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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Aggeo 1:6,9-11: La riflessione riguardo la punizione.

Aggeo 1:6,9-11: La riflessione riguardo la punizione. 
Aggeo vuol far riflettere il popolo sul vero problema riguardo le loro esperienze economiche negative. 

Pieter A. Verhoef scrive: “Devono fare i conti con il problema della causa ed effetto nelle loro circostanze specifiche”. 

Il Signore per bocca di Aggeo, vede le privazioni che i giudei soffrono nel suo tempo come effetto delle maledizioni del patto di Dio. 

Nel richiamare tali maledizioni del patto, Aggeo segue le orme di diversi precedenti profeti (cfr. Amos 4:6-11; Isaia 5:6; 65:13,21-22; Geremia 14:3-4; Osea 8:7; Michea 6:9-16), e le usa come hanno fatto loro per sottolineare che non i loro nemici, né il destino, né le calamità naturali controllano le vite dei giudei, ma Dio!! 


Prima di tutto vediamo:
I LA DELUSIONE DEL POPOLO  (vv.6,9).

La delusione era: 
A) Nell’inadeguatezza. 

CIÒ CHE AVEVANO NON BASTAVA!!

Nel v. 6 leggiamo: “Avete seminato molto e avete raccolto poco; voi mangiate, ma senza saziarvi; bevete, ma senza soddisfare la vostra sete; vi vestite, ma non c'è chi si riscaldi; chi guadagna un salario mette il suo salario in una borsa bucata”.

Le persone hanno seminato e hanno raccolto poco, hanno mangiato e bevuto, ma senza soddisfazione, si sono vestiti senza riscaldarsi, hanno guadagnato, ma il salario non bastava, quindi IL RISULTATO È STATO UN’AMARA DELUSIONE!! 

Non è che ci sia povertà estrema, perché la gente raccoglie, mangia, beve, si veste e guadagna salari…MA C’È UN’ESPERIENZA GENERALE D’INADEGUATEZZA!

QUELLO CHE AVEVANO OTTENUTO NON ERA PROPORZIONATO AL LORO INVESTIMENTO E FATICA!

NON STAVANO VIVENDO LA PIENEZZA DELLA BENEDIZIONE DI DIO, MA PIUTTOSTO UNA VITA INADEGUATA E INSODDISFACENTE IN CUI OGNI PIACERE SI RIVELAVA DELUDENTE, INCOMPLETO E INAFFERRABILE!!


Aggeo 1:6 fa eco a Deuteronomio 28:38-40 dove si parla delle maledizioni di Dio in caso di disobbedienza del popolo, noi troviamo scritto così: “ Porterai molta semenza al campo e raccoglierai poco, perché la cavalletta la divorerà. Pianterai vigne, le coltiverai, ma non berrai vino né coglierai uva, perché il verme le roderà.  Avrai degli ulivi in tutto il tuo territorio, ma non ti ungerai d'olio, perché i tuoi ulivi perderanno il loro frutto”. 

Con la benedizione, i giudei avrebbero mangiato e si sarebbero saziati (Deuteronomio 6:11), ma lo stesso vale per la maledizione, avrebbero mangiato e non si sarebbero saziati ci ricorda Levitico 26:26. 

AI TEMPI DI AGGEO, LA MALEDIZIONE DI DIO ERA ALL’OPERA!!

Dunque, il punto dell'appello del profeta è che il popolo consideri le loro vie (v. 5), di ricordare la loro relazione con Dio, e di collegare il loro presente malessere alle sanzioni del patto con Dio, al Suo giudizio!

Nel tipico modo profetico, il profeta comunica che è la mano di Dio la causa dei bisogni materiali!! 

GLI EVENTI DELLA NOSTRA VITA, SONO DEI SEGNI CHE MANIFESTANO I SENTIMENTI DI DIO!

T.V. Moore scriveva: “Gli eventi della vita sono i geroglifici in cui Dio registra i suoi sentimenti nei nostri confronti”. 

