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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Efesini 3:20: Troppo bello per essere vero!

 Efesini 3:20:  Troppo bello per essere vero!
Quante volte abbiamo sentito, o abbiamo detto: "Troppo bello per essere vero!"
È un’espressione che usiamo per varie circostanze, per esempio riferito a qualcosa che abbiamo desiderato moltissimo e che finalmente, dopo lunga attesa, si realizza e quasi quasi non ci crediamo che possa essere accaduto proprio a noi!
Diciamo: “Proprio a me! Non ci posso credere! Troppo bello per essere vero!”
Oppure si usa per indicare una situazione, o un evento che appare eccezionalmente positivo, quasi al punto da sembrare irrealistico, e per questo motivo è sospetto. 
In questo senso, la frase implica un certo grado di scetticismo, o diffidenza, perché si crede che ci sia un imbroglio, o una trappola nascosta.
"Troppo bello per essere vero!" descrive un'offerta, o un affare che sembra troppo vantaggioso per essere reale, ma credi che sia un imbroglio, come per esempio: vedi un'auto in vendita quasi nuova a un prezzo molto basso, potresti pensare che è "troppo bella per essere vera”.
Oppure si dice per esprimere scetticismo su una promessa, o un impegno che sembra troppo bello per essere vero. 
Per esempio, se un politico promette di risolvere tutti i problemi del paese, potresti pensare che la sua promessa è "troppo bella per essere vera", cioè è irrealistica.
In generale, in questo senso, l'espressione "troppo bello per essere vero" viene usata per mettere in guardia contro l'eccessivo ottimismo, o ingenuità. 
Anche quando parliamo alle persone di Dio e delle Sue promesse, del Vangelo, quindi della salvezza per sola grazia, dell’esistenza del paradiso e della vita eterna per sola fede, molte volte sentiamo dirci con una nota di scetticismo: “Troppo bello per essere vero!”
Secondo Paolo l’espressione scettica: “Troppo bello per essere vero” riguardo Dio e le Sue azioni in favore del Suo popolo, non è appropriata! 
Non vale per Dio!
Non è un eccessivo ottimismo, o imbroglio, o creduloneria, ma è verità sperimentata!
Paolo ha conosciuto veramente Dio e ne ha sperimentato la potenza nella sua vita. 
Lo stesso vale per tutti i veri cristiani, nati di nuovo: ognuno ha sperimentato la potenza di Dio in modo diverso e personale.
Paolo con i vv.20-21 conclude la sua preghiera per i cristiani di Efeso con una dossologia, cioè adora e glorifica Dio.
Oggi mediteremo su questa frase: “Or a colui che può fare infinitamente di più”.
Dio, può fare infinitamente di più di quello che ci aspettiamo.
Paolo cerca ogni parola possibile per trasmetterci la vastità della potenza di Dio che si trova in Gesù Cristo, cerca di trasmettere questa realtà di Dio usando tutte le parole a sua disposizione, al fine di evidenziarla.
Vediamo:
I LA CONSAPEVOLEZZA DI PAOLO DELL’AZIONE DI DIO
“Or a colui che può”.
Prima di tutto vediamo:
A) L’azione di Dio è sconvolgente
“Or” (de) è una congiunzione transitoria, che segna un passaggio nel testo, spostando l’attenzione dalla preghiera d’intercessione all’adorazione di Dio (vv.20-21), infatti “colui” è Dio, come confermato dai vv.19,21.
Il v. 20 ci aiuta a comprendere la fiducia di Paolo nell'intercedere per i credenti di Efeso, com’è scritto nei vv.14-19, con richieste audaci che trovano fondamento nella potenza di Dio: essere potentemente fortificati, Cristo che abita nei cuori, radicati e fondati nell'amore, conoscere la vastità dell'amore di Cristo, ed essere ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
La richiesta: "essere ricolmi di tutta la pienezza di Dio", è particolarmente sconvolgente, incredibile, audace! 
Come può l'essere umano, nella sua finitezza, essere riempito di tutta la pienezza di Dio…. stiamo parlando del Dio infinito ed eterno? (cfr. per esempio 1 Re 8:27; Salmo 90:2).
