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"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

La natura di Dio : Gli attributi comunicabili (2)

 La natura di Dio: Gli attributi comunicabili (2)
Stiamo ancora considerando gli attributi comunicabili di Dio, vale a dire quegli attributi di Dio che trasmette in una certa misura agli uomini. 
Gerard Van Groningen scrive: “Gli attributi comunicabili trovano qualche riflesso o analogia negli esseri umani creati a immagine di Dio”.
Leggi e rispondi alle domande
1. Amore -Amorevolezza
Dio è amore (1 Giovanni 4;8,16).
L'amore di Dio è un attributo comunicabile in quanto è comunicato all’umanità e deve essere imitato dall'umanità. 
In quanto destinatari dell'amore divino, i credenti ameranno sia a Dio che agli altri (Matteo 22:39-40), anche ai nemici (Matteo 5:44).
Con le Sue stesse azioni, Dio insegna all’umanità ad amare attivamente, concretamente e in modo sacrificale (cfr. per esempio Efesini 5:1-2; 1 Giovanni 3:16).
Tim Shenton scrive: “Dio non è semplicemente amorevole, Egli è l'amore stesso, la personificazione dell'amore perfetto, il che implica una responsabile e fedele dedizione verso il benessere delle Sue creature. L'amore è l'auto-rivelazione e comunicazione di Dio. Dio trova piacere nel condividere ciò che gli appartiene con le sue creature, che sono oggetto del suo amore, egli desidera il bene di tutti, e dona gratuitamente senza lamenti o rimpianti”.
L’amore di Dio ricerca il bene più alto di coloro che Egli ama.
E.H. Bancroft scrive: “L’amore di Dio è il Suo desiderio del bene di coloro che Egli ama e il piacere che Egli trova in esso. È il Suo interesse pieno d’amore verso gli uomini”, cioè per l’umanità.
Dio ama indipendentemente dalla reazione dell’essere umano, indipendentemente se una persona lo ricambia; l’amore di Dio è causato da Lui stesso.
“L'amore di Dio è un amore libero, che non ha motivo, o fondamento se non dentro di sé” (Thomas Brooks).
L’amore di Dio è l’espressione del sacrificio e della donazione di se stessi per il bene dell’altro (cfr. per esempio Efesini 5:25; Galati 2:20). 
La massima espressione dell’amore di Dio si trova nella croce di Gesù Cristo come sacrificio propiziatorio per i peccatori (Giovanni 3:16; 1 Giovanni 4:9-10), nel perdonare i peccati degli uomini (Efesini 4:32) che credono in Cristo e si pentono dei loro peccati (cfr. per esempio Atti 3:19-20; 10:43; 13:38-39).  
L’amore di Dio va al di là della nostra amabilità (cfr. per esempio Romani 5:8), e John Blanchard ce lo ricorda: “Dio ci ha amati quando non c'era nulla di buono da vedere in noi e nulla di buono da dire per noi”.
L’amore di Dio non si può misurare! Come ha detto qualcuno: la vera misura dell'amore di Dio è che Egli ama senza misura! (Efesini 3:18-19).
Dio ama i non credenti (Matteo 5:44-45; cfr. Salmo 145:9) e i credenti (cfr. per esempio Romani 1:7; 8:31-39; Ebrei 12:5-11), che prima della creazione del mondo li ha scelti e predestinati a essere adottati come Suoi figli nel Suo amore (Efesini 1:4).
Descrivi la natura dell’amore di Dio 

