1 Cronache 16:28-29: L’approvazione della gloria di Dio
Stiamo ancora in questo meraviglioso capitolo di 1 Cronache riguardo la gloria di Dio.
Questo canto di lode di Davide si conclude con una preghiera affinché Dio liberi il Suo popolo dall'esilio e lo riporti nella sua terra, dove ancora una volta lo loderanno.
In questa predicazione vediamo un’altra reazione, o azione in relazione alla gloria di Dio.
Stiamo ancora parlando della nostra reazione alla gloria di Dio.
Nei vv.28-29 leggiamo: “Date al SIGNORE, o famiglie dei popoli, date al SIGNORE gloria e forza. Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti al SIGNORE vestiti di sacri ornamenti” (Deuteronomio 32:3; Salmo 29:1-2; 96:7-9).
Prima di tutto vediamo in questi versetti:
I L’IMPERATIVO
Per tre volte troviamo il comandamento “date” (hābû - qal imperativo attivo).
“Dare” in Ebraico significa “accreditare”, “attribuire”, cioè dire parole di eccellenza, o grandezza su una persona, quindi lodare.
C.H. Spurgeon disse: “Guardate gli uccelli della terra: ci fanno vergognare! Care piccole creature, se le osservate quando cantano, a volte vi chiederete come possa uscire tanto suono da corpi così piccoli. Come si buttano con tutto se stessi nella musica e sembrano sciogliersi nel canto! Come l'ala vibra, la gola pulsa e ogni parte del corpo si rallegra di assistere allo sforzo! Questo è il modo in cui dovremmo lodare Dio”.
Dovremmo lodare Dio con tutto noi stessi!
Questo imperativo dunque, qui è usato in senso cultuale, cioè per attribuire gloria e forza al Signore.
Questo non è un optional, ma un comando che non dobbiamo trascurare!
In tutta la Bibbia vediamo, come ci ricorda Dorothy Kerin che: “L'obbedienza è la chiave che apre la porta a ogni profonda esperienza spirituale”.
La disobbedienza a Dio crea un muro con Lui (Isaia 59:1-2; 64:7), ma la via dell’obbedienza è la via della ricchezza spirituale, quella di Dio! (cfr. per esempio Luca 5:1-8; 11:28; Giovanni 7:17; 12:26; 14:21,23; 15:10; 21:1-6).
Molti cristiani hanno una vita spirituale povera, perché non sono obbedienti a Dio!
Consideriamo ora:
II L’INDIRIZZO
L’imperativo è indirizzato alle famiglie dei popoli, a ogni nazione, o gruppo etnico.
Nel Salmo 96:9, un brano parallelo a questo, leggiamo anche “abitanti di tutta la terra”.
Questo perché Dio è il Creatore (cfr. per esempio Genesi 1:1; Salmo 100:1-5) e il Benefattore di tutti, è buono (cfr. per esempio Salmo 34:8; 100:5; 106:1; Luca 18:19) e quindi fa del bene (cfr. per esempio Salmo 119:68; Matteo 7:11), dona a tutti quello che hanno bisogno per vivere (cfr. per esempio Salmo 145:9; Matteo 5:43-45; Atti 14:17; 17:25).
Pertanto non solo i credenti, ma anche tutta l’umanità dovrebbe essere riconoscente al Signore e lodarlo!
Tutti gli esseri viventi dipendono da Dio che questo sia riconosciuto, o no!
Allora tutti dovremmo lodarlo per la Sua benevolenza!
Nessuno può lamentarsi che Dio non è stato buono con lui!
La lode è la dolce vibrazione delle corde del nostro cuore che sale verso la benevolenza di Dio!
Anche se sono trascurati, ci sono molti incontri di preghiera, ma pochi, pochissimi incontri di lode!
Certi credenti gridano abbastanza forte e insistentemente affinché Dio li esaudisca, ma una volta esauditi, si dimenticano di lodarlo per tutte le volte che lo hanno supplicato!
Queste persone, o non hanno una buona memoria, oppure pensano che alla fine non sia merito del Signore quello che hanno ricevuto!
Non dobbiamo essere solo ferventi nella preghiera di supplicazione e d’intercessione, mentre siamo freddi nella lode!
Noi dobbiamo essere sempre ferventi, caldi, sia nella preghiera di supplicazione e d’intercessione, come anche nella lode al Signore!
È brutto segno quando un neonato non ha abbastanza polmoni per farsi sentire in tutta la casa.
È ugualmente un brutto sintomo quando un credente non loda il Signore!
Ci sono tanti motivi, oltre l’esaudimento alle preghiere, per lodare Dio.
