Salmo 62:5: Il soliloquio per il riposo della propria anima!
“Anima mia, trova riposo in Dio solo, poiché da lui proviene la mia speranza”.Un soliloquio lo possiamo trovare in un personaggio teatrale che sta riflettendo sui propri pensieri e sentimenti interiormente, come per esempio, in "Amleto" di William Shakespeare, quando Amleto si chiede se sia meglio essere o non essere, esponendo i suoi dubbi e le sue paure.
Una persona mentre cammina, o mentre si trova in auto, o nella sua stanza parla ad alta voce rivolgendosi a se stesso per esprimere i suoi pensieri più intimi, o per riflettere su vari aspetti della sua vita, per fare un punto della sua situazione, o per riflettere sulle scelte passate, o sulle decisioni importanti da prendere, anche questo è soliloquio.
Oppure mentre facciamo la spesa ripetiamo a voce alta a noi stessi ciò che dobbiamo comprare per non dimenticare niente, anche questo è soliloquio.
Non è raro che uno sportivo prima di una gara dice a se stesso: “Ce la puoi fare!!”
Anche questo è un soliloquio, cioè un parlare ad alta voce con se stessi, senza interlocutori.
Dunque, tutti parliamo con noi stessi per diverse ragioni, Davide nel v.5 riflettendo su chi è Dio, in un periodo difficile della sua vita, parla con se stesso auto-esortandosi a trovare riposo in Lui.
Noi vediamo in altri salmi che l’autore esorta la propria anima a non abbattersi, ma a sperare in Dio (Salmo 42:5,11; 43:5), a trovare riposo in Dio come in questo salmo (Salmo 116:7), o a benedire (Salmo 103:1-2), o lodare il Signore considerando le Sue benedizioni (Salmo 146:1).
In un momento di riflessione, il soliloquio è una meditazione fatta con se stessi, non è dunque, una cosa anormale, bizzarra, imbarazzante farlo, anzi è importante perché in questo modo prendiamo coscienza, o ci permette di analizzare, chiarire e tirare fuori le nostre emozioni, le nostre motivazioni, o i nostri desideri, i nostri impulsi e azioni, o come in questo salmo ragionando su chi è Dio, possiamo auto-esortarci a fidarci di Dio e a sperare in Lui.
Di fronte alla minaccia dei nemici (vv.3-4), Davide mostra una forte fiducia nel Signore da dove proviene la sua salvezza e rifugio sicuro (vv.1-2,6-7).
Tutto il popolo di Dio dovrebbe quindi rendersi conto che può confidare in Dio in ogni circostanza e aprire il cuore davanti la Sua presenza e non confidare nella violenza, o nelle ricchezze (vv.8,10) per risolvere i propri problemi.
Davide si fida della parola di Dio, quella parola che dice che a Dio appartiene il potere, la misericordia e la giustizia (vv.11-12), e per questo che si auto-esorta a trovare riposo in Lui.
Siamo tentati sempre di confidare in qualcosa che vediamo, nelle cose materiali e non nel Dio invisibile, e ci sono diverse ragioni per questo, ne possiamo vedere alcune.
In primo luogo, le cose materiali sono concrete e tangibili, le possiamo toccare, vedere e controllare direttamente, e questo può darci una sensazione di sicurezza e controllo.
In secondo luogo, in una cultura del tutto e subito, materialista, le persone spesso si affidano alle cose materiali perché hanno la sensazione che possano soddisfare subito i loro bisogni immediati e tangibili.
Per esempio un lavoro sicuro, un ben conto in banca, una casa e altre risorse materiali possono dare una sensazione di sicurezza finanziaria e stabilità.
In terzo luogo, nella nostra società moderna viene spesso data molta importanza alle cose materiali e al successo materiale.
C’è spesso un'enorme pressione sociale per accumulare beni materiali come segno di successo e status sociale.
Questo può portare le persone a confidare di più in quello che posseggono, piuttosto che in qualcosa di più astratto come la fede in Dio.
In quarto luogo alcune persone non credono in Dio perché hanno avuto esperienze negative o delusioni nella religione, o con quelli che la professavano. Questo potrebbe indurle a confidare di più nelle cose materiali rispetto a Dio.
In quinto luogo, ci possono essere pregiudizi e stereotipi.
