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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Giudici 5:31: Identificarsi con il regno di Dio.

Giudici 5:31: Identificarsi con il regno di Dio.
“Così periscano tutti i tuoi nemici, o SIGNORE! Coloro che ti amano siano come il sole quando si alza in tutta la sua forza!”. 

Le donne non erano generalmente dei capi politici nell'Israele patriarcale, infatti in questa società, si enfatizzava la leadership maschile e la subordinazione femminile. Il suo genere sessuale, però, non squalificò Debora, il suo carattere e capacità spirituali, furono riconosciuti dal popolo di Dio. Per volontà di Dio, Debora, moglie di Lappidot, fu profetessa e giudice d’Israele, questo mostra che il Signore usa uomini e donne per realizzare i Suoi progetti. Nel capitolo 4, vediamo che Debora è la protagonista,  disse a un esitante Barac di radunare un esercito per combattere contro Iabin re di Canaan (Giudici 4:1-11). Dietro

Giudici 2:10: Dio non ha nipoti.

Giudici 2:10: Dio non ha nipoti.
“Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; poi, dopo quella, vi fu un'altra generazione che non conosceva il SIGNORE, né le opere che egli aveva compiute in favore d'Israele”.

La prima generazione di israeliti, contemporanei di Giosuè, stanziata nel paese di Canaan, servì il Signore (v.7), conosceva i miracoli e i giudizi del Signore, mentre la seconda generazione non lo conosceva, servì gli idoli di Baal (vv.11-12; Giudici 3:5-6). Studiosi sono divisi riguardo il significato di “conoscere”, alcuni pensano che si riferisca alla mancanza d’informazioni perché non conoscevano le opere del Signore. In questo sarebbero stati negligenti i loro genitori che non hanno insegnato loro le opere del Signore (Deuteronomio 6:6-7; Salmo 78:5-7; Efesini 6:4). Oppure, altri studiosi pensano

Salmo 2:10-12: Il regno invincibile (3). L’invito di Dio.

Salmo 2:10-12: Il regno invincibile (3).
L’invito di Dio.
In questi versetti, vediamo che Dio invita direttamente i governanti, e indirettamente, anche tutti i peccatori, a rinunciare alla loro ribellione considerando il Suo giudizio e la Sua autorità Sovrana che schiaccia la ribellione senza  nessuna difficoltà!

C’è l’invito a essere saggi, a lasciarsi correggere, a servire il Signore con timore e gioire con tremore e a rendere omaggio al Figlio.

Giosuè 9:14:L’importanza della preghiera prima di prendere le decisioni.

Giosuè 9:14: L’importanza della preghiera prima di prendere le decisioni.
“Allora la gente d'Israele prese delle loro provviste, e non consultò il SIGNORE”.

Israele si fece ingannare dagli astuti gabaoniti, che vivevano a pochi chilometri dal campo israelita. Quelli di Gabaon avevano sentito della sconfitta di Gerico e di Ai, allora fecero un piano per ingannare il popolo d’Israele per avere salva la vita. Questo piano consisteva nel far capire a Israele che venivano da un paese lontano e chiesero a Giosuè di fare un’alleanza con loro (vv.1-15). In un secondo tempo, dopo aver fatto questo patto con giuramento, Israele venne a sapere che i gabaoniti erano loro vicini, ma non li uccisero a causa del giuramento che avevano fatto nel nome del Signore; la decisione, allora, fu che sarebbero stati i loro schiavi (vv.16-23). Questo versetto sottolinea la mancanza di saggezza di Giosuè e del popolo d’Israele, e quindi il loro peccato di agire di propria iniziativa, di avere fiducia in se stessi,  e nelle proprie forze e non in Dio, infatti non consultarono il Signore prima di fare questo patto, per sapere quale fosse la Sua volontà a riguardo.

Salmo 2:6-9: Il regno invincibile (2). L’intenzione di Dio riguardo al Figlio.

Salmo 2:6-9: Il regno invincibile (2).
L’intenzione di Dio riguardo al Figlio.
A volte rimaniamo sbigottiti riguardo il potere che hanno avuto e che hanno degli uomini sulle nazioni, ma sono poteri e regni che oggi esistono e domani non esistono più.

NON COSÌ IL REGNO DI DIO E DEL MESSIA: IL SUO REGNO NON SARÀ SCOSSO! 

Ci hanno provato in tanti a distruggerlo, fra questi ricordiamo l’imperatore Diocleziano (245-313 d.C). 
Impose la figura divina dell’imperatore attuando una violenta persecuzione contro i cristiani. 
Su una medaglia, o moneta, Diocleziano fece scrivere che il cristianesimo è estinto e fece costruire dei monumenti con delle scritte che in tutto l’impero aveva abolito la superstizione di Cristo. 

OGGI, INVECE SAPPIAMO CHE L’IMPERO ROMANO NON ESISTE PIÙ, DIOCLEZANO SI SUICIDÒ  E IL CRISTIANESIMO ESISTE ANCORA!!

I RE DI QUESTO MONDO HANNO I LORO TEMPI, LE LORO ESPANSIONI E LA LORO ROVINA, NON COSÌ PER DIO!

Giosuè 7:11: Capire la causa della sconfitta.

Giosuè 7:11: Capire la causa della sconfitta.
“Israele ha peccato; essi hanno trasgredito il patto che avevo loro comandato d'osservare; hanno perfino preso dell'interdetto, lo hanno rubato, hanno mentito, e lo hanno messo fra i loro oggetti”.