Arthur Pink si chiedeva: “Non abbiamo più motivo di lodare Dio che di pregare? Sicuramente, perché abbiamo molte cose per cui ringraziarlo, che non chiediamo mai”.
Dio ci ha dato molte benedizioni che non abbiamo mai chiesto!
…Lo abbiamo lodato per queste benedizioni?
Dio ci ha dato molto anche se noi non le abbiamo meritate, ma lo ha fatto nella Sua immensa misericordia! Eppure lo lodiamo poco!
William Seker afferma: “Una goccia di lode è un riconoscimento inadeguato per un oceano di misericordia”.
Se noi pensiamo alla grandezza infinita della misericordia di Dio, non dovremmo dargli solo una goccia di lode! Ma un mare di lode!
Infine vediamo ancora:
III L’IDENTIFICAZIONE
“Date al SIGNORE, o famiglie dei popoli, date al SIGNORE gloria e forza. Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti al SIGNORE vestiti di sacri ornamenti” (vv.28-29).
La domanda potrebbe essere: “Se Dio ha già la gloria, perché dovremmo dargli la gloria e la forza? Forse gli manca qualcosa?”
A Dio non gli manca nulla, perché è perfetto così com’è! (cfr. per esempio Matteo 5:48).
Allora il senso è di identificare, riconoscere l’identità, le qualità che Dio già possiede!
Come abbiamo visto prima è accreditargli, attribuirgli, dirgli parole di eccellenza, o grandezza, quindi lodare.
Questo implica stimare, approvare Dio, e nasce dal valore che diamo a Dio!
Tutto ciò che Dio è e fa è degno di approvazione!
Questo comando ci esorta a riconoscere le qualità che il Signore possiede; riconoscere la Sua natura!
Vediamo:
A) La caratteristica dell’identificazione
“Date al SIGNORE gloria e forza. Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome”.
Dobbiamo riconoscere e quindi approvare il fatto che il Signore ha la gloria e la forza!
“Gloria” (kā·ḇôḏ) in questo contesto è la condizione di alto onore, l'attribuzione di uno status elevato di una persona (cfr. per esempio Salmo 104:31; 108:6; 113:4; 115:1; Osea 4:7; Abacuc 2:14), quindi dargli un’importanza assoluta e suprema, e quindi la lode (cfr. per esempio Isaia 42:12; Ezechiele 3:12).
“Forza” (ʿōz) si riferisce alla Sua potenza, al Suo potere soprannaturale.
La forza è un attributo di Dio (per esempio Salmo 62:11; 63:2).
È la forza che Dio ha esercitato per conto del Suo popolo, la forza con cui lo liberò e lo guidò dall’Egitto, e quindi la capacità, la potenza (Esodo 15:13) che dà al Suo popolo (cfr. per esempio Salmo 29:11; 68:35).
…Ora noi leggiamo qui che gli dobbiamo dare “la gloria dovuta al suo nome”.
Non dobbiamo prendere per scontato che i credenti danno la gloria, cioè l’onore dovuto al Signore, infatti il Signore per bocca del profeta Malachia riprende i sacerdoti che offrivano animali difettosi, violando i requisiti levitici della legge Mosaica (cfr. per esempio Levitico 1:3; 22:18–25; Deuteronomio 15:19–23).
In Malachia 1:6 leggiamo: “Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: ‘In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?’”
È giusto che Dio riceva un alto onore!
È il Dio di gloria, cioè il Dio maestoso, glorioso, potente (Salmo 29:3).
Siamo esortati a rendere a Dio la gloria dovuta al Suo “nome”, cioè a tutta la Sua persona, alla Sua natura.
Tutto ciò che riguarda la natura del Signore merita la gloria e gli è dovuta!
Nessun altro merita la lode e l'adorazione, solo il Signore!
Isaia 42:8 lo conferma: “Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli”. (cfr. per esempio Isaia 48:11).
Lo studioso Edward Young affermava: “Il riferimento qui è alla sua gloria essenziale, che possiede in sé e per sé. Se Dio desse la sua gloria a un altro, rinnegherebbe se stesso, negherebbe la propria natura”.
La gloria di Dio è la Sua realtà essenziale, che è solo Sua e non è presente in nessun altro!
Nessun idolo eguaglia il Signore per quello che è, e per quello che fà!
Quello che Dio è, lo è in modo unico nel Suo genere, pertanto ha la gloria in un modo unico e non la può dare a nessun altro, perché significherebbe rinnegare Se stesso, quindi solo il Signore merita la lode e l’adorazione!
