La dottrina di Dio
La conoscibilità di Dio (Seconda parte)
Cercare di spiegare Dio è come cercare di spiegare un bacio; il dizionario ci può dare la definizione: ‘Una carezza con le labbra; un tocco o un contatto gentile’, ma cattura davvero l'essenza di ciò che è un bacio? Per esempio possiamo catturare il bacio di una mamma sulla fronte del suo neonato? O il bacio del giovane innamorato alla sua ragazza?Proprio come le parole non possono catturare completamente tutto ciò che è coinvolto in ciò che conosciamo per esperienza e che tentiamo di descrivere come un ‘bacio’, non possiamo nemmeno comprendere, spiegare o definire completamente ‘Dio’.
Possiamo conoscerlo per esperienza secondo la Sua rivelazione attraverso la Bibbia e la persona di Gesù Cristo, ma non possiamo comprendere, spiegare o definire completamente Dio.
Siamo ancora su questo studio sulla conoscibilità di Dio.
Robert Hugh Benson disse: “C'è solo una cosa al mondo che vale davvero la pena perseguire: la conoscenza di Dio”; eppure molte persone ignorano Dio!
La conoscenza di Dio ha un valore supremo. Chi ha Dio ha tutto! Dio è la fonte di tutte le benedizioni (cfr. per esempio Numeri 18:20; Deuteronomio 10:9; 18:2; Salmo 16:5).
Ma non solo la conoscenza di Dio lo glorifica, Dio la vuole al posto dei sacrifici dice Osea 6:6 (cfr. per esempio Geremia 9:23-24). Abbiamo tante motivazioni per conoscere Dio.
Conoscere Dio comporta la certezza della vita eterna (Giovanni 17:3).
La conoscenza di Dio è importante, perché solo attraverso la conoscenza di Dio un individuo ha vita eterna. Quale grande motivazione per conoscerlo!
La vita eterna indica un’esistenza senza fine di beatitudine, di felicità con Dio perciò diversa dalla vita di sofferenza, di stress, di conflitti che abbiamo su questa terra (Apocalisse 21:3-4).
Ma diversa anche da quella che avranno chi non conosce Dio, questi periranno, cioè andranno in rovina, perduti per sempre, lontani dalla presenza di Dio a soffrire per sempre all’inferno (cfr. per esempio Matteo 10:28; Marco 9:43; 2 Tessalonicesi 1:6-10; Apocalisse 20:7-15).
La conoscenza di Dio comporta la conoscenza di noi stessi.
Molte persone per conoscersi meglio si recano dallo psicologo, spendono un sacco di soldi per risolvere i propri problemi. Non dico che non siano importanti, ma senza conoscere Dio non possiamo conoscere noi stessi. Alla luce (verità e santità) di Dio possiamo vedere chi siamo veramente! Noi possiamo conoscerci veramente alla luce della conoscenza di Dio. Giovanni Calvino disse: “Quasi tutta la somma della nostra sapienza, quella che tutto considerato merita di essere reputata vera e completa sapienza, si compone di due elementi e consiste nel fatto che, conoscendo Dio, ciascuno di noi conosca anche se stesso. Del resto, benché questi punti siano vicendevolmente uniti da molti legami, non è sempre agevole discernere quale preceda e sia la causa dell’altro….La conoscenza di noi stessi non solo ci stimola a conoscere Dio, ma deve guidarci, quasi per mano, a trovarlo… L’uomo non perviene mai alla conoscenza pura di se stesso fino a quando non abbia contemplato la faccia di Dio e da questa sia sceso a guardare se stesso”.
La conoscenza di Dio riguardo noi stessi è umiliante.
Alla luce della sua conoscenza vediamo quando siamo poca cosa! Abramo si definiva polvere e cenere davanti a Dio (Genesi 18:27). Isaia davanti la luce di Dio comprese se stesso infatti disse: “Guai a me, sono perduto! Perché sono un uomo dalle labbra impure…” (Isaia 6:5).
Quindi quando conosciamo Dio, ci rendiamo conto che noi non siamo come Dio. Dio è santo, noi siamo peccatori; Dio è saggio noi siamo stolti; Dio è buono noi siamo malvagi; Dio è forte noi siamo deboli; Dio è amorevole e misericordioso noi siamo egoisti e odiamo.
