2 Samuele 11:15: Un peccato conduce a un altro
“Nella lettera aveva scritto così: ‘Mandate Uria al fronte, dove più infuria la battaglia; poi ritiratevi da lui, perché egli resti colpito e muoia’”.
Il peccato è come mangiare le ciliegie: una tira l’altra! Sembra quasi impossibile fermarsi!
Una volta che hai ceduto alla tentazione diventa difficile controllarla!
Così un peccato conduce a un altro!
Davide per nascondere un peccato ne ha fatto un altro.
Il re Davide abusando del suo potere, commise prima adulterio con Bat-sceba, moglie di Uria e poi si è macchiato dell’omicidio del marito pianificandolo in un modo lucido, facendolo morire in battaglia per coprire la gravidanza di Bat-sceba, che era rimasta incinta dal loro rapporto adulterino.
Questo avvenne dopo un primo fallimento del piano subdolo e ingannevole di Davide che aveva spinto Uria dalla moglie così da unirsi a lei e coprire la gravidanza adultera (2 Samuele 11:1-27).
Questo comportamento di Davide è davvero scioccante se pensiamo che era un uomo secondo il cuore di Dio (1 Samuele 13:14), aveva l'unzione del Signore, era contrassegnato dalla presenza del Suo Spirito (1 Samuele 16:13), ed era un uomo di fede come vediamo nei suoi salmi (cfr. per esempio Salmo 23;25;27).
Nessuno sembrava più sicuro e saldo di Davide!
Eppure, quanto velocemente è caduto, e quando è caduto, è caduto forte!
Questo ci fa capire che anche le persone più spirituali possono cadere in peccato!
Se è accaduto a Davide, può succedere anche a te e a me!
Un uomo di Dio come Davide che è caduto in questo genere di peccati, ci deve portare a essere umili e a dipendere dal Signore!
Infatti 1 Corinzi 10:12 ci avverte: “Chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere”.
Quindi, il fallimento morale di uomini e donne spirituali che c’è stato nel corso della storia del cristianesimo, serve a ricordarci la realtà della fragilità umana e la continua necessità di vigilare contro il peccato e di dipendere da Dio per non cadere.
Entriamo al centro della dinamica dei peccati di Davide.
Negli ultimi mesi due dottori diversi (un dermatologo e un dentista) mi hanno detto, in modo serio, la stessa frase per due cose diverse riguardo delle infezioni: “Questo non ci deve essere!”
Con questa frase evidentemente i due dottori mi volevano dire che quelle due infezioni dovevano essere tolte perché potevano portare a problemi di salute più seri!
Che cosa non ci doveva essere in Davide? Che cosa non ci deve essere in noi per non incorrere in conseguenze serie a causa del nostro peccato?
In una parola possiamo dire la concupiscenza!
La causa del nostro peccato come ci ricorda Giacomo 1:12-15 è la nostra concupiscenza: “Nessuno, quand'è tentato, dica: ‘Sono tentato da Dio’; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno; invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte”.
Molti quando commettono un peccato, per giustificarsi, accusano Dio, come per esempio Adamo che dopo aver peccato rispose a Dio: "La donna che tu mi hai messa accanto, è lei che mi ha dato del frutto dell'albero, e io ne ho mangiato" (Genesi 3:12).
Ma Giacomo dice che questo non è possibile perché Dio è santo!
È impossibile che Dio sia tentato dal male, è inattaccabile!!!
“Dio non può essere tentato dal male” indica che il male è estraneo a Dio, non ha alcun contatto con il male, è inaccessibile al male!
Dio è impossibilitato, incapace di commettere peccato, perciò non può essere tentato a commettere peccato perché Dio è santo, perfetto moralmente, è Luce e in Lui non ci sono tenebre dice 1 Giovanni 1:5! (Cfr. Isaia 6:3; 1 Pietro 1:15-16).
Inoltre il v.13 dice: "…Egli stesso non tenta nessuno!"
Se Dio è santo anche le Sue azioni sono sante!