CIÒ  CHE IL PROFETA ESPONE QUÌ NON È SOLO UN DISAGIO ECONOMICO, MA UN COMPIMENTO DEL GIUDIZIO DI DIO!!
Aggeo si riferisce a tre necessità di base della vita: cibo, bevande e vestiti. 

In un modo enfatico e indignato, il Signore degli eserciti, per bocca del profeta Aggeo, ammonisce il popolo e richiama l'attenzione su tre condizioni preoccupanti che la popolazione sta vivendo sottolineando le sue azioni.

(1) Il popolo aveva raccolti inadeguati.
Il popolo aveva seminato molto e raccolto poco. 

(2) Il popolo aveva forniture inadeguate.
Il popolo mangiava, ma non si saziava; beveva, ma non si dissetava. 

L’intenzione del popolo era mangiare e bere, e lo hanno fatto, ma con un risultato deludente: non era abbastanza per soddisfare la fame.
Il popolo si vestiva, ma non si riscaldava.

I loro vestiti non avevano l'effetto desiderato: la loro qualità e quantità erano inadeguate.

(3) Il popolo aveva salari inadeguati. 
Il popolo metteva il loro salario, che erano monete coniate (cfr Esdra 2:69), o sicli d’argento (Zaccaria 11:12), in una borsa bucata.

I salari guadagnati non servivano a niente era come metterli in una borsa bucata, quindi che si perdevano!

Questo indica che il salario era totalmente insufficiente per far fronte ai propri bisogni materiali, probabilmente per il caro vita, non guadagnavano abbastanza per vivere. 
Naturalmente, il Signore non stava rimproverando la popolazione perché lavorava duramente, o perché si prendeva cura delle necessità della vita, MA PERCHÈ METTEVA SE STESSA PRIMA DI LUI, PERCHÉ NON METTEVA IL SIGNORE SOPRA OGNI COSA!!

DIO NON FACEVA GODERE LORO CIÒ CHE AVEVANO, O GLI DAVA ABBASTANZA POCO, E QUEL POCO NON LO GODEVANO!

IL POPOLO AVEVA SEMI DA SEMINARE, CIBO DA MANGIARE, AVEVA DA BERE, VESTITI DA INDOSSARE, LAVORO SALARIATO, MA NESSUNA VERA SODDISFAZIONE!!!

QUESTE ESPERIENZE DIMOSTRANO CHIARAMENTE CHE LE PERSONE NON GODONO DELL’ABBONDANTE BENEDIZIONE DEL SIGNORE!!

Tornati dall'esilio, stanno ancora soffrendo le maledizioni del patto  nazionale per la loro disobbedienza!!

NON AVENDO FINITO DI RICOSTRUIRE IL TEMPIO, DIMOSTRAVANO CHE NON AMAVANO IL SIGNORE CON TUTTO IL CUORE E L’ANIMA (cfr. Deuteronomio 30:1-6; 10:12-13).

COSÌ ANCHE OGGI MOLTE PERSONE, COMPRESI ANCHE DIVERSI CREDENTI, HANNO UNA VITA INSODDISFATTA PERCHÈ NON METTONO DIO E LA SUA OPERA PRIMA DI LORO!!

NON LO AMANO CON TUTTO LORO STESSI!! (Matteo 22:37).
POSSIEDONO, MA È COME SE NON POSSEDESSERO!! 

AVERE NON SIGNIFICA GODERE, ESSERE SODDISFATTI!!

Questo era il problema: avevano poco e non lo godevano!

Dio voleva benedire il Suo popolo (cfr. Geremia 29:5-7), ma la loro ritardata obbedienza ha portato alla loro mancanza di prosperità.

Nonostante la loro situazione difficile, non si chiedevano il perché di quella situazione, ecco che Dio li richiama attraverso Aggeo a capire il perché, a considerare cioè, le loro vie!

La delusione era:
B) Nella pochezza.

