:25) di cui  ne è anche mediatore (Ebr.8:6-13). Così come un testamento è valido per la morte del testatore, i vantaggi del Nuovo Patto o Testamento sono dati ai credenti dopo la crocifissione e la morte di Cristo (Ebrei 9:15-22; 1 Corinzi 11:25). 
In terzo luogo, il testamento era irrevocabile (Galati 3:15).
In questo senso ciò che Dio promette realizza! Non sarà annullato!

Dunque quando parliamo di Testamento indica le disposizioni o le “ultime volontà” di Dio e implica l’impegno da parte Sua che quando dice è vero e realizzerà. Questi due patti della Bibbia sono molto importanti e vanno considerati in ugual misura. John Blanchard afferma:  “ Un testamento o patto è un accordo solenne e vincolante.  Questi due patti mostrano in due modi distinti, ma non contraddittori, la determinazione di Dio nel condurre gli uomini e le donne a una giusta relazione con Lui. Capire questa volontà ci farà evitare l’errore di pensare che l’Antico Testamento sia fuori moda o che il Nuovo Testamento sia il Piano B.” 

La storia della Bibbia in generale.
In breve, l’Antico Testamento è la storia di una nazione e il Nuovo Testamento è la storia di un Uomo. La nazione fu il modo di Dio di portare l’Uomo, Gesù Cristo, in questo mondo. L’Antico Testamento descrive la creazione e la preservazione della nazione di Israele. Dio promise di usare Israele per benedire il mondo intero attraverso la chiamata di Abraamo, il patriarca del popolo di Israele Genesi 12:2-3. Una volta che la nazione di Israele fu formata, Dio stabilì una famiglia da quella nazione, la famiglia di Davide, attraverso la quale sarebbe arrivata la benedizione (Salmo 89:3-4). Dalla famiglia di Davide fu promesso un Uomo (Gesù Cristo) che avrebbe portato la benedizione promessa (Isaia 11:1-10). Il Nuovo Testamento descrive in dettaglio la venuta dell’Uomo promesso Gesù, il quale ha realizzato le profezie dell’Antico Testamento.

Il personaggio principale della Bibbia.
Gesù è il personaggio centrale della Bibbia. L’Antico Testamento predice la Sua venuta e prepara il Suo ingresso nel mondo. Il Nuovo Testamento descrive la Sua venuta per portare la salvezza nel mondo peccatore. Perciò Gesù è molto più di una semplice figura storica; Egli è più di un semplice uomo. La Bibbia più volte afferma che Egli è il Dio incarnato, e la Sua venuta è l’evento più importante della storia del mondo. Dio stesso è diventato uomo per darci un’immagine chiara e comprensibile di chi Lui è (Giovanni 1:1-18; 14:9; Colossesi 1:15; Ebrei 1:1-3).

La storia in breve della Bibbia.
Dio ha creato l’uomo e lo ha messo in un ambiente perfetto; l’uomo tuttavia si è ribellato a Dio ed è caduto dalla sua posizione originale. Dio ha maledetto il mondo a causa del peccato dell’uomo, ma aveva un piano per salvare e riportare l’umanità, e la creazione alla gloria originaria.
Nel Suo piano salvifico Dio ha scelto un uomo Abramo Ur di Caldea a Canaan intorno al 1900 a.C. Dio ha promesso ad Abramo, al figlio Isacco e a suo nipote Giacobbe che avrebbe benedetto il mondo attraverso un loro discendente. Poi la famiglia di Israele emigrò da Canaan in Egitto per l provvidenza di Dio, dove fu conservato e dove divennero una grande nazione.
Intorno al 1400 a.C. Dio ha guidato i discendenti di Israele a lasciare l’Egitto sotto la direzione di Mosè e gli ha dato la terra promessa, Canaan. Attraverso Mosè, Dio ha dato al popolo d’Israele la Legge e ha fatto un patto (un testamento) con loro. Se fossero rimasti fedeli a Dio, Dio li avrebbe benedetti in caso contrario Dio li avrebbe maledetti. 
Circa 400 anni dopo, durante i regni di Davide e di suo figlio Salomone, Israele divenne un regno grande e potente. Dio promise a Davide e a Salomone che un loro discendente avrebbe regnato come re per sempre.  (Gesù Cristo).
Dopo il regno di Salomone, la nazione di Israele si divise. Le dieci tribù del nord furono chiamate “Israele” e durarono circa 200 anni prima di essere giudicati da Dio per la loro idolatria. L’Assiria conquistò Israele e portò la sua popolazione in cattività nel 721 a.C. Le due tribù del sud furono chiamate “Giuda” e durarono di più, ma alla fine anche loro girarono le spalle a Dio e i Babilonesi dopo aver conquistato Giuda, portarono in cattività una parte del popolo intorno al 605 a.C con una prima deportazione, poi con una seconda deportazione nel 597 a.C. nel 586 una terza deportazione. 
Dio nella Sua grazia riportò un residuo dalla cattività nella terra promessa. Gerusalemme, la capitale, fu ricostruita intorno al 444 a.C. e Israele tornò a essere una nazione. A questo punto si chiude la storia dell’Antico Testamento.
Il Nuovo Testamento inizia circa 400 anni dopo, con la nascita di Gesù Cristo a Betlemme. Gesù era il discendente che Dio aveva promesso ad Abramo (Genesi 12:1-3) e a Davide (2 Samuele 7.26; Salmo 89:26-27), Colui che avrebbe adempiuto il piano di Dio per la redenzione dell’umanità e per la restaurazione della creazione. Gesù ha compiuto fedelmente la Sua opera, è morto per i peccatori ed è risorto dai morti. La morte di Cristo è la base per il nuovo patto (testamento) con gli eletti. Tutti coloro che pongono la loro fede in Gesù e si pentono dei loro peccati, saranno salvati dal peccato e vivranno in eterno. 
Dopo la Sua risurrezione, Gesù ha mandato i Suoi discepoli a diffondere la buona notizia della Sua vita e della Sua potenza per salvare. Il Nuovo Testamento si conclude con il ritorno di Gesù per giudicare il mondo incredulo e per liberare la creazione dalla maledizione.

Il messaggio della Bibbia.
La Bibbia ha svolto e continua a svolgere una parte notevole nella storia della civiltà. La Bibbia è stata tradotta in molte lingue, è sopravvissuta a numerosi attacchi, (molti hanno cercato di bruciarla, bandirla, e metterla fuori legge, critica distruttiva) e influenzato molte civiltà. Il messaggio centrale della Bibbia è la salvezza. Dio è il promotore della salvezza, Gesù realizza la salvezza e lo Spirito Santo applica la salvezza al popolo del Patto che sono gli eredi della salvezza secondo il piano e solo ed esclusivamente per la grazia e la sovranità di Dio.

Bibliografia.
Dizionario Biblico, Claudiana editrice, 1992, Torino.
Elwell, W. A., & Beitzel, B. J. (1988). Baker encyclopedia of the Bible. Map on lining papers. Grand Rapids, Mich.: Baker Book House.
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www.gotQuestions?.org

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