1 Samuele 7:9: Il Signore esaudisce la preghiera
“Samuele prese un agnello da latte e l'offrì intero in olocausto al SIGNORE; e gridò al SIGNORE per Israele, e il SIGNORE l'esaudì”.
C’è una guerra in corso tra Filistei e gli Israeliti, ci si prepara a una battaglia, e i soldati d’Israele hanno paura dei loro nemici e chiedono al profeta (1 Samuele 3:20, 21; 4:1), giudice d’Israele (1 Samuele 7:15–17) e sacerdote Samuele di non cessare di pregare per loro affinché Dio li salvi (cfr. per esempio 1 Samuele 4:3; Esodo 14:13; Giudici 2:18; 6:37; 7:7; 10:12-13) dalle mani dei Filistei (1 Samuele 7:8). Samuele allora, come vediamo in questo versetto, offrì un sacrificio al Signore e pregò il Signore con grande intensità e insistenza (gridò - yizʿaq) per chiedere aiuto per il popolo.
Samuele stava supplicando Dio come intercessore, era come un generale a capo dell’esercito di Dio che affrontava la guerra con il sacrificio e la preghiera!
Così Samuele offrì interamente un agnello da latte (non prima degli otto giorni - Esodo 22:30; Levitico 22:27) in olocausto e pregò il Signore per Israele e il Signore l’esaudì; infatti mentre Samuele stava offrendo l’olocausto, i Filistei si avvicinarono a Israele per assalirlo, il Signore fece rimbombare dei tuoni così forte contro di loro tanto che furono sconfitti davanti Israele che li seguirono e li batterono fin sotto Bet-Car (1 Samuele 7:10-11).
In questa sconfitta finale dei Filistei è dimostrato e affermato ancora una volta la potenza di Dio. A Dio appartiene la vittoria! (cfr. per esempio Deuteronomio 2:33; 3:3; 2 Samuele 23:10; Proverbi 21:31).
I sacrifici venivano offerti per l’espiazione dei peccati (cfr. per esempio Levitico 1:4).
Ora l’agnello era una prefigurazione di Gesù Cristo (cfr. per esempio Giovanni 1:29; Apocalisse 5:6,9; Ebrei 9:9-12). Gesù è venuto per espiare i peccati del popolo (Ebrei 2:17); Gesù è il sacrificio che ci rende Dio favorevole (cfr. per esempio Romani 3:25, 1 Giovanni 2:2).
Grazie al sacrificio di Gesù i nostri peccati possono essere perdonati (cfr. per esempio Atti 10:43; 13:38-39; Efesini 1:7; Ebrei 9:28; Apocalisse 1:5) e quindi avere una relazione con Dio per l’intercessione di Gesù alla Sua destra (cfr. per esempio Giovanni 14:6; Romani 8:32-34; 1 Timoteo 2:5; Ebrei 7:25).
La preghiera fu esaudita perché Samuele si avvicinò a Dio attraverso un sacrificio, noi possiamo essere esauditi grazie al sacrificio e all’intercessione di Gesù, ecco perché quando preghiamo dobbiamo pregare Dio nel nome di Gesù per essere esauditi.
Infatti Gesù in Giovanni 14:13-14 dice: “E quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”.
Pregare “nel nome di Gesù” significa accettare la Sua autorità come unico Salvatore dei peccatori (cfr. per esempio Matteo 1:21; Giovanni 4:42; Atti 4:12; 1 Timoteo 1:15); accettare la Sua autorità come il Signore (cfr. per esempio Atti 2:36; Romani 10:9; 1 Corinzi 8:6); accettare la Sua autorità come Sommo Sacerdote (cfr. per esempio Ebrei 4:14-16; 9:11-14).
Gesù come Sommo Sacerdote è autore di una salvezza eterna (Ebrei 2:16-17; 5:9). Per la Sua opera propiziatoria sulla croce siamo perfettamente giustificati e santificati (cfr. per esempio Romani 3:24-26; 1 Corinzi 6:11), e non solo, ma Gesù agisce anche come nostro unico intercessore (cfr. per esempio Romani 8:34; Ebrei 7:25; 9:24) e unico avvocato davanti a Dio (1 Giovanni 2:1).