La tentazione è un impulso al peccato, e poiché Dio non è suscettibile al desiderio per il male, non può essere visto come Colui che desidera che l’uomo faccia il male, il peccato!
La sorgente, la causa della tentazione e di conseguenza del peccato, è da ricercare dentro di noi, il peggior nemico della nostra vita cristiana siamo noi stessi!
Giacomo sta sottolineando la nostra responsabilità personale nel peccare confutando l’idea che sia Dio il responsabile.
Nel v.14 leggiamo: "Invece ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce".
Noi diverse volte attribuiamo la tentazione e quindi il peccato a Satana, questo è vero come vediamo nella Scrittura per esempio Gesù fu tentato da Satana (Marco 1:13; Luca 4:1; Matteo 4:3) e Satana tenta i credenti (1 Tessalonicesi 3:5; Atti 5:3; 1 Corinzi 7:5; Apocalisse 2:10).
Certamente ci può essere una spinta di Satana, ma il suo attacco attecchisce la dove trova una porta aperta come ci ricorda Paolo quando dice: “E non fate posto al diavolo” (Efesini 4:27), cioè di non dargli opportunità per farci peccare; non dare al diavolo la possibilità di esercitare la sua influenza malefica su di noi!
Satana esercita la sua influenza efficacemente su una persona quando questa è già compromessa con i propri cattivi desideri!
“Il peccato e il diavolo troveranno sempre un aiuto nei nostri cuori” (J.C. Ryle).
Giacomo ci dice che la causa della tentazione è dentro di te, il verme distruttivo è dentro di te! È la tua concupiscenza!
“Propria” (idias) è enfatico! Indica che la tentazione nasce dalla propria concupiscenza.
Tu sei tentato dalla tua concupiscenza non incolpare altri!
Concupiscenza che aveva Davide quando vide dal suo palazzo reale Bat-sceba che faceva il bagno sulla sua terrazza, la mandò a prendere e si unì a lei! (2 Samuele 11:2-5).
La parola greca per “concupiscenza” (epithumía) è un forte desiderio, o cattiva e disordinata passione contraria alla volontà di Dio, è un’inclinazione a godere, o avere qualcosa per i propri interessi e per i propri piaceri (1 Tessalonicesi 4:5; 1 Corinzi 10:6), per la propria auto-esaltazione e gratificazione.
I desideri possono essere verso tutti gli oggetti possibili come il piacere sessuale, i godimenti materiali, la proprietà, l’ambizione di vario genere (Matteo 5:28; Marco 4:19; Romani 1:24; 1 Timoteo 6:9; Tito 3:3; Galati 5:16-21; Esodo 20:13,17; Deuteronomio 5:21).
Paolo in Galati 5:17 ed Efesini 2:3 parla della concupiscenza (epithumía) per indicare i desideri della carne, cioè la natura peccatrice e lontana da Dio, dove il proprio io è al centro della propria vita e lo ama sopra ogni cosa.
Filone di Alessandria, noto anche come Filone l'Ebreo (Alessandria di Egitto 20 a.C circa-50 d.C), fu un filosofo ellenistico di cultura Ebraica, parlando della forza del piacere disse: "Non c'è una cosa sola, che non cede all’ adescamento del piacere ed essere catturato, trascinato e impigliato nella sua rete”.
La concupiscenza è ingannevole, ha una forza seducente e pericolosa che ci attrae e ci seduce per commettere il peccato e conduce alla morte (vv.14-15, cfr. Genesi 3)
Una persona soccombe facilmente agli allettamenti della concupiscenza come il pesce all’esca.
I pesci abboccano perché la preda è piacevole, ma è il desiderio che è forte!
I desideri sono così forti da poter trascinare una persona a trasgredire i limiti stabiliti da Dio seguendo il fascino superficiale del peccato.
Il desiderio dei pesci li guida verso la preda, ma poi loro diventano preda, così è la concupiscenza ci fa vedere il peccato piacevole, ma conduce alla morte!
Il peccato può sembrare attraente e piacevole per questo ha presa su di noi: il cattivo sembra più attraente del buono, l’ingiusto più attraente del giusto, la falsità più attraente della verità, l'immoralità più attraente della purezza morale, le cose mondane più attraenti delle cose di Dio.