SI ASPETTAVANO TANTO, MA AVEVANO POCO PER LA PUNIZIONE DI DIO!!

Nel v.9 è scritto: “’Voi vi aspettavate molto ed ecco c'è poco; ciò che avete portato in casa, io l'ho soffiato via”. 

Il v.9 traccia la conclusione e fornisce la ragione per le circostanze avverse della popolazione. 

Il versetto 9 è un parallelo del v. 6, che continua il quadro della condizione di sofferenza della popolazione. 

Con enfasi il profeta dice che il popolo si aspettava molto, e sempre con enfasi, ma molto forte, il profeta dice: “Ed ecco c’è poco” (poco-lim'āṭ).

In base a quello che avevano seminato, cioè “molto” (v.6) si aspettavano di raccogliere molto!

Il senso della frase in ebraico di “vi aspettavate molto” è: “Siete andati nella direzione di avere molto”, e quindi indica significa "cercare", "aspettarsi", con  l'implicazione di: "con entusiasmo", "con aspettativa". 

SI SONO RIVOLTI CON ENTUSIASMO AI CAMPI, DOVE AVEVANO SEMINATO TANTO, DOVE HANNO LAVORATO DURAMENTE, ASPETTANDOSI QUINDI UN RACCOLTO  ABBONDANTE, INVECE HANNO AVUTO POCO!
CHE DELUSIONE!!

PIÙ CERCAVANO SODDISFAZIONE PERSONALE, MENO LA RAGGIUNGEVANO! 

Forse alcuni giudei rimpatriati facevano fatica a comprendere l’assenza di prosperità e i momenti difficili, si chiedevano come mai avvenisse tutto ciò.

Era il Signore che li aveva condotti di nuovo  nella loro terra e di ristabilire la loro prosperità.

Ma quelle aspettative ottimistiche non venivano realizzate in alcun modo tangibile. 

INVECE DELLA PROSPERITÀ C’ERA LA DEPRESSIONE ECONOMICA!

INVECE DI ABBONDANZA C’ERA LA PRIVAZIONE!

INVECE DELLA GIOIA C’ERA LA FRUSTRAZIONE PER LE ATTUALI DIFFICOLTÀ  E ANSIETÀ RIGUARDO AL FUTURO! 
UNA SITUAZIONE SCORAGGIANTE! 

MA QUESTA SITUAZIONE ERA IL GIUDIZIO DEL SIGNORE DEGLI ESERCITI!!

ERA IL SIGNORE STESSO A CAUSARE LE LORO DISGRAZIE! 

A volte succede anche così: facciamo tanto nell’opera del Signore e non ci sono risultati, o sono pochi.

Dietro tutto questo ci può essere il giudizio di Dio a causa di un peccato!

ALLORA DOBBIAMO RIFLETTERE CON L’AIUTO DELLO SPIRITO SANTO PER VEDERE SE C’È QUALCOSA CHE NON VA NELLA NOSTRA VITA, E RAVVEDERCI!!

Ciò che loro avevano portato nella loro casa, dopo che fu immagazzinato, il Signore venne e lo soffiò via.
Il linguaggio è figurativo.

Anche le piccole quantità di cereali che le persone avevano raccolto non erano sicure.

Dio li ha portati via, li ha soffiato via (nāpaḥtî), ma non dice come (rubati, mangiati dai parassiti, siccità del v.9?). 

Il Signore aveva quindi disperso al vento i magri risultati delle loro dure fatiche. 

Dietro queste parole può esserci l’immagine di un'aia dove i venti soffiano via la pula, mentre il grano raccolto viene ventilato, poiché talvolta i templi venivano eretti su tali siti (2 Samuele 24:18-25; 1 Cronache 21: 18-22:1) .
L’immagine è del giudizio di Dio.

In Ezechiele 22:21 dove si parla del giudizio di Dio su Gerusalemme per mano Babilonese, è scritto: “Vi radunerò, soffierò contro di voi sul fuoco del mio furore e voi sarete fusi in mezzo a Gerusalemme”. (Cfr. Isaia 54:16).