In secondo luogo vediamo:
B) La causa dell’identificazione
L'esortazione può avere in mente diverse tentazioni che possiamo avere.
Una tentazione può essere quella di:
(1) Prenderci noi la gloria, l’onore in ciò che abbiamo, o facciamo
Per esempio ricordando al popolo d’Israele la provvidenza di Dio nel deserto, Mosè tra le diverse esortazioni, dice al popolo: “Guàrdati dunque dal dire in cuor tuo: La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno procurato queste ricchezze. Ricòrdati del SIGNORE tuo Dio, poiché egli ti dà la forza per procurarti ricchezze, per confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri” (Deuteronomio 8:17-18).
Un'altra tentazione simile, o di conseguenza, è:
(2) Il nostro attaccamento al nostro onore e alla nostra forza può renderci riluttanti a riconoscere l'onore del Signore
Potrebbe essere l’esempio del faraone che non voleva riconoscere e dare la gloria al Signore con la sua obbedienza (Deuteronomio 5:2).
Anche il re Nabucodonosor si vantava in se stesso nella sua forza e gloria per quello che ha fatto e non ha dato la gloria a Dio e Dio lo umiliò togliendogli il regno (Daniele 4:28-33).
Così anche Erode si vantava in se stesso e non diede gloria a Dio, e Dio lo fece morire (Atti 12:20-23).
Un’altra tentazione ancora è:
(3) Possiamo attribuire onore e forza a entità diverse dal Signore, per esempio ad altri esseri celesti, a idoli, o a entità politiche, o a persone
Per esempio in Osea è scritto che il popolo di Dio attribuiva agi idoli il suo benessere e non al Signore, mentre era il Signore che gli dava prosperità (Osea 2:4-13).
Ma come abbiamo visto, il Signore non dà la Sua gloria e la Sua lode a nessuno, e quindi nemmeno agli idoli, e così dovremmo fare anche noi!
Molte persone non riconoscono che ciò che hanno è per grazia di Dio, e non delle proprie forze, della nazione, o dei genitori, o di qualcun altro, e così via!
Dobbiamo glorificare solo Dio! Perché è il Creatore e il provveditore spirituale e materiale, anche della vita (cfr. per esempio 1 Samuele 2:6-7; Matteo 5:45; Atti 17:25).
Infine:
C) La consistenza dell’identificazione
Il testo ci dice: “Portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti al SIGNORE vestiti di sacri ornamenti”.
Le azioni del Signore manifestano sempre il Suo santo splendore, per il quale Egli merita un culto santo (cfr. per esempio 2 Cronache 20:21; Salmo 29:2; 96:9).
Tutti i popoli sono chiamati a portare offerte (minḥâ) a Dio (cfr. per esempio 1 Samuele 2:17).
Forse l'uso più frequente di questa parola è per indicare un'offerta di grano (cfr. per esempio Levitico 6:13; Gioele 1:9-10).
Le offerte di cereali venivano portate su padelle, tipo focacce (Levitico 2:1-14) mescolate con olio e altre sostanze come l’incenso (Levitico 2:1; Numeri 6:15).
Ma potrebbe anche riferirsi a offerte di frutta e di animali (cfr. per esempio Genesi 4:3-4; Esodo 29:41; Malachia 1:10-11)
Oggi potremmo dire la lode, l’adorazione, il ringraziamento per come merita il Signore.
Tutti i popoli sono chiamati a prostrarsi (hištaḥwû – hitpael imperativo medio), cioè inchinarsi davanti al Signore come segno di adorazione (cfr. per esempio Genesi 24:6; 1 Cronache 29:20; Neemia 8:6; 9:3; Salmo 5:7; 95:6; 99:5).
“Prostrarsi” è assumere una posizione bassa in segno di onore, adorazione e omaggio alla divinità, con un significato associativo di fedeltà a quella divinità (cfr. per esempio Esodo 4:31), in questo caso al Signore.
“Vestiti di sacri ornamenti” (2 Cronache 20:21; Salmo 29:2; 96:9), in Ebraico è “in splendore di santità” (bĕhadrat-qōdeš), che secondo alcuni studiosi si riferisce a Dio.
Quindi “prostratevi davanti al Signore nello splendore della Sua santità”, indicherebbe che Israele è chiamato ad adorare il Signore in un luogo santo di indicibile splendore.
Per altri studiosi “vestiti di sacri ornamenti” è un abbigliamento ornamentale indossato nell'adorazione del Signore, per esempio dei sacerdoti (cfr. per esempio Esodo 28; Levitico 8:6–9).