La conoscenza di noi stessi attraverso la conoscenza di Dio è rassicurante e soddisfacente.
Davanti a Dio ci rendiamo conto di quanto Dio ci ama e si prende cura di noi nonostante quello che siamo!
La conoscenza di Dio comporta la conoscenza di questo mondo.
In un certo senso, si tratta di un'estensione del punto appena fatto. Se la conoscenza di Dio ci dà la conoscenza di noi stessi, è anche inevitabilmente che ci dà la conoscenza del mondo, perché il mondo è fatto di persone. La conoscenza di Dio ci fa vedere la natura di questo mondo (cfr. per esempio Giovanni 7:7; 1 Giovanni 2:15-17; 5:19), il suo bene e il male, il suo passato e il suo futuro, il suo scopo e il suo giudizio imminente per mano di Dio. D'altra parte, il mondo ha un rapporto speciale con Dio, nel suo peccato, nella sua ribellione e nel suo valore è un veicolo per gli scopi di Dio (cfr. per esempio Genesi 50:20; Proverbi 16:4; Isaia 10:5-7; Atti 2:23).
La conoscenza di Dio comporta un carattere santo.
La consapevolezza della grandezza di Dio di produce timore, e il timore di Dio produce santità! (cfr. per esempio Esodo 14:30-31; 15:11-14; 1 Pietro 1:14-17). La conoscenza che abbiamo di Dio determina la nostra relazione con Dio e quindi il giusto comportamento che dobbiamo avere con Dio e gli altri. Ai tempi di del profeta Osea, il popolo aveva questa mancanza di conoscenza e di conseguenza c’era immoralità e idolatria (Osea 4:1-4).
Conoscere Dio trasforma la persona che crede veramente in Lui! (cfr. per esempio 2 Corinzi 3:16-18; Efesini 4:11-13,17-24; 1 Giovanni 3:10).
La conoscenza di Cristo, che è una comunione profonda con Lui, implica la maturità, divenire adulti come Cristo. Come dice Tito 1:1 la conoscenza della verità corrisponde, o promuove la pietà (eusebia), cioè la vita religiosa come vuole Dio, vivere come Dio vuole!
La conoscenza di Dio comporta un consolidamento della nostra fede.
Come per la santificazione, il cristiano è forte, o debole in base alla consapevole che ha di Dio (Daniele 11:32). Non abbiamo una chiesa forte oggi, né abbiamo molti cristiani forti! Perché la chiesa è debole? Perché i singoli cristiani sono deboli? Il motivo è perché hanno permesso che la loro mente si conformasse allo spirito di questo mondo con i suoi pensieri atei, perché hanno dimenticato, o hanno una visione distorta di Dio. Chi conosce Dio è consapevole della forza liberatrice e protettrice di Dio e confida in Lui, anche nei momenti difficili che governa ogni cosa! (cfr. per esempio Salmo 20:6-9; 9:10; 91:14; 2 Timoteo 1:12; 1 Giovanni 5:13; Salmi 119:75; Romani 8:28)
Dio ci ha dato degli strumenti per conoscerlo.
Primariamente attraverso Gesù Cristo.
Tra l’uomo e Dio c’è un muro a causa dei nostri peccati, ma Dio ha mandato Gesù per abbattere questo muro e farsi conoscere.
Gesù ha fatto conoscere Dio con la Sua incarnazione (Giovanni 1:12-18). "Gloria" (gr.doxa, eb. kābôd) è la luminosa, splendore, maestà di Dio di ciò che è trascendente, ma che è manifestato (cfr. per esempio Luca 2:9; 9:31; Matteo 16:27; Romani 9:23).
La gloria è la manifestazione visibile della presenza e della potenza di Dio e ora qui con Gesù (cfr. per esempio Esodo 33:22; Deuteronomio 5:22; Giovanni 11:40).
La gloria di Gesù è stata visualizzata nei suoi segni (cfr. per esempio Giovanni 2:11; 11:4,40), dalla trasfigurazione e dal carattere perché comunque non ha peccato (Matteo 17:1-2; 2 Pietro 1:16; 1 Giovanni 1:1; 8:46; Ebrei 1:3; 2:3-4).
