Salmo 74:13-17: Il contenuto della lode a Dio
Immagina di camminare in un tunnel buio, sentendoti perso e impaurito. È così che si sentiva Asaf mentre affrontava l'oppressione dei Babilonesi.
Ma proprio come la luce alla fine del tunnel illumina il cammino, ricordare la potenza di Dio illumina la nostra vita donandoci nuova e fresca speranza.
Quando ricordiamo gli interventi storici della potenza di Dio, come la divisione del Mar Rosso, o la creazione dell'universo, come fece Asaf in questo salmo, ci viene ricordato che Lui è più grande delle nostre lotte, delle nostre sfide, dei nostri problemi e dei nostri nemici!
Asaf ci insegna che una persona, o un popolo oppresso (la Giudea lo era dai Babilonesi) che soffre quando tutto sembra perduto, quando la speranza sembra svanire e il futuro appare oscuro e incerto, di rivolgere lo sguardo al passato, ricordando le grandi opere di Dio.
Dovremmo ricordare sempre chi è Dio e cosa ha fatto nella storia biblica, ma anche nella nostra vita per rafforzare la nostra fede oggi, consentendo alla luce della speranza che proviene da Dio, di brillare attraverso l'oscurità delle circostanze che stiamo affrontando.
“Ricordare com'è Dio, quali promesse ha fatto e come ha redento il suo popolo in passato è la nostra principale fonte di speranza in un mondo oscuro e pericoloso” (Richard D. Phillips).
La consapevolezza di Dio sarà il nutrimento della nostra fede, la preparazione quando ci saranno momenti difficili, quando saremo in un momento critico saremo forti, per grazia di Dio, a resistere al “leviatano” dell’attacco di Satana, o a mettere ordine nella nostra vita se è nel caos!
Asaf ci invita a ripercorrere la storia della salvezza, a ricordare la potenza di Dio e a trovare in essa la speranza e la forza per affrontare le nostre sfide.
Come diceva Donald Grey Barnhouse: “Non dovremmo mai stancarci di pensare alla potenza di Dio”.
Questo è quello che ha fatto Asaf! E che dovremmo fare anche noi oggi per rafforzare la nostra fede e rinnovare la speranza.
Prima di tutto vediamo:
I LA POTENZA DI DIO SULLE ACQUE (vv.13-15)
Pensate a quando guardate le notizie di uno tsunami devastante o di un'alluvione terribile. Sembrano forze incontrollabili, vero?
Ma non per il Signore, la Sua potenza ne è in controllo!
Asaf ne parla nei vv.13-15.
Consideriamo prima:
A) La potenza di Dio sul mare (vv.13-14)
Nei vv.13-14 è scritto: “Tu, con la tua forza, dividesti il mare, spezzasti la testa ai mostri marini sulle acque, spezzasti la testa al leviatano, lo desti in pasto al popolo del deserto”.
La potenza di Dio, manifestata nella storia, è la nostra più grande speranza.
Ricordando le azioni storiche di Dio passate, possiamo trovare e alimentare la fede per le situazioni e i bisogni presenti.
Allen Ross a riguardo scrive: “Fu la schiacciante dimostrazione di potenza da parte dei nemici invasori ad angosciare così tanto il popolo; pertanto, solo una revisione della schiacciante potenza di Dio ripristinerà la fiducia”.
Dai vv.13-17, il salmista evidenzia la forza di Dio.
“Forza” (ʿōz) si riferisce alla potenza, è una condizione in cui si può esercitare una grande forza con l'obiettivo di avere la capacità di fare ciò che è desiderato, inteso, o necessario, riguardo Dio senza essere ostacolata.
La forza è uno degli attributi di Dio (cfr. per esempio Salmo 62:11; 63:2).
Dio esercita la Sua forza per il Suo popolo e contro i suoi nemici (cfr. per esempio Esodo 15:13; Salmo 21:1; 68:28; 77:14; 78:26).
Questa parola è usata per descrivere la vittoria di Dio sugli Egiziani quando liberò il Suo popolo con il Suo braccio potente portandolo alla terra promessa (cfr. per esempio Esodo 15:13; Salmo 89:10).