a. Deuteronomio 7:7-8; Efesini 1:4


b. Geremia 31:3


c. Giovanni 3:16; Romani 8:32


d. Romani 3:12,23; 5:8; 7:18


e. Isaia 54:10; Romani 8:31-39


f. Ebrei 12:5-11


g. Giovanni 13:34-35; 1 Giovanni 3:13-16; 4:10-11


2. Grazia 
Il Signore è un Dio di ogni grazia (Tito 2:11-12; 1 Pietro 5:10).
La grazia è un atteggiamento favorevole di Dio verso i peccatori, il Suo favore immeritato concesso con generosità a chi non possiede alcun merito per ottenerlo, o guadagnarlo. 
La grazia è semplicemente l'amore di Dio dimostrato verso coloro che meritano il contrario.
Il Signore è un Dio di grazia abbondante, ed è importante capire che non deve alcuna grazia a nessuno, nessuno merita il Suo favore, questa è la natura del Suo favore immeritato, se fosse obbligato a dare la grazia, non sarebbe più grazia, perché in questo senso il favore, o la benedizione sarebbe semplicemente una questione di giustizia. 
Dunque, la natura stessa della grazia è che non è mai dovuta, o guadagnata altrimenti non è più grazia (Romani 11:6; Galati 2:21; Efesini 2:8-9).
Tim Shenton scrive: “La grazia di Dio consiste nella sua bontà liberamente elargita a coloro che ne sono immeritevoli e che sono, per natura, sottoposti a un giudizio di morte eterna”.
La grazia di Dio è la fonte di tutte le benedizioni spirituali che vengono elargite ai peccatori indegni (Efesini 1:6, 7; 2:7-9; Tito 2:11; 3:4-7).
Dio prende l'iniziativa e si adopera per comunicare i Suoi favori e le Sue benedizioni alle Sue creature; si abbassa per abbracciare e concedere benefici ai bisognosi, ai meno amabili, ai peccatori.
La grazia di Dio è più grande delle nostre miserie umane e peccaminose.
Gesù, il Figlio di Dio essendo lo splendore della gloria e impronta dell’essenza di Dio (Ebrei 1:3), è l'espressione perfetta e completa della grazia divina, il canale attraverso cui fluiscono tutte le immeritate benedizioni relative alla salvezza. 
La grazia di Dio è pienamente rivelata in Cristo Gesù nostro Salvatore per la salvezza eterna (Giovanni 1:14-17; Romani 3:23-24; 2 Timoteo 1:9-10), è il Suo favore gratuito e immeritato verso i peccatori dando loro la salvezza eterna (cfr. per esempio Atti 15:11; Romani 3:24; 5:15; 6:23; Efesini 1:6-7; 2:5-9; 2 Tessalonicesi 2:16; 1 Timoteo1:14-15; Tito 3:7; 1 Pietro 5:10).
Se per la trasgressione di uno solo (Adamo), i molti sono morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il dono della grazia proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti (Romani 5:15,17,21). 
Allora la grazia di Dio è la Sua vita che dona, e il dono è Lui stesso in Cristo (Tito 2:11)
Dove il peccato abbonda, la grazia di Dio sovrabbonda! (Romani 5:20).
La grazia di Dio è oltre misura, è come un oceano sempre pieno, abbondante e sempre fluente che copre i nostri peccati come il mare copre grandi rocce.
Quindi, la grazia di Dio supera incommensurabilmente l'entità del peccato umano!
Jerry Bridges scrive: “I vostri giorni peggiori non sono mai stati così brutti da essere fuori dalla portata della grazia di Dio. E i vostri giorni migliori non sono mai così buoni da non aver bisogno della grazia di Dio”.