Attenzione c’è l’inganno!
Ricordatevi dell’esca che nasconde il gancio mortale!
La concupiscenza non è cosa buona, dietro si nasconde il gancio mortale!
Non sostituiamo le benedizioni presenti e future di Dio con qualcosa che si può vedere, sentire o assaporare immediatamente come il peccato perché è un piacere ingannevole!
Quindi siamo responsabili delle nostre azioni e Dio non ne è complice!
La Bibbia è piena di esortazioni a comportarsi come Dio vuole, a essere santi come lo è Lui e se non lo siamo, la colpa è solo nostra!
Perciò non incolpare Dio per i tuoi peccati!
Allora come possiamo controllare la nostra concupiscenza?
1) Non alimentare i tuoi cattivi desideri con quella visione malsana che li alimentano come certe letture, film, programmi televisivi, o in internet, e così via.
Alimenta la tua mente, invece, con la Parola di Dio (cfr. per esempio Salmo 119:9-11) e non con ciò che è deleterio per la tua mente e la tua vita cristiana.
2) Filtra i tuoi cattivi desideri attraverso la Parola di Dio (Filippesi 4:8-9).
Rifiuta quei desideri che non sono coerenti con la santità e la verità di Dio come rivelati nella Bibbia.
Davide doveva ricordare i comandamenti di non commettere adulterio e di non desiderare la moglie del prossimo (Esodo 20:14-15).
3) Prega per non cadere in tentazione (cfr. per esempio Matteo 26:41).
Noi dobbiamo essere come quei soldati di sentinella che sono svegli, quando vedono arrivare l’esercito nemico non combattono da soli ma chiamano rinforzi!
Perciò non affrontare la tentazione da solo, ma chiedi aiuto a Gesù! (cfr. per esempio Ebrei 2:18; 4:15-16), o alla chiesa per pregare per te!
Davide poteva pregare che il Signore degli eserciti lo potesse aiutare! Poteva chiedere sostegno ai profeti, o ai sacerdoti.
4) Mantieni le distanze da ciò che può essere pericoloso per te!
Non ti mettere in quelle condizioni pericolose dove tu possa cadere nel peccato. Sii saggio!
È importante anticipare e prevenire le tentazioni per quello che ti è possibile, per quanto dipende da te!
Noi conosciamo quali sono le nostre debolezze, ebbene evitiamo quelle situazioni che ci potrebbero far cadere.
Dobbiamo essere radicali nell’odiare il male e nel fare le scelte che potrebbero compromettere la nostra vita spirituale! (cfr. per esempio Matteo 5:27-30; Romani 13:14).
Davide al posto di guardare Bat-sceba farsi il bagno poteva entrare in casa e pregare, o scrivere qualche salmo! O fare qualsiasi altra cosa sana!
5) Resisti con la forza che il Signore ti dà (cfr. per esempio Filippesi 4:13).
Resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi (cfr. per esempio Giacomo 4:7).
Dio ci chiama a essere vincitori e, allo stesso tempo, ci dà la forza e l’equipaggiamento necessario per vincere (Efesini 6:10-19).
Ma Davide non ha voluto resistere!
Se vedi che le cose si mettono male, non ti vergognare:
6) Fuggi!
Cosa che Davide non fece!
Proverbi 4:14-15 dice: "Non entrare nel sentiero degli empi e non t'inoltrare per la via dei malvagi; schivala, non passare per essa; allontanatene, e vai oltre".
Giuseppe figlio di Giacobbe fuggì letteralmente quando la moglie di Potifar l’afferrò e gli disse di unirsi a lei (Genesi 39:9-12).
Non startene lì, cercando di “resistere” alla tentazione, e non solo per quella sessuale, quando puoi fuggire!!
In conclusione possiamo dire:giriamo le spalle ai piaceri minori e ingannevoli del peccato per abbracciare gioiosamente i piaceri più alti, veri ed eterni: quelli di Dio! (cfr. per esempio Salmi 16:11).