Deuteronomio 2:7: Dio è potente e protettivo
“Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l'opera delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il SIGNORE, il tuo Dio, è stato con te durante questi quarant'anni e non ti è mancato nulla".Solomon Ginsburg nacque in Polonia nel 1867 da un rabbino Ebreo il quale voleva che il figlio seguisse le sue orme, che fosse una guida spirituale per gli Ebrei dell'Europa orientale.
Un giorno Salomon e suo padre stavano celebrando la festa dei Tabernacoli pernottando in una piccola tenda vicino alla loro casa.
Il ragazzo prese in mano una copia dei profeti e andò a caso su Isaia 53. Leggendo i versetti iniziali, la sua curiosità si accese. "A chi si riferisce il profeta in questo capitolo?", chiese. Quando il padre rispose con un "profondo silenzio", Salomon ripeté la domanda. Questa volta il padre gli strappò il libro di mano e gli diede uno schiaffo.
Anni dopo Solomon si recò a Londra. Passando per Whitechapel Street, incontrò un amico Ebreo che lo invitò alla Mildmay Mission. "Parlerò del cinquantatreesimo capitolo di Isaia; non vuoi venire?", gli disse l'amico. Solomon partecipò curioso di vedere se aveva una spiegazione migliore di quella che aveva dato suo padre.
Mentre ascoltava, si turbò. Cristo sembrava aver adempiuto perfettamente le profezie di Isaia nel capitolo cinquantatré.
Salomon acquistò una copia del Nuovo Testamento e si convinse subito che Gesù era il Messia, e per tre mesi un terribile conflitto infuriò dentro di lui. Cosa avrebbe pensato suo padre, i suoi zii, la sua famiglia?
Poi sentì il reverendo John Wilkinson predicare un potente sermone sul testo: "Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me..." (Matteo 10:37). Tornato a casa, Solomon rimase steso sul pavimento fino a mezzanotte, dando infine la sua vita a Cristo nelle prime ore del mattino.
Fu abbandonato dalla famiglia e la sua conversione gli procurò un'intensa persecuzione. In un'occasione fu picchiato senza pietà, preso a calci fino a perdere i sensi e lasciato morto in un contenitore della spazzatura, con le ossa rotte e i vestiti intrisi di sangue. "Oh, ma quelli erano tempi gloriosi", disse in seguito.
Solomon divenne un ardente evangelista sia in Europa che in Sud America.
Nel 1911, avendo bisogno di riposo, decise di partire per l'America per un periodo di vacanza. Il suo itinerario lo portò a Lisbona, dove pensava di attraversare il Golfo di Biscaglia per raggiungere Londra e poi gli Stati Uniti.
Arrivato a Lisbona, Ginsburg trovò le bacheche tappezzate di telegrammi meteorologici che avvertivano di terribili tempeste nel Golfo di Biscaglia. La navigazione era pericolosa e gli fu consigliato di ritardare il viaggio di una settimana. Il suo biglietto glielo consentiva ed egli pregò seriamente a riguardo.
Ma mentre pregava, ha consultato il suo calendario di preghiera W.M.U. e ha scoperto che il testo per quel giorno era Deuteronomio 2:7:" Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l'opera delle tue mani, ti ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo grande deserto; il SIGNORE, il tuo Dio, è stato con te durante questi quarant'anni e non ti è mancato nulla".
Il Signore sembrava assicurargli che i suoi lunghi viaggi in tutto il mondo erano sotto la protezione divina.
Ginsburg s’imbarcò subito, attraversò la rotta senza incidenti e prese il Majestic a Londra. Il suo viaggio transatlantico fu tranquillo e riposante.
Solo dopo l'arrivo negli Stati Uniti, Solomon venne a sapere che se avesse ritardato il suo viaggio a Lisbona, sarebbe arrivato a Londra appena in tempo ...
... appena in tempo per imbarcarsi sul Titanic.
E sappiamo tutti come andò a finire!
Questa è l’ultima predicazione sul significato di “tuo Dio“.
Abbiamo visto che si riferisce che Dio è personale e relazionale, poi abbiamo visto, dedicandogli due predicazioni, che Dio è fedele, oggi vediamo che “tuo Dio” indica anche che è un Dio potente e protettivo.
I L’ACCEZIONE DEL NOME
“Tuo Dio” è ripetuto due volte in Deuteronomio 2:7.
Il significato del nome “Dio” dovrebbe risuonare nella nostra anima risvegliandoci dal torpore spirituale, ravvivarci e rafforzarci nella fede, e alimentare il timore per Dio e condurci all’adorazione!
