Efesini 5:20: Un cuore riconoscente a Dio!
Siamo ormai quasi alla fine di quest’anno e come di solito facciamo un po' tutti riflettiamo su quello che è accaduto in questi ultimi dodici mesi.
Alcuni di noi si concentrano sulle brutte circostanze che hanno vissuto e allora dicono che è stato un anno brutto e si lamentano contro Dio Padre.
Altri si concentrano sui fatti belli e allora ringraziano, forse, Dio Padre!
Dico forse perché i nove lebbrosi guariti da Gesù non ritornarono a ringraziarlo!
Siamo inclini a dimenticare le benedizioni che Dio ci ha dato e ci dà, e anche il fatto che comunque Dio controlla tutte le circostanze sempre per il nostro bene anche se in apparenza va tutto storto!
Quindi tutto quello che ci è accaduto in questo anno passato e tutto quello che accadrà per il prossimo, è stato e sarà per il nostro bene!
Questo è quello che sanno molto bene quelli che amano Dio, cioè i credenti.
Romani 8:28 ce lo dice chiaramente: “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”.
Anche se non capiamo quello che ci è accaduto, o ci accadrà, dobbiamo fidarci di Dio!
La nostra vita è come una serie di punti neri incomprensibili come in quei disegni per bambini che una volta collegati l’uno con l’altro con una linea viene fuori un un’animale, un’automobile, un aereo, una stella e così via!
I “puntini di Dio” per te, non sono buttati li a caso c’è un disegno nascosto che fa parte del Suo piano che ha per te!
Dio ha un piano per te e giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, anno dopo anno ci lavora per completarlo al momento giusto!
Allora fidati di Dio!
Dio ha un piano per te e lo sta portando avanti anche se per te, la tua vita sembra “una serie di puntini” insignificanti nel nulla e in disarmonia tra di loro!
Quando Dio ci farà vedere tutti questi puntini collegati tra di loro allora capiremo il motivo di quello che ci è accaduto!
Il fatto che “tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio” è un motivo più che sufficiente per ringraziare continuamente Dio Padre nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.
La volontà di Dio è buona, gradita e perfetta dice Paolo in Romani 12:2!
Ecco perché devi ringraziare Dio per l’anno trascorso!
In questo sermone vediamo tre aspetti riguardo il ringraziare Dio.
Cominciamo a vedere:
I GLI ATTEGGIAMENTI RIGUARDO IL RINGRAZIARE DIO
Possiamo avere uno di tre possibili atteggiamenti sul ringraziare Dio, o possono variare nell’arco di una vita.
A) Il primo atteggiamento è non ringraziare Dio
Questo lo possiamo vedere nella parabola del ricco stolto, o avaro raccontata da Gesù (Luca 12:16-20).
Quest’uomo era arrogante riguardo la sua futura prosperità ed era ingrato per la sua prosperità passata e presente.
Quando si guardò intorno e si rese conto che la sua terra era così produttiva e non aveva abbastanza spazio per immagazzinare tutti i suoi raccolti, decise di costruire granai più grandi e migliori.
Dopo di che è scritto: “E dirò all'anima mia: 'Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ripòsati, mangia, bevi, divèrtiti'" (Luca 12:19).
Non c’è nessuna menzione di gratitudine, di ringraziamento a Dio!
Questo atteggiamento è una forma di ateismo pratico che non riconosce che dipendiamo da Dio (cfr. per esempio Giacomo 4:13-15), e che tutto quello che abbiamo è grazie al Suo amore (cfr. per esempio Salmo 145:15-16; Matteo 5:43-46).
“Ma Dio gli disse: ‘Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?’" (Luca 12:20).
B) Il secondo atteggiamento è un ringraziamento ipocrita
Questo lo possiamo vedere nella parabola di Gesù “del fariseo e del pubblicano” che stavano nel tempio a pregare, dove il fariseo mostra la sua ipocrisia.
In Luca 18:11-12 è scritto: “Il fariseo, stando in piedi, pregava così dentro di sé: "O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri; neppure come questo pubblicano”.
