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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

DIO È FEDELE (1)

 DIO È FEDELE (1).

“Una donna chiede alla sua amica: ’ Tuo marito ha tenuto fede alle cose che ti aveva detto prima di sposarti?’ ‘No solo a una’. ‘E quale?’ ‘Diceva di non essere l’uomo giusto per me’”.
Viviamo in un’epoca, dove l’infedeltà è uno dei peccati più appariscenti della nostra società: lo vediamo nel mondo degli affari, nell’amicizia, nei rapporti coniugali, e così via. 
Quindi, sapere che Dio è fedele è di grande conforto per noi! 
Tutti ci possono tradire, ma non Dio!
Giorgio Girardet riguardo la parola fedele dice: “Fedele è nella Bibbia, secondo un termine usato anche per le costruzioni, ciò che è stabile, sicuro, certo, ciò che rimane eguale a se stesso, e perciò anche ciò che è vero”.
Nella Bibbia c’è una parola ebraica per fedeltà (ʾemûnāh- Salmo 36:3; 89:1,2,3,6; 119:90; Lamentazioni 3:23) che indica stabilità, fermezza, quindi essere costante e coerente.
"Fedeltà" è in contrasto con la falsità, la menzogna (sheqel- Salmo 119:29-30; Proverbi  14:5; Geremia 5:1-2; 9:3; Isaia 59:4). 
Un’altra parola ebraica per fedeltà (ʾěměṯ- Genesi 24:27; Esodo 34:6) indica fermezza, verità, affidabile.
Nel greco, fedeltà (pistos) è ciò che evoca fiducia e fede, affidabilità, credibilità, Dio lo è perché dice sempre la verità, è verace (cfr. Numeri 23:19; Isaia 65:16; Giovanni 17:17).
La fedeltà di Dio è l’attributo dell’affidabilità, il contrario di tutto ciò che è incostante e fluttuante, quindi inaffidabile.
Come una roccia, il Signore è fermo, stabile, immutabile e inamovibile (Deuteronomio 32:4). 
Egli è immancabilmente fedele a noi, non ci ha mai deluso!!
Il Signore nella Sua fedeltà ci ha sempre aiutato, guidato, sostenuto! Sempre presente! 
In questa predicazione vediamo la natura e la manifestazione della fedeltà.

I LA NATURA DELLA FEDELTÀ.  
A) La fedeltà di Dio è eterna.
Nel Salmo 119:90: “La tua fedeltà dura per ogni generazione; tu hai fondato la terra ed essa sussiste”.
La fedeltà di Dio è per tutte le generazioni! È per sempre! (Salmo 100:5).
Nel Salmo 89:1-2 leggiamo: “Io canterò per sempre la bontà del SIGNORE; la mia bocca annunzierà la tua fedeltà di generazione in generazione.  Poiché ho detto: ‘ La tua bontà sussiste in eterno; nei cieli è fondata la tua fedeltà’”. 
In questo salmo sette volte si parla della fedeltà di Dio (vv.1, 2,5, 8,24,33,49).
Questo salmo ricorda Dio, il legame inscindibile tra la sua fedeltà e le sue promesse con il re Davide. 
Per lui ignorare le sue promesse significa violare l'affidabilità che è insita nel suo carattere e nel suo rapporto con Israele (cfr. Osea 2:20).
La bontà e la fedeltà di Dio sono celebrate in questo versetto del Salmo 89. 
Secondo alcuni studiosi il contesto di questo salmo è in riferimento a una catastrofe, a una calamità, alla caduta di Gerusalemme per mano Babilonese nel 587 a.C.
Questa tragedia sembra in contraddizione alla promessa di Dio al re Davide riguardo la sua discendenza eterna, ma non lo è. 
Ora la volontà di celebrare la bontà e la fedeltà di Dio in tali circostanze, è possibile per una fede vittoriosa sul dubbio ed è un impegno a continuare a credere nonostante le circostanze. 
Il salmista nonostante la circostanza buia e contraria contempla la bontà e la fedeltà di Dio, bontà che sussiste in eterno come la dichiarazione parallela per la fedeltà di Dio.
 “Nei cieli è fondata la tua fedeltà” significa che la fedeltà è stabilita, o resa in modo permanente, quindi eterna! (fondata –tākin).