Meditare sul nome di Dio è un'esperienza che può trasformare la nostra vita e renderci più consapevoli della Sua presenza nella nostra vita.
Il significato del nome è straordinario, infatti “Dio” (ʾelōhiym - plurale) indica forte, una divinità di grande potenza, di grande forza, l'Uno forte, il potente Capo, o che Dio è forte e potente, la divinità suprema, l’essenza trascendente.
“Dio” (ʾelōhiym) si riferisce a un'energia assoluta e illimitata.
“Dio” (ʾelōhiym) è al plurale, e questa forma plurale del nome ha un senso intensificante, cioè indica una maggiore intensità del significato, ha, cioè, un significato più forte, rafforzando così il concetto che il Signore è l’unico e vero Dio vivente e non come gli idoli pagani! (cfr. per esempio Geremia 10:10; 1 Tessalonicesi 1:9).
Indica la divinità maggiore, o suprema, quindi l’unico vero Dio!
Questo nome indica che Dio ha in se stesso, tutti gli attributi divini, che Dio è assoluto ed esclusivo, non c’è un altro come Lui.
“Dio” (ʾelōhiym) è un plurale maestoso.
Indica il dominio regale, la maestà di Dio nella pienezza del Suo potere.
Denota l’illimitata grandezza e supremazia di Dio, una natura superlativa della potenza di Dio.
Il plurale, serve a sintetizzare la potenza divina in un’unica persona; serve ad ampliare e a rafforzare il concetto di ciò che è Dio, ed eleva la Sua persona a rappresentare ciò che è la vera divinità.
La forma plurale c’insegna che nessuna parola finita può adeguatamente trasmettere l’idea del carattere infinito di Dio!!
La parola al singolare non è abbastanza completa per esporre tutto ciò che Dio è!
Il Dio della Bibbia, ʾelōhiym, indica la totalità della divinità, cioè la divinità per eccellenza, che esclude gli altri dèi, perché è la totalità della potenza assoluta di Dio e respinge qualsiasi idea politeistica.
Deuteronomio 6:4 dice: “Ascolta, Israele: Il SIGNORE, il nostro Dio, è l'unico SIGNORE”.
In Isaia 44:6-8 leggiamo: “Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo redentore,
il SIGNORE degli eserciti: ‘Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio. Chi, come me, proclama l'avvenire fin da quando fondai questo popolo antico? Che egli lo dichiari e me lo provi! Lo annuncino essi l'avvenire, e quanto avverrà! Non vi spaventate, non temete! Non te l'ho io annunciato e dichiarato da tempo? Voi me ne siete testimoni. C'è forse un Dio fuori di me? Non c'è altra Rocca; io non ne conosco nessuna’". (cfr. Isaia 45:5-7).
Queste parole invitano i credenti a fidarsi di Dio e a non sentirsi dimenticati da Lui.
Con un'autorità indiscussa, Dio si dichiara unico, il primo e l'ultimo, senza eguali.
Questi versetti ci parlano che il Signore non ha paragoni!
Non c'è nessuno che possa essere paragonato a Lui (cfr. per esempio Esodo 15:11; Isaia 40:18,25).
John Oswalt scrive a riguardo: “Non si tratta semplicemente del più grande degli dèi, ma del fatto che al suo confronto non c'è nessun altro dio”.
Isaia 44 fa parte di una più ampia denuncia dell'idolatria da parte di Dio; mette in contrasto l'impotenza degli idoli con la Sua potenza divina, ridicolizzando il processo di creazione degli idoli e sottolineando la Sua capacità di formare e controllare il destino di Israele, abbraccia tutto il tempo e ne controlla la storia, combatte per il Suo popolo e ne esce sempre vittorioso, infatti Dio non conosce la parola sconfitta!
Il Signore è l’unico Dio che salva, che controlla la storia, che conosce l’avvenire, ha la capacità di prevedere ciò che sembra impossibile e poi realizzarlo (cfr. per esempio Isaia 41:21-24, 26-27; 43:8-13; 45:21; 46:9-11; 48:3).
Il Signore è l’unico Dio del Suo genere, ha il potere di realizzare ciò che vuole! (cfr. per esempio Giobbe 42:2; Salmo 33:10-11; Isaia 14:27).
