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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Atti 12:5: L’importanza della preghiera comunitaria

 Atti 12:5: L’importanza della preghiera comunitaria
“Pietro, dunque era custodito nella prigione, ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa”.  
Kent Hughes scrive: “Il capitolo 12, ambientato in un contesto di crescente persecuzione, si apre con l’apparente incapacità del popolo di Dio di fare qualsiasi cosa per liberarsi, ma poi descrive una straordinaria dimostrazione di forza tra cristiani apparentemente indifesi e rivela la fonte di quella forza”.
Dai vv.1-4 apprendiamo che il re crudele Erode Agrippa I, nipote di Erode il Grande, cerca di ingraziarsi gli Ebrei perseguitando i cristiani: fa uccidere Giacomo, fratello di Giovanni e ritenne opportuno ritardare l'esecuzione di Pietro mettendolo in prigione, e facendolo custodire a turno con una stretta sorveglianza da quattro gruppi di quattro soldati ciascuno che si alternavano ogni tre ore, in quattro turni, secondo l’uso Romano. 
Evidentemente Erode era preoccupato che una figura di così alto profilo, potesse avere ampio aiuto per un tentativo di evasione, così lo fece controllare da molti soldati.
Così Luca riportando il numero significativo di soldati a guardia di Pietro, vuole evidenziare l'impossibilità della sua fuga. 
Siamo nel periodo della Pasqua Ebraica, con l'associata festa degli Azzimi, era la celebrazione annuale della liberazione di Israele dalla schiavitù in Egitto (Esodo 12:1-13:16), in questo periodo non si poteva legittimamente tenere alcun processo, o sentenza.
Per questo motivo, Erode lo voleva vedere dopo la festa (Atti 12:4), evidentemente per condannarlo.  
La chiesa prega per Pietro.
Luca richiama l'attenzione sulle forze opposte coinvolte: da un lato, Erode rinchiude Pietro dietro le sbarre e pone delle guardie; d’altro lato, la chiesa prega con fervore per Pietro.
Mentre Erode usa la forza bruta, la chiesa prega fervidamente per Pietro.
La preghiera è la fonte della forza dei cristiani, l'arma della chiesa contro la persecuzione, o le varie “battaglie” quotidiane della vita.
Grazie alla preghiera della chiesa, Pietro fu liberato in modo sovrannaturale, da un angelo del Signore dalle sue catene, la notte prima di essere giudicato e probabilmente condannato a morte (vv.6-17). 
Consideriamo:
I LA CERTEZZA DELLA PREGHIERA: DIO È SOVRANO 
Derek Thomas scrive: “La preghiera non è un segnale di ultima istanza, ma di fede nella sovranità di Dio”. 
Luca ci sta segnalando ancora una volta l'importanza della preghiera nella mentalità della chiesa del Nuovo Testamento; in Atti, ci ricorda   ripetutamente quanto seriamente per i primi credenti la preghiera era importante (Atti 1:14,24; 2:42; 4:24-31; 6:4, 6; 9:40; 10:2, 4, 9, 31; 12:12; 13:3; 14:23; 16:25; 22:17; 28:8).
Sarebbe facile immaginare la chiesa, terrorizzata dalla morte di Giacomo e dall'imminente morte di Pietro, rannicchiata in qualche luogo sconosciuto della città per paura di essere arrestata e condannata. 
Ma non è stato così!
La chiesa si riuniva nella casa di Maria, la madre di Giovanni detto anche Marco (Atti 12:12).
È tradizione suggerire che questa fosse la casa in cui, nella sua stanza superiore, Gesù e i discepoli si erano incontrati per la celebrazione della Pasqua alla vigilia del suo arresto e del suo processo. 
Non era un luogo segreto; le autorità, se avessero voluto, avrebbero potuto prendere d'assalto l'edificio e arrestare l'intero gruppo di discepoli che vi si erano radunati. 