Dunque, come dimostra chiaramente il v. 9, e come confermato nei vv.10-11, il danno economico, era dovuto  al giudizio del Signore sul Suo popolo a causa delle Sue errate priorità. 

Vediamo ora:
C)La motivazione della punizione.
Nel v. 9 leggiamo ancora: “Perché?’ dice il SIGNORE degli eserciti. ‘A motivo della mia casa che è in rovina, mentre ognuno di voi si dà premura solo per la propria casa’”.

“Perché” (ya'an) indica una relazione di causa-effetto tra le azioni della gente e gli eventi schiaccianti che erano accaduti.

“Perché”  indica la causa, o le ragioni per cui il popolo era sotto giudizio di Dio.

La colpa, è descritta sempre con enfasi: è per la mancanza di ricostruzione del tempio, di priorità sbagliate, per cui ognuno del popolo si dava premura. 

“Si dà premura” (rasîm – participio attivo) indica fare in fretta, affrettarsi correndo,  avere un senso di urgenza, sbrigarsi (Genesi 18: 7); o avere un senso di intensa preoccupazione, cura, eccitazione (Genesi 24:17,20,28,29). 

PREMURA PER COSTRUIRE OGNUNO LA PROPRIA CASA, MENTRE IL TEMPIO, LA CASA DEL SIGNORE, È IN ROVINA!

Il popolo “correva”, cioè aveva lo zelo, si affrettava per raggiungere i loro interessi, mentre avrebbe dovuto occuparsi degli affari della costruzione del tempio con il massimo zelo!

LE PERSONE AVEVANO TEMPO, ENERGIA E INCLINAZIONE A COSTRUIRE, MA LA LORO ENERGIA ERA MAL INDIRIZZATA VERSO LE LORO CASE E NON NEL COSTRUIRE LA CASA DEL SIGNORE! 

Inoltre le loro attività egoistiche sono rappresentate non come un singolo esempio di fallimento, ma come un'abitudine, o uno stile di vita continuo, costante, come indicato dal verbo “si dà premura” (participio attivo).
STIAMO PARLANDO DI UN’AZIONE CONTINUA E NON DI UN’AZIONE SINGOLA!

QUINDI, LE LORO PRIORITÀ ERANO DISTORTE, ERANO INDIRIZZATE VERSO SE STESSI, PIUTTOSTO CHE VERSO IL SIGNORE E COSÌ HANNO SPERIMENTATO LA SUA PUNIZIONE!!

Com’è confermato ancora nei vv.10-11, consideriamo dunque:
II LA DISTRETTA DEL POPOLO (vv.10-11). 
Nei vv.10-11 troviamo le parole: “Perciò il cielo, sopra di voi, è rimasto chiuso; non c'è stata rugiada e la terra ha trattenuto il suo prodotto. Io ho chiamato la siccità sul paese, sui monti, sul grano, sul vino, sull'olio, su tutto ciò che il suolo produce, sugli uomini, sul bestiame e su tutto il lavoro delle mani”.

Il v.10 indica chiaramente il nesso causale tra il loro comportamento e la loro situazione.

John Phillips scrive: “Non possiamo trascurare la dimensione spirituale e quindi aspettarci che Dio benedica la dimensione secolare”.

È PROPRIO A CAUSA DEI PECCATI DEL POPOLO CHE SI SONO VERIFICATE LE CALAMITÀ CHE NE DERIVANO!!

Ma secondo lo sfondo del patto del Signore con Israele al Sinai, lo scopo della punizione è che il popolo possa tornare al Signore (per esempio, Levitico 26:18,21,23,27).

IL SIGNORE STAVA USANDO QUESTE CIRCOSTANZE DI GIUDIZIO PER CHIAMARE IL SUO POPOLO AL PENTIMENTO!!! (cfr. Aggeo 2:17).

