Proverbi 27:1: Il futuro non è nelle nostre mani.
“ Non ti vantare del domani, poiché non sai quel che un giorno possa produrre”.
Per "domani" si intendono i piani per qualsiasi data futura. La parola "vantare" (hālal) significa lodare, elogiare. Il quadro è di uno che si elogia per le azioni future immaginate. Ma l’esortazione è chiara: non lo dobbiamo fare! L'incertezza del futuro, su cui noi non abbiamo alcun controllo, è alla base di questa ammonizione. Una cosa è certa: non possiamo sapere ciò che accadrà, questa è una sfera che appartiene solo a Dio; il futuro è nelle mani di Dio (Proverbi 16:1,9). Il senso è: "Non vantarti di quello che farai domani perché non sai cosa succederà allora". Questo versetto c’incoraggia a non essere arroganti, ma umili, a non essere stolti, ma saggi. Non dobbiamo parlare e né progettare come se fossimo padroni del nostro destino, del nostro futuro. Gesù raccontò la parabola del “Ricco stolto” (Luca 12:13-21) per guardarsi dall’avarizia.
Quest’uomo ricco progettava di nuovi granai più grandi e si vantava di godere delle sue ricchezze: “Ma Dio gli disse: ‘Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?’". Così anche in Giacomo 4:13-16 leggiamo: “E ora a voi che dite: ‘Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo’; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. Dovreste dire invece: ‘Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest'altro’. Invece voi vi vantate con la vostra arroganza. Un tale vanto è cattivo”. Molte persone si vantano del domani come se non dovessero mai morire! Alcuni, in buona salute, o giovani, dimenticano che anche loro moriranno; nella vita, persone di tutte le età muoiono! Queste persone, quando gli viene detto di pensare a Dio, alla morte e alla vita eterna, rispondono che ci penseranno domani a queste cose serie, ma purtroppo per molti di loro, questo domani non ci sarà mai! Non sono pronti a incontrare Dio dopo la morte (Ecclesiaste 12:1; Amos 4:12; Ebrei 9:27), ma tu non lasciarti trovare impreparato! Affrontare il giudizio di Dio, è terribile (Ebrei 10:26-31). C’è un solo modo per la tua salvezza dall’ira di Dio: Gesù Cristo (Giovanni 3:16,36; Atti 4:12; Romani 5:1-2,8-11) che è morto per i peccatori (1 Timoteo 1:12; Romani 3:23-26); chi si ravvede davanti a Dio e ha fede in Gesù (Atti 20:21), chi confessa i suoi peccati (1 Giovanni 1:8-10), è salvato (Efesini 2:8-9). La strada per l’inferno è piena di frasi come: “Ci penserò domani”, oppure “Non ho tempo per pensare a Dio”, “Fammi divertire e prima di morire ci penserò”. Domani potrebbe essere troppo tardi, oggi è il tempo per credere per la tua salvezza (1 Corinzi 6:1-3), non lasciare in sospeso ciò che è eterno, non correre rischi quando si tratta della tua anima, su dove passerai l’eternità. La salvezza della tua anima non è una cosa da prendere alla leggera (Luca 16:19-31), non darti pace finché non sarai salvato, finché non sarai certo che sei un figlio di Dio (Giovanni 1:12-13; Galati 4:4-6). Non rimanere nell’incertezza, pentiti dei tuoi peccati, confessali a Dio e credi in Gesù come tuo Signore e Salvatore.