Qualcuno potrebbe dire: “Ma come! Questo fariseo ringraziava Dio, dove sta la sua ipocrisia?”
Sebbene quest’uomo religioso ringraziasse Dio, la sua gratitudine era rivolta verso se stesso e per se stesso, innalzava se stesso e non veramente Dio!
Il fariseo usò il nome di Dio solo per richiamare ulteriormente l'attenzione sulla sua devozione, evidentemente ipocrita!
Possiamo ringraziare Dio e nel profondo possiamo avere un atteggiamento orgoglioso, o vanaglorioso!
Possiamo ringraziare Dio avendo un atteggiamento di superiorità sugli altri!
Questa parabola è stata detta da Gesù proprio per quelle persone che erano persuase di essere giusti e disprezzavano gli altri (Luca 18:9).
Ebbene Dio innalzò la sincerità e l’umiltà del pubblicano (Luca 18:13-14).
Dio non approva questo tipo di ringraziamento ipocrita!
C) Il terzo atteggiamento è un ringraziamento sincero
Questo lo possiamo vedere quando Gesù guarì dieci lebbrosi mentre andava a Gerusalemme, l'unico che ritornò da Lui fu un Samaritano che si gettò ai Suoi piedi con la faccia a terra ringraziandolo (Luca 17:11-16).
È scritto: “Gesù, rispondendo, disse: ‘I dieci non sono stati tutti purificati? Dove sono gli altri nove? Non si è trovato nessuno che sia tornato per dare gloria a Dio tranne questo straniero?’ E gli disse: ‘Àlzati e va'; la tua fede ti ha salvato’” (Luca 17:17-19).
Dalla reazione di approvazione di Gesù vediamo che la gratitudine del Samaritano era genuina!
Infatti Gesù dice che il Samaritano era ritornato per dare gloria a Dio e ha riconosciuto che aveva una fede genuina!
Considerando questi esempi, che tipo di atteggiamento hai riguardo il ringraziare Dio?
Consideriamo ora:
II I RUDIMENTI DEL RINGRAZIARE DIO
Tre sono gli elementi basilari del ringraziamento.
Il ringraziamento a Dio è:
A) Un segno della pienezza dello Spirito Santo
Paolo in Efesini 5:20 sta parlando che coloro che sono ripieni di Spirito Santo ringraziano Dio Padre!
Se un segno distintivo di una persona non salvata dai peccati è l'ingratitudine a Dio (cfr. per esempio Romani 1:21), un segno del credente ripieno di Spirito è la gratitudine a Dio!
I cristiani pieni di Spirito Santo vivono in un continuo atteggiamento di gratitudine a Dio per tutto!
A questo punto vediamo:
B) Il significato della parola “ringraziare”
Il ringraziamento ha sempre avuto un ruolo centrale nella lode, come vediamo per esempio nei Salmi dell’Antico Testamento.
Il verbo “ringraziando” (eucharistountes – presente attivo participio) significa “essere grato”, quindi essere riconoscente per le benedizioni, o i benefici che Dio ci ha dato e ci dona.
Dio ci ha dato davvero tanto se pensiamo che come peccatori meritavamo solo l’inferno!
Allora dovremmo essergli grati e questo che ci contraddistingue come dicevo prima dai non credenti!
Randy Alcorn scrive: “La gratitudine ci dovrebbe distinguere nettamente dal mondo senza Cristo. Se lo spirito di ingratitudine che caratterizza la nostra cultura caratterizza anche noi, allora cosa abbiamo da offrire? Se riesco a comprendere che merito la morte dell’anima, allora sarò ripieno di gratitudine, non solo per le enormi benedizioni di Dio, incluse la redenzione e la patria nei cieli, ma anche per le piccole benedizioni quotidiane come il sole, la pioggia, un cuore che batte, occhi che vedono, gambe che camminano, una mente che pensa. Persino se non godo di tutte queste cose, avrò comunque tante altre cose belle che non merito. Poiché Gesù ha acconsentito a farsi schiacciare dal peso dei miei peccati, io potrò godere nell’eternità di una mente sana e di un corpo perfetto”.