Come già più volte detto, Dio ha giudicato il Suo popolo con un’economia disastrosa.

LE AVVERSITÀ  DELLA VITA SONO DOVUTE ALL’AZIONE DI DIO (cfr. Isaia 45:7; Lamentazioni 3:38; Amos 3:6).

IL POPOLO NON STAVA SPERIMENTANDO  LA PIENEZZA DELLA BENEDIZIONE DI DIO, PIUTTOSTO UNA VITA INADEGUATA E INSODDISFACENTE IN CUI OGNI PIACERE SI RIVELAVA INCOMPLETO, MA NON PERCHÈ DIO NON ERA IN GRADO DI BENEDIRLI, È IL SIGNORE DEGLI ESERCITI, UN NOME CHE INDICA IL POTERE DI DIO, MA PERCHÈ IL POPOLO NON AGIVA FEDELMENTE SECONDO GLI OBBLIGHI DEL PATTO CON DIO!!

I GIUDEI AVEVANO MESSO I PROPRI INTERESSI DAVANTI A QUELLI DI DIO E HANNO RACCOLTO LE CONSEGUENZE DI QUESTA SCELTA: IL GIUDIZIO DI DIO. 

LE NOSTRE AZIONI HANNO DELLE CONSEGUENZE!!

Il profeta Isaia dice: “Ecco, la mano del SIGNORE non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire;  ma le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto” (Isaia 59:2; cfr. Giudici 2:10-15). 
IL NOSTRO COMPORTAMENTO HA DELLE CONSEGUENZE, IL NOSTRO PECCATO HA CONSEGUENZE GRAVI, PERSINO MORTALI PERCHÈ CREA SEPARAZIONE TRA NOI E DIO!!!

QUANDO TRASCURIAMO DIO PER COMPIACERE NOI STESSI, CI PONIAMO NELLA SITUAZIONE PRECARIA DI ESSERE AL DI FUORI DELL’ORDINE INTENZIONALE DI DIO E QUINDI SUSCETTIBILI A UNA MANCANZA DI PROSPERITÀ! CI PONIAMO NEL MIRINO DELL’IRA DI DIO, SOTTO IL TERRIBILE GIUDIZIO DI DIO!

Ebrei 10:27 parla di una terribile attesa del giudizio di Dio e l’ardore di un fuoco che divorerà i ribelli! 

In Ebrei 10:31 leggiamo: “È terribile cadere nelle mani del Dio vivente”.
“Terribile” (Phoberos) è qualcosa di grandemente pauroso, spaventoso, terrificante.

I giudei, ai tempi di Aggeo, avevano disperatamente bisogno di obbedienza!

“Invece di correre in giro per conto delle proprie case (1:9), dovrebbero invece lavorare per trasformare la casa di Dio da una rovina inutile e desolata in un luogo in cui Dio possa trovare piacere ed essere glorificato. Finché le loro priorità non furono riordinate e la casa di Dio ristabilita, non potevano certo aspettarsi di vedere maggiore fecondità nelle loro vite e nella loro terra” dicono Ian M. Duguid e Matthew P.Harmon”.

Aggeo ribadisce, concludendo l’ammonimento, che a causa delle priorità sbagliate del popolo, cioè che hanno pensato solo a costruire le loro case e hanno trascurato la ricostruzione del tempio, Dio li ha giudicati con la siccità e la terra, di conseguenza, non ha prodotto il suo frutto.

I vv.9-11, non sono una semplice ripetizione dei vv. 5 e 6, ma sono un parallelo esteso, con le loro prospettive e enfasi per indicare la situazione difficile del popolo.

In Levitico  26:3-4 il Signore aveva promesso al Suo popolo che se fosse stato obbediente, gli avrebbe mandato la pioggia nella sua stagione, la terra avrebbe dato i suoi prodotti e gli alberi della campagna i loro frutti. 