Consideriamo ora:
II L’ACCOSTAMENTO DEL NOME
Il nome “Dio” è accostato alla creazione e alla sovranità, quindi vediamo che:
A) Dio è il Creatore
Diversi passi accostano “Dio” (ʾelōhiym) alla creazione.
Il mondo è sia un'opera d'arte divina come anche il teatro della gloria di Dio!
Per esempio in Genesi 1:1 è scritto: “Nel principio Dio creò i cieli e la terra”.
Questo versetto è una dichiarazione solenne della creazione dell’universo da parte di Dio, compreso il visibile e l’invisibile (cfr. per esempio Giovanni 1:1-3; Colossesi 1:16).
Infatti il senso della combinazione delle parole "i cieli e la terra" (un merismo - affermazione di due opposti per indicare una totalità) è: "In principio Dio creò il cosmo".
Lo splendore, l'ordine e la complessità dell'universo, non sono prodotti casuali!
Dio ha creato tutto ciò che esiste nel cosmo!
La Sua creazione rivela la Sua infinita potenza, la Sua sconcertante immaginazione e saggezza, la Sua unica bellezza, la Sua eternità e trascendenza, lasciando alla fine il mortale finito nel mistero.
La natura, con i suoi paesaggi mozzafiato, le Sue creature meravigliose e i Suoi fenomeni straordinari, è una testimonianza della grandezza e della bellezza di Dio.
L'ordine e la complessità del mondo, dalle leggi fisiche al funzionamento del corpo umano, ci parlano dell'intelligenza e della sapienza di Dio.
Allora la creazione non è un mito, o un'allegoria, ma l'evento dell’inizio della storia e della realtà come la conosciamo.
Da Genesi 1 vediamo che la creazione di Dio della terra con tutto ciò che contiene, è stata attenta e organizzata.
Assomiglia al lavoro di qualcuno che sa di avere una settimana di lavoro, pensa a cosa deve fare, fa un piano e lo esegue, e ne rimane soddisfatto (Genesi 1:4,11,12,18,21,25,31).
Dunque, la dottrina della creazione afferma che esiste un Dio Creatore che ha creato l'universo in un modo che considera buono.
Evidenzia un Dio personale, non una forza impersonale o casuale.
Dietrich Bonhoeffer disse: “Dio vede la sua opera e ne è soddisfatto; questo significa che Dio ama la sua opera e quindi vuole preservarla” (cfr. per esempio; Isaia 45:18; Giona 1:9).
Johannes Oecolampadius disse: “C’è chi guarda la natura e non considera Dio, come se tutte le cose non accadessero in Dio. Ma questi sono grandemente in errore”.
Il mondo ha avuto un inizio!
Il mondo non è sempre esistito!
Il mondo è venuto all'esistenza perché Dio ha agito; non è stato un caso!
Il mondo non è nato da sé, non c’è stata un’evoluzione, ma solo la mano di Dio secondo la Sua volontà (cfr. per esempio Isaia 40:28; 42:5; 45:18; Apocalisse 4:11) che ha creato ogni cosa dal nulla ogni cosa con la Sua parola (Salmo 33:9; 148:5; Ebrei 11:3).
“Creò” (bārā') indica creare qualcosa che prima non c’era (Romani 4:17; Colossesi 1:16–17; Ebrei 11:3); si riferisce alla creazione di cose ex nihilo, o fuori dal nulla.
Prima che Dio iniziasse a creare l’universo, non esisteva nient’altro tranne che Dio stesso (cfr. per esempio Salmo 90:2).
Accettare la creazione dal nulla significa credere che l'attività creatrice di Dio abbia comportato un miracolo: La creazione è il miracolo dei miracoli!
È difficile immaginare un universo così vasto, complesso e in equilibrio, con tutte le sue leggi fisiche e le sue forme di vita, sia nato dal nulla!
Dio ha creato dal nulla l’universo e gli ha dato forma.
Gerald Bray scrive: “La creazione è l'opera liberamente voluta da Dio, al di fuori di sé, che ha prodotto dal nulla l'universo e tutto ciò che è in esso”.
La parola: “Creò” viene usata esclusivamente solo per riferirsi al lavoro creativo di Dio!
Michael Peach riguardo questo verbo scrive: “Utilizzato solo per la creazione di Dio, mai per gli esseri umani che creano cose”.
Così anche lo studioso John Walton riguardo questa parola scrive: “Essa ha come soggetto solo Dio e quindi deve essere identificata come un'attività caratteristicamente divina”.
Dunque questa parola, viene usata questa solo per Dio, o da Dio perché solo Lui poteva creare in quel modo! (cfr. per esempio Esodo 34:10; Isaia 65:17).