Anche “nei cieli” indica durata, immobilità e inviolabilità, e concepisce tale attributo di Dio come eterno e fermo, quindi sicuro. 
Einstein, il grande scienziato stava passeggiando lungo la Promenade Princeton in una bella notte stellata. Alzando gli occhi verso il cielo, e sospirando stancamente, disse: "Comunque, che l'atomo non può distruggere".
Dio è fedele come il cielo, che si può sempre vedere così come anche rimane.
B) La fedeltà di Dio è costante. 
La fedeltà di Dio non è negata dall’ infedeltà umana!
F. B. Meyer dice: “ Tre cose sono impossibili con Dio: morire, mentire, e perdere l'anima che si fida di lui. Anche quando non siamo in grado di avere abbastanza fede, la sua parola di promessa, non può essere frustrata”. 
In Romani 3:3-4 leggiamo: “Che vuol dire infatti se alcuni sono stati increduli? La loro incredulità annullerà la fedeltà di Dio? No di certo! Anzi, sia Dio riconosciuto veritiero e ogni uomo bugiardo…”.
La maggioranza dei Giudei contemporanei di Paolo non erano fedeli (increduli-ēpistēsan) a Dio.
L’apostolo dice: la loro incredulità (apistia) annullerà la fedeltà di Dio? 
La fedeltà (pistin) di Dio significa che evoca fiducia e fede, affidabile. 
Dio mantiene la sua parola, ciò che dice adempirà, pertanto è degno di fiducia, affidabile.
Quindi, la risposta è: “No di certo! Dio non annullerà la Sua fedeltà”. 
“No di certo” (mē genoito) era l’espressione negativa più forte che esisteva nella lingua greca e aveva una connotazione d’impossibilità!
È impossibile che l’infedeltà di un credente annulli la fedeltà di Dio!
Non è possibile pensare che la fedeltà di Dio al suo popolo possa essere resa vana dall’infedeltà del suo popolo!
Anzi Dio sia riconosciuto veritiero (alēthēs), cioè Dio è completamente affidabile e farà ciò che ha promesso!
In Numeri 23:19 leggiamo: “Dio non è un uomo, da dover mentire, né un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?”.
Dio non è come gli uomini che sono bugiardi, che cambiano idea, Dio è fedele! 
Ciò che dice lo realizza, ciò che promette mantiene!
Dio è di una natura diversa dall’uomo: gli uomini sono falsi e volubili, tendono all’inganno e alla menzogna, ma Dio è fedele. 
Quello che Dio promette è verità, e lo realizzerà perché è immutabile! 
Paolo in 2 Timoteo 2:13 dice: “Se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare sé stesso”. (Salmo 89:24,33).
Queste parole non forniscono una concessione a peccare, o ad allontanarsi da Dio, bensì sono una consolazione per chi è scoraggiato a causa del proprio peccato.
Paolo con queste parole non vuole incoraggiare l’apostasia e la disobbedienza, ma vuole calmare una coscienza turbata e incoraggiare a essere fedeli a Dio!
La fedeltà di Dio alle sue promesse dona ai credenti una grande garanzia. 
È inconcepibile che la nostra infedeltà possa intaccare la fedeltà di Dio, poiché Egli non può rinnegare se stesso.
La nostra debole fede, o un peccato, un dubbio non cambia il carattere di Dio, non cambia la Sua fedeltà verso di noi!! 
Dio mantiene la sua parola data! Dio non la ritira! Dio adempirà le sue promesse! 
C) La fedeltà di Dio è infinita. 
Nel Salmo 36:5 leggiamo: “O SIGNORE, la tua benevolenza giunge fino al cielo, la tua fedeltà fino alle nuvole”.
Insieme con la sua benevolenza, la fedeltà di Dio riempie non solo questo mondo, ma arriva al cielo. 
Davide usa questi termini poetici per aiutarci a capire che non possiamo capire questi attributi incommensurabili del Signore. 
Essi sono infiniti, senza limiti, al di là della nostra comprensione!!
La benevolenza e la fedeltà di Dio sono fuori misura, senza limiti; coprono l'intero universo.