Alcune persone potrebbero avere pregiudizi negativi sulla religione, o su Dio basati su esperienze personali, o su stereotipi diffusi tanto da ostacolare la loro apertura alla fede in Dio.
In sesto luogo, a causa dell’individualismo e autosufficienza.
Viviamo in un’epoca in cui l’individualismo e l’autosufficienza sono favoriti.
Molte persone credono di poter risolvere i propri problemi da sole, senza bisogno di aiuto divino.
Infine, ogni persona ha le proprie convinzioni personali, esperienze, bagaglio culturale e istruzione, che influenzano la loro prospettiva su che cosa confidare.
Quindi, la preferenza per le cose materiali rispetto a Dio può essere influenzata dall'ambiente sociale e culturale del passato e presente di una persona.
Ma Davide c’incoraggia a confidare e sperare in Dio nelle nostre circostanze avverse, ad auto-esortare noi stessi a farlo!
Allora, noi vediamo che Davide in questo versetto fa un’esortazione a se stesso motivandola.
Partiamo nel considerare:
I LA RISOLUZIONE DELL’ESORTAZIONE
Qualcuno ha detto: "La risoluzione è la promessa che ci facciamo per noi stessi, che nonostante tutto, non molleremo mai".
Quanto è importante essere risolutivi nella vita!
Per esempio Thomas Edison tentò innumerevoli volte di creare una lampadina elettrica a incandescenza che durasse a lungo. Dopo migliaia di fallimenti, non si arrese mai. Anzi, considerava ogni tentativo un passo avanti verso la soluzione.
La sua perseveranza lo portò infine al successo, inventando la lampadina che ha “illuminato il mondo”.
Ma qui Davide era risoluto, determinato a trovare riposo in Dio!
La sua auto-esortazione la vediamo dal verbo “trova riposo solo in Dio”, infatti “trova riposo” è un comando (dômmî – qal imperativo attivo), e questo perché dobbiamo essere risoluti quando stiamo vivendo periodi difficili.
La dichiarazione indicativa del fatto che la sua anima trova riposo solo in Dio del v.1, si è trasformata nel v.5, in un’auto-esortazione imperativa.
La variazione parla di una fiducia che è presente, ma deve essere mantenuta costantemente nella vita praticamente sperando in Dio.
La parola “trova riposo” (dômmî) è “fare silenzio”, “tacere” (cfr. per esempio Salmo 30:12; 31:17), come anche “riposare”, cioè essere in uno stato di riposo, compreso il sonno, con un focus sull'inattività (cfr. per esempio Giobbe 30:27; Lamentazioni 2:18).
Il senso è che le emozioni negative dell’anima, come l’ansia, la paura, devono tacere, che l’anima non sia agitata, deve stare tranquilla, a riposo.
Il senso nel contesto è una quieta aspettativa interiore mentre si aspetta l’intervento favorevole di Dio.
“Riposo”, allora è un'immagine di pace interiore e di fiducia totale in Dio!
Questa quiete interiore deriva dal cedere fiduciosamente tutte le nostre paure, ansie e insicurezze a Dio nelle circostanze difficili.
"La pace interiore non è semplicemente la mancanza di conflitto esterno, ma è piuttosto la certezza e la tranquillità che derivano dalla fiducia in Dio” (Tim Keller).
La fede è l'antidoto contro l'ansia e la paura!
Quando confidiamo in Dio, possiamo trovare pace anche nelle circostanze più difficili!
Questa quiete è il silenzio dell’anima, cioè il riposo, la tranquillità, la pace interiore nel bel mezzo di una circostanza che ci scuote metaforicamente come un terremoto, un incendio, una tempesta, perché consapevoli di chi è Dio!
John Goldingay scrive: “La preoccupazione del salmo per il silenzio lo ha fatto sembrare un testo appropriato per incoraggiare la preghiera contemplativa, tuttavia questo ‘non è il silenzio della pietà contemplativa, ma il silenzio dopo la tempesta’, o meglio, nel mezzo della tempesta. Alla fine suggerisce che se c'è un modo per vivere nella tempesta, è alla luce di alcune verità fondamentali su Dio”.
Non possiamo essere sereni se non siamo consapevoli di Dio, e se non ci concentriamo su Dio e crediamo in chi è Dio!