Descrivi la grazia di Dio
a. 2 Timoteo 1:9


b. 1 Pietro 5:10


c. Romani 11:6


d. Esodo 33:19; Matteo 11:26; Romani 9:15


e. Romani 5:15,20


3. Misericordia 
In Esodo 34:6 dice che il Signore è il Dio misericordioso.
In 2 Corinzi 1:3-4 leggiamo che Dio è “…il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra afflizione…”.
La misericordia di Dio significa la Sua bontà verso coloro che sono nella miseria e nell'angoscia; è la sua tenera, amorevole compassione. È la tenerezza del Suo cuore verso i miseri e i bisognosi. 
“Se la grazia contempla gli uomini come peccatori, colpevoli e condannati, la misericordia li vede come miserabili e bisognosi” (Millard Erickson).
La misericordia di Dio è la Sua bontà, o amore mostrata a coloro che sono nella miseria, o nell'angoscia, indipendentemente dai loro meriti.
Tim Shenton scrive: “La misericordia è la bontà di Dio, unita a un sentimento di pietà, la quale è estesa agli oppressi e ai sofferenti, senza tener conto dei loro meriti. Essa presuppone il peccato e si muove per alleviare la miseria che deriva dal peccato. In altre parole, la misericordia divina va incontro all'umanità sofferente e colpevole, e porta Dio ad aver compassione dei miserabili e a liberarli dalle tribolazioni”.
La misericordia di Dio indica la Sua profonda compassione per le persone, anche se non lo meritano, tale da dimostrare benevolenza verso coloro che si trovano in una condizione pietosa, o miserabile.
Il Dio misericordioso “Non ci tratta secondo i nostri peccati, e non ci castiga in proporzione alle nostre colpe” (Salmo 103:10).
A proposito, è interessante la definizione di E.H. Bancroft: “La misericordia di Dio è quel principio e quella qualità che descrive la Sua disposizione e la Sua azione in relazione al peccatore e a colui che soffre, per togliergli la pena meritata e sollevarlo dalla distretta”.
La misericordia di Dio va incontro all'umanità sofferente e colpevole, e lo porta ad aver compassione dei miseri e a liberarli dalle tribolazioni (cfr. per esempio Isaia 63:9).  
Il Signore non è semplicemente misericordioso, ma apprezza l'opportunità di concedere la Sua misericordia (cfr. per esempio Michea 7:18), sapendo questo il popolo di Dio lo prega ricercando proprio la Sua misericordia.
La misericordia si vede nella compassionevole preoccupazione di Dio per il popolo d'Israele che era schiavo degli Egiziani; ha visto e ascoltato il loro grido, conosceva le sue sofferenze (Esodo 3:7). 
Così lo vediamo anche nella compassione che Gesù provava quando le persone che soffrivano di disturbi fisici e andavano da lui (Marco 1:41; cfr. Matteo 14:14), anche la loro condizione spirituale lo commuoveva (Matteo 9:36). 
Riguardo il popolo di Dio e la Sua misericordia, J. O. Carroll scrive: “Quando le circostanze del popolo di Dio sono terribili — a causa di conflitti imminenti, persecuzioni fisiche e spirituali, o altri tipi di sofferenza — coloro che temono Dio fanno appello proprio al suo carattere misericordioso. Pregano con l'aspettativa che egli agisca volontariamente e con forza come ha fatto in passato (Daniele 9:17–19; Salmo 25:6–7; 51:1–2). Più e più volte nella Scrittura, Dio dimostra la sua misericordia salvando, redimendo e restaurando il suo popolo”.
Gli eletti di Dio, i credenti sono “vasi di misericordia” (Romani 9:23), salvati dai peccati non per le opere giuste che hanno compiuto, ma appunto per la Sua misericordia (Tito 3:5; cfr. 1 Pietro 1:3-4). 

Descrivi la misericordia di Dio
a. Romani 9:15-16,18


b. Neemia 9:19,27; Efesini 2:4; Giacomo 5:11; 1 Pietro 1:4


c. Salmo 103:17; Luca 1:50


4. Generosità 
Dio è generoso. Dio è il più grande di tutti i donatori e lo ha dimostrato nel dono supremo di Suo Figlio Gesù Cristo, quando lo mandò a morire in sacrificio sulla croce per il mondo (Giovanni 3:16), e questo è l’assicurazione che provvederà ai bisogni dei credenti sia spiritualmente che materialmente (Romani 8:32).
In Malachia 3:10 il Signore tramite il profeta dice: “‘Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi alla prova in questo’, dice il SIGNORE degli eserciti; ‘vedrete se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla’”.
L'espressione idiomatica dell'apertura delle cateratte del cielo può riferirsi all'effusione del giudizio (Genesi 7:11; 8:2; Isaia 24:18), o alla benedizione (Deuteronomio 28:12; 2 Re 7:2, 19; Salmo 78:23–24); evidentemente qui questo modo di dire descrive l'inversione della maledizione del patto (Malachia 3:9) con la benedizione del patto (Deuteronomio 28:12; 30:9).
Iain Duguid scrive a riguardo: “I contemporanei di Malachia sono invitati a confidare nel Signore e a mettere alla prova la sua fedeltà alla sua stessa promessa di alleanza. Quando tornano a lui in obbedienza ai loro obblighi di alleanza, così lo troveranno che torna da loro in benedizione”.
Il Signore benedirà generosamente Israele tanta di quella benedizione che non avranno spazio dove riporla, se il popolo si pente e dà la decima per il tempio che fino a quel momento non stava dando.
Era richiesta di Dio che il popolo desse denaro e provviste per il sostegno dei leviti.
La sfida di Dio per Israele è mettere alla prova la Sua incommensurabile generosità.
Il Signore dice di metterlo alla prova, cioè dovevano pentirsi, essergli obbedienti, camminare fidandosi della Sua parola, e avrebbero sperimentato la Sua generosità, la Sua benedizione.

a. Come dona Dio? Cosa significa? Giacomo 1:5.


b. In quali aspetti Dio è generoso? 
Salmo 33:5; 65:9-13; Atti 14:17


Efesini 1:3,6-9; 2:7


Giacomo 1:5


c. Che tipi di doni da Dio? Giacomo 1:17


d. Che cosa riconosce il re Davide 1 Cronache 29:12-14?