Quando Israele fu sconfitto ad Ai (vv.2-5), Giosuè si lamenta prostrato davanti al Signore; la sua preghiera rivela il suo panico, si preoccupa di cosa potrà accadere: i popoli di Canaan avrebbero preso coraggio contro Israele (vv. 7-9). Giosuè non doveva preoccuparsi delle possibili conseguenze della sconfitta, ma di cercare la causa della sconfitta. Il Signore, mette in chiaro che il problema della sconfitta è: Israele ha peccato! Il peccato d’Israele prima di tutto sta nel fatto:

Giosuè 6:20: L’obbedienza a Dio ci dà la vittoria.

Giosuè 6:20: L’obbedienza a Dio ci dà la vittoria.
“Il popolo dunque gridò e i sacerdoti sonarono le trombe; e quando il popolo udì il suono delle trombe lanciò un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s'impadronirono della città”.

Gerico era una città ben fortificata con un esercito coraggioso; era edificata su una collina, e poteva essere solo presa risalendo una ripida scarpata, quindi poneva in nemici in svantaggio. A questo si aggiunge che la sua fortificazione era caratterizzata da un muro di pietra alto dai tre metri e mezzo circa ai cinque metri circa, da uno spessore di circa  due metri. Alla sua sommità c'era una pendenza di pietra liscia verso l'alto a trentacinque gradi per circa dieci metri, dove si univano massicci muri di pietra che torreggiavano ancora più in alto. Chiunque avesse voluta conquistarla, doveva assediarla per mesi, prima che capitolasse per fame, o cercare di indebolire le mura di pietra con il fuoco, o scavando un tunnel. Oppure potevano semplicemente ammucchiare una montagna di terra per fungere da rampa. Per ognuno di questi metodi di assalto ci volevano settimane, o mesi, e l’attacco di solito subiva pesanti perdite.

Giosùè 2:11: Il Signore è Dio.

Giosùè 2:11: Il Signore è Dio.
“Appena l'abbiamo udito, il nostro cuore è venuto meno e non è più rimasto coraggio in alcuno, per causa vostra; poiché il SIGNORE, il vostro Dio, è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra”.

Due spie israelite andarono a esplorare Gerico. Una volta che furono scoperti, una prostituta di nome Raab, li nascose e non li diede nelle mani degli uomini che il re di Gerico mandò per prenderli (vv.1-7). I vv.9-11 ci parlano della reputazione del Signore, della paura dei Cananei (cfr. Esodo 15:14-16; 23:27) e della fede di Raab (vv.8-9). La reputazione di Israele e del suo Dio, li aveva preceduti. Raab sapeva della liberazione d’Israele dall’Egitto, aveva sentito di come passarono miracolosamente attraverso il Mar Rosso (Esodo 14) e di come sconfissero i due re degli Amorei Sicon e Og (Numeri 21:21-35). Il v.11 descrive la reazione di Raab riguardo il Signore e vediamo come sia considerevole. Primo: Raab affermò, che il Dio di Israele aveva il potere sovrano e il diritto di esercitarlo su tutto: nei cieli e sulla terra, un dominio sulle popolazioni e sui molti dèi che le popolazioni adoravano. I Cananei adoravano molte divinità (per esempio Esodo 23:24,32-33; 34:15; Deuteronomio 11:16, 28; 12:2-3,30-31; ecc.).

Salmo 2:1-5: Il regno invincibile (1). La ribellione contro Dio e il Suo Unto.

Salmo 2:1-5: Il regno invincibile (1).
La ribellione contro Dio e il Suo Unto. 
Secondo gli studiosi, insieme al Salmo 1, il Salmo 2 costituisce un'introduzione in due parti al Salterio. 

Mentre il Salmo 1 si concentra sulla via dei giusti in contrasto con gli empi, il Salmo 2 si concentra sulla vittoria dell’unto del Signore sulle nazioni, e può servire come introduzione agli altri salmi il cui soggetto è l’unto, il re di Dio (18; 20; 21; 45; 72; 89; 110; 144).

Il Salmo 2, allora è il primo esempio nel Salterio della categoria dei salmi noti come "salmi regali",  composizioni che riguardavano principalmente i re di Giuda.


Alcuni studiosi dicono che questo salmo si basava su un evento storico e veniva cantato per l’incoronazione di un re come quello riportato in 2 Samuele 5:3 quando venne unto re Davide.

È una dichiarazione rituale, che il re di Gerusalemme, grazie al Signore è inattaccabile e invincibile.

Oppure va visto alla luce della profezia di Natan del patto di Dio con Davide e la sua dinastia (2 Samuele 7:15-16). 

Giosuè 1:7: La via della vittoria.

Giosuè 1:7: La via della vittoria.
“Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai”.

Quando Israele invase Canaan intorno al 1400 a.C., la terra era popolata da diverse popolazioni organizzate in città-stato relativamente piccole, ma protette da mura massicce. Queste popolazioni erano abituate alla guerra, erano  ben organizzate e alcune avevano anche i carri da guerra, i carri armati del mondo antico. Sebbene le città-stato fossero indipendenti, e spesso erano in guerra l'una contro l'altra, si unirono per resistere al loro comune nemico: gli israeliti. Ed è per questo che il Signore incoraggia Giosuè, il successore di Mosè. Giosuè aveva già guidato l’esercito d’Israele sotto Mosè (Esodo 17:9-13), era una delle spie inviate da Mosè, quarant’anni prima, a perlustrare Canaan (Numeri 13).

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