L'esatto contrario di questa formula di benedizione è la dichiarazione di giudizio come punizione per la disobbedienza in Levitico 26:20 (cfr. anche Deuteronomio 11:17).
Aggeo 1:10 ricorda le maledizioni di Deuteronomio 28:23-24 che dice: “ Il tuo cielo sarà di rame sopra il tuo capo e la terra sotto di te sarà di ferro. Al posto della pioggia il SIGNORE manderà, sul tuo paese, sabbia e polvere che cadranno su di te dal cielo, finché tu sia distrutto”. (cfr. Deuteronomio 11:13-17).

Mentre Aggeo 1:11 è simile a Deuteronomio 28:22: “Il SIGNORE ti colpirà di deperimento, di febbre, di infiammazione, di arsura, di aridità, di carbonchio e di ruggine, che ti perseguiteranno finché tu sia perito”. 

Tre aspetti sono da sottolineare. 
Il primo aspetto è:
A) La connessione tra il tempio in rovina e la siccità.
La parola “siccità” (ḥōreb) proviene dalla stessa radice della parola “rovina” (ḥārēb), usata per descrivere il tempio nei vv. 4 e 9.

Quindi troviamo una connessione tra lo stato del tempio e lo stato della terra. 

QUESTA CONNESSIONE SOTTOLINEA CHE FINTANTO IL TEMPIO È IN ROVINA, LA CONDIZIONE SARÀ  DI SICCITÀ. 

COSÌ SE IL POPOLO AVESSE RIFLETTUTO ATTENTAMENTE A QUELLO CHE È ACCADUTO E ACCADE, AVREBBERO CONSIDERATO CHE C’È  UNA RELAZIONE TRA “ROVINA” E “SICCITÀ”…L’UNA È LA CAUSA E LA SPIEGAZIONE DELL’ALTRA!

Il secondo aspetto:
B)  L’estensione della siccità. 
La siccità è dappertutto sul paese, sui monti, sul grano, sul vino, sull’olio.
La maledizione è sul grano, sul vino e sull’olio: tre prodotti agricoli più importanti della Giudea (cfr. Deuteronomio  11:14; 18:4).

La maledizione è su tutto ciò che il suolo produce, e di conseguenza sugli uomini, sul bestiame, in quanto avrebbero sofferto a causa della siccità, e su tutto il lavoro delle loro mani, cioè ogni altra attività in cui erano impegnati.

Il punto è che nulla di significativo è stato lasciato intatto dalla siccità a cui allude Aggeo.

Persino gli sforzi più faticosi per ottenere cibo saranno inutili. 

Nulla crescerà a causa della grave siccità.

IL PENSIERO È: PER QUANTO GLI SFORZI UMANI POSSANO ESSERE GRANDI E FATICOSI PER IL GRANDE IMPEGNO, NON È QUESTO CHE GARANTIRÀ PROSPERITÀ. 

Il terzo aspetto riguardo la siccità:
C)È la punizione di Dio.
Viene ancora sottolineato il giudizio di Dio!

Certo uno si aspetterebbe il giudizio di Dio nel futuro, invece, la dichiarazione di Aggeo è che il giudizio è già avvenuto, e le persone stavano vivendo le sue terribili conseguenze. 

Nel v. 11 leggiamo che Dio ha chiamato la siccità.

L'idea che Dio ha chiamato (qārāʾ-chiamare) è una forma specifica di giudizio, come la carestia, o qualcos'altro sulla terra (cfr. 2 Re 8:1; Salmo 105:16).

Se solo avessero fatto un'attenta riflessione sulla loro condotta (vv.5,7), alla luce del patto, sarebbero stati in grado di rilevare la relazione tra il fallimento del raccolto e il giudizio di Dio. 

Dovevano conoscere e considerare la "legge" (Levitico 26:20) e i "profeti" precedenti riguardo  queste esperienze. (Amos 4: 6-10; Osea 4:10; Michea 6:15).