Conoscere Cristo è conoscere Dio (cfr. per esempio Giovanni 14:6-11).
Gesù ha fatto conoscere Dio con la Sua immolazione.
Gesù è l’Agnello sacrificale di Dio immolato per togliere il peccato del mondo (Giovanni 1:29). Dio ci ha creati per il Suo piacere per vivere in comunione con Lui e di godere alla Sua presenza, ma a causa del peccato ci siamo allontanati da Lui e la nostra mente si è ottenebrata. Con il sacrificio di Gesù, Dio ristabilisce il rapporto con l’uomo che si pente dei propri peccati e crede in Gesù!
Tutta l'opera di Dio nella redenzione è quello di annullare gli effetti tragici del peccato e di riportarci nel giusto rapporto di amicizia con Dio (cfr. per esempio Romani 5:9-10).
Il Nuovo Testamento sottolinea che la conoscenza di Dio è una risposta di fede e di accettazione di Cristo (cfr. per esempio Giovanni 1:12-13; Filippesi 3:8-9).
Grazie al sacrificio di Gesù noi possiamo entrare alla presenza di Dio (Ebrei 10:19).
Gesù fa conoscere Dio con la sua intercessione (cfr. per esempio Romani 8:34; Ebrei 7:25; 9:24; Isaia 53:12).
Benché la sua opera di espiazione in croce è terminata, il Suo continuo ministero di intercessione per coloro che sono stati salvati, grazie al Suo sacrificio, continuerà senza interruzione, fino alla piena salvezza in cielo! Gesù è il Sommo Sacerdote e intercede (entugchánō), parla a nostro favore presenta e offre a continuamente al Padre, come nostra garanzia la Sua natura umana e sacrificio. Così come siamo, per la nostra natura peccaminosa, senza l’intercessione di Gesù non possiamo avere una relazione con Dio. Gesù ci fa conoscere Dio nel senso che Lui lo rivela (cfr. per esempio Giovanni 17:25-26; Matteo 11:25-27); e da l’intelligenza per conoscere il Vero dice 1 Giovanni 5:20. Non ci sono altri modi o vie per conoscere Dio, solo attraverso Gesù!
Un altro strumento importante che ci ha dato Dio per conoscerlo è lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo ci rigenera (Tito 3:4-5), ci fa essere delle nuove persone con nuovi desideri, pensieri e obbiettivi! Tra questi c’è quello di Dio. Lo Spirito Santo mette dentro di noi il desiderio, la sete di Dio, di esplorare e di “tuffarci” nella grandezza e nella ricchezza di Dio! Ogni vero credente, ha lo Spirito Santo e per questo ha sete di Dio!
Lo Spirito Santo ci rivela Dio (1 Corinzi 2:10-12). Dio può essere conosciuto dallo Spirito Santo come il nostro spirito conosce ciò che noi siamo! Senza lo Spirito Santo noi non potevamo e possiamo conoscere Dio! Lo Spirito Santo ci guiderà in tutta la verità come disse Gesù in Giovanni 16:14-15.
Lo Spirito Santo ci aiuterà anche nella preghiera (Romani 8:26-27).
Paolo pregava per quelli di Efeso che Dio li aiutasse con lo Spirito Santo per conoscerlo pienamente (Efesini 1:17).
Infine è importante curare il rapporto con Dio per conoscerlo sempre di più. È importante la vita devozionale.
Conoscere Dio significa avere una relazione intima con Dio e di permettere a Dio di rapportarsi con noi. La conoscenza di Dio si svolge nel contesto della devozione, nel curare questo rapporto con Dio. I rapporti di amicizia sono profondi se sono curati, se c’è un contatto costante sincero.
Come possiamo curare il rapporto con Dio?
Possiamo curare la nostra relazione con Dio con la preghiera (Efesini 1:16-17).
Se vogliamo conoscere Dio, dobbiamo pregare costantemente, dobbiamo parlare con Dio, la comunicazione è il mezzo di conoscenza.