Ciò che viene messo in evidenza, non era il senso di sconfitta e la paura, quanto la fede in un Signore sovrano da cui dipende la propria vita.
La chiesa sapeva che la vita di Pietro dipendeva solo da Dio! 
La vita e la morte appartengono a Dio (1 Samuele 2:6).
Quindi anche la liberazione, o la salvezza! (cfr. per esempio Giona 2:9; Apocalisse 7:10).
La chiesa riconosceva che Dio è l’Iddio della storia.
Per esempio, in Atti 4:27-30 leggiamo: “Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e con tutto il popolo d'Israele, per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. Adesso, Signore, considera le loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunciare la tua Parola in tutta franchezza, stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù”. (cfr. per esempio Atti 2:23).
La chiesa, in un momento difficile di persecuzione, era compatta nell’affermare che Dio è il Creatore sovrano (Atti 4:24); riconoscevano che Dio è il "Signore" (despotēs), cioè padrone assoluto, e si rivolgono a Lui con fede, umiltà e sottomissione.
Charles Swindoll commenta così: “Affermare Dio come Creatore porta con sé il riconoscimento della Sua suprema autorità nel governare la Sua creazione e del Suo potere supremo nel controllare ciò che Egli ha creato”.
E ancora dice: “Tutto ciò che è sotto il controllo di Dio non è mai fuori controllo”. 
La chiesa di Gerusalemme riconosceva che tutto ciò che è accaduto a Gesù, dalla Sua crocifissione alla Sua risurrezione, era parte del piano di Dio. 
Dio aveva predeterminato la morte di Gesù, Erode e Pilato, Ebrei e Gentili, erano strumenti nelle mani di Dio; fecero ciò che Dio aveva prestabilito (proōrisen – determinato in anticipo) che avvenissero secondo il Suo piano di salvezza preparato prima la creazione (cfr. per esempio 1 Pietro 1:20). 
Dio non costrinse gli avversari di Gesù a compiere atti di violenza contro la loro volontà (cfr. per esempio Giacomo 1:13-14), poiché le prove dimostrano che si assumevano la piena responsabilità, è stata la loro stessa malvagità che ha fatto morire Gesù!
Le potenze della terra pensavano invano di poter distruggere il Messia, ribellarsi a Dio e vivere in modo sovrano (cfr. per esempio Salmo 2); ma non potevano ostacolare e annullare il disegno prestabilito di Dio, che muove come pedine le più grandi potenze mondiali, usando in modo misterioso, la loro responsabilità e peccati per realizzare i Suoi piani!
Dio permise loro di cospirare contro di Lui affinché potesse realizzare la salvezza del Suo popolo.
John MacArthur riguardo i primi discepoli perseguitati scrive: “Di fronte all’opposizione trassero conforto dalla sovranità di Dio. Tutta la loro sofferenza era nella Sua volontà. Essendo il Creatore di ogni cosa, ha il controllo completo di tutti gli eventi. La fiducia nel dominio assoluto e nella potenza di Dio era sufficiente a sostenerli”.
Ora considerando che Dio è sovrano in modo assoluto, possiamo dire che la preghiera è il rimedio assoluto, più importante che ha il credente! 
Dio deve essere il nostro punto di riferimento, perché la nostra vita dipende da Lui, perché è l’unico sovrano che guida e controlla la storia degli uomini secondo i Suoi piani! (1 Cronache 29:11-12; Salmo 47:2,8-9; 103:19; Isaia 14:27; 46:10; Geremia 10:23; Daniele 4:34-35; Giovanni 5:17; Efesini 1:11). 
Da una prospettiva umana, la situazione di Pietro appariva terribilmente triste e difficile, ma da una prospettiva della fede, questa era solo un'altra occasione per sperimentare l'infinita potenza sovrana di Dio! 
Le impossibilità umane non sono impossibili per il Dio sovrano che domina e controlla in modo assoluto l’universo! 