5. Bontà
Dio è buono (cfr. per esempio Salmo 100:5; 136:1; Luca 18:19).
Il teologo Herman Bavinck scriveva: “Tra gli attributi etici di Dio il primo posto spetta alla bontà di Dio”.
Tim Shenton scrive: “La natura di Dio è prevalentemente caratterizzata dalla bontà. Infatti, la pura e perfetta bontà è una prerogativa eccellente ed esclusiva di Dio. Egli è buono – buono in se stesso, nella sua essenza, al grado più elevato, ed è il padrone di tutto ciò che è piacevole, eccellente e desiderabile…Da Dio può procedere solo il bene perché non c'è nulla che non sia buono in lui”. 
Quindi Dio è buono in se stesso e questo implica che da Lui può procedere solo il bene.
Dio si preoccupa del benessere delle Sue creature e fa cose per promuoverlo.
MacArthur, J., & Mayhue, R., danno questa definizione della bontà di Dio: “La bontà di Dio è che egli è la perfetta somma, fonte e standard (per se stesso e per le sue creature) di ciò che è salutare (favorevole al benessere), virtuoso, benefico e bello”.
Come creatore, Dio è l'autore di tutto il bene e la sola fonte del bene presente nelle Sue creature (cfr. per esempio Genesi 1:31; Salmo 139:14)
La bontà di Dio per le Sue creature lo spinge a ricercare il loro benessere e a provvedere ai loro bisogni (cfr. per esempio Giacomo 1:17, Matteo 7:11). La Sua generosità lo porta a relazionarsi con loro amorevolmente (cfr. per esempio Isaia 63:7). Egli trova gioia nelle sue opere ed è benevolo verso di esse, prendendosi cura con amore di tutto ciò che ha creato (cfr. per esempio Salmo 145:13).
Dio sostiene coloro che cadono e solleva chi è curvo. Dà alle Sue creature il cibo al momento opportuno e la Sua mano aperta soddisfa i desideri di ogni essere vivente (cfr. per esempio Salmo 145:14-16). Dio riveste i gigli del campo e nutre gli uccelli (Matteo 6:26-29); fa levare il Suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti (Matteo 5:45). È buono verso gli ingrati e gli empi (Luca 6:35); è buono verso tutti” (Salmo 145:9). 

a. Che cosa dice Marco 10:18?


b. Che cosa dona Dio a chi gli chiede? Matteo 7:11; Giacomo1:17


c. Quando dura la bontà di Dio? E che come dovremmo reagire? 2 Cronache 5:13; Salmo 107:1; 136:1


d. Cosa dice Esodo 34:6 riguardo la bontà di Dio?