Questa parola è associata a Dio come un rifugio sicuro (Salmo 62:7; 71:7).
In alcuni passi biblici vediamo che la forza del Signore è un tema comune della lode (cfr. per esempio 1 Cronache 16:28; Salmo 29:1; 96:7).
Allora dobbiamo attribuirgli forza, nel senso di riconoscere la Sua gloriosa potenza e lodarlo per essa, come sta facendo Asaf in questi versetti.
Asaf menziona diversi campi su come si è manifestata la potenza di Dio, e lo fa come un appello a Dio per salvare Israele dai suoi nemici.
I vv.13-14 sono interpretati in due modi.
C’è chi dice che il salmista, in questi versetti, usa immagini mito poietiche, ovvero immagini prese dalla mitologia delle culture circostanti e le usò metaforicamente per comunicare la verità teologica sul Dio vero e vivente.
Secondo questa interpretazione mitologica, il “leviatano” rappresenterebbe le forze del caos, allude alla sconfitta mitologica di Yam, il dio del mare Cananeo da parte di Baal un’altra divinità Cananea, dio dell'atmosfera e della fertilità, per affermare il suo dominio sui cicli naturali e garantire la prosperità della terra.
La divisione del mare simboleggia la sottomissione delle forze caotiche e primordiali alla volontà divina.
Oppure alla sconfitta di Tiamat, la dea primordiale degli oceani e delle acque salate, da parte di Marduk, un’altra divinità babilonese, il dio della città di Babilonia.
La divisione delle acque e la sconfitta del mostro marino rappresentano la vittoria dell'ordine sul caos.
La confessione di fede qui, tuttavia, è che è il Signore Dio d'Israele, non Baal, o Marduk, il vero Re delle epoche passate, superiore alle forze del caos, che non sono all'altezza del Suo potere.
Enfaticamente Asaf usa il pronome “tu”, come per dire “sei stato tu!" a compiere tutte queste incredibili imprese nel creare l'universo e superare il caos e non le divinità pagane.
Questa preghiera a Dio è una proclamazione della natura ultima del Suo potere, probabilmente come promemoria sia per lo stesso salmista che per il popolo esiliato di Dio.
È probabile che la comunità di adoratori in esilio dovette ascoltare dai Babilonesi, un'ideologia che presentava il Signore come un dio debole e sconfitto proveniente da una provincia remota e insignificante.
E così che il salmista afferma che è stato Dio e non qualche divinità Babilonese a creare l’universo.
Il salmista sfrutta il mito per dichiarare il grande potere reale di Dio persino sulla più potente forza malvagia del caos immaginabile.
Il punto allora qui è: ciò che le divinità pagane avevano affermato nel regno del mito, Dio lo aveva fatto veramente nel regno della storia, e lo aveva fatto per il Suo popolo, operando la salvezza.
Asaf scelse il linguaggio della mitologia Cananea per celebrare la vittoria di Dio, del Signore sulle nazioni.
Jamie A. Grant afferma proprio questo: “Non è che il salmista credesse realmente che questo fosse il processo tramite cui Dio aveva creato l'universo, ma usa questa nota immagine come mezzo per illustrare la grandezza del potere creativo di Dio e, allo stesso tempo, il suo controllo sul disordine. Molto semplicemente, il salmista indirizza l'attenzione del lettore sul fatto che Dio è il Creatore che ha più potere di quanto possiamo mai immaginare”.
Ma c’è un’altra interpretazione, ed è in riferimento alla liberazione di Dio del Suo popolo dalla schiavitù in Egitto con il Mar Rosso diviso in due in modo miracoloso dal Signore per permettere al Suo popolo di attraversarlo, prima di annegare l'esercito Egiziano inseguitore (Esodo 14:13–22; Neemia 9:11).
La radice della parola “leviatano” (liwyāṯān), potrebbe essere collegata a verbi che significano "contorcersi", o "avvolgersi".
“Leviatano” potrebbe indicare un mostro marino preistorico simile a un serpente gigante (Giobbe 3:8; Salmo 104:26; Isaia 27:1), o a un coccodrillo (Giobbe 40:25).