Dio può fare la qualsiasi cosa! (Genesi 18:14; Geremia 32:17; Matteo 19:26), dobbiamo avere fede che può fare infinitamente di più di quello che domandiamo, o pensiamo (Efesini 3:20). 
John Blanchard dice: “Non osiamo limitare Dio nella nostra richiesta, né nella sua risposta”.
Così quando preghiamo dobbiamo sempre pensare che Dio è l’Iddio che controlla e guida la storia! 
Questo influenzerà, non solo la nostra preghiera, ma ci dà fiducia, perché sappiamo che Dio è in controllo e può cambiare qualsiasi situazione!
Anche se le cose sembrano difficili o impossibili, possiamo avere fede che Dio è al lavoro e che porterà a compimento il suo piano.
Così la sovranità di Dio, ci aiuta a essere umili. 
Quando ci rendiamo conto della grandezza e della potenza di Dio, ci rendiamo anche conto della nostra piccolezza e del nostro bisogno di Lui. 
Questo ci porta a pregare con umiltà e con un cuore aperto.
Infine, la consapevolezza della sovranità di Dio che controlla e guida la storia, ci dà speranza. 
Sapere che Dio ha un piano anche per la nostra vita ci dà speranza per il futuro. 
Anche se ci troviamo ad affrontare sfide, o difficoltà, possiamo avere la speranza che Dio ci guiderà e ci aiuterà a superare ogni ostacolo.
Consideriamo ora:
II IL CONTENUTO DELLA PREGHIERA
Non era la prima volta che Pietro si trovava in prigione. 
Due precedenti incarcerazioni per mano del Sinedrio sono state registrate in Atti 4:3 e 5:18. 
Dopo la prima notte in prigione (insieme al fratello di Giacomo, Giovanni), Pietro era tornato dai discepoli, solo per dare una possente testimonianza della sovranità di Dio. 
Le autorità non potevano nemmeno alzare un dito contro di loro senza che fosse la volontà di Dio, proprio come la crocifissione di Gesù da parte di malvagi, era secondo il piano di Dio (Atti 4:28). 
La seconda volta, un angelo era apparso ai discepoli e aveva aperto la porta della prigione per liberarli (Atti 5:19). 
Queste liberazioni furono un incentivo, quindi, per la chiesa a riunirsi in preghiera per chiedere a Dio di farlo di nuovo!
La chiesa, dunque, reagì come faceva di solito di fronte alle persecuzioni (4:23-31): pregava Dio per Pietro; i credenti sapevano che solo Dio aveva il potere di liberare Pietro.
Kenneth Gangel scrive: “La persecuzione era ormai diventata universale in Israele, o almeno a Gerusalemme, ma questo gruppo di credenti apparentemente non prendeva in considerazione marce, sit-in, o proteste per rivendicare i propri diritti come gruppo minoritario. Hanno fatto l'unica cosa che i cristiani sinceri hanno sempre fatto: hanno pregato”.
Mi chiedo se oggi la chiesa crede di più nei metodi umani, o in quelli spirituali come la preghiera! 
La preghiera era l’arma dei primi cristiani! E lo è ancora oggi! (cfr. per esempio Efesini 6:18).
La preghiera non è solo un semplice esercizio di devozione; o un solo un mezzo importante per avere comunione con Dio, è un'arma potente nelle mani del cristiano!
E.M. Bounds disse: “La preghiera è l'arma più potente che abbiamo a nostra disposizione."
Ora il contenuto della preghiera della chiesa di Gerusalemme non è scritto. 
I credenti forse pregavano per la liberazione di Pietro, anche se non si aspettavano che venisse liberato (vv.14-15), dimostrando così poca fede, oppure anche se credevano nell’esaudimento di Dio, sono stati colti alla sprovvista, non si aspettavano che avvenisse in questo modo e così presto! (Atti 12:13-16).
Il loro stupore potrebbe essere stato dovuto non tanto al dubbio sull'esaudimento, quanto piuttosto all'inaspettata rapidità e modalità con cui Dio ha agito.