Entrambe le qualità di Dio descrivono il Suo impegno immutabile e la sua totale affidabilità nel mantenere la parola data.
Maestosa, abbondante, duratura, immensa, inesauribile, illimitata, più che sufficiente, presente, incomprensibile questo implica che la fedeltà di Dio è infinita! Non finirà mai!
D) La fedeltà di Dio è grande.
In Lamentazioni 3:23 è scritto: “È una grazia del SIGNORE che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!”
Queste parole sono dette in circostanze davvero drammatiche di guerra. Potete immaginare cosa porti la guerra: distruzione, dolore, morte, fame, malattie, feriti così via. 
Questo era dovuto per il giudizio di Dio a causa dei peccati dei Giudei (Lamentazioni 1:5).
Il profeta nella drammaticità della situazione ha parole di conforto, lui non vede in modo negativo, ma guarda al Signore ricordando ciò che è!
Il carattere di Dio, come rivelato attraverso l'esperienza passata d’ Israele è il fondamento della speranza dell'uomo.
Il profeta ricorda la grazia di Dio: non sono stati completamente distrutti!
Il profeta ricorda le compassioni di Dio: non sono esaurite!
Il profeta ricorda la grande fedeltà di Dio: le compassioni si rinnovano ogni mattina.
Un ragazzo stava attraversando l'oceano con il padre. Durante il viaggio la nave incappò in una tempesta ed era così sballottata dalle onde che quasi tutti furono presi dalla paura, tranne un ragazzino. Questo ragazzino era seduto e i suoi occhi erano diretti verso un determinato punto. Qualcuno andò da lui e gli chiese come mai era così imperturbabile. Il ragazzino rispose: "Ho i miei occhi su quella finestra e posso vedere mio padre sul ponte". Poi ha aggiunto: "Mio padre è il capitano di questa nave e lui l'ha guidato attraverso molte tempeste".
Come quel ragazzino e anche Geremia, noi nella tempesta in cui ci possiamo trovare- sofferenza, problemi, ecc.-dobbiamo guardare al nostro esperto Capitano da una grande fedeltà! 
“Grande” (rǎḇ) può essere intesa come molta, numerosa, cioè, appartenente a una grande quantità (cfr. Esodo 12:38); oppure estesa, di dimensione enorme, abbondante (Numeri 20:11; 1 Cronache 22:8). 
Grande può quindi, indicare l'ampiezza dell'azione del Signore, che è tale da abbracciare tutti i tipi di situazioni, con un impegno che non cambia direzione. 
Per la sua fedeltà, Dio rinnova ogni giorno le sue compassioni.
Gli Israeliti non erano stati completamente distrutti, stavano bruciando, ma non erano consumati!
Ogni respiro, ogni piccolo sorso d'acqua, ogni piccolo pezzo di crosta di pane, ogni pezzo consumato di vestito che avevano ancora addosso è considerato dal profeta come prova della fedeltà di Dio!!
La fedeltà di Dio rimane intatta, anche se le circostanze possono sembrare diverse! 
Anche il disastro che il profeta e la sua nazione hanno sperimentato da Dio, non segna la fine dell'amore di Dio!
Così il profeta afferma: "Grande è la tua fedeltà!"
Per la sua fedeltà Dio rinnova ogni giorno le sue compassioni!
La sua fedeltà, la possiamo vedere con le benedizioni che riceviamo! 
Anche dalle piccole cose che diamo per scontato!
Dio è fedele ai suoi figli, pieno di compassione, Egli offre ogni giorno un rifornimento fresco, efficace e adatto ai loro bisogni.
E) La fedeltà di Dio è coerente.
La fedeltà di Dio è parte integrante della sua natura. 
Dio è fedele perché non cambia e la sua benignità non viene mai meno (Esodo 34:6).
Dio è sempre fedele con se stesso, agisce sempre in conformità alla sua natura e parola data.
In 2 Timoteo 2:13 abbiamo letto: “Se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare sé stesso”. 
Questo versetto afferma la coerenza e l'integrità di Dio. 
Anche se gli esseri umani sono infedeli a Dio, egli rimane fedele perché non può contraddire se stesso.
In Dio è presente l’impossibilità morale che contraddica se stesso, questo costituisce la base della Sua fedeltà!