Se i cieli e i cieli dei cieli non possono contenere Dio, come possiamo contenerlo noi nei nostri corpi! (1 Re 8:27).
Questa possibilità, è davvero incredibile e meraviglioso che ci mostra la grandezza della potenza e grazia di Dio!
Immagina di stare davanti a un vasto e insondabile oceano, con le sue acque infinite che si estendono fino all'orizzonte che riempiono un bicchiere, umanamente parlando è impossibile!
Come può il Dio eterno e infinito, riempirci della Sua presenza? 
È un mistero che supera la nostra comprensione umana! 
Ma secondo Paolo è possibile!
La risposta di Paolo risiede nella sua profonda consapevolezza di chi è Dio da dove nascerà la sua adorazione!
La vera adorazione nasce nella, o dalla consapevolezza di chi è Dio in tutta la Sua realtà!
Se vuoi essere un adoratore di Dio secondo la Sua volontà, devi partire, devi essere consapevole di chi è Dio!
Quindi devi avere familiarità di chi è Dio, questa dipenderà dalla conoscenza che hai di Lui, e questa nasce e cresce con la meditazione e lo studio della Sua Parola!
In secondo luogo:
B) L’azione di Dio è costante
Paolo ci fa capire che Dio agisce ogni giorno, infatti “può” (dunamenō - presente participio medio) sottolinea l’azione continua di Dio nella vita dei credenti. 
(1) Dio agisce esteriormente ai credenti controllando gli eventi e le circostanze per il loro bene!
Max Lucado dice: "Niente accade per caso nella vita di un credente. Anche nelle situazioni più difficili, Dio opera per il nostro bene".  
Questo ce lo ricorda Paolo in Romani 8:28 quando scrive: “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”.
Anche nelle situazioni difficili, o dolorose, Dio opera per il bene di coloro che lo amano e che sono chiamati ad accettare il Suo piano. 
Molti cristiani nella sofferenza pensano che Dio li abbia abbandonati, in realtà nella sofferenza, il Dio di amore sta lavorando per loro secondo il Suo piano! (cfr. per esempio Ebrei 12:4-11).
Dio è attivamente coinvolto nella vita quotidiana dei Suoi figli, guidandoli attraverso le sfide e le difficoltà per il loro bene secondo il Suo piano!
(2) Dio agisce interiormente ai credenti per la loro crescita
Quindi Dio non agisce solo esternamente ai fedeli controllando le loro circostanze e gli eventi, ma anche operando interiormente in loro secondo il Suo piano, infatti Paolo in questo versetto parlando della potenza di Dio dice: “Che opera in noi! (Efesini 3:20).
Paolo intercedeva il Padre anche per questo, nel v.19 leggiamo: “Di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore”.
L'opera di Dio nella nostra vita possiamo illustrala con un pittore che crea un capolavoro. 
Pensiamo a questo artista, intento a dare vita alla sua visione su una tela bianca. 
Due elementi sono essenziali come suoi strumenti: i pennelli e i colori.
I pennelli rappresentano le circostanze esterne della nostra vita. 
Eventi, situazioni e persone che, come pennellate sapienti, modellano la nostra esistenza. 
A volte, questi pennelli possono essere delicati, come pennelli di setola morbida che sfumano i colori con delicatezza. 
Altre volte, possono essere più ruvidi, come pennelli fatti di peli di cervo che imprimono segni decisi sulla tela. 
Ma ogni pennellata, ogni circostanza, ha un suo ruolo nel disegno divino.
Mentre i colori simboleggiano l'opera interiore di Dio in noi attraverso lo Spirito Santo che usa dalla sua tavolozza, “vari colori” ricchi di sfumature che possono essere amore, pazienza, pace, forza, umiltà e così via.
Il capolavoro di Dio è l'armonia perfetta tra pennelli e colori.
Il capolavoro di Dio si manifesta quando le circostanze esterni (pennelli) e l'opera interiore dello Spirito Santo (colori) si armonizzano secondo il Suo piano che è quello di renderci similia Gesù (cfr. per esempio Romani 8:28; Efesini 4:13). 