Derek Thomas scrive: “Sarebbe facile essere critici, denunciando questi uomini e queste donne per la loro mancanza di fede, perché è proprio così. Siamo abituati a preghiere che sembrano non essere mai esaudite, almeno non nei modi che ci aspettiamo. Ci aggrappiamo a formule spirituali come: ‘A volte Dio risponde dicendo: No! ’ Ma risposte improvvise come questa ci colgono alla sprovvista. Ci sentiamo come se Dio non ci avesse messo alla prova a sufficienza. Che creature volubili siamo. Il Signore della Gloria può fare cose grandi e inaspettate”.
Il testo ci fa capire che Dio ha usato il mezzo della preghiera della chiesa per liberare Pietro!
O pregavano per un esito positivo per il processo che doveva aver luogo il giorno successivo (v.4), o per avere una punizione minore rispetto all’esecuzione (cfr. Atti 5:40). 
O pregavano per il coraggio e la forza di sopportare l'interrogatorio e l'esecuzione (come Gesù aveva sopportato entrambi). 
Comunque, Pietro è stato liberato dal momento in cui la chiesa ha pregato con fervore per la sua liberazione. 
William S. Plumer diceva: “La preghiera genuina cercherà risposte”.
È vero che la preghiera è adorazione, lode, ringraziamento, comunione con Dio, cercare la faccia di Dio, ma è anche vero che è intercessione e supplicazione così dobbiamo aspettarci che Dio risponde alle nostre preghiere!
Luca non vuole che ci sia alcun errore, o fraintendimento per come Pietro è stato liberato un giorno prima di comparire davanti Erode, e cioè in modo sovrannaturale mediante un angelo accompagnato da una luce splendente, che lo tirò fuori nonostante Pietro dormisse tra due sentinelle e fosse incatenato, e nonostante passassero davanti altre guardie e con le porte che si aprivano davanti a loro miracolosamente (Atti 12:6-18).
Ma sebbene tutte le porte fossero chiuse, una rimase aperta: la porta della preghiera che lo portò alla liberazione per la potenza di Dio usando un Suo angelo!
Non importa quale possa essere la nostra situazione, per quanto tenebrosa, inquietante in cui siamo impotenti e imprigionati, come per le mura della prigione, le guardie, le catene e le porte chiuse per Pietro, non è nulla per Dio!
In questo versetto vediamo ancora:
III LA COMPATTEZZA DELLA PREGHIERA 
Prima di tutto vediamo:
A) Il peso per la preghiera 
Derek Thomas scrive a riguardo: “Siamo tentati di pensare che si tratti solo di un incontro di preghiera, qualcosa di cui prendere nota e di cui annuire con approvazione, ma non di primaria importanza rispetto alla predicazione e all'evangelizzazione. Ma questo sarebbe un errore cruciale. La riunione di preghiera corporativa è la forza della chiesa. Senza di essa, la chiesa viene privata della sua energia e del suo zelo”.
La preghiera comunitaria era così vitale per la chiesa primitiva che Spurgeon scrisse un piccolo libro intitolato “Solo una riunione di preghiera”, in cui scriveva: “Non vedremo mai molti cambiamenti in meglio nelle nostre chiese in generale finché la riunione di preghiera non occuperà un posto più alto nella stima dei cristiani”.
Ancora Spurgeon riguardo l’importanza della preghiera per la chiesa primitiva disse: “Vorrei... esortare i miei cari fratelli ad attribuire alla preghiera la stessa importanza che aveva la chiesa primitiva. Non si può pensare troppo ad essa”.
Ci sono diversi versetti negli Atti che riportano come le riunioni di preghiera erano una caratteristica regolare della vita della chiesa fin dal suo inizio, ma qui si tratta di un periodo speciale di preghiera d’intercessione urgente della chiesa per Pietro che richiedeva un’attenzione particolare (comunque rimane un modello della preghiera comunitaria).