Dio prima di essere fedele agli uomini è fedele a se stesso!
La fedeltà di Dio a se stesso significa in primo luogo che agisce secondo il Suo carattere perfetto e immutabile e agisce in base alle promesse che ha fatto agli uomini, quindi è fedele alla Sua parola data! 
Se il signore non fosse fedele al proprio carattere e alla parola data, non sarebbe più Dio!
John MacArthur sulla fedeltà di Dio scrive: “ Il termine evoca azioni costanti e abituali, conferendo a Dio una connotazione di attendibilità. L’inosservanza di una tale coerenza di operato da parte di Dio equivarrebbe alla profanazione della sua stessa natura”.
La fedeltà è: Dio garantisce ciò che Egli non sarà mai, o che agisce in contraddizione con se stesso. 
Dio non cesserà mai di essere quello che Egli è. 
Dio è lo standard di se stesso!! 
Dio non imita nessuno e non è influenzato da nessuno!
Tutto ciò che Dio dice, o fa è in accordo con se stesso. 
Egli sarà sempre fedele a se stesso, alle sue opere e alla sua creazione. 
Quindi possiamo dire insieme a Thomas O. Chisholm:
“Grande è la tua fedeltà, o Dio Padre mio; 
Non c'è ombra di cambiamento con te; 
Tu non muti, le tue compassioni non falliscono; 
Come sei stato, tu sempre sarai”. 
In secondo luogo vediamo:
II LA MANIFESTAZIONE DELLA FEDELTÀ.
A) La manifestazione della fedeltà di Dio nei Suoi disegni.
Isaia 25:1 dice: “SIGNORE, tu sei il mio Dio; io ti esalterò, loderò il tuo nome, perché hai fatto cose meravigliose; i tuoi disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili”. 
Il profeta ha una relazione personale con Dio (v. 1), e mette in evidenza che Dio ha fatto cose meravigliose (peleʾ) cioè sovrannaturali, che sono oltre l’agire umano, che hanno origine nella sfera che non è umana.
Dio non è vincolato al normale, all’ordinario, all’umano!
Egli è in grado di fare grandi cose, e lo fa per salvare il suo popolo e per la sua gloria (Romani 9-11). 
Il profeta mette, in evidenza anche i disegni di Dio, i Suoi disegni concepiti da tempo sono fedeli e stabili.
Secondo lo studioso Alec Motyer “fedeli” (ʾemûnāh) e “stabili” (ʾōmen- affidabilità completa, sottolinea sia la veridicità di qualcosa e, di conseguenza, la sua affidabilità contemporaneamente), provengono dalla stessa radice (ʾāmēn). 
Questo da più forza alla dichiarazione.
Secondo sempre Motyer: “L’uso congiunto delle due parole significa:‘ogni possibile fedeltà, una fedeltà perfetta, una fedeltà quintessenziale’”.
I piani di Dio sono programmati e realizzati con perfetta fedeltà, è il grado massimo di fedeltà!
Nel contesto attuale, Isaia loda Dio dopo aver descritto la venuta del suo giudizio su tutta la terra (Isaia 24), quindi anche che ha ridotto la città di Babilonia in rovina (v.2). 
I regimi di malefici e le azioni degli uomini non possono mai rovesciare gli scopi sovrani di Dio, concepiti dall’eternità, dichiarati nella sua parola, ed eseguiti a tempo giusto. 
B) La manifestazione della fedeltà di Dio nel patto con Israele.
Deuteronomio 7:9-10: “Riconosci dunque che il SIGNORE, il tuo Dio, è Dio: il Dio fedele, che mantiene il suo patto e la sua bontà fino alla millesima generazione verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti,  ma a quelli che lo odiano rende immediatamente ciò che si meritano, e li distrugge; non rinvia, ma rende immediatamente a chi lo odia ciò che si merita”.
Dopo l’uscita dall’Egitto, Dio stringeva un patto con Israele sul monte Sinai (Esodo 19-24), il popolo s’impegnava a fare secondo ciò che il Signore aveva detto e tutte le Sue leggi: i dieci comandamenti e il Libro del Patto (Esodo 19:5-8; 20:1-17; 20:22-23:33; 24:3). 
