Lamentazioni 3:25: Luce nell’oscurità
Il libro delle Lamentazioni, scritto dal profeta Geremia, è un grido di dolore, un lamento straziante per la devastazione e la distruzione di Gerusalemme caduta nel 586 a.C. per mano Babilonese.Ma nel bel mezzo di questa oscurità, di questo lamento di sofferenza e disperazione umana, un raggio di speranza emerge nel capitolo 3, e quindi anche nel v.25 dove troviamo scritto che il Signore è buono, una verità fondamentale che illumina il nostro cammino spirituale; una luce di speranza in mezzo all’oscurità per coloro che sperano nel Signore e lo cercano.
Mediteremo su queste due verità: la bontà del Signore e i beneficiari della Sua bontà.
Cominciamo con la prima verità:
I LA BONTÀ DEL SIGNORE
“Il SIGNORE è buono”.
Gesù ha dichiarato che Dio è l’unico buono (Matteo 19:17; Marco 10:18; Luca 18:19); è una verità fondamentale lodata nei salmi (Salmo 25:8; 34:8; 86:5; 100:5; 118:1; 136:1; 145:9).
La bontà di Dio è una qualità intrinseca ed essenziale della Sua natura, che non dipende da fonti esterne, ma è radicata in Lui stesso; è perfetta così com’è, non peggiora, o migliora, è immutabile, eterna e infinita, incapace di malvagità.
È un tesoro inesauribile che riempie ogni cosa in ogni momento e in ogni luogo, e ne siamo rivestiti e avvolti come ci ricorda Giuliana di Norwich: “Così come il corpo indossa abiti e la carne pelle, e le ossa carne, e il cuore petto, così noi, anima e corpo siamo rivestiti e avvolti nella bontà di Dio”.