Quindi “vestiti di sacri ornamenti” è metaforico per indicare la santità che deve contraddistinguere chi adora Dio, o il modo come adorarlo (cfr. per esempio Salmo 29:2).
La lode per il Signore sarà appropriata se proviene da coloro che sono vestiti di santità!
Allora il senso sarebbe coloro che desiderano lodare il Signore devono essere adeguatamente preparati, cioè con santità, per andare alla Sua presenza.
Il Salmo 24:3-4 dice: “Chi salirà al monte del SIGNORE? Chi potrà stare nel suo luogo santo? L'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare” (cfr. per esempio 1 Pietro 1:15-16).
Quindi considerando la gloria di Dio, reagiremo con approvazione, riconosceremo la Sua persona!
Non saremo indifferenti al Signore, per noi sarà importante, gli daremo l’onore che gli è dovuto in tutti gli aspetti della nostra vita!
Purtroppo questo è uno dei fallimenti del cristianesimo oggi!
Dio non ha nessun peso, nessuna importanza, nessuna gloria!
David Wells ha descritto come uno dei principali fallimenti del cristianesimo popolare è “l'assenza di peso di Dio", peso inteso come importanza.
Wells spiega che per i cristiani professanti in America, ma possiamo dire anche in Italia, "Dio è diventato poco importante. Si appoggia al mondo in modo così irrilevante da non essere notato".
Questo non vuol dire che qualcosa è successo a Dio, ma significa che qualcosa è successo al nostro atteggiamento verso di Lui!
Siamo noi il problema e non Dio!
Al posto di Dio, molte persone vedono se stesse sul trono, e quando lo cercano lo fanno solo per interessi personali, per soddisfare i propri bisogni!
Anche certi cristiani oggi non sono preoccupati di conoscere Dio e la Sua buona, gradita e perfetta volontà (Romani 12:2), quindi di glorificarlo, ma lo cercano secondo i loro desideri e bisogni, o per i loro desideri e bisogni!
CONCLUSIONE
Stimare e approvare Dio implica adorarlo e lodarlo!
Arthur Pink diceva: “Lodare e adorare Dio è la parte più nobile dell'opera del santo sulla terra, poiché sarà il suo principale impiego in cielo”.
In una società dove tutto e tutti mettono l’enfasi sulla propria autostima a discapito anche di Dio, la domanda è: “Come nasce la stima e l’approvazione per Dio nei nostri cuori? Che cosa dovremmo fare?”
Prima di tutto:
1) Dobbiamo credere veramente in Dio, conoscerlo e crescere in questa conoscenza meditando e studiando la Bibbia costantemente!
In secondo luogo:
2) Dobbiamo essere consapevoli di chi siamo davanti al Dio santo, giusto, geloso e d’ira, cioè nonostante siamo peccatori meritevoli dell’inferno, Dio ci ama, e lo ha dimostrato donando Gesù a morire sulla croce!
Nonostante non meritiamo niente da Dio, solo il Suo giudizio, Dio nella Sua grazia, misericordia e pazienza, ci ha dato e ci dona davvero tanto!
Credere e pensare sempre questo è l’antidoto al mormorio e alle lamentazioni contro Dio!
In terzo luogo:
3) Dobbiamo ricordare che Dio nella Sua saggezza, perfezione, onniscienza, giustizia, non sbaglia mai!
Infine dobbiamo stimare, approvare Dio e quindi:
4) Ricordare che Dio è unico nel Suo genere! (cfr. per esempio Deuteronomio 6:4; Isaia 45:5).
Nessuno è simile a Dio! (cfr. per esempio Esodo 15:11; Isaia 40:18 46:9).
Tozer disse: “Dio nel Suo Essere essenziale è unico nel solo senso che la parola può portare. Cioè, non c'è niente come Lui nell'universo.
Ciò che è, non può essere concepito dalla mente perché è ‘completamente diverso’ da qualsiasi cosa con cui abbiamo avuto esperienza prima.
La mente non ha materiale con cui cominciare. Nessun uomo ha mai concepito un pensiero che si possa dire descriva Dio se non nel senso più vago e imperfetto.
Dove Dio è conosciuto, deve essere diverso dalla nostra ragione di creatura”.
Questa è la gloria di Dio! La Sua incomparabilità! L’unicità del Suo genere!
Le perfezioni che ha in un modo unico e intrasmissibile!
Dio è un Essere di estrema bellezza tanto che Davide gli chiedeva e ricercava una cosa che vale più di ogni altra, e cioè di abitare nella Sua casa tutti i giorni per contemplare la Sua bellezza! (Salmo 27:4).
Lo stai facendo nella tua vita di fede privata e di chiesa?