Ma anche l’ascolto è importante, noi ascoltiamo Dio tramite la Bibbia.
La Bibbia è la Parola di Dio. Se noi vogliamo ascoltare la voce di Dio, dobbiamo leggere la Bibbia! (2 Timoteo 3:16; 2 Pietro 1:20-21).
Mosè incoraggiò Giosuè a meditare giorno e notte la legge del Signore e di avere cura di metterla in pratica (Giosuè 1:7-8), così dice quasi allo stesso modo il Salmo 1:1-3. Il sacerdote Esdra (Esdra 7:10), si era dedicato con tutto il cuore allo studio, alla pratica e all’insegnamento della legge di Dio, della Parola di Dio. Il cristiano è forte, o debole a secondo come ha coltivato la conoscenza di Dio. la crescita progressiva nella vita cristiana richiede tempo, tutta la vita e uno studio disciplinato della Parola di Dio!
Ma non dobbiamo dimenticare due elementi importanti.
Prima di tutto non dobbiamo perdere di vista che Dio è una persona.
Certamente Dio è un essere spirituale, ma ha una personalità: sente, parla, vuole, ama, si adira e così via. Come diceva Tozer lo scienziato moderno ha perso Dio tra le meraviglie del suo mondo, noi cristiani siamo in pericolo di perdere Dio tra le meraviglie della Sua Parola. Abbiamo quasi dimenticato che Dio è una Persona.
Questo significa che non dobbiamo solo studiare la Bibbia solo in un senso tecnico, questa o l’altra dottrina, ma anche per approfondire la relazione con Dio!
Il secondo elemento importante è: ci vuole tempo e non si finisce mai di conoscere Dio come proprio succede nei rapporti interpersonali: non si finisce mai di conoscere una persona.
In questo senso ci sarà sempre il senso di meraviglia, non ci abitueremo mai a Dio, cosa che avviene quando lo studiamo solo per imparare tipo come a scuola, ecco perché per alcuni leggere la Bibbia è pesante, perché non ricercano la persona di Dio!
Il terzo strumento che Dio ci ha dato per conoscerlo è la chiesa.
Dio ha dato alla chiesa degli uomini con doni di parola per la crescita dei credenti! (cfr. per esempio Matteo 28:19-20; Atti 2:42; 6:2; Efesini 4:11-13).
Molte chiese, e quindi responsabili, si sono concentrati solo sul salvare le anime e hanno trascurato la crescita spirituale e morale dei membri. Ma è anche vero che alcuni membri non vogliono crescere, o non frequentano gli incontri, il risultato è catastrofico.
Abbiamo credenti bambini nella fede che non conoscono bene Dio! Si sono fermati al “latte spirituale!” (Ebrei 5:12-14).
Rispondi a ogni domanda leggendo e trovando le risposte nei versetti.
Domande
1. Perché è importante conoscere Dio?
a) Giovanni 17:3
b) Genesi 18:27; Isaia 6:5
c) Giovanni 7:7; 1 Giovanni 2:15-17; 1 Giovanni 5:19
d) 2 Corinzi 7:1; 1 Pietro 1:14-17
e) Daniele 11:32; 2 Timoteo 1:12
2. Quali strumenti Dio ci ha dato per conoscerlo?
a) Giovanni 1:12-18; 14:6-11
b) Giovanni 16:14-15; 1 Corinzi 2:10-12
c) Efesini 1:17; Colossesi 1:9
d) Giosuè 1:7-8; Esdra 7:10
3. Quali sono gli scopi di conoscere Dio?
a) Salmo 16:11; 37:4; 73:25
b) Isaia 43:7; Romani 11:36; Efesini 1:13-14; Isaia 29:13; Matteo 4:10; 1 Corinzi 10:31; Efesini 5:7-9; 1 Pietro 2:9
c) Matteo 22:37
d) Genesi 18:27; Esodo 14:31; Giosuè 24:1-14
e) Salmo 9:10; 2 Timoteo 1:12
f) Atti 2:42; Efesini 4:11-13
Applicazioni
1. Cosa posso fare per conoscere meglio Dio?
2. Come dimostri che conosci Dio?
BIBLIOGRAFIA
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