Seguendo la tradizione mitologica, il Leviatano può essere inteso come una creatura marina gigantesca, simbolo del caos e delle forze oscure.
Ma è più probabile che il leviatano, in questo contesto, può essere interpretato come un simbolo del male, di una forza opprimente che cerca di distruggere il popolo di Dio, oppure può anche rappresentare un nemico politico o militare molto potente, come ad esempio l'Egitto, che ha oppresso gli Israeliti per secoli.
I mostri marini erano intesi con l’esercito Egiziano (Esodo 14:23–31), e il Leviatano, era inteso come il coccodrillo un riferimento al faraone (Isaia 51:9; Ezechiele 29:3).
“Lo desti in pasto al popolo del deserto”, è simbolo come bottino di vittoria, non cibo, poiché gl’Israeliti non erano cannibali; i cadaveri dell’esercito Egiziano a riva del mare, divennero cibo per le creature del deserto (cfr. Ezechiele 29:3-5).
Così la rottura della testa dei mostri e del Leviatano simboleggiano, la sconfitta del potente esercito Egiziano e del faraone da parte di Dio.
Il punto, secondo il salmista è: Dio che esercitò tale potere nel liberare il Suo popolo dalla schiavitù in Egitto e lo portò nella terra promessa non poteva tollerare di vedere il Suo popolo completamente distrutto dai Babilonesi come dimostrato dalla storia di liberazione passata in Egitto.
Ora noi cristiani oggi, guardiamo alla redenzione ancora più grande che Dio ha operato tramite la morte e la resurrezione di Gesù Cristo.
Se Dio ci ha redenti con il sangue del Suo stesso Figlio, se ci ha liberati dal potere delle tenebre e trasportati nel potere della luce, dal potere di Satana a Dio (Atti 26:18; Colossesi 1:13-14) con cui ci legati attraverso il Nuovo Patto c'è qualche possibilità che ci lasci abbandonati a noi stessi sotto glia attacchi di Satana, il serpente antico (Apocalisse 12:7-9) che ha sconfitto sulla croce? (cfr. per esempio Giovanni 12:30–33; Colossesi 2:14, 15; Ebrei 2:14-15; Apocalisse 20:7–10).
Gesù istituì la cosiddetta “Santa Cena” affinché ricordassimo il Suo sacrificio per la nostra salvezza (cfr. per esempio Matteo 26:26-28); c'è qualche possibilità che Dio dimentichi la grande offerta di Suo Figlio in favore nostro?
Spurgeon assicura ricordando la nostra redenzione in Cristo, i credenti ottengono una grande speranza in mezzo alle nostre prove e una forte supplica nelle nostre preghiere a Dio: "Ricordiamolo, supplichiamo insieme. Può abbandonare il suo sangue comprato e abbandonare i suoi redenti? L'elezione può fallire e l'amore eterno cessare di fluire? Impossibile. I guai del Calvario e il patto di cui sono il sigillo sono la sicurezza dei santi".
Ancora una volta siamo chiamati al conforto e alla riconoscenza a Dio considerando questa meravigliosa salvezza!
Inoltre, vediamo ancora:
B) La potenza di Dio sul flusso di acque (v.15)
Nel v.15 leggiamo: “Tu facesti sgorgare fonti e torrenti, asciugasti fiumi perenni”.
Le due parole "fonti” (maʿyān) e “torrenti" (naḥal) indica una "sorgente che scorre".
Il salmista riconosce che fu Dio miracolosamente ad aprire sorgenti e torrenti nel deserto arido dalla roccia dopo il passaggio del Mar Rosso affinché Israele avesse acqua (Esodo 17:1-7; Numeri 20:11; Salmo 78:15; Isaia 48:21).
Inoltre, oltre a prosciugare una parte del Mar Rosso (Esodo 14), Dio prosciugò anche il fiume Giordano per far passare sempre Israele (Giosuè 3:14-17; 4:23) affinché potesse entrare nella terra promessa.
Da notare che parla di fiumi “perenni” (ʾêtān), cioè che scorrono costantemente, sempre fluenti, che non si prosciugano normalmente (cfr. per esempio Deuteronomio 21:4; 1 Re 8:2; Amos 5:24), quindi il fatto che li asciugò, sta parlando di eventi miracolosi!