Gesù come Sommo Sacerdote ci dà il diritto e la libertà di accesso alla presenza di Dio (cfr. per esempio Ebrei 10:19-23; Giovanni14:6).
Pensate Dio è il Creatore (cfr. per esempio Genesi 1:1) è trascendente (Isaia 57:15), non si può vedere (Esodo 33:20); si nasconde (Isaia 45:15; Romani 11:33-34), è inavvicinabile per la Sua natura (cfr. per esempio 1 Timoteo 6:16), eppure noi possiamo avere una relazione con Lui per mezzo di Gesù Cristo e per mezzo di Gesù Cristo possiamo andare a Lui in preghiera tutte le volte che vogliamo!
“Pregare nel nome di Cristo non significa basare la mia speranza e aspettativa di essere ascoltato sui meriti delle mie ‘buone’ preghiere. Piuttosto, è pregare mettendo tutta la mia fiducia nei meriti di Gesù Cristo e nella Sua intercessione” (James W. Beeke; Joel R. Beeke).
Ma pregare “nel nome di Gesù” significa anche allinearsi alla Sua persona.
Preghiere in Suo nome, sono preghiere che vengono offerte in accordo completo con la Sua persona. Significa pregare in modo coerente, in conformità al carattere, alla volontà e ai desideri di Gesù secondo come è rivelato nella Bibbia! Ricordiamo che il nome nella Bibbia, indica, o rappresenta ciò che è una persona, in questo caso Gesù stesso come si è rivelato! Perciò per familiarizzare con il Suo carattere, volontà e desideri dobbiamo familiarizzare, studiare la Parola di Dio! (cfr. 1 Giovanni 5:14-15; è lo stesso di Giovanni 15:7). La ragione per cui molte preghiere si fermano sotto il tetto è perché non preghiamo secondo il carattere, la volontà e i desideri di Gesù, non sono secondo il Suo nome! Quindi pregare nel nome di Gesù, in altre parole significa identificarsi con Lui. Il Suo carattere, la Sua volontà e i Suoi desideri diventano i nostri, i Suoi interessi, quelli del regno sono anche i nostri! Pertanto noi vediamo tutto quello che riguarda la nostra vita, necessità, circostanze nella prospettiva dei piani di Dio secondo la rivelazione della sua parola! Uscire da questo contesto, come dice Martinez, significa correre il rischio di profanare il santuario della preghiera.
Non possiamo chiudere una preghiera “nel nome di Gesù” se abbiamo un comportamento che non onora Gesù, che non è secondo il Suo carattere, i Suoi desideri e la Sua volontà!
Finire una preghiera “nel nome di Gesù” implica riconoscere la Sua autorità e la sua Signoria nella nostra mente, nei sentimenti, nelle decisioni e in tutto ciò che facciamo, in questo modo pregheremo come pregherebbe Gesù.
Se non c’è questo allineamento con la persona di Cristo profaniamo la preghiera! Così chiedere “nel nome di Gesù” significa chiedere in modo che si accordi con il Suo carattere, con i Suoi desideri e la Sua volontà!
E ancora “nel nome di Gesù” indica anche l’amore per la Sua persona.
Perché se amiamo veramente Gesù agiremo e pregheremo desiderando che il nome di Dio sia glorificato, perché questo è il desiderio di Gesù come dice al v.13 ed è lo scopo anche della nostra esistenza (cfr. per esempio Romani 11:36; 1 Corinzi 10:31; 1 Pietro 4:11). Se ami Gesù sei più interessato a Lui che a te stesso, perciò le tue preghiere saranno fatte per gli interessi di Gesù e non per i tuoi! (Giovanni 14:15).
Dunque ringraziamo Dio per la salvezza che abbiamo in Gesù, se abbiamo fede (cfr. per esempio Efesini 2:3-10) e se ci siamo pentiti sinceramente (cfr. per esempio Atti 3:19) dei nostri peccati, e ringraziamolo perché grazie a Gesù possiamo andare alla Sua presenza.