Il patto era una relazione tra Dio e il Suo popolo, serviva a legare questa relazione che richiedeva fedeltà e la ricezione di benedizioni (Esodo 19-23).  
Il patto non è un accordo tra eguali, ma una scelta della sovrana grazia di Dio, perciò un’iniziativa divina che aveva eletto, liberato e adottato Israele per la Sua grazia (Esodo 2:25; 4:22; 6:6-8). 
Esodo 20:2 identifica l'autore della legge come colui che li ha già salvati con la sua grazia (Esodo 2:25;19:4; 34:6-7).
Così la legge in Esodo 20-24 non è il modo per essere salvati, perché già, il popolo lo era e nemmeno la chiave per istaurare un rapporto con Dio, piuttosto indica la natura, la continuità e il benessere di questo legame (Esodo 20:5-6; 34:6-7). 
La legge è come un sigillo su questa relazione. 
Questo patto è sovranamente proposto da Dio e vi è un impegno reciproco: Dio benedice o maledice, in base all’obbedienza, o alla disobbedienza del popolo (Esodo 34:6-7; Deuteronomio 27-30).
L’obbedienza sincera e completa, sarebbe stato l’elemento distintivo del popolo appartato e leale a Dio, il modo di camminare in comunione con Lui, amandolo sopra ogni cosa e questa sarebbe stata la loro benedizione (Esodo 19:3-8; 20:3-4).
I dieci comandamenti sono una parte naturale del rapporto tra Israele e Dio e il rapporto tra gli esseri umani.  
Il popolo d’Israele era un popolo consacrato a Dio, Dio li aveva scelti e liberati dalla schiavitù egiziana (Deuteronomio 7:6-8).
In questi versetti di Deuteronomio, la preoccupazione di Mosè era che Israele avrebbe mantenuto la giusta prospettiva nel suo rapporto con il Signore. 
Mosè esorta il popolo d’Israele a riconoscere che Dio è fedele, che mantiene il suo patto con il suo popolo fino alla millesima generazione. 
Secondo questo patto, dunque, Dio benedice quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti, mentre giudica chi lo odia. 
Noi nella storia del popolo d’Israele vediamo che Dio secondo la fedeltà al patto richiama attraverso i profeti, giudica e salva il Suo popolo. 
Quindi da qui vediamo:
C) La manifestazione della fedeltà di Dio nelle promesse.
Ebrei 10:23 dice: “Fedele è colui che ha fatto le promesse”.
Una promessa è una dichiarazione di Dio delle sue intenzioni al Suo popolo, è un'assicurazione che Dio agisce e agirà, è un impegno di Dio che quanto promesso darà!!
Possiamo fare tanti esempi, ne vedremo solo tre.
Per esempio Dio aveva promesso ad Abramo che sarebbe diventato una grande nazione (Genesi 12:2-3; 15:4; 21:1-2).
Abramo e Sara non avevano figli, nella loro vecchiaia nacque Isacco e quindi il popolo d’Israele, adempiendo così la promessa fatta ad Abramo (Genesi 18:1-14; 21:1-8; Romani 9:9; Galati 4:28; Ebrei 6:13-15; 11:11).
Era stato promesso a Davide che il figlio avrebbe costruito il Tempio (2 Samuele 7:12-13; 1 Cronache 17:11-12), Dio ha adempiuto questa promessa con Salomone ( 1 Re 8:17-21; 2 Cr 6:7-11).
Un ultimo esempio è l’incarnazione di Gesù. 
Per esempio ne parlò Isaia 7:14 parlando della giovane, questa è stata realizzata come leggiamo in Matteo 1:22-23.
D) La manifestazione della fedeltà di Dio nei giudizi e afflizioni.
Quando pensiamo alla fedeltà di Dio pensiamo che Dio adempie le sue promesse di benedizione. Questo è vero, ma è anche vero che Dio manifesta la sua fedeltà anche nei giudizi: Dio è fedele anche alle sue minacce! 
L’ha fatto con il faraone (Esodo 7-12), con Acan (Giosuè 6:18-7:1-26) e molte altre volte con il popolo d’Israele.