Sempre Randy Alcorn dice: “Quando ti rendi conto che ciò che meriti è l’inferno per tutta l’eternità, cominci a vedere una giornata negativa da una prospettiva completamente diversa! Quando ti accorgi che non meriti la grazia, il mondo diventa improvvisamente più vivo e colorato: inizi a essere sorpreso e grato per tutte le gentilezze che Dio ti dispensa e le quali erano invisibili ai tuoi occhi fino a quando pensavi di essere meritevole. Invece di affogare nell’autocommiserazione, galleggi in un mare di gratitudine”.
Ma se tu pensi che Dio “ti deve dare” perché lo meriti allora non sarai per niente grato a Lui!
La gratitudine a Dio nasce dalla consapevolezza che da Lui non meritiamo nulla!
Quindi la gratitudine è collegata all’umiltà come il pubblicano della parabola che ho menzionato prima che non alzava nemmeno gli occhi al cielo, ma diceva a Dio di avere pietà di lui e Dio lo giustificò! (Luca 18:13-14).
Sono gli orgogliosi che non hanno un cuore grato a Dio!
Che possa essere nostra questa preghiera di George Herbert: “Mi hai dato così tanto... Dammi una cosa in più: un cuore grato”.
Infine nei rudimenti del ringraziare Dio vediamo:
C) La stabilità del ringraziamento
“Ringraziando continuamente”.
Il ringraziamento è una cosa stabile per chi è ripieno di Spirito Santo!
Il ringraziamento c’è nella:
(1) Quotidianità
Il tempo presente “ringraziando” (eucharistountes – presente attivo participio) ci parla che il ringraziamento è fatto ogni giorno da chi è ripieno di Spirito Santo!
“Ringraziando” ci parla di costanza, continuità, di regolarità! Anche se ci sono momenti difficili!
L'atteggiamento di ringraziamento che esprimiamo la domenica mattina sarà anche quello che pervade, che caratterizza tutta la vita dei credenti per il resto della settimana!
Peter O’Brien scrive: “Il popolo di Dio, sia corporativamente che individualmente, deve avere un atteggiamento di gratitudine nella mente e nel cuore che si esprime regolarmente nel ringraziamento e nella lode. La gratitudine a Dio, che pervade tutto il loro essere, sarà evidente mentre esprimono costantemente la loro lode nei suoi confronti”.
Ma è questo quello che facciamo?
Una leggenda medievale racconta di due angeli mandati sulla terra dal Signore per raccogliere le preghiere dei cristiani: un angelo doveva raccogliere le richieste e l’altro i ringraziamenti. L'angelo responsabile delle richieste non è stato in grado di portare il carico in cielo perché erano tantissime; mentre l'angelo responsabile per i ringraziamenti portò le preghiere in una mano!
Questa leggenda ci parla della verità che la stragrande maggioranza delle persone, anche molti cristiani non sono molto riconoscenti al Signore!
Ma fanno solo richieste e quando Dio li esaudisce non lo ringraziano!
Oltre al verbo presente “ringraziando” c’è l’avverbio “continuamente” che ci fa capire che il ringraziamento è una caratteristica costante di chi è ripieno dello Spirito Santo!
“Continuamente” (pantote -avverbio di tempo) indica sempre!
Il ringraziamento allora dovrebbe essere fatto regolarmente, ma Paolo dice anche “per ogni cosa”.
Quindi vediamo:
(2) La totalità
Chi è ripieno di Spirito Santo ringrazia Dio per tutto! Per ogni cosa!
Alcuni commentatori dicono che Paolo non sta parlando di tutto, per esempio non possiamo ringraziare Dio per le cose brutte.
Ma il testo ci dice chiaramente che dobbiamo ringraziare per ogni cosa! (huper pantōn), e questo perché siamo consapevoli della provvidenza di Dio, cioè che Dio controlla tutto, niente sfugge al suo controllo e c’è sempre un motivo valido per ciò che avviene nella nostra vita!
Quindi questo implica anche quelle cose che sono brutte: una malattia, un incidente, la perdita di un lavoro e così via hanno uno scopo per la nostra vita come abbiamo letto in Romani 8:28.