Dio non è limitato da materia, o processi preesistenti, ma è il Creatore originale di cui tutto dipende.
Se l’uomo crea da qualcosa preesistente, Dio ha creato ogni cosa dal nulla!
Il mondo è venuto all'esistenza attraverso la parola dell'unico Dio in modo deliberato, ponderato e fluido, con il controllo completo, senza sforzi e conflitti.
ʾelōhiym è associato al fatto che:
B) Dio è Sovrano
Dio non solo è il Creatore, Dio è anche il Sovrano di tutta la creazione (per esempio Genesi 24:3,7; Deuteronomio 4:39; 10:17; Giosuè 2:11; 1 Re 20:28; 2 Cronache 36:23; Neemia 2:4,20; Isaia 37:16; 54:5; Geremia 32:27).
Dio, Creatore e Sovrano assoluto, regna con saggezza e amore su tutta la creazione, guidandoci con compassione verso il compimento del Suo piano perfetto.
Dio è il maestoso Sovrano! Con questo nome abbiamo l'idea di onnipotenza, o potere creativo e governativo.
Questo nome ci ricorda che Dio e il Dio della storia come il Dio dell’universo.
In Deuteronomio 4:34-35 è scritto: “’Ci fu mai un dio che abbia cercato di venire a prendersi una nazione di mezzo a un'altra nazione mediante prove, segni miracoli e battaglie, con mano potente e con braccio steso e con gesta tremende, come fece per voi il SIGNORE, il vostro Dio, in Egitto, sotto i vostri occhi?’ Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che il SIGNORE è Dio, e che oltre a lui non ve n'è nessun altro”.
In Deuteronomio 4:39 leggiamo: “Sappi dunque oggi e ritieni bene nel tuo cuore che il SIGNORE è Dio lassù nei cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ve n'è alcun altro”.
L’accento di questi versetti è posto sul potere di Dio nella storia, sull’amore verso il Suo popolo che lo ha liberato dalla schiavitù d’Egitto, e sulla Sua unicità e sovranità.
Gli eventi straordinari che ha visto Israele, nella sua liberazione dalla schiavitù d'Egitto per opera del Signore, gli hanno dimostrato inequivocabilmente che il Signore è Dio.
Hanno dimostrato che il Signore è l'unico Dio, mostra l'impotenza degli dèi dell'Egitto davanti a Lui, e questo mostra che Egli è l'unico vivente e vero Dio in contrapposizione alla loro impotenza (cfr. per esempio Esodo 12:12; Deuteronomio 5:26; Geremia 10:10; 1 Tessalonicesi 1:9).
Nessun dio ha mai liberato un popolo come il Signore ha fatto con Israele in Egitto!
Nessun dio ha mai strappato una nazione dalle grinfie di un'altra con prove, segni, miracoli, battaglie, mano potente e braccio steso come ha fatto il Signore il Dio d’Israele in Egitto!
Israele è stato testimone di questa potenza sconvolgente e travolgente!
Non è una semplice storia, ma una testimonianza indelebile, un grido che risuona attraverso i secoli!
Israele ha visto veramente le potenti piaghe abbattersi sugli Egiziani, il mare aprirsi davanti a lui, e la provvidenza e la protezione di Dio nel pellegrinaggio nel deserto!
Israele è stato testimone della potenza del Signore, la conoscenza che ne aveva si basava sulla rivelazione e sulla conoscenza empirica, e pertanto deve riconoscere che solo il Signore è Dio, in cielo e sulla terra e agire di conseguenza come affermato nel v. 40 che è la logica conseguenza, e cioè l’obbedienza a Dio.
Per loro la domanda: "Dio esiste?" sarebbe stata irrilevante, poiché Dio si era mostrato nella storia, e loro erano parte di quella storia, una storia di redenzione.
Israele come anche noi oggi, dobbiamo lasciare che la nostra fede, speranza e la nostra obbedienza sia alimentata da questa memoria storica!
E non solo, questa domanda anche oggi è irrilevante per coloro che hanno sperimentato la salvezza in Cristo!
Infatti, per chi ha sperimentato la salvezza in Cristo, la fede non si basa su argomentazioni filosofiche, ma sull'incontro personale con Dio attraverso la Sua grazia (cfr. per esempio Romani 3:23-26; Efesini 1:3-14; 2:1-10).
In questo senso, la domanda "Dio esiste?" diventa quasi irrilevante, perché la risposta è già presente nella vita stessa del credente.