Ancora Derek Thomas scrive a riguardo: “Negli Atti ci sono molte prove del fatto che le riunioni di preghiera erano una caratteristica regolare della vita della Chiesa fin dai suoi inizi; ma qui c'era un'urgenza e un bisogno che richiedevano un'attenzione speciale. Ci si immagina cosa farebbe la Chiesa di oggi di fronte alla prospettiva di una simile persecuzione civile: chiedere l'aiuto dei media secolari? Acquisire l'eloquenza degli avvocati? Armarsi fino ai denti e reagire? Certo, la situazione di allora e di oggi (almeno per la maggior parte di noi nel mondo occidentale) è sufficientemente diversa da rendere fuori luogo qualsiasi paragone. Ma è una domanda che merita una riflessione sul valore che daremmo a una riunione di preghiera comunitaria di fronte a una crisi di questo tipo. Ci sono momenti nella vita della Chiesa in cui sono necessarie riunioni di preghiera speciali”. 
In secondo luogo, vediamo:
B) La partecipazione alla preghiera
L’importanza della preghiera per la chiesa primitiva la vediamo dal numero dei partecipanti, infatti al v.12 è scritto che vi erano molti fratelli riuniti in preghiera.
Viviamo in un’epoca di individualismo e da un diffuso senso di opportunismo molto forte.
Questo fenomeno si riflette anche nella sfera della chiesa, dove si osserva una diminuzione della partecipazione agli incontri di preghiera e, in alcuni casi anche alla loro soppressione dal calendario, complice anche una spiritualità di certi credenti mediocre.
Ma questi cristiani del primo secolo erano diversi da noi oggi, la loro profonda convinzione della sovranità di Dio e della dipendenza oggettiva da Lui, li spingeva a unirsi in un’unica voce collettiva, solidale, interdipendente e spirituale!
Superando l'individualismo, vivevano concretamente la realtà del corpo unito di Cristo, dove ogni membro contribuisce alla crescita e al benessere dell'intero organismo (Efesini 4:12-16).
Infine, troviamo un’altra caratteristica importante:
C) La pace nella preghiera
Pace nel senso di concordia, comunione, accordo, compattezza.
La parola “preghiere” è fare una richiesta a Dio. 
“Preghiere” (proseuchē) in realtà è al singolare, cioè “preghiera”. 
Quindi era una preghiera a Dio compatta e condivisa dalla chiesa come un solo cuore, una sola voce per Pietro! 
La chiesa è esortata a essere unita come vediamo spesso nel Nuovo Testamento (Romani 12:16; 1 Corinzi 1:10; 2 Corinzi 13:11; Filippesi 2:1-11). 
La benedizione di Dio non scende se la chiesa non è compatta nella preghiera come illustrato anche dalla vittoria d’Israele su Amalec!
In Esodo 17:8-13 è scritto: “Allora venne Amalec per combattere contro Israele a Refidim.  E Mosè disse a Giosuè: ‘Scegli per noi alcuni uomini ed esci a combattere contro Amalec; domani io starò sulla vetta del colle con il bastone di Dio in mano’.  Giosuè fece come Mosè gli aveva detto e combatté contro Amalec; e Mosè, Aaronne e Cur salirono sulla vetta del colle.  E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalec.  Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l'altro dall'altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.  E Giosuè sconfisse Amalec e la sua gente passandoli a fil di spada.” 
Quando Mosè teneva il bastone in mano alzato, quel bastone con cui Mosè fece i miracoli in Egitto per liberare il Suo popolo dalla schiavitù (cfr. per esempio Esodo 4:1–5; 14:16), simbolo quindi della potenza di Dio che stava combattendo per Israele, il popolo vinceva. 
La ragione per cui Israele non vinceva quando le mani erano abbassate e quindi anche il bastone, è per mostrare al popolo che Dio è Colui che vince, la vittoria dipende da Lui!