In questo modo la nostra anima (le nostre emozioni negative faranno silenzio) rimane tranquilla, quiete, riposerà!
Davide è enfatico quando dice: “Solo in Dio”, ed è ripetuto in questo salmo quattro volte, se ho contato bene (v.1,2,5,6).
Quindi solo nella persona di Dio e non in altri (v.9), o in altro (v.10) dobbiamo sperare!
È interessante ciò che scriveva a riguardo John Trapp: “Non si fidano affatto di Dio coloro che non confidano in lui solo. Colui che sta con un piede su una roccia e un altro piede sulle sabbie mobili, affonderà e perirà, con la stessa certezza di chi sta con entrambi i piedi sulle sabbie mobili. Davide lo sapeva, e quindi invita seriamente la sua anima (poiché le sue fatiche erano per lo più interiormente) a confidare solo in Dio”.
Effettivamente è così! Chi si fida di Dio non ha bisogno di fidarsi di altri, o di altro, se lo fa non si fida veramente di Dio!
Nel Salmo 46:1, il nome Dio (Elōhiym) è descritto come un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà!
Il Salmo 46 era spesso cantato dai marinai durante le tempeste in mare.
La sua promessa di Dio come rifugio e forza dava loro conforto e speranza in mezzo alla tempesta, quando le onde erano impetuose.
Qualcuno ha detto: "Dio è il nostro porto sicuro in un mare di tempeste".
Quali sono “le onde impetuose!” che stai affrontando in questo momento?
Dio non è solo un aiuto occasionale, ma è sempre pronto ad aiutarci!
Non è un Dio lontano e distaccato, ma è sempre presente e pronto ad aiutarci nelle nostre necessità.
Possiamo sempre contare sul Suo aiuto, anche nei momenti più bui ed essere sicuri che lo farà!
Nel 1984, durante una carestia in Etiopia, un gruppo di bambini cristiani stava per morire di fame. Quando la situazione sembrava disperata, un missionario arrivò con cibo e provviste. I bambini, che conoscevano il Salmo 46:1 a memoria, lo recitarono con fervore, ringraziando Dio per il Suo aiuto, per aver provveduto il cibo, per averli salvati.
“Dio”, cioè Elōhiym, si riferisce all'essere soprannaturale che ha creato l’universo e lo governa (cfr. per esempio Genesi 1:1; Salmo 65:6; Geremia 27:5; 32:17), il Signore assoluto accanto a cui non esiste nessun altro, nessun’altra volontà!
“Elōhiym” indica “forte”, “una divinità di grande forza, o potenza”, “l'Uno forte”, “il potente Capo”, o che “Dio è forte e potente”, “la divinità suprema”, “l’essenza trascendente”; si riferisce a un'energia assoluta e illimitata.
Ecco in chi noi dobbiamo confidare e sperare!
C’è qualcosa di meglio? Di più grande di Dio?
Eppure confidiamo, o siamo tentati a confidare nelle persone, o nei soldi, o in altre cose e non in Dio!
Nel contesto del Salmo 62, vediamo che Davide aveva nemici, e quindi la certezza della salvezza" (vv.1,2,6,7) e la protezione efficace (vv.2,6,7,8) si trovano solo in Dio!
La speranza di Davide risiede nel guerriero divino, che combatte per lui, infatti altrove nella Bibbia, Dio è descritto come guerriero (Esodo 15:3) che combatte le battaglie del e per il Suo popolo! (Esodo 14:14; Deuteronomio 1:30; 2 Cronache 20:17).
Davide qualche anno prima, aveva vinto il gigante Golia perché aveva fiducia che il Signore lo avrebbe dato nelle sue mani.
Il gigante è andato a combattere con la spada, la lancia e con il giavellotto, Davide andò nel nome del Signore degli eserciti con una fionda e una pietra e lo vinse! (1 Samuele 17:45-51).
E così insieme a Davide possiamo affermare: “Gli uni confidano nei carri, gli altri nei cavalli; ma noi invocheremo il nome del SIGNORE, del nostro Dio” (Salmo 20:7).
Dio è il Salvatore (cfr. per esempio Salmo 42:5), la salvezza viene da Lui, appartiene a Lui (cfr. per esempio Isaia 43:11; Giona 2:10; Apocalisse 7:10), è una Sua faccenda perché indica un salvataggio che nessuna risorsa umana potrebbe portare come è accaduto per esempio con Giona che lo liberò dal pesce!