e. Come dimostra Dio la Sua bontà?
2 Cronache 30:18; Salmo 119:68; Atti 10:38


Genesi 1:4,31; Salmo 145:9; Atti 14:17; 1 Timoteo 4:4 


Esodo 18:9


Efesini 1:5,9


Romani 8:28


Salmo 86:5


Giosuè 23:14-15; 1 Samuele 7:28, 1 Cronache 17:26; Geremia 29:10


Salmo 119:39; Romani 7:12,16; 12:2


Che cosa incoraggia il salmista? Salmo 34:8


6. Longanimità – Pazienza 
Dio è paziente (cfr. per esempio Esodo 34:6-7; Romani 2:4; 3:25-26).
“Non vi è alcun attributo divino più bello che la pazienza di Dio” (John Benton).
La pazienza di Dio ha due aspetti: 
1) La sopportazione di ciò che è spiacevole.
Quindi sopportare i malvagi e aspettare così a lungo prima di punirli. Dio ha il pieno controllo su Se Stesso: non è sottoposto alle passioni, come lo sono gli uomini, bensì Egli può contenere la Sua ira di fronte a delle provocazioni che prevedrebbero di esercitarla (Atti 13:18; Romani 9:22).
La pazienza è il potere di autocontrollarsi che Dio esercita su di Sé e gli permette di sopportare i malvagi e aspettare così a lungo prima di punirli. 
O.J. Gibson riguardo la pazienza di Dio scrive: “La Sua autoimposta limitazione di atti, che altrimenti potrebbero ben essere effettuati, è una qualità che si addice a chi possiede un gran potere”.
Dio ha il pieno controllo su se stesso, a differenza dell’umanità, può contenere la Sua ira di fronte a delle provocazioni che prevedrebbero di esercitarla (cfr. per esempio Esodo 34:6-7; Neemia 9:17; Salmo 103:8; Naum 1:3).
Tim Shenton riguardo la pazienza di Dio scrive: “La pazienza di Dio è un ulteriore aspetto della divina bontà. Spesso è considerata come la dimostrazione, o il risultato della misericordia, tuttavia le due perfezioni sono essenzialmente differenti. La misericordia vede la creatura come miserabile a causa del peccato, la pazienza sopporta il peccato che causa la miseria; la misericordia fa sì che Dio sia pronto ad accogliere i peccatori che tornano a lui, la pazienza gli permette di tollerarli nelle loro trasgressioni”.
Dio è paziente perché sopporta i malfattori a lungo senza colpirli con il Suo giudizio. È tollerante verso gli empi, che ripetutamente ignorano i Suoi ammonimenti e le Sue avvertenze, e sopporta pazientemente una moltitudine di provocazioni provvedendo nella Sua grazia immeritati benefici anche per coloro che lo offendono (cfr. per esempio Atti 14:16-17). 
Il secondo aspetto della pazienza è:
2) La perseveranza nel ricercare il bene delle Sue creature (2 Pietro 3:9).
Anche la persona dal cuore più tenero in questo mondo se sedesse per un’ora sul trono di Dio, e guardasse quello che avviene sulla terra come fa Dio continuamente, e vedesse tutti peccati che vengono fatti in quell'ora, egli indubbiamente distruggerebbe immediatamente la terra con tutta l’umanità!
Nonostante la malvagità dell'uomo rimane un affronto a Dio, Egli esercita la pazienza, è lento all’ira. 
J. O. Carroll scrive: “Le sue punizioni in questo mondo, per quanto orribili possano essere alcune di esse, sono ancora sproporzionate rispetto al demerito del peccato contro un Dio infinitamente santo e giusto”.
Così la pazienza di Dio non significa che sia un debole, o un incapace di giudizio senza potenza per attuarlo (cfr. per esempio Naum 1:3).
J. O. Carroll afferma: “La pazienza di Dio non lo rende debole, e la sua lentezza all'ira (Esodo 34:6; Salmo 103:8) non lo rende incapace d’ira. Quando le promesse sono ritardate, non c'è indolenza in Dio. Allo stesso modo, non dobbiamo considerare Dio come uno sfigato solo perché trattiene temporaneamente le punizioni. Dio ha una conoscenza completa dei pensieri e delle azioni di tutte le creature tutte insieme nel suo occhio eternamente presente. Solo perché ora non esercita il potere di punire non implica che gli manchi tale potere per farlo”. 
Dio semplicemente trattiene, o rimanda il giudizio meritato per gli impenitenti, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. 
Una simile pazienza per gl’impenitenti mostra che Dio non è un nemico implacabile, ma vuole che i peccatori si ravvedano e siano salvati (2 Pietro 3:15).
La bontà, la pazienza e la costanza di Dio, hanno lo scopo di portare i peccatori al ravvedimento (Romani 2:4).
John Feinberg scrive: “Dio è lento nel giudicare i peccatori, ma non perché non gli importi del loro peccato, o perché non sia abbastanza potente per giudicare. È paziente per dare loro la possibilità di pentirsi”.

a. Come descrive Romani 9:22, la pazienza di Dio?


b. A che cosa è legata la pazienza di Dio in Numeri 14:18?


c. Che cosa doveva essere Paolo in relazione alla pazienza di Dio? 1 Timoteo 1:12-16)


Applicazioni
1. Pensando a questi attributi di Dio, quali sono le tue reazioni?


2. Considerando questi attributi, ci sono pensieri, emozioni, azioni che dovresti cambiare riguardo Dio?


BIBLIOGRAFIA
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