1 Corinzi 15:57: La vittoria delle vittorie!
“Ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo”.
L’estate 2021 sarà ricordata come un’estate magnifica, infatti per l’Italia è stata un’estate sportiva incredibile: abbiamo vinto l’europeo con la nazionale di calcio, abbiamo battuto il record delle medaglie vinte alle olimpiadi di Tokio 2020 con degli ori davvero pazzeschi. Ma in questo testo di Paolo ai Corinzi vediamo la vittoria delle vittorie! Paolo inizia il versetto con un “ma” (de - congiunzione avversativa) che indica un contrasto significativo tra questo versetto e il versetto precedente dove si parla di morte, di peccato e della legge di Dio. Il Nuovo Testamento ci ricorda che nessuno sarà salvato dal peccato perché osserviamo la legge di Dio, anzi la legge di Dio ci fa capire quanto sia grave il peccato e quanto sia impossibile osservarla come Dio vuole, e quindi ci fa vedere che siamo colpevoli davanti a Dio senza attenuanti (per esempio Romani 3:19-20; Galati 2:16), lo scopo della legge è di portarci a Gesù Cristo per essere salvati per fede (Galati 3:21-26). Tutti siamo peccatori (Romani 3:23; 1 Giovanni 1:8-10), e il salario del peccato è la morte (Romani 6:23), ma non tutti saranno salvati dal peccato e dalle sue conseguenze (cfr. Romani 5:1-2,9-11) e quindi
risusciteranno con un nuovo corpo incorruttibile, glorioso, potente e spirituale (1 Corinzi 15:42-48) come quello del Cristo risorto (Filippesi 3:20-21) per essere alla Sua presenza (cfr. Giovanni 14:1-3; 2 Corinzi 5:1-10; 1 Giovanni 3:2). Quindi Paolo risponde alla grazia salvifica di Dio, con il ringraziamento, cioè risponde appropriatamente a Dio per le benedizioni donate per grazia ponendo in enfasi il donatore: Dio, perché è Lui che dà la vittoria sul peccato e sulla morte ai credenti per mezzo di Gesù Cristo il nostro liberatore (cfr. Romani 7:25-8:3). Quindi la vittoria non è la nostra, ma è data da Dio per mezzo di Gesù Cristo! C'è la vittoria per il cristiano sul peccato e sulla morte, ma viene solo attraverso la morte sulla croce e la resurrezione di Gesù Cristo! (cfr. per esempio Romani 4:24-25). Paolo sa benissimo che il peccato e la morte sono ancora una forza potente sulla terra, ma è assolutamente certo che Gesù Cristo ha vinto la morte! (cfr. 1 Corinzi 15:1-8,12-26). Nella vittoria di Cristo sulla morte, il dardo della morte è rimosso, disarmato, distrutto (cfr. 1 Corinzi 15:55). In Apocalisse leggiamo cosa farà Dio della morte: “Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco” (Apocalisse 20:14). Poi ancora: “Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né il cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate”. (Apocalisse 21:4). Il tempo presente “dà” (didonti – presente attivo participio) implica che anche se la vittoria non è ancora realizzata (quindi anche se ancora non c’è la resurrezione dai morti e la salvezza), ma è così sicura che si può parlare già che abbiamo vinto, la vittoria è certa, è nostra! Questa è un dono di Dio in Gesù. Gesù Cristo è il mezzo, lo strumento mediante il quale il dono misericordioso di Dio della vittoria sul peccato e sulla morte viene sul suo popolo. Non ci sono altri strumenti mediante i quali possiamo essere salvati, solo Gesù Cristo (cfr. Matteo 1:21; Giovanni 4:42; Atti 4:12). Il potere del peccato e della morte sono potenti, ma quello di Dio in Cristo lo è di più! (cfr. 1 Corinzi 1:24; 2:5). Una delle certezze che dona Dio in Gesù Cristo è proprio quella della salvezza, chi la riceve non la perderà mai (vedi per esempio Romani 8:29-39; Filippesi 1:6). Alleluia!! Gloria a Dio! Sia ringraziato il Suo nome per la vittoria delle vittorie, non stiamo parlando di una coppa europea, o di una medaglia olimpica belle per quanto possano essere, ma della definitiva sul peccato e sulla morte! Stiamo parlando di una salvezza eterna (Ebrei 5:6), di vita eterna grazie a Gesù (cfr. Giovanni 3:16) con un corpo nuovo glorificato per tutti i veri credenti! Hai questa certezza?