Questo lo sappiamo molto bene da ciò che è scritto sia in Esodo (Esodo 14), che in Giosuè (Giosuè 3:14-17; 4:23).
Albert Barnes commentava così: “Fu questo a rendere il miracolo così evidente. Non si poteva fingere che avessero attraversato il letto di un fiume che era solito essere asciutto in certe stagioni dell'anno. Attraversarono fiumi che non si prosciugavano mai; e, quindi, poteva essere stato solo per miracolo”.
Dio ancora oggi può farci passare attraverso le acque delle prove senza che ne siamo sopraffatti (cfr. per esempio Isaia 43:2; 1 Corinzi 10:13).
Come Dio ha miracolosamente aperto sorgenti nel deserto e diviso le acque del Mar Rosso per il Suo popolo, così Egli ha il potere di guidarci attraverso le acque turbolente della vita, assicurandoci la Sua provvidenza e la Sua protezione.
Ringraziamo Dio anche per questo!
Vediamo ancora:
II LA POTENZA DI DIO CHE GOVERNA E CONTROLLA L’UNIVERSO
A) La potenza di Dio sui luminari (v.16)
Nel v.16 è scritto: “Tuo è il giorno, la notte pure è tua; tu hai stabilito la luna e il sole”.
Immaginate di essere in una sala controllo con milioni di interruttori - uno per ogni alba, uno per ogni tramonto.
Questo è come Dio gestisce il tempo; non è mai in ritardo, mai in anticipo, sempre perfettamente sincronizzato con il Suo piano per le nostre vite.
Questo versetto enfatizza il dominio di Dio sul tempo e la creazione.
Il giorno e la notte, la luna e il sole, sono elementi fondamentali del nostro mondo, che scandiscono il ritmo della vita.
Il fatto che siano di Dio vuol dire che ne è il creatore e li governa.
Il nostro tempo sulla terra è nelle mani di Dio, e non in un destino impersonale, o nelle mani della natura, o dei potenti della terra!
Tutta la nostra esistenza, dal primo respiro all'ultimo, dipende dalla volontà di Dio! (cfr. per esempio Deuteronomio 32:39; 1 Samuele 2:6).
Il tuo destino è strettamente intrecciato con quello che ha stabilito Dio (cfr. per esempio Salmo 139:13-16; Proverbi 16:9; Romani 8:28; Giacomo 4:13-16).
Dio è sovrano sul tempo e sulla nostra vita!
Questo significa per noi che:
Dobbiamo riconoscere che ogni momento della nostra vita è sotto il controllo di Dio
Possiamo trovare sicurezza nel sapere che il nostro tempo è nelle Sue mani
Dovremmo vivere con la consapevolezza che i nostri piani devono sottomettersi alla Sua volontà; quindi, siamo chiamati a essere umili riconoscendo la nostra dipendenza da Dio
Possiamo affrontare il futuro con fiducia, sapendo che è Dio il Dio della provvidenza governa il tempo e la nostra vita
Poi troviamo ancora:
B) La potenza di Dio sulla terra (v.17)
Il v.17 dice: “Hai fissato tutti i confini della terra”.
Matthew Henry commentò: "I confini della terra, i confini delle nazioni, i confini di ogni vita individuale, sono tutti stabiliti dalla saggezza e dalla volontà infinita di Dio".
I "confini della terra" potrebbero riferirsi sia ai limiti geografici e politici, alla divisione della terra in varie nazioni (cfr. per esempio Deuteronomio 32:8; Atti 17:26) che alla struttura fondamentale del mondo, alla definizione dei limiti della terraferma quando emerse dalle acque, alla divisione tra terra e mare (cfr. per esempio Genesi 1:9–10; Giobbe 38:8-10; Salmo 104:9; Geremia 5:22).
Questo versetto riflette la visione biblica di un universo ordinato e governato da Dio.
Il fatto che Dio abbia stabilito tutti i confini della terra che è Re su tutta la terra (v.12), dà la certezza al credente che Dio ha il controllo anche del nostro mondo personale.