Ma c’è anche il simbolo della preghiera, o invocazione del potere di Dio, infatti, a volte nella Scrittura le mani alzate sono associate alla preghiera (cfr. per esempio Esodo 9:29; Neemia 8:6; Salmo 28,2; 63:4; 134:2; 141:21; Timoteo 2:8).
Questo insieme al bastone, indica che Mosè invocava il potere, o la potenza di Dio!
Mosè pensava che l'unico modo per vincere questa battaglia fosse combattere invocando la potenza di Dio, e questo lo capì con l’esperienza dopo il suo fallimento di molti anni prima quando uccise l’Egiziano in Egitto quando Israele era angariato in schiavitù (Esodo 2:11-15). 
Dunque, mentre Giosuè combatteva, Mosè compiva l'opera molto importante, secondo alcuni studiosi più importante: intercedeva al trono di grazia Dio per la vittoria (cfr. per esempio Ebrei 4:14-16).
Mosè era un uomo di preghiera parlava con Dio faccia a faccia (cfr. per esempio Esodo 33:11; Numeri 12:6-8; Deuteronomio 34:10).
Mosè parla dei suoi problemi con Dio, intercede per il popolo presso Dio, così, quando alzò le mani in preghiera, stava elevando l'intera nazione davanti al trono della grazia di Dio!
Mosè intercedeva per il popolo, stava facendo appello a Dio affinché mostrasse la Sua potenza per far vincere Israele, mentre Giosuè con il suo esercito combatteva!
Ma a un certo punto, le braccia di Mosè si stancavano e abbassandole Israele perdeva, così in comunione Aaronne e Cur lo aiutano tenendogli alzate le sue braccia e vincono.
Mosè doveva continuare a pregare per la vittoria!
Entrambi i verbi “alzate” e “abbassava” (hifil imperfetto) indicano azioni continue, e da questo dipendeva la vittoria d’Israele.
Dunque, il destino di Israele in battaglia dipendeva dall'intercessione di Mosè perché, quando pregava Israele prevaleva e quando smetteva di pregare, Amalec prevaleva.
Dio usa la preghiera come uno strumento per darci la vittoria, o per elargirci le Sue benedizioni!
In un modo sorprendente questo passo ci mostra che la vita, o la morte per Israele dipendevano dalle preghiere di un uomo e dei suoi sostenitori!
Quindi la tua preghiera, in comunione con altri credenti, per te stesso, o per gli altri può essere vitale! 
La preghiera è una delle armi spirituali più potenti che i cristiani possiedono! 
Quando i cristiani si uniscono compatti in preghiera, la loro preghiera è potente perché è sostenuta dalla fede e dal potere di tutti coloro che pregano il Dio sovrano!
In Giacomo 5:16 è scritto che “la preghiera del giusto ha una grande efficacia”.
Così possiamo affermare: “L'impotenza umana si trasforma in onnipotenza divina attraverso la preghiera… quando i giusti pregano, Dio agisce!”
La modalità della vittoria d’Israele su Amalec, ci introduce all’ultimo punto:
IV LA CONSACRAZIONE NELLA PREGHIERA
“Ma fervide preghiere a Dio erano fatte per lui dalla chiesa”.
La parola “fervide” (ektenōs), la troviamo nella preghiera di Gesù in Luca 22:44 dov’è scritto: “Ed essendo in agonia, egli pregava ancor più intensamente; e il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra”.
“Essendo in agonia”, enfatizza l'intensità del dolore emotivo e spirituale di Gesù, un'angoscia profonda che precede il Suo imminente sacrificio.
“Pregava ancor più intensamente”, sottolinea la Sua completa dedizione, il massimo sforzo in preghiera.
“Il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue”, è un'immagine drammatica che simboleggia la gravità della sua angoscia e anticipa la violenza fisica che subirà.
Quindi “fervide” (ektenōs) indica che la preghiera era un'attività incessante, contiene l’idea d’intensità, passione e perseveranza con cui le preghiere venivano elevate a Dio.