Giona non poteva salvarsi da solo, era nel ventre di un pesce, in una situazione di grande pericolo, solo Dio poteva salvarlo, e lo ha fatto con potenza e misericordia (Giona 2).
Allora, affida le tue battaglie quotidiane a Dio!
Se stai vivendo metaforicamente un terremoto, un incendio, una tempesta, problemi grandi e complessi di vario genere, stress, tensioni, paure, ansie, preoccupazioni, affrontale con l’aiuto di Dio!
Davide ha cercato la sua pace interiore in Dio; seguiamo anche noi il suo esempio.
Vediamo:
II LA DIREZIONE DELL’ESORTAZIONE
L’esortazione di Davide è rivolta alla propria anima: “Anima mia, trova riposo in Dio solo”.
Sappiamo benissimo quando sia prezioso il riposo dell’anima nella nostra vita e per tutto il mondo.
Leonardo Da Vinci disse: “Il riposo dell’anima è il rimedio per l’affanno del mondo”.
La parola Ebraica “anima” (nep̱eš) si riferisce al sé interiore, la parte di una persona che pensa, sente, vuole e desidera; è l'essere interiore con i suoi pensieri e le sue emozioni (cfr. per esempio Genesi 34:3; Deuteronomio 4:29; Giudici 10:16; Proverbi 14:10; Ezechiele 25:6).
Antoine de Saint-Exupery dal libro “Il piccolo principe” scriveva: “L’anima è ciò che ci rende unici e speciali”.
L’anima è il nostro vero io! Ciò che siamo e lo siamo in modo unico!
Ci sono molte canzoni italiane che parlano di “anima”, per esempio “Anima” di Ron; “L’anima” di Giorgia; "Anima fragile" di Vasco Rossi; "L'anima vola" di Nek; "Anima mia" di Francesco Renga; "Niente anima" di Elisa), e altre ancora, che affrontano il tema dell'anima in modi diversi, esplorando le sue profondità, i suoi misteri e la sua connessione con l'amore, la spiritualità e la vita stessa.
Anche il Salmo 62 è una canzone (v.1), composta da Davide, evidentemente mentre la pressione era ancora intensa a causa di certe persone che gli erano ostili, infatti come già detto prima, era circondato da nemici che lo trattavano come se fosse un muro pendente e vacillante, e facevano tutto il possibile per abbatterlo (vv.3-4).
Eppure, nonostante la loro ostilità, in questo salmo, Davide non si preoccupa di loro, piuttosto confida in Dio (vv.1-2,5-8)
C. Leupold scrisse: “Non c’è quasi nessun altro salmo che riveli una pace così assoluta e indisturbata, in cui la fiducia in Dio è così completamente incrollabile, e in cui la sicurezza è così forte che nemmeno una singola supplicazione viene espressa in tutto il salmo”.
Infatti Davide non chiede a Dio di liberarlo! È semplicemente fiducioso in Dio!
E lo mette al di sopra della vanità delle persone comuni e dei nobili, e delle ricchezze (vv.9-10).
Tu, io come reagiamo quando abbiamo un grande problema?
Certamente possiamo pregare per essere liberati, lo vediamo in altri salmi, ma quello che c’insegna Davide qui, è ad avere sempre e comunque un atteggiamento di fiducia solo in Dio senza essere consumati dalla disperazione, o dall’ansia o dal panico!
J. J. Stewart Perowne osservò: “Difficilmente da nessuna parte troviamo la fede in Dio più nobilmente affermata, più vittoriosamente trionfante; la vanità dell'uomo, delle forze e delle ricchezze umane, più chiaramente confessata; coraggio in mezzo al pericolo più calmo e più incrollabile che in questo salmo”.Chiaramente questo è un salmo anche per te se ti trovi in difficoltà, o per quando lo sarai.
Così seguiamo il consiglio di Davide che comanda a se stesso di trovare riposo in Dio!
Ma perché dobbiamo esortare la nostra anima a cercare riposo in Dio?
Già lo abbiamo visto dal significato del nome “Dio” (Elōhiym), e nello specifico di questo salmo lo vedremo nel punto successivo.