Paolo incoraggia i cristiani ad accogliere con gratitudine tutto ciò che riceviamo da Dio Padre, anche i problemi, o la sofferenza!
Per questo il ringraziamento è un atto di abnegazione, di rinuncia di noi stessi, di rinunciare al nostro egoismo!
Una sera, durante gli incontri Chapman-Alexander, un povero paralitico fu posto poco prima della piattaforma dove c’era il pulpito. Nella parte preliminare del culto, il signor Alexander lo vide e disse: 'Qual è il tuo inno preferito?' Egli rispose immediatamente: 'Conta le tue benedizioni!'
Quel paralitico non si lamentò, ma aveva un senso vivo della bontà di Dio!
Giobbe dopo che perse i suoi beni e i suoi servi per mano dei Sabei e i Caldei, e morirono i suoi figli per una tempesta di vento (Giobbe 1:13-19), reagì in questo modo: “Allora Giobbe si alzò, si stracciò il mantello, si rase il capo, si prostrò a terra e adorò dicendo: ‘Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra; il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il nome del SIGNORE’”.
Infine vediamo:
III GLI INCORAGGIAMENTI A RINGRAZIARE DIO
Consideriamo:
A) La particolarità di Dio e di Gesù Cristo
Paolo parla di ringraziare Dio Padre nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.
Paolo dice di ringraziare:
(1) Dio Padre
“Dio Padre” è la terza persona della Trinità (cfr. per esempio Matteo 28:19; 1 Corinzi 12:4-6; 2 Corinzi 13:13).
“Padre” (patri) è frequentemente applicato nella Bibbia a Dio come il creatore di tutte le cose (1 Corinzi 8:6; Ebrei 12:9; Giacomo 1:17); come il Padre di Israele (Deuteronomio 32:6; Isaia 63:16) e come il Padre dei credenti (Matteo 5:45; 6:6,9,14; Romani 8:15).
Dio è Padre di tutti, al di sopra di tutti, fra tutti e in tutti (Efesini 4:6).
In Efesini 5:20 indica il tipo di relazione intima e personale che come Suoi eletti (cfr. per esempio Romani 8:33; Efesini 1:3-4; Colossesi 3:12) abbiamo con Dio e com’è anche l’autore delle nostre benedizioni e doni (cfr. per esempio Efesini 1:3; Giacomo 1:17).
Allora la gratitudine è rivolta a Dio Padre perché da Lui proviene ogni cosa buona e ogni dono perfetto! (Giacomo 1:17).
Nel pensare questo, facciamo nostre le parole di Giovanni Calvino:“Gli innumerevoli benefici che riceviamo da Dio ci danno nuovi motivi di gioia e di ringraziamento”.
Paolo dice ancora:
(2) Signore Gesù Cristo
“Nel nome del Signore” ricorda la benedizione alle persone nell'Antico Testamento che avveniva appunto nel nome del Signore (Deuteronomio 21:5; 2 Samuele 6:18; 1 Cronache 16:2; Salmo 129,8).
“Nel nome del Signore” significa che viviamo sotto l'autorità di Gesù Cristo mediante il quale abbiamo una relazione con Dio e accesso a Lui!
“Ringraziando nel nome del Signore Gesù Cristo” è perché è Colui che Dio ha mandato per morire e risuscitare per salvarci dai nostri peccati (cfr. per esempio Matteo 1:21; Atti 4:12) affinché potessimo avere una relazione con Lui.
Tutta la nostra vita cristiana dipende da Gesù per mezzo del quale riceviamo le benedizioni spirituali (cfr. per esempio Efesini 1:3) e tutto ciò che ci serve per vivere (Romani 8:32).
Gesù ci ha insegnato a pregare nel Suo nome (Giovanni 14:13-14; 15:16; 16:23-26), e questo perché è il nostro Sommo Sacerdote, mediatore il quale possiamo avvicinarci a Dio Padre al Suo trono santo (cfr. per esempio Salmo 47:8; Isaia 57:15) e di grazia liberamente (cfr. per esempio Giovanni 14:6; Romani 8:32-34; Efesini 2:18; 3:12; 1 Timoteo 2:5; Ebrei 4:14-16; 7:22-25; 8:6; 10:19-20; 1 Giovanni 2:1-2).
