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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Il dono della grazia di Dio (1 Corinzi 1:4)

 Il dono della grazia di Dio 

“Io ringrazio sempre il mio Dio per voi, per la grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù” (1 Corinzi 1:4).

Noi in questo versetto vediamo che Paolo aveva la costanza, l’abitudine di ringraziare Dio per la chiesa di Corinto. Anche se si sentiva responsabile per loro come un padre per i suoi figli (1 Corinzi 4:14-15), Paolo era consapevole che la chiesa di Corinto apparteneva a Dio (1 Corinzi 1:1) e manifestava in essa la Sua grazia, e per questo lo ringraziava, in questo vediamo l’amore di Paolo per la chiesa. Un primo aspetto allora che ci colpisce di Paolo è che la sua gratitudine a Dio non era per se stesso, ma per quello che Dio aveva dato alla chiesa di Corinto. Un secondo aspetto della gratitudine di Paolo a Dio per la chiesa di Corinto è che era grato nonostante non fosse una chiesa coerente con la fede cristiana, infatti per esempio all’interno della chiesa vi erano divisioni (1 Corinzi 1:10-13; 11:17); gelosie e contese (1 Corinzi 3:1-8); orgoglio (1 Corinzi 4:6-8); immoralità tollerata (1 Corinzi 5:1-2); processi (1 Corinzi 6:1-9); quindi questi esempi ci fanno capire che la chiesa di Corinto non era molto spirituale, eppure Paolo ringrazia Dio per loro. Paolo, allora, non era grato solo a Dio per le chiese che gli recavano gioia come i Filippesi (cfr. Filippesi 1:4; 4:1), ma ringraziava Dio anche per la fastidiosa chiesa di Corinto con tutti i suoi problemi, atteggiamenti e comportamenti incoerenti con la verità di Dio, e questo Paolo lo faceva perché la chiesa di Corinto era la destinataria della grazia e dell’opera di Dio. Quindi Paolo andava oltre il suo dissenso e delusione perché la chiesa di Corinto. Ora, dunque,

al di là della relazione che abbiamo con una chiesa locale, o dalla sua spiritualità, noi dovremmo seguire l’esempio di Paolo nel ringraziare Dio anche se la chiesa non è proprio così spirituale. Oggi, quando vediamo una chiesa ci soffermiamo solo sui difetti, e certamente non ringraziamo Dio per la grazia che gli ha concessa. Quando è stata l’ultima volta che sei stato grato a Dio per la tua chiesa locale, o per una chiesa che conosci? Sei grato a Dio per la Sua chiesa? O la stai solo criticando? Crisostomo diceva: "Niente è così gradito a Dio come le persone grate, sia per se stesse che per gli altri". Di certo con tutti i difetti che puoi trovare in una chiesa, ci sono anche dei motivi per cui essere grato al Signore! Di certo puoi vedere la Sua mano di grazia su di essa! Allora mentre preghi per la spiritualità della chiesa, ringrazia Dio per essa! 

Quindi il motivo per cui Paolo ringraziava Dio è per la grazia che aveva concessa ai credenti di Corinto. A cosa si riferisce la grazia di Dio. La parola “grazia” (charis) è stata interpretata in vari modi: alle cose buone, alle benedizioni, ai doni spirituali, alla salvezza e la conseguente nuova vita, all'opera di Dio nella loro vita quotidiana. La parola “grazia” (charis) si riferisce a una benedizione che Dio dona liberamente; si riferisce a espressioni concrete dell'attività di grazia di Dio sul suo popolo. La grazia è l'espressione assolutamente libera dell'amore di Dio verso gli uomini che trova il suo unico motivo nella generosità e nella benevolenza del donatore, quindi di Dio. La grazia è un favore non guadagnato e non meritato. Dal contesto immediato si riferisce ai doni spirituali (vv.5,7; cfr. Romani 12:3-8; 1 Corinzi 12:4–10; Efesini 4:7-16; 1 Timoteo 4:14; 1 Pietro 4:10). Il dono spirituale può essere semplicemente definito come la capacità che Dio dona a ogni credente per renderlo atto a servirlo in modo efficace e specifico. 

Pietro parlando in relazione ai doni spirituali parla della svariata grazia di Dio (1 Pietro 4:10), “svariata” (poikílos) indica una grande diversità, di tutti i tipi, o modi, diversificati, molteplici. Paolo, dunque, ringrazia Dio per la chiesa di Corinti per i doni spirituali che Dio aveva dato copiosamente per la Sua grazia. In un certo senso Paolo vuole evidenziare il fatto che Dio ha donato alla chiesa di Corinto per grazia molti doni spirituali, ma come vediamo dal contesto della lettera, certi Corinzi  si vantavano arrogantemente in loro stessi di certi doni spirituali disprezzando chi non li aveva (cfr. 1 Corinzi 4:6,8; 12:12-30); così le parole “io ringrazio sempre il mio Dio per voi, per la grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù” fanno capire che non ci possono essere motivi per vantarsi con arroganza in se stessi e disprezzare chi non ha certi doni spirituali. Anche oggi molti fanno così, si vantano dei loro doni spirituali, ma dimenticano che sono doni di Dio che provengono dalla Sua grazia! Ciò che abbiamo e siamo è per grazia di Dio non abbiamo nulla di cui vantarci! (cfr. 1 Corinzi 15:10; 2 Corinzi 3:5). 

Paolo specifica che la grazia è data da Gesù Cristo. L'evento del dono della grazia di Dio ai destinatari è stato dato quando sono stati incorporati a Cristo in passato. 

“In Cristo Gesù” è lo strumento, o il luogo, o la sfera dov’è presente la grazia di Dio. “È stata data” (dotheisē – aoristo passivo participio) sottolinea che Dio è l’attore, il donatore, Colui che dona la grazia solo a coloro che sono in Cristo, cioè in unione spirituale con Lui! Le analogie di questa unione spirituale con Cristo sono descritti per esempio in Giovanni 15:1-5 dove Gesù parla che è la vite e i Suoi discepoli sono i tralci, oppure in 1 Corinzi 12:12-13 con l’esempio del copro umano. John Murray riguardo l’unione con Cristo affermava: "Nulla è più centrale o fondamentale dell'unione e della comunione con Cristo". E ancora sosteneva che l'unione con Cristo è la "verità centrale di tutta la dottrina della salvezza” e ancora “è alla base di ogni passo dell'applicazione della redenzione". Dunque l’unione spirituale con Cristo è l’aspetto più importante per la vita di una persona. In conclusione la gratitudine di Paolo, il centro del suo ringraziamento è la grazia di Dio, non le qualità che i destinatari di questa grazia possedevano in sé e per sé. Infatti tutti gli uomini in natura siamo peccatori privi della gloria di Dio (Romani 3:23), in noi stessi non abita alcun bene (Romani 7:18); il nostro cuore è insanabilmente maligno (Geremia 17:9). Così consapevole della natura umana e della grazia che è data da Dio, come apostolo, servo di Gesù Cristo e amministratore dei misteri di Dio (1 Corinzi 1:1; 4:1), Paolo ringrazia Dio per l’opera di grazia nella chiesa di Corinto. Non soffermarti sui difetti, prendi del tempo, anzi sii costante nel ringraziare Dio per l’opera Sua nella chiesa che frequenti, o per le chiese che conosci! Questo sarà gradito a Dio!


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