ANCHE NOI OGGI, DOBBIAMO CONSIDERARE LA NOSTRA VITA IN RELAZIONE A DIO!

AVERE DIO CONTRO È LA COSA PIÙ BRUTTA CHE POSSIAMO AVERE IN QUESTA VITA!!

DIO NON HA ABBANDONATO LA TERRA ALL’AZIONE CIECA DELLE LEGGI UNIVERSALI, MA CONTROLLA QUELLE LEGGI PER ADEMPIERE I SUOI PROPOSITI!

LE FORZE DELLA NATURA NON SONO CHE AGENTI NELLE MANI DI DIO!!

Thomas Edward McComiskey scrive: “Il sistema in cui viviamo, che sia visto in termini di leggi economiche e forze di mercato, o di leggi naturali e condizioni meteorologiche, è gestito da un Dio santo sovranamente e serve i suoi scopi morali”.

Così dobbiamo vivere in questo mondo come coloro che guardano con fede e obbedienza al Dio che governa e decide tutto, al Dio sovrano che controlla anche le forze naturali.

L’uomo oggi con la sua tecnologia studia, fa previsioni meteo, cerca di controllare gli agenti atmosferici.

Aggeo ci fa capire, invece, il modo in cui la vita deve essere vissuta nel mondo se non vogliamo incorrere nei giudizi di Dio, che a volte usa come Suoi strumenti di giudizio proprio la natura!

CONCLUSIONE. 
Questo testo ci fa capire che:
1)Le attività frenetiche e faticose non è detto che portino a un risultato soddisfacente.

Oggi viviamo in una società frenetica.
Le persone vivono a un ritmo frenetico ossessionati dalla ricerca del successo, dei soldi, lavorano, faticano, corrono senza avere pensiero per Dio, ma sono insoddisfatti!

Queste persone dovrebbero riflettere sulla loro condotta davanti a Dio e metterlo al primo posto!

Anche i cristiani devono stare attenti, perché possono esserci anche degli idoli nella loro vita.

Tozer pregava: “Signore, fa rivivere il mio zelo per le cose di Dio. Mi sono lasciato prendere dalla febbre di tante cose. Aiutami a stabilire le mie priorità e concedermi più completamente per migliorare la mia relazione con Te. Amen”.

2)Le attività sbagliate possono causarci la disciplina di Dio. 
La disciplina di Dio a un popolo che in quel periodo della loro vita non stavano mettendo Dio al primo posto, attirandosi così le sanzioni del patto che Dio aveva fatto molti anni prima, nel periodo di Mosè, ma che era ancora valido per loro.

Benché non siamo sotto il patto Mosaico, anche oggi comunque, Dio disciplina i Suoi figli per correggerli (1 Corinzi 11:29-30; Ebrei 12:4-11) e a volte è molto dolorosa!

LA DISCIPLINA DEL SIGNORE DOVREBBE ESSERE SEMPRE UN’OPPORTUNITÀ DI RIFLESSIONE!!

Con un atteggiamento onesto, di umiltà e di disponibilità verso il Signore, dovremmo chiederci cosa vuole insegnarci; cosa dovremmo cambiare nel nostro carattere, o comportamento secondo la volontà di Dio.

Se c’è un peccato che dobbiamo confessare e abbandonare; se c’è qualcosa, o qualcuno che abbiamo messo prima di Dio, quindi se ci sono idoli nella nostra vita da mettere da parte.

NOI SOTTO I RIFLETTORI DELLA PAROLA DI DIO, ABBIAMO BISOGNO DI RIFLETTERE SU NOI STESSI E METTERE LE COSE IN ORDINE, NEL LORO GIUSTO POSTO! 

SE ABBIAMO MESSO DIO DA PARTE,  È ARRIVATO IL MOMENTO DI METTERLO DOVE GLI COMPETE: PRIMA, O SOPRA OGNI COSA!
DIO DEVE AVERE LA PRIORITÀ!

DIO HA LA PRIORITÀ NELLA TUA VITA???


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