Isaia 57:15: Dio è trascendente.
“Infatti così parla Colui che è l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità, e che si chiama il Santo”.
Questo versetto di Isaia ci parla che Dio è trascendente. Il fatto che Dio sia trascendente indica che Dio è al di sopra, al di là e al di fuori dell'ordine creato. Dio abita una luce inaccessibile e non si può vedere. Dio è separato e indipendente dalla creazione (Salmi 113:4-6; Isaia 40:22; ecc.). Questo comporta che è invisibile e nascosto alla creatura. A causa del peccato l’uomo non può vedere il Dio Santo (Esodo 33:20; Isaia 45:15; 59:1-2; 1 Timoteo 6:16). Dio è incomprensibile, indecifrabile (Giobbe 38; Romani 11:33-36). Quali sono le implicazioni della trascendenza di Dio per la nostra vita? 1)Dio è superiore all'uomo.
L'umanità non è il bene più alto nell'universo, o la più alta misura della verità e di valore. Il valore dell’uomo non è per il processo evolutivo; o per qualche pregio, Dio dà valore all’essere umano che lo ha creato a sua immagine e somiglianza (Genesi 1:26-28). Non è la stima che abbiamo di noi stessi, ma la valutazione del Dio santo che ci dà valore. 2) Ci sarà sempre una differenza tra Dio e gli esseri umani. Il divario tra noi è Dio non è semplicemente solo una differenza morale e spirituale che ha avuto origine con la caduta di Adamo ed Eva, ma è metafisica, va oltre la nostra natura di creature, Dio ha una natura diversa dalla nostra. Dio è il “totalmente altro” è al di là della sfera dell’ordinario, del comprensibile, del familiare.3) Dio non può mai essere completamente inscatolato in concetti umani. Questo significa che tutte le nostre idee dottrinali, anche se utili e profondamente corrette, non possono mai descrivere pienamente la natura di Dio e nemmeno le nostre forme di culto, o stili architettonici delle chiese, ecc. Non c'è modo in cui noi esseri umani possiamo adeguatamente rappresentarlo, o avvicinarci a lui (Isaia 40:12-26). Per questo motivo è stato necessario l’intervento di Gesù Cristo nella vita degli uomini, e questo dimostra la sua immanenza, presenza nella storia dell’umanità (Giovanni 14:6; 1 Timoteo 2:4-5). Il fatto che Dio sia Dio, significa che non possiamo capire pienamente i suoi piani e i suoi progetti (Deuteronomio 29:29; Isaia 55:8-9). 4)Dio non ci salva dai nostri peccati e dall’inferno, per merito nostro e quindi nemmeno la nostra comunione con lui dipende dai nostri meriti. È una grazia di Dio la salvezza e quindi la comunione con lui (Luca 18:9-14; Efesini 2:8-9; 2 Timoteo 1:9-10). Dio, perciò ci fa la grazia di incontrarci e in questo non è obbligato a nessuno, perché fa ciò che gli piace, ovviamente coerentemente con il suo carattere e i suoi progetti (Salmi 115:3; Efesini 1:11). 5)Dio è Dio, anche se è nostro Padre, accostiamoci con riverenza e timore a lui (Salmo 2:11; Ebrei 12:28-29; 1 Pietro 1:17). Anche se abbiamo la libertà di accostarci a Dio come nostro Padre (Efesini 3:12-14; Ebrei 10:19-22), e questo ci reca una grande gioia (Salmo 95:1; Matteo 13:44), non significa che lo possiamo fare come se fosse un nostro pari, o peggio ancora, come il nostro maggiordomo! Se abbiamo capito il fatto della trascendenza divina, tuttavia, questo non accadrà.