Quindi nulla accade per caso nella vita di un credente, anche nei momenti più difficili, dalle “pennellate ruvide” Dio sta lavorando nella loro vita per il loro bene con “i colori” dello Spirito Santo!
Dio non va mai in ferie! È sempre attivo e coinvolto nelle vicende umane, quindi anche nella tua vita! 
A volte è evidente, altre volte non lo è, ma per certo è presente più di quanto possiamo immaginare, e lo vedremo poi a “tela finita”!
Paolo aveva: 
II LA CONSAPEVOLEZZA DELLA GRANDEZZA DELLA POTENZA DI DIO
Prima di tutto Paolo dice che:
A) Dio è capace di fare
“Può fare”.
“Può” “dunamenō) significa “essere in grado”, “essere capace”, “avere potere” di soddisfare un bisogno, o un compito, sia in virtù della propria abilità che delle proprie risorse (cfr. per esempio Romani 15:14).
Dio ha abilità e risorse inesauribili! 
Infatti leggiamo, per esempio in questa lettera, della ricchezza, o ricchezze della Sua grazia (Efesini 1:7; 2:7), o della ricchezza della gloria della Sua eredità (Efesini 1:18), o ancora di ricchezze della Sua gloria (Efesini 3:14).
In Filippesi 4:19 troviamo quella meravigliosa promessa: “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù”.
Dio provvederà a tutti i nostri bisogni materiali e spirituali come indicato da 
Romani 8:32 dove troviamo scritto: “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?”
Questa frase sottolinea l'irrazionalità di pensare diversamente, e cioè che Dio non ci donerà tutte le cose con Gesù.
Se Dio non ha risparmiato e ha dato in sacrificio il Figlio per noi, a maggior ragione ci darà qualsiasi altro bene insieme con Lui!
Il ragionamento di Paolo è: “Se Dio ci ha dato il dono maggiore, ci darà anche i doni minori”.
Oppure similmente: “Se Dio è stato disposto a dare il Suo amato Figlio per noi, che era una cosa difficile, o una cosa grande, sicuramente ci darà tutte le cose più facili, o meno grandi”.
Oppure: “Se Dio ha dato la cosa più preziosa che aveva, perché dovrebbe trattenere gli altri doni?”  
Se quando eravamo peccatori, Dio ci ha dato il Suo meglio, la cosa più preziosa, suprema, ora che siamo figli di Dio, non ci darà tutto ciò di cui abbiamo bisogno? 
Dio può fare! Ci ricorda Paolo.
“Fare” (poiēsai – aoristo attivo infinito) tra i greci indicava l'attività divina, in particolare dell'attività creatrice di Dio, così tra i vari usi nel Nuovo Testamento indica anche l’attività creatrice di Dio (cfr. per esempio Matteo 19:4; Atti 7:50; Ebrei 1:2).
“Fare“, indica Dio come un lavoratore, il che significa, come dice John Stott: "Non è né ozioso, né inattivo, né morto".
Così anche la Settanta, la traduzione greca dell’Antico Testamento usa questa parola per riferirsi all’azione di Dio nella creazione del cielo e della terra (Genesi 1:7,16, 21, 25, 31) e dell'uomo (Genesi 1:26-27).
Questa parola è usata nel Nuovo Testamento per indicare i miracoli (cfr. per esempio Matteo 7:22; Marco 6:5; 9:39; Atti 19:11), così anche nella traduzione greca dell’Antico Testamento questa parola si riferisce all'azione di Dio nel portare aiuto e salvezza al Suo popolo (cfr. per esempio Esodo 13:8; 14:13) e nell'operare miracoli (cfr. per esempio Esodo 4:17; 15:11; Deuteronomio 11:3). 
Quindi quella potenza di Dio con cui ha creato la terra con tutto ciò che contiene, con cui ha fatto i miracoli, è la stessa potenza che sta operando nella tua vita, se sei una figlia, o un figlio di Dio!