“Fervide” era un termine medico che descriveva lo stiramento di un muscolo fino ai suoi limiti. 
La chiesa fece, allora, nella preghiera per Pietro, il massimo sforzo che era in grado di fare. 
Non ha pregato distrattamente, o superficialmente, ma seriamente, con ardore e impegno costante!
La chiesa era consapevole della gravità della situazione di Pietro e riponeva tutta la sua speranza nell'intervento divino.
Questo episodio evidenzia l'importanza della preghiera comunitaria nella vita dei primi cristiani. 
I membri della chiesa, di fronte alle difficoltà e alle persecuzioni, trovavano forza e sostegno nella fede e nella comunione tra di loro in preghiera. 
La preghiera era un'arma potente per implorare l'aiuto di Dio e per ottenere miracoli.
Così le caratteristiche di un’intercessione efficace sono credere che Dio è sovrano, una preghiera compatta e condivisa dalla chiesa, pregare con passione e perseveranza! 
John Stott disse: “Dobbiamo imparare a pregare con la stessa fede e fervore della chiesa primitiva. Quando ci troviamo di fronte a sfide impossibili, non dovremmo disperare, ma dovremmo unirci in preghiera e credere che Dio risponderà”.
CONCLUSIONE 
Possiamo fare tre considerazioni.
La prima è:
1) L'opposizione è inevitabile
La Bibbia sottolinea più volte che il popolo di Dio è perseguitato, ed è una cosa normale (cfr. per esempio Matteo 5:11-12; Giovanni 16:33; Atti 14:22; Filippesi 1:29).
Quindi non dovremmo essere sorpresi quando affrontiamo l'opposizione per la nostra fede.
John Stott scriveva: “In effetti, nel corso della storia della chiesa il pendolo ha oscillato tra espansione e opposizione, crescita e contrazione, avanzamento e arretramento, anche se con la certezza che anche le potenze della morte e dell'inferno non prevarranno mai contro la chiesa di Cristo, poiché essa è costruita saldamente sulla roccia”.
I cristiani di ogni epoca hanno affrontato, affrontano e dovranno affrontare conflitti se cercheranno di far avanzare il regno di Dio. 
Ma possiamo affrontare tale conflitto con l'incrollabile certezza che Cristo vincerà! (cfr. per esempio Isaia 53:12; Daniele 7:13-14; Matteo 28:18-20; Giovanni 16:33; Apocalisse 5:5-13; 17:14), come ha vinto la morte e il diavolo! (cfr. per esempio Luca 10:17-18; 1 Corinzi 15:20-26; Colossesi 2:14-15; Ebrei 2:14-15; Apocalisse 1:17-18)
Allora anche se affrontiamo conflitti nel cercare di far avanzare il regno di Dio, possiamo farlo con la speranza e la gioia che derivano dalla certezza della Sua vittoria.
La seconda considerazione è:
2) La sovranità di Dio è certa, ma imperscrutabile
Le vie di Dio sono insondabili; non possiamo capire pienamente le opere di Dio (cfr. per esempio Romani 11:33-36). 
A volte i credenti soffrono terribilmente, e a volte Dio libera miracolosamente, ha permesso la morte di Giacomo (Atti 12:2), ma ha liberato Pietro, è un mistero perché Dio ha agito così.
Dobbiamo comunque sempre fidarci di Dio senza lamentarci contro di Lui, perché le Sue vie sono giuste, perfette e sagge (cfr. per esempio Deuteronomio 32:4; Efesini 3:10), pensa al bene dei Suoi figli (Geremia 29:11; Romani 8:28).
La preghiera è l'espressione di una relazione con un Dio di cui impariamo a fidarci perché è fedele e buono indipendentemente dalla risposta.
Possiamo pregare sicuri sia che Dio ci dia, o meno quello che chiediamo, la Sua risposta sarà sempre per il nostro bene finale. 
Le parole seguenti sono attribuite a un soldato sconosciuto della guerra civile americana che tanto fanno riflettere:
      Ho chiesto la forza per poterlo fare;
      mi ha reso debole perché potessi obbedire.