Dio, nel Suo infinito potere, ha tracciato i confini della terra, dimostrando così la Sua sovranità su ogni nazione e su ogni angolo del nostro pianeta.
Sapere che Dio ha stabilito tutti i confini della terra ci dà la certezza che nulla sfugge al Suo controllo.
La consapevolezza di questa verità dovrebbe riempirci di profondo rispetto per Dio, di conforto, e di fiducia nel Suo governo, e dovrebbe spingerci sempre a lodarlo!
Infine, vediamo:
C) La potenza di Dio sulle stagioni (v.17)
Nel v.17 leggiamo: “Hai stabilito l'estate e l'inverno”.
La potenza di Dio si estende alla determinazione delle stagioni (cfr. per esempio Genesi 8:22).
Il fatto che ci siano diverse stagioni in un anno è da ricondurre all'azione di Dio. Egli ha creato il mondo in modo tale che questi cambiamenti di stagione abbiano luogo.
Nulla è il risultato del caso; tutto ciò che c’è in natura non è frutto del caso, ma del piano di Dio!
Anche la potenza di Dio sulle stagioni è importante, perché la calda estate è buona per la maturazione dei frutti, e per consentire alle persone di iniziare l'aratura dell'anno successivo, così è importante anche l’inverno per le piogge per far mantenere in vita le piante.
Anche questo versetto suggerisce che l'atto creativo di Dio non è solo un evento passato, ma una realtà continua sotto il Suo controllo.
CONCLUSIONE
I vv.13-17:
Ribadiscono l’idea biblica di Dio come creatore ex nihilo, cioè dal nulla. Egli ha dato origine a tutto ciò che esiste e ne mantiene l’ordine e la stabilità.
Oltre a essere il Creatore, Dio è anche il provvidente, colui che si prende cura della Sua creazione.
Stabilendo i cicli naturali, Dio garantisce la sussistenza di ogni essere vivente.
Il dominio di Dio sul tempo e sulla natura è un'immagine della Sua sovranità su tutto l'universo.
Dio è il Re eterno, al di sopra di ogni potere umano, o cosmico.
Il salmista celebra la regalità e la potenza di Dio sia nella creazione della terra che nella redenzione del Suo popolo, e sarà il fondamento della preghiera dei vv.18-23, e quindi un invito alla Sua azione in favore del Suo popolo.
Allen Ross commenta così: “I fedeli, quindi, sanno dalla storia e dall'esperienza che il SIGNORE, il loro re, è sovrano su tutta la sua creazione. Non devono temere i poteri militari pagani o le spiegazioni mitiche pagane con i loro dei, perché tutti questi sono sotto il potere di Dio. Quindi, l'unica risorsa per la vittoria è Dio. E a lui devono fare appello per la liberazione”.
Lo scopo di questi versetti è incoraggiare la comunità dei Giudei in esilio, ma anche noi oggi, ricordandoci che il Signore non è un dio debole e sconfitto!
Asaf dice: "Questo è il Dio potente che ha redento con prodigi Israele dall’Egitto, che ha creato il mondo e lo controlla, ne controlla le acque, le stagioni, che ha stabilito i confini della terra! Allora non dobbiamo perdere la fede e la speranza!”
Asaf ricorda che Dio è potente e qualunque sia la ragione della Sua apparente inattività in questo momento, la loro esperienza nell'esilio non è causata da una mancanza di potere divino.
Questa celebrazione di Dio è importante, perché ricorda agli ascoltatori che il Dio a cui pregano è un Dio potente, capace di superare il caos in cui si trovavano i Giudei per opera dei Babilonesi mettendo ordine!
Ora, fermati un momento: quali sono i “mari” che ti sembrano impossibili da attraversare nella tua vita oggi?
Quali sono i “leviatani” che ti stanno sfidando in questo momento?
Warren Wiersbe ci dice questo: “Che Dio potente! Che Re potente! Quando le prospettive sono tristi, provate a guardare in alto”.
Allora metti la tua vita, le tue sfide, le tue preoccupazioni e i tuoi problemi in questo momento nelle mani del Dio potente e amorevole!