A causa della Sua santità, la mediazione di Gesù è indispensabile come ci ricorda Josè M. Martinez: "Senza la mediazione di Gesù Cristo, la santità di Dio ci vieterebbe di avvicinarci a lui. I nostri peccati costituirebbero una barriera insuperabile per arrivare davanti al suo trono. La nostra coscienza di indegnità paralizzerebbe ogni tentativo di avvicinamento a colui davanti al quale i serafini si coprono il volto e dicono a gran voce: 'Santo, Santo, Santo è il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria (Is.6:3)'".
Infine c’è:
B) Il proposito
Ringraziare Dio Padre è la volontà di Dio!
In un modo simile a Efesini 5:20 in 1 Tessalonicesi 5:18 leggiamo: “In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi”.
In qualunque circostanza ci troviamo, favorevole o avversa, piacevole o spiacevole, dobbiamo ringraziare Dio, perché questo è ciò che vuole e ha designato in Cristo per noi!
Sentite cosa dice Joni Eareckson Tada, autrice tetraplegica, che rimase paralizzata a tutti e quattro gli arti e il busto dopo un tuffo nella baia di Chesapeake: "Rendere grazie non è una questione di sentirsi grati, è una questione di obbedienza".
Il rendimento di grazie è un atto di obbedienza e dovrebbe caratterizzare un cristiano (cfr. per esempio Colossesi 2:7; 3: 17), proprio come lo dovrebbero essere la gioia e la preghiera (1 Tessalonicesi 5:16-17).
Dio Padre vuole che i Suoi figli siano grati!
Nella tragedia “Re Lear” Shakespeare scrisse: "Ingratitudine, diavolo dal cuore di marmo!... Com'è più affilato del dente di un serpente avere un figlio ingrato!"
Fa male avere figli ingrati! Lo sanno benissimo quei genitori che li hanno!!
Ma Dio vuole che non siamo ingrati!
Vuole che lo ringraziamo non solo quando abbiamo una buona salute, o quando abbiamo tutto quello che ci serve per vivere, o per il lavoro, ma anche per le circostanze avverse!
Se rendiamo grazie a Dio Padre quando siamo grati per le cose belle che ci dona, non facciamo niente di speciale, perché lo fanno tutte le persone religiose, o pagane con le loro divinità.
Ma farlo quando le circostanze sono avverse è qualcosa di speciale per coloro che amano Dio, che sono consapevoli di chi è Lui e si fidano di Lui!
Non dobbiamo ringraziare Dio solo per quello che ci dona, ma anche per quello che non ci dona!
Hai avuto brutte situazioni quest’anno? Ringrazia Dio!
Non hai ricevuto quello che volevi ringrazia Dio ugualmente!
Questa è la maturità spirituale che dovremmo avere e quindi è una questione di consapevolezza e di fede che siamo nelle mani di Dio!
C'è fiducia e consapevolezza quando ringraziamo sempre Dio Padre per ogni cosa!
Ringraziando continuamente per ogni cosa Dio Padre, “presuppone una sottostante fede profonda nel fatto che Dio può far venire il bene persino da situazioni che non promettono niente di buono, e questo spirito di gratitudine si basa sulla speranza fiduciosa che prima, o poi, in maniera meravigliosa, Dio farà anche di un disastro, o di una sofferenza un’occasione di benedizione” (Mitton).
Dobbiamo essere consapevoli che le cose apparentemente brutte fanno parte del buon piano di Dio, come è accaduto nella storia di Giuseppe venduto dai suoi fratelli!
Dio usa il male dell’umanità per i Suoi scopi!
Quante ne ha dovute passare Giuseppe: tentato omicidio, venduto schiavo dai suoi stessi fratelli, false accuse, abusi di potere e imprigionamento ingiustificato, ma Dio aveva un piano salvare la sua famiglia e quindi il popolo d’Israele dalla carestia, per conservarli in vita!
Quando morì il padre Giacobbe, i suoi fratelli avevano paura che il potente Giuseppe si vendicasse di loro, cosa gli disse Giuseppe?