Dio è la fonte della pace (Filippesi 4:7), anche nei momenti difficili possiamo avere pace (Salmo 4:8), è il Dio di ogni speranza (Romani 15:13); è amore (1 Giovanni 4:8), è fedele (1 Corinzi 1:9).
È il Dio è eterno (Isaia 40:28), immutabile (Malachia 3:6), l'onnipotente (Genesi 17:1; Matteo 19:26), l’onnipresente, l'onnisciente (Salmo 139) che ci creò (Genesi 1-2) e ci conosce intimamente (Geremia 1:5; Giovanni 10:14).
Questi sono altri motivi per esortare la nostra anima a trovare riposo in Dio!
E ancora, quando Agostino parlava dell'inquietudine dell'anima umana disse: "Il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te".
Non c’è vero riposo, pace interiore, senza Dio! Ecco perché dobbiamo cercare Dio!
Dio ci ha creati per avere una relazione con Lui, per glorificarlo e per trovare la nostra felicità e soddisfazione in Lui (cfr. per esempio Salmo 16:11; 73:25-28; Giovanni 17:3; Romani 11:36; 1 Corinzi 10:31), questo è un altro motivo, e se manchiamo in questo non avremo la pace interiore che ci dona Dio!
Quando cerchiamo riposo e pace nelle cose materiali come il denaro, il successo e così via, spesso rimaniamo delusi, perché queste cose sono per loro stessa natura imperfette e temporanee.
Solo Dio è perfetto! Solo in Lui possiamo trovare la pienezza e la soddisfazione che la nostra anima desidera.
Sempre Agostino diceva: "L'anima umana è come un vaso che può essere riempito solo da Dio", un vaso a forma di Dio!
Dunque, è necessaria la costanza auto-esortazione a confidare in Dio per mettere a tacere le nostre paure, ansie, preoccupazioni.
Quindi vediamo:
III LA MOTIVAZIONE DELL’ESORTAZIONE
“Poiché da lui proviene la mia speranza”.
Questa è la risposta specifica alla domanda perché dobbiamo esortare la nostra anima a cercare riposo in Dio.
Davide nei vv.1-2 aveva dichiarato il motivo e questo è perché solo Dio da riposo all’anima, da Lui proviene la salvezza e la protezione sicura!
Davide, ora esorta se stesso a non lasciarsi scoraggiare dalla minaccia del nemico, perché spera in Dio che è la sua salvezza e protezione come vediamo in questo salmo.
Quindi la motivazione per Davide della sua auto-esortazione a trovare riposo in Dio è perché la sua speranza proviene da Lui.
“Speranza” (tiqwāh) è il sentimento che un desiderio sarà soddisfatto; indica aspettare, o cercare con ansiosa aspettativa.
La speranza è aspettare con tenace perseveranza e fede; perseverare con fiduciosa aspettativa che Dio agirà in modo decisivo per la salvezza (vv.1,2,6,7; cfr. per esempio Genesi 49:18).
La parola Ebraica “speranza” (tiqwāh) qui descrive che proviene dal Signore (Yahweh), il Dio di Israele, e che ci si può aspettare solo da Lui (Salmo 37:7-8; 71:5).
“Da lui”, cioè da Dio, infatti, è enfatico! È sottolineato!
Al v.1 aveva detto:”Solo in Dio trova riposo l'anima mia;
da lui proviene la mia salvezza”, ora al posto di “mia salvezza”, dice la “mia speranza”, quindi nel v.5 la parola “speranza” sottolinea la paziente attesa di quella salvezza, parola che troviamo quattro volte in questo salmo (vv.1,2,6,7), che proviene da Dio: Dio, e Dio solo, è quindi il fondamento della speranza!
Dio è Colui, nel quale il salmista ripone la sua speranza di salvezza.
Steven Lawson scrive: “Riaffermando la sua certa fiducia in Dio (vv. 1-2), Davide istruisce il suo cuore a trovare riposo... in Dio solo. Ripetendo il ritornello iniziale, egli si appella alla fiducia in Dio, una fiducia piena di speranza, una parola ebraica che significa un'attesa ansiosa di Dio, che attende il suo intervento. La sua tendenza naturale sarebbe stata quella di agire d'impeto, prendendo in mano la situazione”.