Per esempio la minaccia, la devastazione di Gerusalemme e l'esilio del popolo d’Israele a Babilonia (Geremia 25:8-11; 2 Re 25:8-12; 2 Cronache 36:17-21; Geremia 52:12-16; Esdra 1:1-3; Geremia 52:27; 29:10; Daniele 9:2-3,15-19) è stato per la fedeltà di Dio, fedeltà al suo Patto (Esodo 34:7; Deuteronomio 27-30, Neemia 9:32-33).
Così farà anche con l’inferno per coloro, che non appartengono a Dio, che non sono scritti nel libro della vita (Apocalisse 20:11-15).
Dio è fedele nelle afflizioni.
Nel Salmo 119:75 leggiamo: “ Io so Signore, che i tuoi giudizi sono giusti,e che mi hai afflitto nella tua fedeltà”. 
Dio è fedele nel disciplinare il suo popolo! 
Dio è fedele tanto nel mandare la gioia come nel mandare l’afflizione. 
Noi dobbiamo credere che Dio è fedele non solo quando tutto ci va bene, ma anche quando da lui ripresi con la disciplina dolorosa. 
Dio non ci affligge senza un buon motivo. 
Le afflizioni sono necessarie per nostra crescita spirituale (Romani 8:28-29; Ebrei 12:4-10), e tornerà alla Sua gloria (Romani 11:36).
E) La manifestazione della fedeltà di Dio nelle testimonianze.
Salmo 119:138 è scritto: “Tu hai prescritto le tue testimonianze con giustizia e grande fedeltà”.
“Testimonianze” (ʿē•ḏûṯ) si riferisce alla legge (Salmo 119:22,24,46, 59, 79, 95, 119, 125, 138, 146, 152, 167, 168).
Stando così le cose, ne consegue che la legge è data agli uomini in conformità con la sua divina giustizia e fedeltà, questo indica che quello che Dio fa è in accordo, con gli impegni che Dio ha intrapreso verso di loro. (cfr. Salmo 119:86- comandamenti – mitswāh).
F) La manifestazione della fedeltà di Dio nella creazione.
Nel Salmo 119:90 è scritto: “La tua fedeltà dura per ogni generazione; tu hai fondato la terra ed essa sussiste” (Cfr. Salmo 33:4).
Dio ha creato la terra e l’ha messo saldamente al suo posto!
La sussistenza della terra è una prova della Sua fedeltà!
L'universo è stato creato da Dio e per il Suo sostegno potente continua a esistere! (Colossesi 1:17; Ebrei 1:3).
L’Iddio della provvidenza ha promesso il sostentamento (Genesi 8:22; Salmo 104).
CONCLUSIONE.
Dio è fedele a se stesso,  al suo popolo e alla creazione! 
Se ci guardiamo attorno vediamo infedeltà, ma se guardiamo a Dio, vediamo fedeltà!
Arthur W. Pink teologo inglese (1886-1952) scriveva: “ Tutto ciò che riguarda Dio è grande,vasto, incomparabile. Egli mai dimentica, mai fallisce, mai tentenna, mai compromette la Sua parola. Il Signore ha onorato perfettamente ogni Sua dichiarazione, promessa, profezia, ogni impegno nel contesto di un patto e ogni minaccia, perché: ‘Dio non è un uomo, da dover mentire, né un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?’ (Numeri 23:19). Per questo il credente può esclamare:‘‘È una grazia del SIGNORE che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite;  si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà!’ Lamentazioni 3:22-23)”.
Guardiamo dunque a Dio per trovare sollievo, consolazione e freschezza!
Dio è attendibile, affidabile, la sua Parola è sicura, adempirà ciò che ha detto! 
Non agisce in contraddizione con se stesso, non cesserà mai di essere quello che Egli è perché la fedeltà è una parte essenziale del Suo carattere.
Egli può essere invocato in modo sicuro! 
Ci possiamo affidare a Lui con la certezza che si prende cura di noi.
Nessuno ancora che ha veramente avuto fiducia in lui, lo ha fatto invano!! Nessuno è mai stato deluso!
Questa verità è espressa nella Bibbia! 
Questa è la base della nostra fiducia in Lui anche nelle difficoltà!
Dio farà sempre ciò che ha detto e adempirà ogni sua promessa!
Fidati di Lui anche quando sei nella tempesta!

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