Sapere questo dovrebbe suscitarti: meraviglia, speranza, fiducia, pace, gioia, gratitudine a Dio!
Noi vediamo ancora che:
B) Dio è capace di fare infinitamente di più
“Or a Colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo”.
Paolo riconosce la grandezza incommensurabile del potere di Dio, come aveva fatto anche Geremia 10:6: "Non c'è nessuno pari a te, SIGNORE; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome".
“Infinitamente di più”, letteralmente è: “Di più infinitamente” (hyper hyperekperissou), ed è un superlativo enfatico.
In “Infinitamente di più”, troviamo un doppio comparativo.
Il comparativo è un grado dell'aggettivo, o dell'avverbio che serve per esprimere un confronto tra due elementi; in questo caso il confronto è tra “infinitamente di più” con “di quel che domandiamo o pensiamo”. 
Consideriamo:
(1) Il primo comparativo: infinitamente 
Mi vengono in mente le parole di quel personaggio del film di animazione di qualche anno fa: "Toy Story", l’astronauta Buzz Lightyear diceva: "All'infinito e oltre!" 
Queste parole dell’astronauta sono molto appropriate con Dio, con la differenza che non stiamo parlando di spazio, ma di una persona, cioè Dio, che non possiamo circoscrivere, misurare e che ha una potenza illimitata!
Tommaso d’Aquino disse:  "La potenza di Dio è infinita, perché la sua essenza è infinita".
L’avverbio “infinitamente” (hyperekperissou – avverbio comparativo) indica “al di sopra di ogni misura”, “ben oltre”, o “in un modo che va oltre il grado più estremo”. 
Questa forma accentuata di comparativo sfida quasi ogni singola e semplice traduzione possibile!
Non ci sono parole per definire l’azione potente di Dio, è qualcosa che non possiamo arrivarci con le nostre menti finite!
Paolo afferma semplicemente che non ci sono limiti a ciò che Dio può fare!
Enfatizza la potenza illimitata di Dio che supera ogni immaginazione umana!
Se poi si aggiunge “di più”, l’azione potente di Dio, viene così ancora enfatizzata maggiormente!
Consideriamo ora allora:
(2) Il secondo comparativo enfatico: “Di più” 
È interessante che la parola greca per “di più” è “hyper”, da dove proviene la parola “iper” che usiamo in italiano per qualcosa di grande, di esagerato come l’ipermercato per esempio, oppure l’ipertensione, per indicare la pressione molto alta, oppure iperattivo per indicare qualcuno che eccessivamente attivo.
“Di più” (hyper - prepopsizione), quindi designa “al di là”, o “al di sopra” o “in misura maggior di”.
Quindi si riferisce a un grado che trascende una scala di estensione comparata, quindi ha il senso di eccellere, di superare.
La frase “infinitamente di più” sottolinea allora "la più alta forma di paragone immaginabile", una misura che non possiamo esprimere a parole.
Inoltre, non abbiamo finito, nel greco c’è un aggettivo (panta) che può essere tradotto con “tutto”, oppure “ogni", quindi “oltre tutto”, oppure “oltre ogni cosa”, “al di là di tutto” , o "al di sopra di ogni cosa", o “al di sopra di tutto” (hyper panta). 
Nella frase originale greca il senso allora è: “Ora a Colui, che è in grado di fare di più infinitamente al di sopra di ogni cosa ciò che chiediamo o pensiamo, secondo il potere che opera dentro di noi”.
Dunque, la potenza di Dio non ha limiti, è letteralmente infinita!
Si riferisce a quella capacità di fare qualsiasi cosa, indipendentemente dalla difficoltà, o dall'impossibilità.
È quella capacità di agire senza essere vincolato da alcuna legge fisica o naturale, infatti Dio fa miracoli.
Il miracolo è  al di fuori, o al di sopra le leggi della natura, come indicato anche dalla parola per descrivere che Dio è sovrannaturale!
Quindi i pensieri esultanti di Paolo si esprimono accumulando un comparativo uno su un altro, come se Paolo non avesse parole per enfatizzare ed esprimere la grandezza di Dio! 