Possiamo allora dire: quando la nostra fede viene messa alla prova, dobbiamo resistere alla nostra naturale tendenza a dubitare e quindi di conseguenza ad aver paura e, o a preoccuparci, o addirittura a essere angosciati, o disperati, e di conseguenza presi dal panico a prendere in mano la nostra situazione!
Dobbiamo invece confidare in Dio e a riposare in Lui consapevoli che la salvezza appartiene solo a Lui.
Gesù c’invita in questa direzione: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” (Matteo 11:28–29).
Il riposo che Gesù offre è il riposo dell’anima, una pace interiore che questo mondo non dona (Giovanni 14:27).
È la liberazione dai quei fardelli che ci opprimono e la forza per affrontare le sfide della vita, soprattutto del peccato, da cui solo Gesù ci salva ed è per questo che è venuto (Matteo 1:21; Giovanni 4:42; Atti 4:12; 1 Timoteo 1:15).
È una pace che supera le circostanze difficili e che ci permette di vivere con speranza anche nelle prove della vita.
Il riposo dell’anima è la pace di Dio che supera ogni intelligenza e custodisce i nostri cuori e pensieri in Cristo Gesù (Filippesi 4:7).
Gesù c’invita a ricercare il riposo in Lui, come Davide in Dio (Salmo 62:5,8), allora esortiamo la nostra anima a trovare riposo in Dio, quelli che sperano in Lui non saranno delusi! (Salmo 34:5).
Il carattere di Dio è un insieme affidabile, perfetto, potente, glorioso su cui possiamo fare pieno affidamento!
CONCLUSIONE
Dio è la fonte di ogni pace e quando ci connettiamo con Lui possiamo sperimentare un profondo senso di pace che trascende le nostre circostanze avverse.
Spurgeon disse: "La pace interiore non è l'assenza di problemi, ma la presenza di Dio in mezzo a loro".
"Chi ha Dio non ha nulla da temere" (Agostino), possiamo superare qualsiasi ostacolo, problema, tempesta!
Una vecchia preghiera diceva qualcosa del genere: “Signore aiutami a ricordare che non c'è niente che io e te non possiamo affrontare insieme”.
Paolo diceva: “Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica” (Filippesi 4:13).
In un mondo liquido, pieno di instabilità, di relazioni usa e getta, di incertezze, di timori, di paure e inquietudini, è rassicurante sapere della realtà di Dio come nostra salvezza e rifugio sicuro, eterno e immutabile, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà (Salmo 46:1-2; 62:1-2,5-8; Isaia 40:28; Malachia 3:5).
Quando ci affidiamo a Dio, possiamo affrontare, le sfide di ogni giorno con coraggio, speranza e serenità.
Il Salmo 62:5 ci invita a riporre la nostra fiducia in Dio, il vero riposo dell’anima, di pace interiore, di sicurezza e salvezza che questo mondo non ci può dare!
È un invito a vivere una vita di fede e di speranza, nella certezza che Dio è sempre con noi!
Dove cerchi riposo e sicurezza?
Ti affidi alle cose effimere, o a Dio tramite Gesù, che te li dona?
Dico “dona”, perché è gratuito!
Quanto è profonda la tua fiducia in Dio?
Credi veramente che Dio sia la tua unica fonte di salvezza?
Come puoi coltivare una fiducia più profonda in Dio?
La risposta è nel conoscerlo sempre di più attraverso la meditazione e lo studio della Bibbia e la preghiera, e frequentando una chiesa cristiana sana dove si predica fedelmente la Bibbia.
Dobbiamo ricordare che la conoscenza di Dio dura tutta la nostra vita!
Non c'è un punto di arrivo, ma una continua scoperta e crescita nella nostra relazione con Lui!
Non finiremo mai d’imparare nuovi aspetti di Dio!
Facciamo nostra una vecchia preghiera che dice così: “O Dio, Padre nostro, che sei nei cieli, ti chiediamo di illuminare i nostri cuori con la tua luce e di darci la tua grazia per conoscerti meglio. Aiutaci a comprendere la tua parola e a vivere secondo i tuoi insegnamenti. Apri i nostri occhi affinché possiamo vedere la tua bellezza e la tua magnificenza in tutte le cose. Insegnaci a camminare nelle tue vie e a fare la tua volontà. Amen”.