Dio come sovrano, controlla e guida la storia degli uomini!
Non c’è niente e nessuno che sfugge al controllo sovrano di Dio!
La Sua sovranità è universale ed efficace, raggiunge tutto e tutti (cfr. per esempio Salmo 33:10-11; 47; Proverbi 16:33; Matteo 8:23-27; Atti 17:26) e realizza lo scopo che si è prefissato! (cfr. per esempio Giobbe 42:2; Proverbi 21:30; Isaia 14:24-27; 46:10; 55:11; Matteo 19:26).
Il Signore è Dio Onnipotente! (cfr. per esempio Genesi 17:1-8).
“Tuo Dio” allora sottolinea la potenza infinita del Signore, la protezione e la provvidenza che Dio ha dimostrato verso il Suo popolo durante il viaggio nel deserto che è durato quarant’anni!
Questi quarant'anni comprendono il periodo che va dall'esodo fino al momento in cui la nuova generazione si trova sulla riva orientale del fiume Giordano (cfr. per esempio Esodo 16:35; Numeri 12:13; 14:33-34; Deuteronomio 8:2; 29:5).
"Quarant’anni" rappresenta i quaranta giorni di esplorazione in Canaan degli esploratori Israeliti (tranne Giosuè e Caleb) che dubitarono che potessero conquistarla.
“Quarant’anni” è tempo del giudizio di Dio per l’incredulità di quella generazione (Numeri 14:1-30; Salmo 106:24-26; Ebrei 3:15-19; Giuda 5), per questo giudizio non sono entrati nella terra promessa (Numeri 14:27-35; cfr. per esempio Deuteronomio 1:32-37).
Dio giudica il Suo popolo! Allora facciamo bene a considerare che Dio tratta severamente l’incredulità!
Pertanto facciamo bene a ricordare che la cura provvidenziale di Dio non nega la possibilità di conseguenze giudiziali, o disciplinali quando diventiamo increduli e ribelli!
Ma nonostante la loro incredulità, ribellione e i ripetuti peccati degl’Israeliti, davanti a Lui ingiustificabili, Dio si è preso cura di loro, ha provveduto ai loro bisogni: Dio rimane fedele nonostante l’infedeltà del Suo popolo (2 Timoteo 2:13), dimostrando così anche la Sua grazia!
Paul Barker riferendosi a Deuteronomio 1:31 scrive: “Anche nel deserto, luogo del castigo, Yahweh è stato un padre tenero che ha accompagnato i suoi figli per tutto il cammino. È un quadro toccante di cura immeritata, di fedeltà di fronte all'infedeltà”.
In quei quarant’anni non è mancato nulla a Israele! (cfr. per esempio Neemia 9:21; Salmo 23:1).
Dio aveva provveduto da mangiare con la manna, le quaglie, l'acqua e gli abiti che non si consumavano (cfr. Deuteronomio 8:3-4), che soddisfacevano tutti i loro bisogni primari (Deuteronomio 1:31).
È implicito in questo versetto che Israele doveva continuare a fare affidamento esclusivamente sulla provvidenza del Signore.
La grazia e la fedeltà di Dio ci sono di grande conforto, vanno al di là dei nostri peccati!
Questo ci fa capire che Dio anche quando giudica rimane misericordioso e fedele prendendosi cura del Suo popolo!
Richard C. Halverson ha detto: “Non c’è niente che tu possa fare per far sì che Dio ti ami di più. Non c’è niente che tu possa fare per far sì che Dio ti ami di meno. Il Suo amore è incondizionato, imparziale, eterno, infinito e perfetto!”
La promessa della provvidenza di Dio è valida anche per noi oggi che facciamo parte del Suo popolo!
In Filippesi 4:19 Paolo incoraggia la chiesa di Filippi dicendo loro: “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù”.
Dio è la fonte di ogni provvidenza, e provvederà per ogni bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, che non si tratta solo di una semplice generosità e abbondanza di Dio, ma di una ricchezza che supera ogni immaginazione, in Cristo Gesù.
La Sua provvidenza si estende a tutti gli aspetti della nostra vita, non solo a quelli materiali.
Il sacrificio di Gesù, garantisce che Dio ci darà tutto quello che è necessario per la nostra vita materiale e spirituale (Romani 8:31-32).
Le benevolenze del passato, come Dio ha fatto con il popolo d’Isarele, sono un incoraggiamento che Dio provvederà anche ai nostri bisogni futuri.