Come dice Andrew Lincoln su Paolo: “Brancola alla ricerca della più alta forma di paragone disponibile”.
Paolo usa un linguaggio umano più esagerato possibile!
Perché lo fa?
Perché il linguaggio umano che usa deriva dall'incapacità di esprimere adeguatamente la vastità della potenza divina! 
Egli vuole trasmetterci l'idea che Dio può realizzare cose grandiose nella nostra vita, anche se ci sembrano impossibili!
Martyn Lloyd Jones scriveva: “Quindi l'intera frase può essere tradotta così: 'Ora, a Colui che è in grado di fare più di ogni altra cosa e in modo più abbondante di quanto possiamo chiedere o pensare'. Questo dimostra la totale inadeguatezza del linguaggio. I nostri più grandi superlativi non descrivono la potenza di Dio. Aggiungetene uno all'altro, moltiplicateli, sommateli e moltiplicateli ancora, e continuate a farlo ‘al di là di ogni cosa’, ‘oltremodo al di là di ogni cosa’, e ancora non siete riusciti a descriverlo. C'è qualcosa che va ‘oltre ogni cosa’? La potenza di Dio è oltremodo abbondante al di là di ogni cosa”.
Il fatto che Dio è in grado di fare di più infinitamente al di sopra di ogni cosa ciò che chiediamo, o pensiamo secondo il potere che opera dentro di noi, è una promessa incredibile! 
Non importa quanto audace possano essere le tue preghiere, o quanto grande possano essere i tuoi desideri, i tuoi sogni, le tue aspettative, non importa! Perché Dio è in grado di fare infinitamente di più al di sopra di ogni cosa!
La promessa che Dio è in grado di fare di più infinitamente al di sopra di ogni cosa:
Può darti la forza di superare le sfide!
Può darti la saggezza per prendere le giuste decisioni, anche quelle più difficili!
Può darti la pace che supera ogni intelligenza!
Può darti la gioia che riempie il tuo cuore come nessuna cosa, o persona!
La promessa che Dio è in grado di fare di più infinitamente al di sopra di ogni cosa:
Può guarire la tua malattia, anche se i dottori ti hanno dato poche speranze!
Può restaurare la tua famiglia, anche se è stata distrutta da conflitti, o tradimenti!
Può darti una nuova opportunità, anche se hai commesso peccati ed errori!
Può provvedere ai tuoi bisogni, anche se non hai risorse!
Ancora Martyn Lloyd Jones disse: “Se solo conoscessimo questo potere, non vacilleremmo mai nell'incredulità in nessuna circostanza”.
Nessuna circostanza! È proprio così! In nessuna dubiteremo!
Cosa accadrebbe nelle nostre vite e nelle nostre chiese se credessimo davvero a questo e cominciassimo a vivere per quello che Dio veramente è? 
Il più grande peccato di ogni cristiano è quello di limitare la potenza di Dio alla misura delle nostre menti, dei nostri concetti, dei nostri giudizi e delle nostre comprensioni!
In qualche modo, anche noi credenti possiamo cadere nell’incredulità in certi momenti della nostra vita!
…Sapete, mentre preparavo questa predicazione, ho dovuto chiedere perdono a Dio per tutte le volte che sono stato incredulo per certe situazioni!
Ma faremo bene a ricordare come diceva Martin Lutero: "L'incredulità è il peccato più grande di tutti, perché è un disonore per Dio".
L’incredulità è un disonore perché non ci fidiamo che Dio è generoso, potente, fedele e ci ama! 
Facciamo attenzione perché Dio prende seriamente l’incredulità!
Per esempio a causa della loro incredulità quella generazione d’Israele liberata dalla schiavitù Egiziana, non entrò nella terra promessa e vagarono nel deserto per quarant’anni! (Numeri 14:1-38; Ebrei 4:12-19).
Ancora più allarmante è il fatto che coloro che non credono in Gesù Cristo andranno all’inferno! (Cfr. per esempio Marco 16:15-16).