      Ho chiesto la salute per poter fare grandi cose;
      mi ha dato la grazia di poter fare cose migliori.
      Ho chiesto ricchezze per essere felice;
      mi ha dato la povertà perché potessi essere saggio.
      Ho chiesto potere per poter avere il plauso degli altri;
      mi ha dato la debolezza perché potessi sentire il bisogno di Dio.
      Ho chiesto tutto per poter godere della vita;
      mi ha dato la vita perché io possa godere di tutte le cose.
      Non ho ricevuto nulla di ciò che avevo chiesto;
      mi ha dato tutto quello che speravo.
Infine:
3) La preghiera può essere efficace
Greg Laurie scrive: “In Atti 12, troviamo la storia di come Dio abbia preso una situazione tragica, persino senza speranza, e l'abbia ribaltata. È stato possibile grazie alla forza della preghiera, il tipo di preghiera che tempesta il trono di Dio e ottiene una risposta”.
La preghiera è l’arma segreta spirituale efficace della chiesa contro Satana, le tentazioni e le battaglie quotidiane della vita!
Purtroppo, non preghiamo per come dovremmo!
Tutti noi affrontiamo certamente difficoltà, disagi e problemi, ma non preghiamo abbastanza!
La preghiera dovrebbe far parte di noi come il respiro!
Dovremmo pregare sempre, senza perderci d’animo (cfr. per esempio Luca 18:1), portando i nostri bisogni e le nostre richieste davanti al Signore. 
Ancora Greg Laurie scrive: “La preghiera è qualcosa che non dovremmo mai evitare e di cui non dovremmo mai stancarci. La preghiera dovrebbe essere intessuta nella nostra giornata come un filo d'oro brillante intessuto in un pezzo di tessuto. Più preghiamo, più vedremo il regno di Dio irrompere nelle tenebre di situazioni apparentemente ‘impossibili”.
Dobbiamo essere consapevoli cosa Dio può fare attraverso la preghiera.
Nelle parole di John Piper la preghiera è un “walkie-talkie in tempo di guerra”. 
La preghiera è la nostra arma segreta contro le sfide del mondo!
Un’arma segreta spirituale che ha la chiesa, quindi tutti i credenti.
La preghiera della chiesa non è stata una preghiera qualsiasi, ma una preghiera compatta, fervida, incessante, potente. 
Una preghiera efficace è la preghiera di una chiesa unita in un'unica voce con un'unica speranza. 
Quando la chiesa prega insieme, il suo potere aumenta.
Quando la chiesa prega unita, “il cielo si apre!”
Tim Keller disse: “Quando la chiesa prega insieme, Dio compie cose straordinarie”.
Il Dio delle circostanze impossibili realizzerà l’impossibile quando la chiesa unita prega ferventemente!
Una preghiera che sfida le impossibilità e si aggrappa alla potenza di Dio con certezza di fede.
Non dobbiamo smettere mai di pregare, perché la fede “può muovere le montagne!”
La preghiera non è una fuga dalla realtà, ma un'arma potente per cambiarla!
Quindi, non cessare mai di pregare!
Unisciti sempre alla chiesa e prega con fervore per le situazioni difficili. 
Dio è pronto ad ascoltare e a intervenire con la Sua potenza.
Dobbiamo essere audaci nel pregare l’impossibile, perché Dio può fare infinitamente di più sopra ogni cosa, di quello che pensiamo o gli chiediamo! (Efesini 3:20) che può essere la liberazione come con Pietro, o la sopportazione della sofferenza come Giacomo (Atti 12:2), o come Stefano (Atti 7:54-60).
Non possiamo aspettarci che il Signore faccia sempre ciò che chiediamo, o che ci dia esattamente ciò che vogliamo, ma dobbiamo essere fiduciosi nella sovranità, bontà, perfezione, giustizia e saggezza di Dio.



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