Ma non dobbiamo seguire però, il suo cattivo esempio d’incredulità e ribellione a Dio!
Giovanni Calvino disse: "Dio non solo ci ha benedetti in passato, ma continuerà a benedirci in futuro. Possiamo confidare nella sua continua provvidenza."
In 1 Samuele 7:12 è scritto: “Fin qui il SIGNORE ci ha soccorsi”.
Il senso di questa frase è: Come il Signore ci ha sostenuti fino ad adesso, lo farà ancora in futuro!
Possiamo, o potremmo trovarci su sentieri tenebrosi e potremmo pensare di essere spinti al limite della nostra resistenza e tentati al di là delle nostre forze, ed essere sull’orlo della disperazione; in questi casi quello di cui abbiamo bisogno allora di ricordare è: ”Fin qui il SIGNORE ci ha soccorsi”.
Matthew Henry disse: "La fedeltà di Dio è eterna. Non ci ha mai abbandonati in passato e non ci abbandonerà mai in futuro".
Allora fidiamoci al Signore che provvederà ciò di cui abbiamo bisogno nel presente e nel futuro.
Possiamo avere fiducia che Dio conosce i nostri bisogni e si prende cura di noi.
Non dobbiamo preoccuparci eccessivamente per le cose materiali, perché Dio ci fornirà ciò che è necessario.
Questo passo c’insegna a confidare nella misericordia di Dio, che non ci abbandona mai, neanche nelle situazioni più difficili nonostante i nostri peccati.
Dio si prende e si prenderà cura di noi, se apparteniamo al Suo popolo.
Dio non cambierà con il tempo, Dio è e sarà sempre lo stesso (Malachia 3:6), fino alla nostra vecchiaia ci porterà ci sosterrà e ci salverà, possiamo essere certi di questo.
“C'è un occhio che non dorme mai,
sotto il vento di notte.
C'è un orecchio che non si chiude mai,
quando affonda il fascio di luce.
C'è un braccio che non si stanca mai,
quando le forze umane decadono.
C'è un Amore che non viene mai meno,
quando gli amori terreni decadono” (George Matheson).
Dio è al di sopra dei cambiamenti, delle limitazioni, di tutti i tipi di imprevisti.
Può davvero aiutarci e salvarci da qualunque tipo di circostanza che affrontiamo.
Colui che ci ha creato e ha creato il mondo intero, ci sostiene, ed è in grado di liberarci da qualsiasi cosa! (Isaia 46:4).
Dio è il Signore della storia, ha agito e agirà nella nostra storia, si prenderà sempre cura di chi gli appartiene.
Nessuno ci strapperà dalle Sue mani (Giovanni 10:27-30), nessuno ci separerà dal Suo amore che è in Gesù Cristo (Romani 8:37-39).
CONCLUSIONE
Come dobbiamo reagire davanti questo Dio grande e unico?
• La consapevolezza della Sua unicità e grandezza ti porta ad adorarLo e lodarLo con tutto il cuore
Dio è un mistero che non possiamo mai comprendere completamente, ma
che possiamo sempre adorare con riverenza!
• La consapevolezza della Sua unicità e grandezza ti porta ad avere fiducia in Dio
Dio è un Dio di grazia e di fedeltà: fidati di Lui!
Egli non solo ti accompagna, ma provvede anche a tutti i tuoi bisogni.
Non importa quanto buia sia la valle che attraversi, la Sua luce t’illumina
e ti rassicura.
La Sua provvidenza è una fonte inesauribile di speranza e di conforto.
Come ha fatto con Israele nel deserto, Dio non ci lascerà mai mancare nulla.
Ti dona la forza per perseverare, la saggezza per prendere le decisioni giuste,
la pace per affrontare le tempeste della vita.
• La consapevolezza della Sua unicità e grandezza ti porta a essergli grato
La consapevolezza della presenza e dell'amore di Dio deve renderti una persona grata, apprezzando le Sue benedizioni in ogni piccolo dettaglio, in tutte le aree della tua vita, non solo quelle spirituali.
• La consapevolezza della Sua unicità e grandezza ti porta ad agire
Devi ricordare che la sicurezza nella protezione di Dio non ti permette di rimanere passivi0nelle sfide di tutti i giorni.
Al contrario, devi agire con la consapevolezza che la Sua forza sarà il tuo sostegno e il Suo Spirito ti aiuterà a compiere azioni buone che testimoniano della Sua presenza nella tua vita.