La fede è importante per Dio, infatti è scritto che senza fede è impossibile piacergli! (Ebrei 11:6).
Applichiamo la nostra fede a questa verità, lasciamo che ci avvolga completamente: Niente è troppo difficile per Dio, o impossibile per Lui! 
Questo è stato detto alla sterile e incredula Sara quando gli dissero che avrebbe avuto un figlio (cfr. Genesi 18:11-14), o alla titubante Maria quando Gabriele gli rivela che avrebbe avuto un figlio secondo la discendenza di Davide (Luca 1:30-37).
E ancora Gesù disse ai suoi discepoli stupiti sull’impossibilità umana di una persona ricca di essere salvata: “Agli uomini questo è impossibile; ma a Dio è possibile” (Matteo 19:26).
Non solo Sara, o Maria, o i discepoli di Gesù, anche noi possiamo peccare quando limitiamo la potenza di Dio nelle nostre preghiere pensando che Dio non possa trasformare una circostanza difficile e complicata, o liberarci!!
A volte non abbiamo creduto che il Dio di grazia e delle potenti trasformazioni potesse cambiare ciò che stavamo vivendo!
La nostra incredulità ci aveva accecato spiritualmente!
Ma se ci pensi un attimo: se Dio ha creato questa terra con tutti i suoi abitanti dal nulla, se la preserva dalla distruzione, se ha risuscitato Gesù dai morti, e risusciterà anche noi, se farà nuovi cieli e nuova terra, che cosa possono essere mai i tuoi grandi problemi per Dio, che è anche tuo Padre?
Niente è impossibile per Dio!
Dio è capace di fare infinitamente di più di quel chiediamo, o pensiamo!
CONCLUSIONE
Dio può compiere l'impensabile nella tua vita grazie alla sua invincibile potenza generosa e presenza dinamica.
La potenza di Dio non è limitata dalle nostre ostili e complicate circostanze!
Le nostre circostanze non contano nulla di fronte alla potenza di Dio! 
Sono pari a zero!
Qualunque sia la tua sfida, la potenza di Dio è la tua vittoria!
Non importa quanto grande sia il tuo problema, o quanto difficile sia la tua situazione, Dio è in grado di intervenire e fare la differenza!
La potenza di Dio:
È come la luce che squarcia le tenebre più profonde portando ordine, pace e vita! 
È come un fiume in piena che travolge ogni ostacolo! 
È come fortezza inespugnabile che ti avvolge resistendo a ogni assalto!
È come faro luminoso che guida nella notte più buia!
È come l’alba radiosa che annuncia un nuovo giorno!
È come la stella cometa che indica la via verso la salvezza!
È come sorgente d'acqua che disseta e rinfranca!
È come seme che germoglia e porta frutto!
È come fenice che risorge dalle proprie ceneri!
La potenza di Dio è immensa, efficace e generosa, ed è disponibile per tutti i cristiani, non solo per alcuni privilegiati: Paolo si rivolge a tutti i credenti!
Allora apri il tuo cuore a Dio! 
Osa chiedergli anche quello che tu reputi sia impossibile! 
Alza le tue braccia allungate verso Colui che può fare infinitamente di più di quanto tu possa immaginare!
Non aver paura, vinci la tua timidezza e i tuoi pregiudizi di chiedere anche l’impossibile!
Abbi fede e vivi con speranza nella potenza di Dio anche nelle situazioni più difficili!
Non lasciarti accecare dalla tua incredulità!
Sii aperta, o aperto alle sorprese di Dio!
Dio può sorprenderti con la Sua potenza, con la Sua saggezza, con la Sua grazia e con il Suo amore, in modi che non avresti mai potuto immaginare!
Aspettati grandi cose da Dio!
Inoltre cogliamo l’invito di John Stott di lodare Dio quando dice: "Alla luce di questa stupenda verità, non possiamo che unirci a Paolo nel lodare Dio per la sua potenza. Egli è in grado di fare 'infinitamente più' di quanto noi possiamo immaginare, e questa potenza opera in noi per il nostro bene e per la sua gloria".




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