In Genesi 50:19-20 è scritto: “Giuseppe disse loro: ‘Non temete. Sono io forse al posto di Dio? Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso’”.
Ringraziamo Dio Padre fidandoci di Lui perché trasforma il male in bene!
Ringraziamo Dio Padre perché è Sovrano, ha tutto sotto controllo (cfr. per esempio Salmo 47:1-9).
Ringraziamo Dio Padre perché l’opera Sua è perfetta, tutte le Sue vie sono giuste, è un Dio fedele e santo, giusto e retto! (Deuteronomio 32:4)
Ringraziamo Dio Padre perché è buono! (Salmo 34:8; 119:68; 136:1; Marco 10:18)
Ringraziamo Dio Padre perché ha pensieri di pace e non di male (Geremia 29:11)
Ringraziamo Dio Padre perché come ha dimostrato con il sacrificio di Gesù nutre per te un amore grande benché sei una peccatrice, o un peccatore (Romani 5:5-8).
Ringraziamo Dio Padre perché la Sua sapienza è varia e infinita (Efesini 3:11).
Questi sono solo alcuni motivi per ringraziare Dio sempre in ogni circostanza!
CONCLUSIONE
1) Dobbiamo sempre essere grati a Dio!
Dobbiamo ringraziare sempre Dio Padre sia quando le cose vanno bene e sia quando vanno male, perché ha sempre una buona motivazione!
Un cuore riconoscente a Dio va al di là delle circostanze!
2) L’ingratitudine è ribellione contro Dio
Quando siamo ingrati, quando ci lamentiamo e brontoliamo contro Dio, stiamo mettendo in dubbio la Sua Sovranità, perfezione, giustizia, fedeltà, Santità, amore e saggezza!
E questo è un momento di ribellione contro Dio!
Hans-Werner Deppe scrive: “Ogni nostro momento speso senza amore e gratitudine verso Dio, è un momento di ribellione in cui lo derubiamo. Egli è il maestoso creatore e re di tutto l'Universo e ci ha già colmati di benefici e di benedizioni che non meritavamo. Tuttavia, gli esseri umani, con il loro disprezzo e la loro indifferenza, è come se continuassero a sputargli in faccia”.
3) La gratitudine è terapeutica
I batteri più piccoli possono creare molti danni al nostro corpo e le pillole più piccole possono avere il massimo effetto di guarigione, così lo è anche della gratitudine per il nostro corpo e la vita sociale!
Il dottore Robert Emmons professore all'Università della California ha detto: "Abbiamo scoperto la prova scientifica che quando le persone si impegnano regolarmente nella coltivazione sistematica della gratitudine, sperimentano una serie di benefici misurabili: psicologici, fisici e interpersonali".
La gratitudine è la via di uscita allo scoraggiamento, all’ansia, all’irritabilità, a certe depressioni, al mormorio, alla negatività!
Questo perché ci concentriamo su Dio e non sulle circostanze, o su quello che pensiamo sia giusto avere!
“Un cuore grato ti dà un atteggiamento positivo perché ti mantiene concentrato su tutto ciò che Dio sta facendo per te invece che su ciò che pensi ti manchi” (Beers, R. A., & Mason, A. E.).
Così in questo fine anno Efesini 5:20 c’incoraggia a ringraziarlo per tutto quello che abbiamo vissuto, per tutto quello che Dio ci dato e non dato, per le situazioni piacevoli e spiacevoli, per le circostanze brutte e belle!
Ma dovremmo ringraziare Dio Padre ogni giorno per ogni e in ogni nostra circostanza con un cuore grato, soprattutto per le benedizioni spirituali che abbiamo in Cristo!
Concludo con queste parole di Nathaniel Parker Willis: “La gratitudine non è solo il ricordo, ma l'omaggio del cuore reso a Dio per la sua bontà”.
Ringrazia abbondantemente (Colossesi 2:7) Dio Padre con un cuore grato!
Sapendo che come dice Dio nel Salmo 50:23: “Chi mi offre come sacrificio il ringraziamento, mi glorifica”.